Separazione o comunione dei beni?

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Gabbianella1.
00venerdì 27 novembre 2009 09:23
Separazione o comunione dei beni?
Mi piacerebbe sapere la vostra opinione ...anche se io non mi schiodero' dalla mia posizione.
Una mia collega che sta studiando all'universita' psicologia(ha tutta la mia ammirazione ...)
mi consigliava(o meglio insisteva nel suo punto di vista)di fare la separazione dei beni
in vista di un futuro mutuo che accenderemo per l'acquisto della nostra prima casa.
Non vedendone nessuna utilità,le ho risposto che io e mio marito abbiamo
la comunione dei beni perche' fino adesso abbiamo condiviso gioie e dolori e
 niente potra' separare il nostro vissuto di coppia e come fidanzati e come sposi. 
Lei asserisce che io sbaglio ,che devo pensare a me stessa,che l'amore potrebbe finire....
io le ho risposto che l'amore è prima di tutto la nostra capacita' di amare ,
che l'amore è un reinventarsi ogni giorno ,
che l'amore ,e' vero ,non e' sempre uguale ,
si evolve,
dalla passione ,
alla tenerezza,
ma passa attraverso i progetti e la determinazione a far si che le cose funzionino,che rido sulla frase
:"Non eravamo compatibili"....
che l'amore prima di tutto e' una scelta,
che il marito me lo sono scelto in base ai valori comuni,al rispetto e
al desiderio comune di creare(ma e' il Signore che crea perche' dona...)
la nostra famiglia.
Una famiglia che difendero' con denti e unghie....ehehehhe.
Tuttavia la nostra discussione mi ha lasciato con l'amaro in bocca....
mai chiedero' la separazione perche' dal mio punto di vista e' mancanza di fiducia.
Sbaglio?
S_Daniele
00venerdì 27 novembre 2009 09:33
Re: Separazione o comunione dei beni?
Gabbianella1., 27/11/2009 9.23:

Mi piacerebbe sapere la vostra opinione ...anche se io non mi schiodero' dalla mia posizione.
Una mia collega che sta studiando all'universita' psicologia(ha tutta la mia ammirazione ...)
mi consigliava(o meglio insisteva nel suo punto di vista)di fare la separazione dei beni
in vista di un futuro mutuo che accenderemo per l'acquisto della nostra prima casa.
Non vedendone nessuna utilità,le ho risposto che io e mio marito abbiamo
la comunione dei beni perche' fino adesso abbiamo condiviso gioie e dolori e
 niente potra' separare il nostro vissuto di coppia e come fidanzati e come sposi. 
Lei asserisce che io sbaglio ,che devo pensare a me stessa,che l'amore potrebbe finire....
io le ho risposto che l'amore è prima di tutto la nostra capacita' di amare ,
che l'amore è un reinventarsi ogni giorno ,
che l'amore ,e' vero ,non e' sempre uguale ,
si evolve,
dalla passione ,
alla tenerezza,
ma passa attraverso i progetti e la determinazione a far si che le cose funzionino,che rido sulla frase
:"Non eravamo compatibili"....
che l'amore prima di tutto e' una scelta,
che il marito me lo sono scelto in base ai valori comuni,al rispetto e
al desiderio comune di creare(ma e' il Signore che crea perche' dona...)
la nostra famiglia.
Una famiglia che difendero' con denti e unghie....ehehehhe.
Tuttavia la nostra discussione mi ha lasciato con l'amaro in bocca....
mai chiedero' la separazione perche' dal mio punto di vista e' mancanza di fiducia.
Sbaglio?




Personalmente io e mia moglie abbiamo la comunione dei beni, ma ora per esperienza diretta sono favorevole alla separazione dei beni e se è necessario anche alla separazione legale, ma solo per una convenienza puramente legale, quindi non separazione nel senso proprio del termine, ma per evitare problematiche in caso di procedure legali contro uno dei due coniugi.
enricorns
00venerdì 27 novembre 2009 20:50
Personalmente io e mia moglie abbiamo la comunione dei beni, ma ora per esperienza diretta sono favorevole alla separazione dei beni e se è necessario anche alla separazione legale, ma solo per una convenienza puramente legale, quindi non separazione nel senso proprio del termine, ma per evitare problematiche in caso di procedure legali contro uno dei due coniugi.

Nell'esprimere il consenso i promessi sposi recitano

Io ..., accolgo te, ..., come mia sposa.
Con la grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.

Io ..., accolgo te, ..., come mio sposo.
Con la grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.

In una forma meno consueta ma sicuramente più incisiva

Sposo:
..., vuoi unire la tua vita alla mia,
nel Signore che ci ha creati e redenti?

Sposa:
Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.
..., vuoi unire la tua vita alla mia,
nel Signore che ci ha creati e redenti?

Sposo:
Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.

Insieme:

Noi promettiamo di amarci fedelmente,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di sostenerci l'un l'altro
tutti i giorni della nostra vita.

ACCOGLIENZA DEL CONSENSO

Il Signore onnipotente e misericordioso
confermi il consenso
che avete manifestato
davanti alla Chiesa
e vi ricolmi della sua benedizione.

L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce.

Tutti: Amen.

S_Daniele
00venerdì 27 novembre 2009 21:36
Re:
enricorns, 27/11/2009 20.50:

Personalmente io e mia moglie abbiamo la comunione dei beni, ma ora per esperienza diretta sono favorevole alla separazione dei beni e se è necessario anche alla separazione legale, ma solo per una convenienza puramente legale, quindi non separazione nel senso proprio del termine, ma per evitare problematiche in caso di procedure legali contro uno dei due coniugi.

Nell'esprimere il consenso i promessi sposi recitano

Io ..., accolgo te, ..., come mia sposa.
Con la grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.

Io ..., accolgo te, ..., come mio sposo.
Con la grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.

In una forma meno consueta ma sicuramente più incisiva

Sposo:
..., vuoi unire la tua vita alla mia,
nel Signore che ci ha creati e redenti?

Sposa:
Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.
..., vuoi unire la tua vita alla mia,
nel Signore che ci ha creati e redenti?

Sposo:
Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.

Insieme:

Noi promettiamo di amarci fedelmente,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di sostenerci l'un l'altro
tutti i giorni della nostra vita.

ACCOGLIENZA DEL CONSENSO

Il Signore onnipotente e misericordioso
confermi il consenso
che avete manifestato
davanti alla Chiesa
e vi ricolmi della sua benedizione.

L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce.

Tutti: Amen.





E questo cosa c'entra con la mia affermazione?
Gabbianella1.
00venerdì 27 novembre 2009 21:42
Grazie Enrico.Son parole che dobbiamo aver stampato nel cuore.
Io nn chiedero' mai a mio marito al separazione dei beni.
Tuttavia anche Dani ha dalla sua parte la ragione...penso a chi ha un'attivita' economica in proprio .In tal caso ci vuole una tutela per ciascun coniuge in caso di fallimento dell'impresa ,no?Onde evitare una catastrofe peggiore, intendo.
Cmq è un fatto che riguarda la coppia ,l'importante e' che siano d'accordo entrambi.
Io sto serena .Per noi ..comunione.Di tutto.
enricorns
00venerdì 27 novembre 2009 21:49
Ti ha risposto Gabbianella
S_Daniele
00venerdì 27 novembre 2009 21:57
Re:
enricorns, 27/11/2009 21.49:

Ti ha risposto Gabbianella




M a guarda che le citazioni tue non c'entrano nulla con il mio discorso che riguarda prettamente un convenienza legale, non una separazione matrimoniale reale ma apparente dinanzi a possibili procedure penali, purtroppo molte volte a causa di problemi finanziari bisogna tutelare la famiglia, un mio zio per non perdere la casa l'ha intestata alla moglie e dopo ha proceduto con la separazione legale trasferendo il suo domicilio in altro loco, egli però abita con sua moglie e ci vive felicemente e condividono tutto.
La condivisione, indipendentemente dalle formalità burocratiche e dalle promesse verbali al comune o in chiesa, deve partire dal cuore e dal rispetto-fiducia verso il proprio coniuge, ma questo non c'è bisogno di ricordarlo.
Infine il mio discorso parte da presupposti diversi da quelli indicati da Cristina sui consigli dell'amica, difatti la sua amica manifestava prudenza e sicurezza poichè presuppone il rischio di un divorzio, ma se si pensa a ciò sarebbe meglio non sposarsi, io invece parto da problemi di probabile natura economica.
Gabbianella1.
00venerdì 27 novembre 2009 22:10
Infatti io avevo capito cosa volevi dire Daniele e nn saresti il primo a pensarla cosi'...Tuttavia io e mio marito nn abbiamo attivita' in proprio...qdi nn ci pare il caso.
La mia collega si riferiva ad un divorzio probabile....e quella parola nel mio vocabolario nn esiste proprio...
S_Daniele
00venerdì 27 novembre 2009 22:18
Re:
Gabbianella1., 27/11/2009 22.10:

Infatti io avevo capito cosa volevi dire Daniele e nn saresti il primo a pensarla cosi'...Tuttavia io e mio marito nn abbiamo attivita' in proprio...qdi nn ci pare il caso.
La mia collega si riferiva ad un divorzio probabile....e quella parola nel mio vocabolario nn esiste proprio...




Fai bene a pensarla in questo modo, come ho già detto io stesso con mia moglie siamo in comunione dei beni, ma non vi nascondo che vogliamo cambiare questo status e metterlo in separazione dei beni, non separazione legale, purtroppo a causa di problemi economici.

Come si dice dalle nostre parti; chi vivrà vedrà, e speriamo che il buon Dio ci assisti e ce la mandi buona, nel frattempo speriamo e preghiamo in lui.
enricorns
00venerdì 27 novembre 2009 23:23
Re: Re:
S_Daniele, 27/11/2009 22.18:

Fai bene a pensarla in questo modo, come ho già detto io stesso con mia moglie siamo in comunione dei beni, ma non vi nascondo che vogliamo cambiare questo status e metterlo in separazione dei beni, non separazione legale, purtroppo a causa di problemi economici. Come si dice dalle nostre parti; chi vivrà vedrà, e speriamo che il buon Dio ci assisti e ce la mandi buona, nel frattempo speriamo e preghiamo in lui.



Personalmente io e mia moglie abbiamo la comunione dei beni, ma ora per esperienza diretta sono favorevole alla separazione dei beni e se è necessario anche alla separazione legale, ma solo per una convenienza puramente legale, quindi non separazione nel senso proprio del termine, ma per evitare problematiche in caso di procedure legali contro uno dei due coniugi.

Sempre di separazione si tratta
Katietta-64
00sabato 28 novembre 2009 14:05
Cara Gabbianella,

 in virtù della promessa davanti a Dio di stare insieme nel bene e nel male, sono a favore dell'unione dei beni, questo anche in caso di un'attività in proprio. Per esperienza personale, ci sono passata nella... catastrofe (ma veramente tanto!). Malgrado le difficoltà e le sofferenze, non rinnego nulla di questa promessa, neppure la caduta, per un certo periodo, in miseria.
Non mi importerebbe neppure del rischio di essee lasciata, perchè il mio cuore è predisposto ad ogni evenienza, ma saldo in Dio
Di cosa dovrei aver paura con Lui?

Ti abbraccio.
Gabbianella1.
00sabato 28 novembre 2009 18:05
Grazie,Katietta,per la tua testimonianza,mi ha fatto bene...
In effetti è qto un periodo in cui io e mio marito stiamo navigando a vista...ma se guardiamo indietro ci son sempre stati momenti di burrasca e momenti di quiete,ma mano nella mano ce l'abbiamo sempre fatta.
Abbiamo in comune la cosa piu' bella che si possa avere nella vita ...la famiglia.
enricorns
00sabato 28 novembre 2009 22:13

consòrte    [kon'sɔrte]
s.m. e f., agg.

sm
il coniuge

sm
[letteratura] che ha la stessa sorte

Generalmente quando parliamo di sposi li indichiamo con l'appellativo di goniugi, ma sarbbe, anzi è più corretto appealrli come consorti, perchè hanno la medesima sorte, annzi, più precisamente hanno scelto la stessa sorte

S_Daniele
00domenica 29 novembre 2009 12:38
Scusate, ma da quando la scelta, libera e consensuale, della separazione dei beni, che è una pura scelta legale, inficia la lealtà e la consorte in ambito matrimoniale?
Qui si confonde la separazione dei beni con il divorzio, se è così, si è fuori strada poichè sono due aspetti totalmente diversi che nulla hanno a che vedere, anche in ambito religioso alla Chiesa non importa se si ha la comunione dei beni o la separazione, questo perchè non importa ai fini del sacramento e della leggittimità del matrimonio.
enricorns
00domenica 29 novembre 2009 13:33
ma ora per esperienza diretta sono favorevole alla separazione dei beni e se è necessario anche alla separazione legale,

Questo lo hai detto tu

Ma credo che la riflessione dell'accoglienza e della fedeltà vada oltre le questioni legali.

Se io accolgo o prendo come si diceva in precedenza, e soprattutto con la grazia di Cristo, una persona nella mia vita, sicchè non più due ma uno, accolgo e prendo tutto di lei, "., vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti?" anche i problemi finanziari.

Pazzo? Forse, ma consorte!
S_Daniele
00domenica 29 novembre 2009 14:26
Re:
enricorns, 29/11/2009 13.33:

ma ora per esperienza diretta sono favorevole alla separazione dei beni e se è necessario anche alla separazione legale,

Questo lo hai detto tu

Ma credo che la riflessione dell'accoglienza e della fedeltà vada oltre le questioni legali.

Se io accolgo o prendo come si diceva in precedenza, e soprattutto con la grazia di Cristo, una persona nella mia vita, sicchè non più due ma uno, accolgo e prendo tutto di lei, "., vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti?" anche i problemi finanziari.

Pazzo? Forse, ma consorte!




Per onestà dovresti citare tutta la mia frase e non spezzettarla per dargli un senso diverso da quello dato da me, difatti la frase continua dicendo: ma solo per una convenienza puramente legale, quindi non separazione nel senso proprio del termine, ma per evitare problematiche in caso di procedure legali contro uno dei due coniugi.

La separazione dei beni non esclude la piena comunione dei consorti e di ciò che detengono, se io mi devo sposare con una donna che amo ma che purtroppo è protestata ed ha grossi problemi finanziari, senza offesa faccio la separazione dei beni, così nessuno ci toglie la nostra, non la mia, casa a causa dei suoi problemi.
Quindi non esclusione ma compartecipazione.
O forse con la separazione dei beni se la casa è mia non ci abita, e quindi ne usufruisce come di dovere, anche la mia consorte?
Come mai se la divisione dei beni non è giusta ne compatibile con il giuramento matrimoniale, la chiesa non lo proibisce?
Forse perchè è compatibile?
Gabbianella1.
00domenica 29 novembre 2009 15:48
Io nn me ne intendo..ma credo che anche nella comunione dei beni ,soprattutto se in famiglia c'è un minore,il fondo patrimoniale venga tutelato dalla legge nel caso uno dei due conugi dovesse contrarre dei debiti ,no?Forse mi sbaglio.Cmq qti sono argomenti da Diritto della famiglia e un buon avvocato puo' spiegare bene.Qdi prima di prendere qta decisione, che nel tuo caso sarebbe puramente legale ,bisogna valutare bene tutte le soluzioni possibili.
Cmq so che se si vuole la separazione dei beni dopo la celebrazione del matrimonio bisogna andare da un notaio e disporre dei testimoni.
Ma ...credo che il messaggio di Enrico e di katietta e aggiungerei anche mio sia quello che come dice bene la Bibbia "i due divengono una sola carne" e qdi indissolubilmente legati fino a che lamorte nn li separi e lo pensi anche tu,l'hai scritto.Pero' sulla separazione dei beni e sulla comunione prendi tutte le informazioni possibili.
Secondo me ,ci si puo' essere tutelati anche con la comunione dei beni.Ma e'solo una mia supposizione.Bisogna sentire un buon matrimonialista...che so!!!!
Mia cognata ha fatto ladivisione dei beni e prima di sposarsi in Chiesa l'ha dovuto dire al prete .Mio cognato nn aveva niente qdo si son sposati.Ha seguito il consiglio dei miei suoceri che anche se son cristiani temono sempre in un possibile divorzio.
Io invece condivido tutto con mio marito e come Katietta se dovessimo cadere in miseria saremo sempre insieme.Coll'aiuto del Signore.
E se abbiamo fede in Lui,Lui nn puo' lasciarci soli.
S_Daniele
00domenica 29 novembre 2009 16:03

Cmq so che se si vuole la separazione dei beni dopo la celebrazione del matrimonio bisogna andare da un notaio e disporre dei testimoni.



No, basta andare al comune e cambiare lo status quo.
S_Daniele
00domenica 29 novembre 2009 16:09
Cara cristina, se hai un mutuo sulle spalle e non paghi le rate non c'è diritto che tenga o che frena il pignoramento dell'immobile, nel caso della separazione dei beni le cose diventano diverse, naturalmente l'immobile non deve essere messo sotto il nome di chi ha problemi finanziari.
Il Vangelo quando parla di una sola carne si riferisce al matrimonio in sè e non a delle norme puramente legali che nemmeno esistevano ai tempi neotestamentari.
enricorns
00domenica 29 novembre 2009 20:44
Per onestà dovresti citare tutta la mia frase e non spezzettarla per dargli un senso diverso da quello dato da me, difatti la frase continua dicendo: ma solo per una convenienza puramente legale, quindi non separazione nel senso proprio del termine, ma per evitare problematiche in caso di procedure legali contro uno dei due coniugi.

sempre di separazione si tratta

L'uomo non separi ciò che Dio ha unito, e Dio non ha unito solo due corpi ma due vite
Katietta-64
00lunedì 30 novembre 2009 00:13

Caro Daniele,

nulla da obiettare sulle scelte finanziarie altrui, che a volte vogliono solo essere "sagge" e preservare da eventuali disastri, soprattutto negli esempi che citi tu. È anche vero che di per sè, l'unione o la separazione dei beni, almeno in apparenza, non incide sulla scelta sacramentale del matrimonio.
Però, sai, quando cominci a rivolgerti ad avvocati o legali per questioni finanziarie è facile che ricevi dei consigli che, pur con il buon intento di proteggere l'uno o l'altro coniuge od entrambi, chiedono alla tua coscienza di scendere a dei compromessi.
Puoi anche sentirti dire di "rinnegare" il tuo consorte, fosse anche solo per convenienza, ma poi puoi continuare la tua vita di coppia...
Allora, almeno per me, non diviene più una questione finanziaria, ma va oltre e scende direttamente al mio cuore con la domanda: è giusto rinnegare un consorte, una vita condivisa di gioie e dolori fosse anche per salvare qualcosa di materiale che serve ad entrambi?
Forse è giusto, ma mi lascia con l'amaro in bocca, di chi non ha il coraggio di amare fino in fondo, anche con i rischi che comporta.
Di unione totale, spirituale e materiale.
È sicuramente una scelta da "pazzi" e probabilmente mai la suggerirei ad una coppia che mi trasmette instabilità o che è più figlia del mondo che di Dio....
Certo, se una coppia decide di fare una scelta "pazza", deve sapere che, in caso di sconfitta, non le sono risparmiate sofferenze, guai, miserie, giudizi, perdite,magari anche saltuari pentimenti, ...ma da persona ormai fortificata da una tempesta già passata, posso anche dire che la gioia di aver scoperto in sè il non rinnegamento e la capacità di affondare con anche i risvolti dell'umiliazione, con  o senza colpe e responsabilità, è più grande di tutto ciò. È una luce nell'anima.
È come se Dio si rivelasse ai tuoi occhi, quando invece nel casino ti insegnava e suggeriva senza che te ne rendessi conto.
Non so se sono riuscita ad esprimere questo ultimo concetto.
Nella consapevolezza però che molte persone, nei disastri finanziari (ma non solo) cadono in baratri ancora più grandi come il voler togliersi la vita o ricorrere allo strozzinaggio, mi permetto di chiudere questo mio intervento con un appello: NON FATE MAI NULLA DI TUTTO CIÒ!!!
La vita, così come la salute dell'anima e del corpo, sono mille volte più importanti e se avete il coraggio di percorrere il buio, per quanto lungo possa essere, troverà i suoi sbocchi di luce.


S_Daniele
00lunedì 30 novembre 2009 06:10
Re:
enricorns, 29/11/2009 20.44:

Per onestà dovresti citare tutta la mia frase e non spezzettarla per dargli un senso diverso da quello dato da me, difatti la frase continua dicendo: ma solo per una convenienza puramente legale, quindi non separazione nel senso proprio del termine, ma per evitare problematiche in caso di procedure legali contro uno dei due coniugi.

sempre di separazione si tratta

L'uomo non separi ciò che Dio ha unito, e Dio non ha unito solo due corpi ma due vite




Ti sbagli, il Vangelo parla di ripudio del proprio coniuge non di una separazione fittizzia che non poteva nemmeno balenare nella mente di uomini di duemila anni fa.
Dove sarebbe la divisione dei due se codesti continuano a vivere nello stesso tetto e amarsi come prima?
S_Daniele
00lunedì 30 novembre 2009 06:30
Re:
Katietta-64, 30/11/2009 0.13:

Caro Daniele,

nulla da obiettare sulle scelte finanziarie altrui, che a volte vogliono solo essere "sagge" e preservare da eventuali disastri, soprattutto negli esempi che citi tu. È anche vero che di per sè, l'unione o la separazione dei beni, almeno in apparenza, non incide sulla scelta sacramentale del matrimonio.
Però, sai, quando cominci a rivolgerti ad avvocati o legali per questioni finanziarie è facile che ricevi dei consigli che, pur con il buon intento di proteggere l'uno o l'altro coniuge od entrambi, chiedono alla tua coscienza di scendere a dei compromessi.
Puoi anche sentirti dire di "rinnegare" il tuo consorte, fosse anche solo per convenienza, ma poi puoi continuare la tua vita di coppia...
Allora, almeno per me, non diviene più una questione finanziaria, ma va oltre e scende direttamente al mio cuore con la domanda: è giusto rinnegare un consorte, una vita condivisa di gioie e dolori fosse anche per salvare qualcosa di materiale che serve ad entrambi?
Forse è giusto, ma mi lascia con l'amaro in bocca, di chi non ha il coraggio di amare fino in fondo, anche con i rischi che comporta.
Di unione totale, spirituale e materiale.
È sicuramente una scelta da "pazzi" e probabilmente mai la suggerirei ad una coppia che mi trasmette instabilità o che è più figlia del mondo che di Dio....
Certo, se una coppia decide di fare una scelta "pazza", deve sapere che, in caso di sconfitta, non le sono risparmiate sofferenze, guai, miserie, giudizi, perdite,magari anche saltuari pentimenti, ...ma da persona ormai fortificata da una tempesta già passata, posso anche dire che la gioia di aver scoperto in sè il non rinnegamento e la capacità di affondare con anche i risvolti dell'umiliazione, con  o senza colpe e responsabilità, è più grande di tutto ciò. È una luce nell'anima.
È come se Dio si rivelasse ai tuoi occhi, quando invece nel casino ti insegnava e suggeriva senza che te ne rendessi conto.
Non so se sono riuscita ad esprimere questo ultimo concetto.
Nella consapevolezza però che molte persone, nei disastri finanziari (ma non solo) cadono in baratri ancora più grandi come il voler togliersi la vita o ricorrere allo strozzinaggio, mi permetto di chiudere questo mio intervento con un appello: NON FATE MAI NULLA DI TUTTO CIÒ!!!
La vita, così come la salute dell'anima e del corpo, sono mille volte più importanti e se avete il coraggio di percorrere il buio, per quanto lungo possa essere, troverà i suoi sbocchi di luce.





Cara Katietta condivido appieno il tuo pensiero, anch'io sono restivo alla separazione legale quando questa è per scopo esclusivo come salvaguardia dei propri beni, credo che debba essere l'ultima azione possibile che una coppia possa esercitare.
Ciò comunque non toglie che la separazione dei beni, non il divorzio, sia in perfetta armonia con la fede cattolica, che per l'appunto tiene al matrimonio in sè e non a dei cavilli giuridici che nulla hanno a che vedere con la consorte dei consorti.
enricorns
00lunedì 30 novembre 2009 10:50
Questo è il mio pensiero, la mia interpretazione, non mi baso su condizioni storiche citate nel vangelo
Ma la questione può essere decisa prima del matrimonio, dopo, meglio nel, a mio avviso non è da fare, poi ognuno ha la propria coscienza e la propria volontà
Caterina63
00mercoledì 2 dicembre 2009 12:27
[SM=g7515] sottoscrivo ogni rigo meditato da Gabbianella...

La così detta comunione dei beni si sviluppa proprio grazie al Matrimonio inteso come Sacramento perchè prima del Cristianesimo, o comunque nel paganesimo romano (specialmente fra nobili) il problema non esisteva giacchè il marito era "padre e padrone" la donna (se ricca) portava la sua dote che confluiva nei beni familiari, ma tra nobili e nell'eredità c'era sempre la spartizione alla morte di uno...

Il Cristianesimo dal principio non si preoccupa affatto dei beni materiali, nel senso che, catechizza quella COMUNIONE che tocca non solo le due persone ma anche tutto ciò che possiedono "LO METTONO IN COMUNE"... così come si faceva anche nelle comunità cristiane davanti agli Apostoli -Atti2- [SM=g8864] il problema rimane quale tema GIURIDICO di conseguenza la Chiesa fin dal principio ha sempre consigliato LA COMUNIONE TOTALE....dopo il Risorgimento e l'espandersi dei matrimoni CIVILI, la comunione o separazione dei beni ha cominciato ad essere più evidente...oggi la Chiesa stessa CONSIGLIA la separazione dei beni laddove si intravvedessero dei matrimoni particolari come per esempio quelli misti... [SM=g7566] ma ATTENZIONE la Chiesa predilige sempre che fra i due sposi (non li chiama infatti contraenti [SM=g7566] )tale comunione sia PIENA e completa e parta con il piede giusto...

Il problema sta infatti nel come si interpreta oggi il Matrimonio... è ovvio che non vedendolo più come SACRAMENTO e quale UNIONE MISTICA DI DUE CORPI E DUE VITE, va da se che resta il misero concetto di CONTRATTO... [SM=g7364] e un contratto può essere rotto ma un Sacramento NO!

Certo, c'è il rischio che con la comunione dei beni a causa di un naufragio matrimoniale colui che aveva di più perde di più, ma di fronte ad un divorzio cosa vale di più: PERDERE un pò di bene materiale o perdere L'AMORE della Persona alla quale ci si era legati per tutta la vita con una promessa DAVANTI A DIO? [SM=g7427]

La prospettiva, per noi che crediamo, è una sola: piuttosto poveri, MA UNITI senza dividere ciò che Dio ha unito...

Io e mio marito sposati da 25 anni non abbiamo mai fatto la separazione dei beni primo perchè non avevamo nulla, appena sposati avevamo centomilalire e un affitto da pagare... [SM=g8468] ora si prospetta per me una discreta eredità...ho la casa di mia mamma, e questa sorella di mia mamma che mi lascerà tutto e ciò che ha non è certo un patrimonio esorbitante, ma abbastanza corposo per noi che abbiamo vissuto sempre con il solo stipendio di mio marito e da permetterci una serena vecchiaia...ed è qui il punto: l'avvocato mi consigliava qualche mese fa di fare ora la separazione dei beni, perchè così tutto quello che erediterò sarà solo MIO...ho detto allora all'avvocato: "io la ringrazio del consiglio, ma risponda al mio punto: per 25 anni e in questi anni in cui non avevo nulla, mio marito mi ha sempre dato lo stipendio da gestire in famiglia fidandosi di me...mi ha dato due figli, non mi ha mai fatto mancare nulla...certo, abbiamo passato momenti di tempesta e sfiorato anche la separazione...ma tutto lo abbiamo superato INSIEME, COMBATTENDO SEMPRE INSIEME...con quale coraggio ora che ho ereditato qualcosa dovrei o potrei espropriare mio marito da questa comunione?e soprattutto, PERCHE'?" [SM=g10765]
L'avvocato mi ha risposto solo per ciò che gli competeva, ossia, con i suggerimenti legali ai quali però mancava naturalmente la parte MORALE... [SM=g7566]

E allora...per noi la comunione dei beni resta soprattutto UNA DIMOSTRAZIONE ED UNA TESTIMONIANZA DI FIDUCIA NELL'ALTRO...non m'importa se dovessi perdere tutto o metà perchè ciò vorrà dire che prima di questo bene materiale, avrei perduto la mia META' DI CARNE...e allora preferisco presentarmi davanti a Dio POVERA E NULLATENENTE ma conservando intatta l'unione sponsale che mi associa alla Chiesa per mezzo di Cristo SUO SPOSO FEDELE...alla quale Cristo NON ha mai avanzato una separazione dei beni, al contrario, dice a Pietro: TI DARO' LE CHIAVI DEL REGNI DEI CIELI....e ancora dice: "TUTTO CIO' CHE ERA MIO IO VE L'HO DATO...." [SM=g7427]

Occorre rivalutare il Matrimonio quale SACRAMENTO DI UNIONE SPONSALE e non come un contratto materiale...

[SM=g7255]

Gabbianella1.
00mercoledì 2 dicembre 2009 16:08
Cara Tea
qta tua testimonianza di vita coniugale mi ha commosso.
Bello!
Ciao .Un abbraccio.
enricorns
00mercoledì 2 dicembre 2009 19:26
accordo con quanto detto
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