«Nessun riconoscimento di autenticità». Stop a chi grida alle «rivelazioni soprannaturali». Inizio d’anno con clamorosa bufera al santuario di Medjugorie, teatro in Bosnia-Erzegovina delle presunte apparizioni mariane che nel 1981 avrebbero predetto le future tragedie dell’ex Jugoslavia. Secondo la denuncia del vescovo di Mostar, Ratko Peric (nella cui diocesi e competenza ricade il santuario) il «fenomeno» legato ai veggenti danneggia la Chiesa per il cospicuo numero di nuove comunità e associazioni di fedeli che operano nella disobbedienza ecclesiastica». Criticando apertamente il cardinale di Vienna, Schonborn (che nel Capodanno appena trascorso a Medjugorje si è pronunciato pubblicamente a favore della veridicità), monsignor Peric firma una dichiarazione durissima nel quale non si parla di Maria bensì di «apparsa di Medjugorje». Un colpo al cuore per i 350 milioni di devoti sparsi nei cinque continenti, un verdetto pesante come macigno sul santuario cattolico in più rapida crescita nel mondo. Sette milioni di pellegrini all’anno, raddoppiati nell’ultimo decennio. «Abbiamo nel territorio della diocesi nove ex-francescani, dimessi dai Frati minori e dalla Santa Sede - afferma il vescovo -.Sebbene sospesi “a divinis”, si comportano nelle parrocchie usurpate come sacerdoti legali. Mentre la presunta figura di Medjugorje dà risposte alle domande più banali dei curiosi, non se ne sente mai una parola contro i gravi abusi che colpiscono l’unità della Chiesa locale». Come se non bastasse, il vescovo segnala persino il rischio di uno scisma. «Certi francescani hanno invitato un diacono veterocattolico che si presentava come “arcivescovo“ e nelle parrocchie usurpate ha “cresimato“ oltre 700 giovani. Tutto in maniera invalida e sacrilega - accusa monsignor Peric -.Ha celebrato pure invalidamente, come diacono, la messa in alcune parrocchie. L’apparsa di Medjugorje non menziona nemmeno questo abuso del sacramento dello Spirito Santo e dell’eucaristia». Inoltre, «due di tali sacerdoti sono andati da un vescovo veterocattolico in Svizzera con la richiesta di essere ordinati vescovi, per separarsi sia da Mostar che da Roma. Per fare uno scisma formale». Il cardinale di Vienna individuava nel boom di confessioni un segno di autenticità. «Il ricorso alla confessione e la misericordia del Padre celeste si manifestano ugualmente a Medjugorje come in ogni parrocchia di questa diocesi, sia prima che dopo il fenomeno delle “apparizioni” - ribatte il vescovo Peric -.Basta vedere le lunghe file di fedeli davanti ai confessionali in tutte le parrocchie». Quindi non è vero che «l’alto numero di confessioni a Medjugorje sia una prova che la Madonna appare». Se dipendesse da questo, la Madonna «apparirebbe in tutte le nostre parrocchie e non solo a quelle tre persone alle quali appare una volta all’anno a Medjugorje e alle altre tre ogni giorno, per lo più fuori Medjugorje». In totale finora: «circa 40.000 “apparizioni”. Si ha l’impressione che alcuni “veggenti” determinano dove e quando la Madonna “apparirà”, poiché appare dove e quando loro vogliono. Non è questa una inammissibile manipolazione con la Madonna e con il sacro in genere?». Tutto questo provoca «gravi sofferenze alla Chiesa locale tanto bisognosa di pace ed unità». A scatenare la tempesta è stato il pellegrinaggio di Capodanno al santuario mariano del cardinale Cristoph Shoenborn. Un omaggio ad un luogo di culto molto venerato dai fedeli ma non riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa. «Sarei un bugiardo se non dicessi oggi che ci sono frutti buoni da questo albero», ha affermato davanti a 20mila persone riunite per la veglia di preghiera, ricordando come anche madre Teresa di Calcutta fosse una devota di Medjugorje, tanto da regalare all’allora presidente Usa, Ronald, quattro medagliette con la data della sua apparizione ai veggenti. Ma gli scandali non mancano. Sei mesi fa è stato spretato» il padre spirituale dei sei veggenti: si è dimesso prima che arrivasse la scomunica di Benedetto XVI, già pronta, per diffusione di dubbia dottrina, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza verso gli ordini legittimamente costituiti e rapporti sessuali immorali con una suora. Il Vaticano vuole «appurare i motivi dei frequenti viaggi all’estero dei veggenti» e si interroga «sulla partecipazione a raduni dove vengono raccolte ingenti somme di denaro». Chiede esami psichiatrici ai quali i veggenti si rifiutano di sottoporsi. Vlasic, in una lettera del 1984 a Giovanni Paolo II, affermava di essere «colui che, attraverso la Divina Provvidenza, li guidava». La località dell’Erzegovina è così diventata uno dei santuari mariani più frequentati al mondo, anche se mai riconosciuto ufficialmente né dalla Santa Sede né dall’allora Conferenza episcopale jugoslava. Già il precedente vescovo di Mostar, Zanic, accusò il francescano di aver «inventato» tutto. Il frate fu costretto a lasciare Medjugorje dopo la rivelazione che aveva avuto un figlio da una suora: si trasferì in Italia per fondare la comunità Regina della Pace. INTERVISTA ALLO SCRITTORE CATTOLICO RENZO ALLEGRI. Lei è stato tra i primi ad approfondire il “fenomeno Medjugorje”. La denuncia del vescovo di Mostar affosserà il santuario?«Poiché in queste vicende è il vescovo locale l’unica autorità competente per giudicare, si dovrebbe ritenere che Medjugorje è un fenomeno falso. Ma il movimento dei credenti è così massiccio da non risultare governabile. E’ costituito non solo da laici ma da sacerdoti, religiosi, vescovi, cardinali. Perfino Wojtyla in varie occasioni ha espresso pubblicamente la sua attenzione favorevole. In questa situazione il parere del vescovo locale resta inascoltato davanti al fenomeno religioso con la più vasta diffusione nel più breve tempo:60 milioni di pellegrini in trent’anni».Cosa accadrà ora?«Il precedente vescovo di Medjugorie era inizialmente favorevole, poi gridò al colossale imbroglio. Ma già il cardinale Bertone nel suo libro su Fatima dice, a proposito di quel giudizio negativo, che il vescovo esprime solo una opinione personale. La vicenda è da anni in mano a una commissione teologica che non è mai arrivata a conclusioni definitive».Quali effetti hanno le accuse del vescovo?«Nuocciono e alimentano la diffidenza di chi commenta: ”A Roma sono informati ma lasciano correre perché è un fiume di soldi”. La Chiesa insegna che il popolo di Dio è guidato dallo Spirito Santo, il quale non permette che milioni di persone vengano ingannati per tanto tempo. Medjugorje è un luogo dove Dio è molto presente. La gente semplice lo sa e il Regno dei Cieli è dei poveri di spirito».
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