Paolo VI

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Gabbianella1.
00martedì 19 gennaio 2010 22:46
http://famigliacattolica.freeforumzone.leonardo.it/cartella.aspx?idc=677594

I vostri interventi su Paolo VI mi hanno stimolato la curiosita'....
chi era qto Papa?
Caterina63
00mercoledì 20 gennaio 2010 01:15
[SM=g7515]
Intanto una cliccatina qui....ci sono anche alcuni video...
difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/cartella.aspx?id...

in due parole, per ora....è stato per certi versi un grande Pontefice inserito dalla Provvidenza in un tempo difficile, forse il peggiore subito dalla Chiesa....
è stato un Papa enigmatico per certi versi, che se vuoi analizzeremo con calma...ed anche incompreso dal momento che le sue APERTURE sono state interpretate in modo negativo e contro la Tradizione che hanno determinato quella spaccatura irreversibile dopo il Concilio con il passato della Chiesa....una spaccatura che Paolo VI non ha mai voluto, ma in cui ci si è trovato suo malgrado...

alcuni spunti chiarificatori li fa, su Paolo VI, il grande Tito Casini che potrete leggere da qui:
difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Nel suo Testamento Paolo VI sottolinea la grazia di aver MANTENUTO LA FEDE in un momento di grande oscurità....

Il suo Pontificato è stato IRROMPENTE in tutti i sensi...al cardinale Siri (scrive lo stesso cardinale) confidò tre mesi prima di morire, di aver compreso troppo tardi di aver commesso alcuni errori di valutazione nei grandi cambiamenti che si volevano imporre alla Chiesa, e che ora gli mancavano le forze per correggerli....e di questo chiese perdono soprattutto ai suoi successori che avrebbero dovuto rimediare i danni che si erano generati...

Politicamente parlando fece troppi errori soprattutto quelli legati alla DC della quale ne fu un grande sostenitore e peccò gravemente sul suo appoggio a quella sorta di fusione di cattolici DI SINISTRA per poi PENTIRSENE ricordando anche alle ACLI il pericolo di mischiare la fede cristiana con l'ideologia comunista sull'impegno sociale...ma i danni erano fatti...grande amico di Moro non seppe vedere in tempo la pericolosità di questa apertura della DC alla sinistra di cui oggi ne stiamo pagando le conseguenze...a dimostrazione che non basta essere BUONI, non bastano le buone intenzioni, Paolo VI era davvero un buono, ma ahimè le sue intenzioni furono incomprese e strumentalizzate...

Era una persona di grande umiltà....come cattolici ci consola il fatto indiscutibile che al di la dei giochi umani, alla fine il Signore mette le persone giuste al momento giusto, per il resto Egli vuole che l'Uomo lavori costantemente per il BENE...

[SM=g7427]

S_Daniele
00mercoledì 20 gennaio 2010 11:24
Come ha detto Caterina, Paolo VI è una figura un pò enigmatica, ci sono molte biografie sulla figura di questo Papa, alcune critiche altre che lodano il suo pontificato, naturalmente quelle critiche non criticano la persona ma il suo modus operandi da Pontefice.
E' vero che il Papa ha mantenuto la fede ma non è stato capace, non solo per colpa sua, di correggere gli errori, anzi in alcuni casi ha dovuto fare orecchio da mercante, pensate che in questo contesto persino Ratzinger nei suoi primi anni nella Congregazione per la dottrina della fede risentiva ancora di quell'atteggiamento chiamato breviatio manus che consiste nel denunciare l'errore senza rimuovere l'errore e l'errante, accadde infatti che Ratzinger in visita in Francia criticò severamente il catechismo francese, che per altro non aveva ricevuto nemmeno il benestare dalla Santa Sede e che fu introdotto abusivamente, ma poi, Ratzinger, dovette ritrattare la sua denuncia dopo che la Conferenza Episcopale Francese protestò energicamente, tutto ciò, direi, in linea con il discorso inaugurale del Vaticano II: Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore.

Giovanni XXIII purtroppo dimenticava che la Carità è nella Verità e che quest'ultima esige il denunciare e rimuovere l'errore con la disciplina, senza la Verità nulla è la Carità, che viene per altro dopo la Verità, se non si rimuove l'errore ipso facto non si ama realmente l'errante.
Paolo VI mise in pratica tali parole alla lettera, e come lui la Curia Romana che dopo le riforme si indebolì e perse di prestigio.
E' altresì vero che da un lato Paolo VI denuncia gli errori, anche se in verità raramente in maniera esplicita, ma ci sono discorsi di Paolo VI che sembrano invece omologarsi all'errore, ricopio qui una frase del Pontefice che già avevo trascritta in un altro topic, copio solo questa per brevità di tempo poichè ce ne sono parecchie in merito:
"Al Concilio era parso bene di riprendere il termine e il concetto di collegialità"
Ora, questo termine non si trova in nessun testo del Concilio, volendo il Papa lo poteva introdurre, ma non vi fu messo, quindi non può dire che c'è un qualcosa che non c'è!
Qui palesa un'argomentazione tipica dei progressisti, cioè rifarsi al Concilio quando questo non dice nulla su ciò che viene proposto.

Concludendo, non giudico, ammesso che ne abbia le capacità, negativamente in toto il suo Pontificato, ma non nascondo di certo alcune mie perplessità in merito a tale pontificato.
Caterina63
00mercoledì 20 gennaio 2010 12:18
[SM=g7340] sulla scia della riflessione di Daniele possiamo aggiungere in continuità quanto segue:

pochi sanno che lo stesso Ratzinger, giovane teologo del Concilio e segretario del suo vescovo, aveva aderito al gruppo di teologi PROGRESSISTI....egli stesso confessa di aver per un attimo ceduto ALL'EUFORIA DEL TUTTO NUOVO che si apriva nell'interpretare l'evento del Concilio...ma per grazia di Dio, confessa lo stesso Ratzinger, subito si rese conto che qualcosa non andava...e così cominciò a prenderne le distanze...

Grande amico di Ratzinger era all'epoca appunto il teologo (laico) Hans Kung, una amicizia che non permise mai a Ratzinger di cedere all'errore...Ratzinger spiega bene quel periodo nel suo libro, la mia vita, ed in altre occasioni attraverso le quali invita a FARE SEMPRE DISCERNIMENTO dalle amicizie a ciò che poi si deve professare in qualità di cattolici...

Paolo VI vide nel giovane Ratzinger una PROMESSA per il futuro della Chiesa, per la sua nomina a vescovo aveva ricevuto pareri contrari, ma Paolo VI disse che quel giovane teologo AVENDO RICONOSCIUTO L'ERRORE, avrebbe saputo adoperarsi per la Verità nella Chiesa... [SM=g7427]

A differenza di Giovanni Paolo II Paolo VI CELEBRO' SEMPRE IL CANONE IN LATINO....Giovanni Paolo II, l'errore che commise, fu quello di LASCIAR FARE sempre e tutto al suo Cerimoniere pontificio per la liturgia, tale Piero Marini, omonimo per altro dell'attuale Guido Marini cerimoniere per la Liturgia di Benedetto XVI....

Paolo VI voleva che la distribuzione dell'Eucarestia fosse sempre data alla bocca...idem Giovanni Paolo II ma fu tale Piero Marini ad IMPORRE al Papa quei cambiamenti che trasformarono la Messa del Pontefice in una sorta di palcoscenico teatrale....da qui la distribuzione della comunione alla mano divenne LA NORMA quando fu ed è solo una CONCESSIONE AD UNA TANTUM....mentre la Norma vigente resta la comunione alla bocca così come Benedetto XVI ha ripristinato nella Messa celebrata dal Pontefice...

Paolo VI commise un altro grave errore...
negli anni '70 uscì il fatidico CATECHISMO OLANDESE.... i vescovi di quella Conferenza episcopale, tutti d'accordo, scrissero un catechismo dentro al quale si poneva in dubbio l'identità del Cristo RISORTO e si poneva in dubbio la presenza reale di Gesù nell'Eucarestia...
La reazione del Pontefice fu di un dolore inaudito....(lo spiega il suo segretario nella biografia scritta su Paolo VI), tuttavia egli voleva agire senza creare uno scisma....fece ritirare il Catechismo per CORREGGERLO CON L'AGGIUNTA DI NOTE DOTTRINALI ORTODOSSE per poi rimetterlo in circolazione....questo fu un grave errore perchè nessuno si sarebbe preso l'onere di andarsi a leggere le NOTE quale verità oggettiva dell'intero catechismo....quel catechismo ANDAVA DISTRUTTO e i Vescovi avrebbero dovuto riprofessare davanti a Pietro le verità di fede...questa avrebbe dovuta essere la prassi...ma non lo fece...

Il risultato fu che effettivamente si rispiarmò uno scisma, ma con la disastrosa conseguenza di un episcopato e di intere comunità in balia dell'errore fatto passare come una concessione del Pontefice e come a dire: "visto? IL PAPA NON CI HA DETTO NULLA, NON CI HA FATTO NULLA, IL PAPA E' D'ACCORDO CON NOI!" [SM=g7362]

Due atti compì Paolo VI preso dall'esasperazione:
la condanna e la dismissione allo stato laicale dell'abate di san Paolo fuori le mura il quale lasciava dichiarazioni, anni '70, contro il primato, contro il matrimonio indelebile, contro il celibato....
e la sospensione a divinis di mons. Marcel Lefebvre per la sua difesa alla Messa antica quando Paolo VI INIZIO', INSPIEGABILMENTE A VIETARLA...

Si, un altro errore di Paolo VI INCOMPRENSIBILE fu il divieto della Messa antica perchè di fatto NON esiste alcun Documento ufficiale e neppure del Concilio, atto all'abolizione di questa Liturgia...infatti Lefbvre all'inizio e avendo partecipato ai lavori conciliari, seppur restando unito alla frangia dei Conservatori, egli firmò TUTTI i Documenti poichè in essi non vi erano affatto contenuti motivi per negare la Messa nè la Tradizione della Chiesa...
I problemi cominciarono DOPO, con l'applicazione del Concilio.... [SM=g7347]

Nell'omelia di un Concistorio Paolo VI decretò la fine della Messa antica...così di punto in bianco e senza atti documentati...mons. Lefebvre non potè accettarlo e cercò in tutti i modi di arginare il problema dando vita a dei Seminari dentro i quali i futuri sacerdoti potessero continuare ad imparare questa Messa...
Il Vescovo del luogo APPROVO' le richieste di Lefebvre, nasce così la FSSPX (Fraternità sacerdotale san Pio X) dedicata all'ultimo Papa santo il quale scrisse l'enciclica SULLA FORMAZIONE DEI SACERDOTI: Haeren Animo [SM=g7566]
Ma nel 1972 cominciano i problemi più gravi....
Mons. Lefebvre venne calunniato circa le sue intenzioni e a riguartdo della Messa fu messo contro Paolo VI il quale, naturalmente, fece bloccare le sue attività per finire a sospenderlo a divinis....sospensione che gli venne poi revocata perchè il fatto "non susssiteva"...

Resta palese il fatto che Paolo VI VIETO' questa Messa, e questa decisione NON si è mai capita.... lo stesso Benedetto XVI che nel MP non poteva certo fare un processo a Paolo VI parla di INCOMPRENSIONI E DI CONFUSIONE CHE PORTARONO AD UNA SCELTA ILLEGITTIMA DEL VIETARE TALE LITURGIA.... [SM=g7566]

Giovanni Paolo II che aveva compreso anche lui il problema, concede L'INDULTO, ossia, responsabilizza i Vescovi circa il permesso da dare per questa celebrazione, ma Ratzinger comprende che non è abbastanza e che c'è troppa spaccatura fra i vescovi, occorre che il Papa si assuma la responsabilità di un Decreto....atto che compirà dopo essere diventato Papa...

Paolo VI non coltiverà mai un buon rapporto con mons. Lefebvre...si avvia qui una spaccatura insanabile ancora con il mondo detto Tradizionalista...è incomprensibile, dirà il cardinale Siri e ripete oggi il cardinale Biffi, come il Papa invocando la tolleranza, la collegialità, il perdono, la medicina della pazienza e della misericordia, non l'abbia poi adoperata per il mondo tradizionalista...

Sotto Paolo VI abbiamo vissuto una situazione assurda nella quale più i preti disobbedivano, insegnavano l'errore, appoggiavano aborto e divorzio....più essi venivano quasi COCCOLATI dalla Chiesa, perdonati, si dimostrava a loro la pazienza della Chiesa in qualitàù di Madre amorevole....mentre per i sacerdoti di stampo tradizionali NON C'ERA PIETA'... a chi si dimostrava tradizionali, scattava il bando dalla parrocchia, dalla diocesi, il Vescovo li poneva immediatamente FUORI...

I primi passi positivi li vedremo con Giovanni Paolo II e maggiormente appunto oggi con Benedetto XVI...

Naturalmente la mia è solo una sintesi dei fatti...

[SM=g7427]
S_Daniele
00mercoledì 20 gennaio 2010 12:38

Naturalmente la mia è solo una sintesi dei fatti...



Una sintesi che naturalmente condivido e che rispecchia un periodo storico della Chiesa che ha portato una crisi dentro la Chiesa dove tutt'oggi ne paghiamo le conseguenze, basti pensare che lo stesso Paolo VI confesserà il 7 Dicembre del 1968: "La Chiesa si trova in un'ora inquieta di autocritica, si direbbe meglio  di autodemolizione
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