Ruini superstar. Scriverà i testi della Via Crucis, custodirà l’opera di Ratzinger e deciderà su Medjugorje

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Cattolico_Romano
00giovedì 31 dicembre 2009 11:48


Camillo (Ruini) superstar. Scriverà i testi della Via Crucis, custodirà l’opera di Ratzinger e deciderà su Medjugorje

Nel periodo prenatalizio si decidono in Vaticano i nomi dell’ecclesiastico che terrà gli esercizi spirituali alla curia romana nella Quaresima successiva e di chi invece scriverà le meditazioni della solenne Via Crucis guidata dal Papa il Venerdì Santo al Colosseo.
Martedì
Avvenire ha diffuso la notizia che per il primo incarico è stato scelto un salesiano, don Enrico dal Covolo, conosciuto e stimato nel Palazzo Apostolico: e non solo nella prima loggia abitata dal suo confratello, il cardinale segretario di stato Tarcisio Bertone, ma anche più su, nella terza loggia, dove si trova l’appartamento pontificio. Per la cronaca un figlio di don Bosco fu scelto a predicare gli esercizi spirituali già nel 1973 con Paolo VI e nel 1986 con Giovanni Paolo II (quando la Curia romana contava già due cardinali – Castillo Lara e Stickler – e un arcivescovo – il futuro porporato Javierre Ortas – salesiani). Non è ancora stata resa nota invece l’identità di chi scriverà le meditazioni per la prossima Via Crucis che cadrà il 2 aprile 2010, quinto anniversario della scomparsa di Giovanni Paolo II.
Nei Sacri Palazzi comunque si sa che al prestigioso incarico –
nel 2005 Giovanni Paolo II lo affidò all’allora cardinale Joseph Ratzinger – è stato chiamato il cardinale Camillo Ruini, infaticabile presidente del Comitato per il progetto culturale della Conferenza episcopale italiana, di cui è stato segretario generale e quindi presidente per buona parte del pontificato wojtyliano e per il primo biennio di quello ratzingeriano. Ma non è questa l’unica piacevole sorpresa che il porporato emiliano ha trovato sotto l’albero di Natale.
Dai Sacri Palazzi gli sono arrivati infatti due altri incarichi importanti e delicati.
Intanto Ruini è stato messo a capo della Commissione vaticana che dovrà cercare di dire una parola finale sul controverso “fenomeno Medjugorje”, cioè sulle apparizioni mariane cominciate nel 1981 nell’Erzegovina che hanno un notevole seguito nel mondo dei semplici fedeli ma che sono ritenute false dal vescovo locale di Mostar e che nel 1991 l’allora Conferenza episcopale jugoslava giudicò negativamente anche se non in modo definitivo (“non constat de supernaturalitate”).
Sempre a Ruini infine è stato dato l’incarico di guidare una fondazione vaticana deputata a custodire gli scritti di Papa Ratzinger.
Insomma, chi immaginava un “don Camillo” ridotto a gestire grandi convegni culturali ma sempre a debita distanza dei palazzi apostolici, ha almeno tre motivi per doversi ricredere.

MELLONI PRO BERTONE VS RUINI

Lo storico del cristianesimo e continuatore dell’officina conciliare bolognese di Giuseppe Alberigo, Alberto Melloni, ama i giochi politici in generale, quelli episcopali e vaticani in particolare.
Il suo maestro era un uomo di passione, pregò a lungo per la salita in cielo di Pio XII, come lui stesso confessò in uno scritto occasionale, quando si trattava, negli anni Cinquanta, di soddisfare l’esigenza del rinnovamento ecclesiale.
La fortuna di Melloni è che il rinnovamento da lui auspicato, con parole sempre più esoteriche e bisognose di disambiguazione, affidate a brevi scritti teopolitici pubblicati nel Corriere della Sera, è già arrivato, per così dire, senza spargimento di sangue e di lacrime.
Da
un’intervista molto più ingenua del solito (Melloni è di rara intelligenza e spregiudicatezza, come studioso e come persona) si evince che i vescovi italiani sono stati liberati dalla dittatura odiosa di Camillo Ruini, il cardinale che fu pregato nel 1985 di prendere in mano la scabrosa situazione della chiesa italiana, su mandato esplicito e diretto di Giovanni Paolo II e del suo staff di cui faceva parte autorevolmente il cardinale Ratzinger. Reggiano come il prodiano Melloni, e come Prodi con cui ebbe antica familiarità, Ruini sarebbe stato sostituito con Angelo Bagnasco per attestare un cambiamento “voluto e costruito dal Papa” allo scopo di cancellare una stagione negativa della chiesa italiana, quella della politica attiva e del distacco dal territorio, dalle parrocchie e dalle diocesi. Il professore aggiunge che l’autore di questo rinnovamento ecclesiale è, in origine, non tanto Bagnasco, che però ha il merito di lasciare liberi i vescovi laddove con Ruini parlava solo lui, quanto il segretario di stato Tarcisio Bertone, che ha avocato a sé la politica italiana in toto.
“Questo ha avuto un effetto oggettivamente positivo”, spiega Melloni, “ha liberato i vescovi dal problema di decidere se facevano parte della maggioranza o dell’opposizione.
La cura Bertone dunque è stata positiva: si è dimostrata una pratica riabilitativa dell’episcopato italiano, che ha restituito ai vescovi la possibilità di intervenire nel dibattito pubblico, a partire dai problemi che emergono nel territorio”. Il resto dell’intervista è dedicato al rinfocolamento del dissidio, appunto territoriale, tra la Lega Nord e la chiesa milanese, che finalmente è anch’essa territorio liberato della chiesa italiana. Dopo questa intervista all’Espresso, famosa cattedra per le devozioni laiche, si capiscono meglio tante cose.
Quella più importante è che, cercando di impadronirsi con qualche sveltezza delle scelte di governo ecclesiale del Papa e del suo segretario di Stato, le componenti dossettiane, cattolico-democratiche e militanti della chiesa italiana alimentano la querelle ai vertici della Cei e della Santa Sede e spingono, ormai senza più dissimulare nelle buone maniere i loro intendimenti, per uno showdown finale che non ci sarà.

Il Foglio 31 dic. 2009

© Copyright Il Foglio, 31 dicembre 2009 consultabile online anche
qui.
Cattolico_Romano
00martedì 5 gennaio 2010 12:21
“La Madonna ha parlato ai veggenti, io ci credo”

Intervista al cardinale Schönborn, prima eminenza a celebrare messa a Medjugorje: il Papa potrebbe venire qui”


Dall’inviato Riccardo Jannello

“I veggenti sono come i pastori di Betlemme. Non possiamo non credere che abbiano parlato con la Madonna e che intercedano con noi. Non tutti possiamo vedere la Madonna, che appare sempre agli umili perché è la donna più umile che ci sia. Come i pastori dissero a Giuseppe e Maria che c’erano gli angeli sopra la loro grotta, e loro non li avevano visti, così non possiamo pensare che a Medjugorje i messaggi che ci lascia la Vergine Maria non siano veri “.
Il cardinale Cristoph Schönborn, vescovo di Vienna e primate d’Austria, ma soprattutto allievo prediletto di Joseph Ratzinger a Ratisbona (con il futuro Benedetto XVI si è laureato e ha seguito il dottorato), è la prima eminenza vaticana che in modo ufficiale celebra messa al santuario mariano bosniaco e che, con le sue parole, sembra finalmente dare a Medjugorje quel riconoscimento che ancora non esiste.
“Sono venuto a vedere in che modo sta l’albero, perché dei suoi frutti avevo già notizia: tanti fedeli della mia diocesi sono venuti qui a pregare e hanno poi scelto la vocazione sacerdotale o hanno ricostituito una famiglia che era in sfacelo. Penso davvero che qui si ascoltino cose molto importanti e soprattutto si colga nel senso migliore il bisogno di pregare che la società ci sollecita sempre di più”.

Che cosa dirà al Santo Padre della sua esperienza a Medjugorje?

“Il Papa non ha bisogno dei miei consigli. Sa benissimo quale importanza rivesta la Vergine Maria per la Chiesa cattolica e lui ne è un fervente devoto. Ha visitato diversi santuari mariani e penso che un giorno possa venire anche qui”.

Che cosa pensa dei messaggi che la Madonna rilascia ai veggenti di Medjugorje?

“Sono messaggi evangelici senza essere dichiarazioni straordinarie, ma dimostrano che la Vergine pensa alla sua gente con grande amore. Bisogna che il buon senso prevalga in tutti noi e i veggenti ce lo ricordano con le parole della Madonna. E d’altra parte ricordo sempre quello che ha detto Santa Bernadette di Lourdes: ‘A me non è stato chiesto di convincervi delle parole che ho sentito, ma solo di dirverle’. Saranno poi i fedeli a capire ognuno per il suo sentimento”.

Lei ha parlato nell’omelia della notte di Capodanno di nuova evangelizzazione. A che cosa si riferiva in modo preciso?

“Alla necessità di affidare la parola di Dio alle persone giuste, che possano raggiungere anche chi non prega e che invece può capire quale sia il messaggio cristiano, di pace innanzitutto. Attraverso la preghiera noi possiamo raggiungere anche chi ora è senza Dio”.

Ma come mai la Chiesa finora ha visto in modo non sempre favorevole il caso di Medjugorje?

“Direi che non è sempre stato così, c’è molto interesse per Medjugorje, ma bisogna anche andare con serenità a un giudizio finale. Direi che la Chiesa cattolica qui ha sopportato la guerra, il comunismo, di nuovo un conflitto e non si è mai arresa, anzi, dal 1981 qui i pellegrini sono molto aumentati di numero a dimostrazione che in questo luogo c’è qualcosa di speciale”.

Lei in questi giorni questi pellegrini li ha incontrati. Che cosa ha sentito dalle loro parole, e, soprattutto, quali sono state le sue sensazioni nei luoghi dove questa fede si esplica?

“Ho sentito da loro il grande bisogno di pregare e di rivolgersi alla Madonna con semplicità come fa lei con noi. Io ho sentito questa devozione e ho capito che davvero questo luogo ha un suo importante connotato che la chiesa deve capire”.

Un giudizio finale?

“Direi che la gente adora questo luogo e che può diventare qualcosa di molto importante e profondo”.

© Copyright Il Resto del Carlino, 2 gennaio 2010
S_Daniele
00domenica 10 gennaio 2010 06:17

ATTENZIONE: il card. Schönborn smentisce l'intervista a "Il Resto del Carlino" su Medjugorje

In riferimento alla presunta intervista rilasciata dall'arcivescovo di Vienna (post precedente), card. Christoph Schönborn, riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Arcidiocesi di Vienna, Ufficio stampa

A-1010 Vienna, Stephansplatz

Alle responsabili del „blog degli amici di Papa Ratzinger“

Vienna, 9 gennaio 2010

Carissime,

avete citato nel vostro blog una sedicente „intervista“ del nostro cardinale su Medjugorje. Ma quella intervista non e‘ mai avvenuta, e‘ una pura fantasia che assolutamente non rispecchia il pensiero di Sua Eminenza. Sono venuto oggi a conoscenza del fatto e su incarico del cardinale mi sono messo in contatto con la redazione del „Resto del Carlino“ (ma temo che quella intervista sia stata pubblicata anche sulla „Nazione“ e sul Giorno“).

In ogni caso vi sarei molto grato di informare i vostri utenti e lettori del fatto, riproducendo per esempio la mia lettera. Naturalmente l’intervista veritiera concessa al „Vecernji list“ e‘ a vostra disposizione. Penso che l’agenzia „Zenit“ in questi giorni la pubblichera‘ anche in italiano.

Cordialissimi saluti

Erich Leitenberger

Portavoce del Card. Schönborn

Copia della mia lettera a Bologna:

Alla direzione del giornale „Il Resto del Carlino“

Bologna

Vienna, 9 gennaio 2010

Egregio Direttore,

degli amici italiani hanno avvisato l’arcivescovo di Vienna, S. E. il cardinale Christoph Schönborn, che il 3 gennaio e‘ apparsa sul „Resto del Carlino“ una sedicente „intervista“ del cardinale a firma di Riccardo Jannello.

Purtroppo quella „intervista“ e‘ una pura invenzione perche il cardinale non l’ha ne concessa ne tantomeno autorizzata. Vengono attribuite al cardinale frasi che non rispecchiano minimamente il suo pensiero sul fenomeno di Medjugorje. Gia‘ le prime frasi dell’intervista sono completamente contrarie alla sua posizione. Il cardinale ha varie volte – a Medjugorje e dopo il suo rientro a Vienna – sottolineato che bisogna aderire alla dichiarazione della conferenza episcopale Jugoslava del 1991, sostenuta anche dalla Congregazione per la Fede: La chiesa non dice se le visioni dei giovani veggenti a Medjugorje siano di natura sovranaturale o meno. Inoltre il cardinale mette sempre in risalto che la cosa piu‘ importante dei fatti di Medjugorje non sono tanto le visioni ma i frutti dei pellegrinaggi: conversioni, vocazioni, ricomposizioni di famiglie, guarigioni di tossicodipendenti ecc.

Mai il cardinale ha parlato di una eventuale visita del Santo Padre a Medjugorje. E per tornare all‘ ultima frase dell’intervista: I cattolici adorano solo Dio ma non certamente i luoghi, nemmeno quelli sacri.

Per informarLa della vera posizione del cardinale Le invio un’intervista concessa al giornale di Zagabria „Vecernji list“. Penso che sia un’esigenza della deontologia professionale far conoscere quella intervista anche ai Suoi lettori.

Distinti saluti

Erich Leitenberger

Portavoce del card. Schönborn

Per chi conosce il tedesco puo' leggere quanto realmente detto dall'arcivescovo di Vienna a questo link.
Cattolico_Romano
00mercoledì 13 gennaio 2010 19:58
Medjugorje, devozione o inganno?

INTERVISTA DEL BLOG "OLTRETEVERE" ALLO SCRITTORE CATTOLICO RENZO ALLEGRI
GIACOMO GALEAZZI
«Nessun riconoscimento di autenticità». Stop a chi grida alle «rivelazioni soprannaturali». Inizio d’anno con clamorosa bufera al santuario di Medjugorie, teatro in Bosnia-Erzegovina delle presunte apparizioni mariane che nel 1981 avrebbero predetto le future tragedie dell’ex Jugoslavia. Secondo la denuncia del vescovo di Mostar, Ratko Peric (nella cui diocesi e competenza ricade il santuario) il «fenomeno» legato ai veggenti danneggia la Chiesa per il cospicuo numero di nuove comunità e associazioni di fedeli che operano nella disobbedienza ecclesiastica». Criticando apertamente il cardinale di Vienna, Schonborn (che nel Capodanno appena trascorso a Medjugorje si è pronunciato pubblicamente a favore della veridicità), monsignor Peric firma una dichiarazione durissima nel quale non si parla di Maria bensì di «apparsa di Medjugorje». Un colpo al cuore per i 350 milioni di devoti sparsi nei cinque continenti, un verdetto pesante come macigno sul santuario cattolico in più rapida crescita nel mondo. Sette milioni di pellegrini all’anno, raddoppiati nell’ultimo decennio. «Abbiamo nel territorio della diocesi nove ex-francescani, dimessi dai Frati minori e dalla Santa Sede - afferma il vescovo -.Sebbene sospesi “a divinis”, si comportano nelle parrocchie usurpate come sacerdoti legali. Mentre la presunta figura di Medjugorje dà risposte alle domande più banali dei curiosi, non se ne sente mai una parola contro i gravi abusi che colpiscono l’unità della Chiesa locale». Come se non bastasse, il vescovo segnala persino il rischio di uno scisma. «Certi francescani hanno invitato un diacono veterocattolico che si presentava come “arcivescovo“ e nelle parrocchie usurpate ha “cresimato“ oltre 700 giovani. Tutto in maniera invalida e sacrilega - accusa monsignor Peric -.Ha celebrato pure invalidamente, come diacono, la messa in alcune parrocchie. L’apparsa di Medjugorje non menziona nemmeno questo abuso del sacramento dello Spirito Santo e dell’eucaristia». Inoltre, «due di tali sacerdoti sono andati da un vescovo veterocattolico in Svizzera con la richiesta di essere ordinati vescovi, per separarsi sia da Mostar che da Roma. Per fare uno scisma formale». Il cardinale di Vienna individuava nel boom di confessioni un segno di autenticità. «Il ricorso alla confessione e la misericordia del Padre celeste si manifestano ugualmente a Medjugorje come in ogni parrocchia di questa diocesi, sia prima che dopo il fenomeno delle “apparizioni” - ribatte il vescovo Peric -.Basta vedere le lunghe file di fedeli davanti ai confessionali in tutte le parrocchie». Quindi non è vero che «l’alto numero di confessioni a Medjugorje sia una prova che la Madonna appare». Se dipendesse da questo, la Madonna «apparirebbe in tutte le nostre parrocchie e non solo a quelle tre persone alle quali appare una volta all’anno a Medjugorje e alle altre tre ogni giorno, per lo più fuori Medjugorje». In totale finora: «circa 40.000 “apparizioni”. Si ha l’impressione che alcuni “veggenti” determinano dove e quando la Madonna “apparirà”, poiché appare dove e quando loro vogliono. Non è questa una inammissibile manipolazione con la Madonna e con il sacro in genere?». Tutto questo provoca «gravi sofferenze alla Chiesa locale tanto bisognosa di pace ed unità». A scatenare la tempesta è stato il pellegrinaggio di Capodanno al santuario mariano del cardinale Cristoph Shoenborn. Un omaggio ad un luogo di culto molto venerato dai fedeli ma non riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa. «Sarei un bugiardo se non dicessi oggi che ci sono frutti buoni da questo albero», ha affermato davanti a 20mila persone riunite per la veglia di preghiera, ricordando come anche madre Teresa di Calcutta fosse una devota di Medjugorje, tanto da regalare all’allora presidente Usa, Ronald, quattro medagliette con la data della sua apparizione ai veggenti. Ma gli scandali non mancano. Sei mesi fa è stato spretato» il padre spirituale dei sei veggenti: si è dimesso prima che arrivasse la scomunica di Benedetto XVI, già pronta, per diffusione di dubbia dottrina, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza verso gli ordini legittimamente costituiti e rapporti sessuali immorali con una suora. Il Vaticano vuole «appurare i motivi dei frequenti viaggi all’estero dei veggenti» e si interroga «sulla partecipazione a raduni dove vengono raccolte ingenti somme di denaro». Chiede esami psichiatrici ai quali i veggenti si rifiutano di sottoporsi. Vlasic, in una lettera del 1984 a Giovanni Paolo II, affermava di essere «colui che, attraverso la Divina Provvidenza, li guidava». La località dell’Erzegovina è così diventata uno dei santuari mariani più frequentati al mondo, anche se mai riconosciuto ufficialmente né dalla Santa Sede né dall’allora Conferenza episcopale jugoslava. Già il precedente vescovo di Mostar, Zanic, accusò il francescano di aver «inventato» tutto. Il frate fu costretto a lasciare Medjugorje dopo la rivelazione che aveva avuto un figlio da una suora: si trasferì in Italia per fondare la comunità Regina della Pace.
INTERVISTA ALLO SCRITTORE CATTOLICO RENZO ALLEGRI. Lei è stato tra i primi ad approfondire il “fenomeno Medjugorje”. La denuncia del vescovo di Mostar affosserà il santuario?«Poiché in queste vicende è il vescovo locale l’unica autorità competente per giudicare, si dovrebbe ritenere che Medjugorje è un fenomeno falso. Ma il movimento dei credenti è così massiccio da non risultare governabile. E’ costituito non solo da laici ma da sacerdoti, religiosi, vescovi, cardinali. Perfino Wojtyla in varie occasioni ha espresso pubblicamente la sua attenzione favorevole. In questa situazione il parere del vescovo locale resta inascoltato davanti al fenomeno religioso con la più vasta diffusione nel più breve tempo:60 milioni di pellegrini in trent’anni».Cosa accadrà ora?«Il precedente vescovo di Medjugorie era inizialmente favorevole, poi gridò al colossale imbroglio. Ma già il cardinale Bertone nel suo libro su Fatima dice, a proposito di quel giudizio negativo, che il vescovo esprime solo una opinione personale. La vicenda è da anni in mano a una commissione teologica che non è mai arrivata a conclusioni definitive».Quali effetti hanno le accuse del vescovo?«Nuocciono e alimentano la diffidenza di chi commenta: ”A Roma sono informati ma lasciano correre perché è un fiume di soldi”. La Chiesa insegna che il popolo di Dio è guidato dallo Spirito Santo, il quale non permette che milioni di persone vengano ingannati per tanto tempo. Medjugorje è un luogo dove Dio è molto presente. La gente semplice lo sa e il Regno dei Cieli è dei poveri di spirito».

Fonte
Caterina63
00giovedì 14 gennaio 2010 17:10
[SM=g7497] solo una correzione-precisazione al titolo ( che so è stato riportato, non scritto da Daniele, ma inganna chi legge) il cardinale Ruini NON deciderà affatto sulle apparizioni, ma RACCOGLIERA' tutto il materiale disponibile per ricostruire gli eventi, FARE UNA VALUTAZIONE e con questa presentare il tutto al Santo Padre il quale è probabile che sentirà poi un altra Commissione QUELLA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE (questa è la prassi [SM=g7566] ) se non lo avrà fatto naturalmente direttamente Ruini durante il suo lavoro....

Infatti un cardinale solo o una Commissione che non sia la CdF NON può legittimare o delegittimare sulle questioni DOTTRINALI contenute nei testi attribuiti ad una apparizione senza il "lasciapassare" di questa Congregazione... [SM=g7566]

Confesso che sono contenta di questa decisione e spero che presto la Chiesa dia anche un parere POSITIVO (al momento concordo con la prudenza assunta dai vescovi del luogo)...diversamente potrebbe accadere una grave spaccatura di cui la Chiesa non ha bisogno...Preghiamo affinchè la VERA MADRE DI DIO si prodighi nell'aiutare il cardinale Ruini alla verità tutta intera.... [SM=g7427]


[SM=g7362] infine perdonami Daniele, ma se c'è tanto di lettera che SMENTISCE quella intervista sul resto del Carlino attribuita al cardinale di Vienna, perchè l'hai pubblicata qui? Chi legge potrebbe non capire e dare per scontata che quelle parole siano del cardinale primate di Vienna... [SM=g7497]

non farmi piangere [SM=g7364]


[SM=g7338]
S_Daniele
00giovedì 14 gennaio 2010 17:16
Re:


infine perdonami Daniele, ma se c'è tanto di lettera che SMENTISCE quella intervista sul resto del Carlino attribuita al cardinale di Vienna, perchè l'hai pubblicata qui? Chi legge potrebbe non capire e dare per scontata che quelle parole siano del cardinale primate di Vienna... non farmi piangere



Perchè avevo pubblicato quella pseudo intervista alcuni giorni prima della smentita del cardinale, poi l'ho lasciata per far capire a quale intervista faccia riferimento la smentita successiva del cardinale.

Tutto qui.

Caterina63
00sabato 16 gennaio 2010 09:51
‘Rumors’ dai ‘Sacri Palazzi’: il Pontefice richiama all’ordine il Cardinale Schonborn: “Più prudenza su Medjugorje”. Il porporato si è recato in quel luogo il 31 Dicembre

da Petrus

CITTA’ DEL VATICANO - Il Papa non ha gradito la visita di fine anno compiuta a Medjugorje dal Cardinale Christoph Schonborn, Arcivescovo di Vienna e suo vecchio allievo all’Università. Secondo quanto trapela dai 'Sacri Palazzi' (non ci sono dichiarazioni ufficiali in proposito), Benedetto XVI lo ha comunicato personalmente al porporato austriaco, ricevendolo in udienza a pochi giorni dalle polemiche scatenate dal viaggio dell’alto prelato nella piccola località della Bosnia Erzegovina in cui sei presunti veggenti sostengono di vedere la Madonna dall’inizio degli anni ‘80.

Lo stesso vescovo di Mostar (la Diocesi in cui ricade Medjugorje), Monsignor Ratko Peric - da sempre convinto, come il suo predecessore, che in quella località non appaia assolutamente la Vergine -, con una nota ufficiale si è lamentato di non essere stato preventivamente informato da Schonborn del suo arrivo.

L’Arcivescovo di Vienna, dal canto suo, dopo aver pregato e celebrato Messa a Mejugorje il 31 Dicembre, ha anche espresso giudizi favorevoli su quanto avverrebbe in quel luogo e si è fatto accompagnare da una dei sei presunti veggenti che sostengono di vedere e parlare con la ‘Gospa’.

Adesso, siccome la Santa Sede non si è ancora espressa su tali apparizioni e molti Cardinali e Vescovi di tutto il mondo hanno manifestato il loro scetticismo sull’autenticità di queste apparizioni, Benedetto XVI ha dunque chiesto a Schonborn maggiore prudenza nelle dichiarazioni relative a Medjugorje, in modo che la sua presenza in quella località (meta, ogni anno, di milioni di pellegrini), trattandosi egli di un membro del Collegio Cardinalizio, non venga strumentalizzata da alcuni per ‘autenticare’ fenomeni che la Santa Sede, oltre che per le vie ordinarie, intende ‘monitorare’ e analizzare con una Commissione ad hoc alla cui guida dovrebbe essere chiamato il Cardinale Camillo Ruini.

L’ultimo Principe della Chiesa in ordine di tempo ad esprimere le proprie perplessità sulle apparizioni di Medjugorje (in un’intervista al nostro giornale) è stato il Cardinale José Saraiva Martins:

Eminenza, a Suo avviso, le presunte apparizioni di Medjugorje sono da ritenere vere o false?

“Non ci sono dubbi: le apparizioni non vanno considerate autentiche fin quando non saranno approvate ufficialmente dalla Chiesa nella persona del Santo Padre”.

Si dice che la Santa Sede voglia attendere il più possibile prima di esprimersi.

“Mi sembra il comportamento migliore. La Chiesa fa benissimo ad essere prudente davanti a vicende così delicate che, inevitabilmente, coinvolgono la sensibilità di milioni di fedeli”.

Come deve comportarsi il fedele che vuole andare in pellegrinaggio a Medjugorje?

“Non deve dare per scontato e non deve essere convinto che le apparizioni siano autentiche; deve, quindi, recarsi in quel luogo per pregare ma non per riconoscere con la sua presenza la veridicità di fenomeni la cui approvazione dipende solo ed esclusivamente dalla Chiesa e che, comunque, nulla tolgono e nulla aggiungono alla Rivelazione che si è già compiuta in Cristo”.

Bastano, intanto, le conversioni per credere in Medjugorje?

Assolutamente no, quello delle conversioni, ma anche delle guarigioni, non è un argomento sufficiente per avvalorare la tesi dell’autenticità delle apparizioni. Solo perché in quel luogo ci si converte, non è detto che appaia la Madonna. La conversione è possibile anche in una piccola parrocchia di campagna”.

Veniamo ai ‘veggenti’. C’è chi li accusa di essersi inventati tutto e di avere degli interessi economici, e chi pensa che in realtà appaia loro il demonio con le sembianze della Madonna per portare divisione, pur a costo di qualche conversione, nella Chiesa. Lei che ne pensa?

“Non so se si siano inventati queste apparizioni o se abbiano interessi economici; di sicuro, in casi del genere, può esserci lo zampino del demonio. Ma Dio è così grande che sa servirsi anche del maligno per il bene dell’umanità: potrebbero spiegarsi così i benefici che molti sostengono di ricevere a Medjugorje”.

Sempre in riferimento ai ‘veggenti’, nessuno di loro, al contrario della stragrande maggioranza degli altri veggenti riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa, ha scelto la vita consacrata. Tra di essi c’è chi ha addirittura sposato una modella americana e vive negli Usa in una mega-villa con piscina.

“La vita consacrata sarebbe stata una bella testimonianza da parte di queste persone, ma vedo che c’è una grande differenza con Fatima, dove i tre pastorelli scelsero di essere ancora più piccoli e umili di quanto non fossero già per vivere in pienezza il grande dono delle apparizioni”.

A proposito: i ‘veggenti’ sostengono che quelle di Medjugorje siano la naturale prosecuzione delle apparizioni di Fatima.

“Io non credo che lo siano. Vedo troppe differenze. Come dicevo prima, i pastorelli di Fatima si fecero umili e scelsero il silenzio, a Medjugorje non so se questo stia avvenendo; Suor Lucia entrò in clausura, a Medjugorje nessuno ha scelto la vita consacrata; la stessa Suor Lucia mise per iscritto i segreti affidatigli dalla Madonna, mentre a Mejdugorje continuano a serbarli per sé. No, non vedo punti in comune tra Fatima e Medjugorje”.

Eminenza, in alcune apparizioni, la Vergine chiederebbe ai sei ‘veggenti’ di Medjugorje di non obbedire ai divieti del loro Vescovo diocesano, come, ad esempio, quello di non parlare più pubblicamente delle presunte ‘visioni’.

“La Madonna non potrebbe in alcun caso essere anti-gerarchica e incitare alla disobbedienza, anche se il Vescovo di Mostar avesse torto. Questo è un altro elemento su cui riflettere”. [SM=g1740733]

Il Vescovo di Mostar, recentemente, ha manifestato il proprio dispiacere per non essere stato avvisato della presenza del Cardinale Schonborn a Medjugorje. Una presenza ‘pesante’, che qualcuno potrebbe valutare erroneamente come un riconoscimento delle apparizioni da parte della Santa Sede.

“Lungi da me l’idea di giudicare il comportamento del Cardinale Schonborn, ma io, considerata l’attenzione morbosa che è concentrata su Medjugorje, come faccio peraltro sempre ogni volta che mi reco fuori Roma, avrei prima parlato con Monsignor Peric: quando noi Cardinali ci rechiamo in una Diocesi, entriamo in ‘casa’ del Vescovo del luogo e dobbiamo avere l’educazione e il buon senso di annunciarci”.

www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=13702





[SM=g1740733]

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