Mentre il vescovo minaccia di scomunicare i parrocchiani di Thiberville, il loro parroco segna un punto

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S_Daniele
00martedì 27 luglio 2010 14:57

Mentre il vescovo minaccia di scomunicare i parrocchiani di Thiberville, il loro parroco segna un punto

Il vescovo di Evreux Nourrichard, in un comunicato datato 29 giugno 2010 e qui sopra riportato, informava (ma, aggiunge, senza essersi precipitato ad avvertire la stampa) che il suo provvedimento di rimozione dalla parrocchia di Thiberville, soppressa, dell'abbé Michel, era stato confermato sia dalla Congregazione per il Clero sia dalla Segnatura Apostolica. Sua Eccellenza si guarda bene dal precisare che le decisioni non erano entrate nel merito, ma si erano fermate a valutare vizi procedurali del ricorso del parroco rimosso.

Aggiungeva poi il vescovo che, in caso di perdurante disobbedienza, avrebbe dovuto sospendere l'abbé Michel (cui ha dato un ultimatum che scade il 26 luglio) e minaccia niente meno che di scomunica i parrocchiani che volessero seguirlo.

Dopo questo peana di vittoria elevato dal vescovo di Evreux, condito come visto delle più gravi minacce canoniche, viene ora la doccia fredda per il mitrato. Il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dal parroco (in un primo tempo respinto per scadenze di termini), che verrà quindi valutato nel merito della questione. Ce ne informa un comunicato del comitato di sostegno all'abbé Michel.

La battaglia processuale, che ora entrerà nel vivo dell'operato del parroco e del vescovo e dell'opportunità di distruggere l'unica (l'UNICA) parrocchia funzionante nella diocesi, si annunzia appassionante.

Trova quindi una seria pietra di inciampo la politica di mons. Nourrichard (che, diciamo per inciso e con dolore, non è un vecchio avanzo montiniano, ma un vescovo nominato da Benedetto XVI, sia pure nei primi mesi di pontificato); politica consistente nell'eradicazione completa e sistematica di ogni punto di riferimento anche blandamente tradizionale nella chiesa diocesana. Perepiscopus cita numerosi casi (qui il link, per riferimenti più precisi):

- Il parroco troppo tradizionale che dovette abbandonare la diocesi e trovare rifugio presso un vescovo vicino

- Il diacono che Nourrichard si è rifiutato di ordinare prete, sempre a motivo di qualche tendenza tradizionale

- Tre giovani che sarebbero dovuti entrare nel seminario diocesano, e sono entrati invece in 'seminari internazionali'

- Un sacerdote di una comunità Ecclesia Dei originario della diocesi di Evreux ha dovuto combattere per un anno per ottenere il permesso di celebrare una (una!) Messa nel suo paese d'origine

- Le suore del Carmelo di Gravigny, che era rimasto fedele alla regola di Santa Teresa, sono state sfrattate dall'Ufficiale Giudiziario su richiesta di Nourrichard e il convento è stato chiuso.

Messainlatino
Jon Konneri
00martedì 27 luglio 2010 18:53
Il Signore c'è ne liberi dei vescovi che pensano soltanto hai loro interessi
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