Similitudini Cristianesimo e paganesimo

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predestinato74
00venerdì 7 novembre 2008 11:27
non so se la sezione è quella giusta, altrimenti pensaci tu caro Daniele.


Come cattolici ci saremo sentiti accusare del fatto che il Culto come la dottrina cattolica, in molte cose, abbia somiglianze con le usanze e dottrine pagane precristiane.

Tale osservazione non viene fatta solo dai testimoni di geova e culti cristiani del 3° protestantesimo, ma anche dalla Storia comparata delle religioni inaugurata nel 19° secolo dalla famosa opera in 12 volumi "Il ramo d'oro" di James Frazer (1854-1941).

Succo del discorso; le somiglianze tra le religioni, dimostrano che sono tutte invenzioni umane.

In verità, i tdg come altre chiese cristiane, nel fare tale osservazione, si fermano ad alcuni punti della dottrina cristiana, come la venerazione dei santi, il culto a Maria ecc.
Ma non portano questo ragionamento alle estreme conseguenze; ovvero, al fatto che tutta la dottrina cristiana trova somiglianze coi precedenti culti pagani; ne conseguirebbe che anche i tdg come gli altri "accusatori" dovrebbero completamente abbandonare il cristianesimo se il loro ragionamento (origine pagana----quindi falso), fosse vero.

Racconti di crocifissioni e risurrezioni, la nozione di un uomo divino come capro espiatorio, un dio morente che prende su di sè i peccati degli uomini e tante altre similitudini, sono esistite prima del cristianesimo, ma da qui non se ne deduce che quindi il cristianesimo è falso.

Posterò ciò che ne pensa l'autore di un recente libro "La scoperta di Dio, L'Origine delle grandi Religioni e l'evoluzione della fede" di Rodney Stark in un prossimo post.
ClintEastwood82
00venerdì 7 novembre 2008 17:00
Le analogie ci sono in tutte le religioni e nessuno lo nega, ma ci sono cose che una certa evoluzione del cristianesimo "ha preso" da fuori e non per tutti sono condivisibili, il culto delle icone è uno di questi.


"Racconti di crocifissioni e risurrezioni, la nozione di un uomo divino come capro espiatorio, un dio morente che prende su di sè i peccati degli uomini e tante altre similitudini, sono esistite prima del cristianesimo, ma da qui non se ne deduce che quindi il cristianesimo è falso. "


Se ti riferisci a horus oppure a mitra in realtà non c'è una similitudine perfetta come molti vogliono far credere ma delle somiglianze; altre cose invece sono state prese in prestito come la data del 25 dicembre per la natività.


Stay tuned on the future.
Violafenix
00venerdì 7 novembre 2008 23:29
E' risaputo che il Cristianesimo quando divenne religione di stato, inglobo alcune festività pagane, sostituendole con feste cristiane, anche per non far pesare troppo a quelli che ancora non avevano accettato il Cristianesimo come loro religione, se non sbaglio molte di queste erano festività celtiche.

Ambra
LawWestOfThePecos
00lunedì 10 novembre 2008 15:05
Re:
Violafenix, 07/11/2008 23.29:

se non sbaglio molte di queste erano festività celtiche.

Ambra





Sbagli [SM=g7329]
Violafenix
00venerdì 14 novembre 2008 19:31

Sbagli



Ok, perché sbaglio secondo te?

Ambra
LawWestOfThePecos
00sabato 15 novembre 2008 10:23
Prima devi sostenere con documenti chiari e precisi la tua afferrmazione, poi ne possiamo parlare.

Fino a quel momento il tuo intervento ha lo stesso valore di affermazioni come "I marziani sono sbarcati nel cortile di casa mia". [SM=g7329]
predestinato74
00lunedì 17 novembre 2008 11:53
Giustino martire
Giustino martire(100-162/168) presenta un approccio al problema delle similitudini pagano-cristiane nella sua Apologia I e II;
www.monasterovirtuale.it/giustino.html

innanzitutto non le nega e non se ne scandalizza (come farebbe uno zelante testimone di geova, ma anche un cristiano con poca cultura),
tutt'altro, nella sue Apologie I e II, le presenta.

Scrivendo all'Imperatore (Apologia I) e al Senato romano (Apologia II),
egli chiede conto delle persecuzioni, a cui i cristiani devono sottostare, presentando le similitudini che ha il messaggio cristiano col messaggio dei filosofi, poeti, scrittori antecedenti a Cristo.

Dottrine come;

*l'origine da Dio di tutte le cose la trova anche in Platone
*la distruzione nel fuoco negli Stoici
*il castigo degli iniqui in poeti e filosofi greci
*la non adorabilità delle opere umane nel comico Menandro ed altri
*il concetto del Logos -generato senza rapporto umano
-morto
-risorto
-salito al cielo
con le storie dei figli di Zeus
*Gesù che risana e risuscita morti, con le azioni di Asclepio

Giustino, perciò non nega le similitudini, anzi le cita per mostrare come non ci sia motivo per perseguitare i cristiani visto che il loro messaggio non ha nulla di blasfemo rispetto alla mentalità pagana.

Nelle sue Apologie spiega anche le cause di queste similitudini, da una sua spiegazione;

*Il seme del Logos innato in ogni stirpe ed in ogni uomo;
prima di incarnarsi, il Logos si è rivelato parzialmente a filosofi, poeti, scrittori di ogni stirpe, che proprio per questo motivo sono giunti a verità condivise anche dai cristiani. Al tempo propizio, il Logos si è incarnato e si è fatto conoscere in modo pieno ai cristiani.
Perciò, mentre i pagani hanno conosciuto un Logos parziale, i cristiani lo conoscono in pienezza.

*I filosofi antichi, hanno attinto dai profeti del popolo d'Israele concetti come l'immortalità dell'anima e il castigo degli empi

*i demoni, conoscendo le profezie che il Logos diede ai profeti d'Israele, offrirono ai pagani le favole dei figli di Zeus in modo che anche le vere profezie sul Cristo, fossero considerate delle favole. Insomma, ciò che il Logos predisse del Cristo, i demoni lo hanno contraffatto ed imitato offrendo ai pagani delle favole.

Per questi motivi, si trovano nel paganesimo molte cose condivise dai cristiani, ma mentre nel paganesimo, la verità è mista all'errore (per via della parzialità del Logos e dell'inganno dei demoni), nel cristianesimo, c'è la rivelazione piena del Logos.

Cattolico_Romano
00lunedì 17 novembre 2008 12:10
Re: Giustino martire
predestinato74, 17/11/2008 11.53:

Giustino martire(100-162/168) presenta un approccio al problema delle similitudini pagano-cristiane nella sua Apologia I e II; www.monasterovirtuale.it/giustino.html innanzitutto non le nega e non se ne scandalizza (come farebbe uno zelante testimone di geova, ma anche un cristiano con poca cultura), tutt'altro, nella sue Apologie I e II, le presenta. Scrivendo all'Imperatore (Apologia I) e al Senato romano (Apologia II), egli chiede conto delle persecuzioni, a cui i cristiani devono sottostare, presentando le similitudini che ha il messaggio cristiano col messaggio dei filosofi, poeti, scrittori antecedenti a Cristo. Dottrine come; *l'origine da Dio di tutte le cose la trova anche in Platone *la distruzione nel fuoco negli Stoici *il castigo degli iniqui in poeti e filosofi greci *la non adorabilità delle opere umane nel comico Menandro ed altri *il concetto del Logos -generato senza rapporto umano -morto -risorto -salito al cielo con le storie dei figli di Zeus *Gesù che risana e risuscita morti, con le azioni di Asclepio Giustino, perciò non nega le similitudini, anzi le cita per mostrare come non ci sia motivo per perseguitare i cristiani visto che il loro messaggio non ha nulla di blasfemo rispetto alla mentalità pagana. Nelle sue Apologie spiega anche le cause di queste similitudini, da una sua spiegazione; *Il seme del Logos innato in ogni stirpe ed in ogni uomo; prima di incarnarsi, il Logos si è rivelato parzialmente a filosofi, poeti, scrittori di ogni stirpe, che proprio per questo motivo sono giunti a verità condivise anche dai cristiani. Al tempo propizio, il Logos si è incarnato e si è fatto conoscere in modo pieno ai cristiani. Perciò, mentre i pagani hanno conosciuto un Logos parziale, i cristiani lo conoscono in pienezza. *I filosofi antichi, hanno attinto dai profeti del popolo d'Israele concetti come l'immortalità dell'anima e il castigo degli empi *i demoni, conoscendo le profezie che il Logos diede ai profeti d'Israele, offrirono ai pagani le favole dei figli di Zeus in modo che anche le vere profezie sul Cristo, fossero considerate delle favole. Insomma, ciò che il Logos predisse del Cristo, i demoni lo hanno contraffatto ed imitato offrendo ai pagani delle favole. Per questi motivi, si trovano nel paganesimo molte cose condivise dai cristiani, ma mentre nel paganesimo, la verità è mista all'errore (per via della parzialità del Logos e dell'inganno dei demoni), nel cristianesimo, c'è la rivelazione piena del Logos.




Eccellente spiegazione![SM=g8916]

Dio vi benedica!
LawWestOfThePecos
00lunedì 17 novembre 2008 12:33
Re: Giustino martire
predestinato74, 17/11/2008 11.53:

Giustino martire(100-162/168) presenta un approccio al problema delle similitudini pagano-cristiane nella sua Apologia I e II;
www.monasterovirtuale.it/giustino.html

innanzitutto non le nega e non se ne scandalizza (come farebbe uno zelante testimone di geova, ma anche un cristiano con poca cultura),
tutt'altro, nella sue Apologie I e II, le presenta.

Scrivendo all'Imperatore (Apologia I) e al Senato romano (Apologia II),
egli chiede conto delle persecuzioni, a cui i cristiani devono sottostare, presentando le similitudini che ha il messaggio cristiano col messaggio dei filosofi, poeti, scrittori antecedenti a Cristo.

Dottrine come;

*l'origine da Dio di tutte le cose la trova anche in Platone
*la distruzione nel fuoco negli Stoici
*il castigo degli iniqui in poeti e filosofi greci
*la non adorabilità delle opere umane nel comico Menandro ed altri
*il concetto del Logos -generato senza rapporto umano
-morto
-risorto
-salito al cielo
con le storie dei figli di Zeus
*Gesù che risana e risuscita morti, con le azioni di Asclepio





Giustino è un personaggio a me molto caro perchè sui suoi scritti ho fatto una tesi per un esame di patristica.

Innanzitutto non c'entra nulla con i celti.

In secondo luogo Giustino in tutte le sue opere ( soprattutto il Dialogo con Trifone)vuole essenzialmente difendere il cristianesimo da coloro che dicevano: "se il cristianesimo è così importante, perchè salta fuori solo ora?"

E così Giustino, insieme agli altri filosofi apologeti dell'epoca, dice che all'inizio esisteva una sola religione che poi col tempo si è andata via via traviandosi disoerdendosi in miriadi di piccoli ruscelli. Ad esempio riconosceva in Aristotele e Platone molti segni caratteristici del cristianesimo.

Proprio nella seconda apologia "tutto ciò che di bello è stato espresso e da chiunque appartiene a noi cristiani" ( II Ap.13,4)

Quindi non è vero che Giustino mette in luce le analogie fra i grandi filosofi e il cristianesimo ma fa l'esatto contrario, cioè mette in evidenza come le dottrine cristiane fossero precedenti allo sviluppo della filosofia greca e alle credenze pagane.

Del resto ( Giustino scrive intorno all'anno 100) se leggiamo la sua Prima Apologia, così come troviamo anche negli scritti di altri apologisti come l'autore sconosciuto della "lettera a Diogneto" o Atenagora, diventa evidente il rifiuto di tutto ciò che era attinente al paganesimo da parte dei primi cristiani sia a livello di miti, considerati creazioni del diavolo, sia dei riti, considerati idolatrici.

Sicuramente leggere le opere di Giustino su internet è utile ma foerse sarebbe meglio ricorrere a qualche libro contenente introduzioni, note e spiegazioni.


predestinato74
00lunedì 17 novembre 2008 21:26
Re: Re: Giustino martire



Giustino è un personaggio a me molto caro perchè sui suoi scritti ho fatto una tesi per un esame di patristica.




chiedo scusa se ho messo piede in un terreno che non mi appartiene, ma il forum serve affinchè persone culturalmente più ricche, possano arricchire quelli come me.
sono quindi contento delle tue precisazioni.



Innanzitutto non c'entra nulla con i celti.




non l'ho mai affermato infatti.


In secondo luogo Giustino in tutte le sue opere ( soprattutto il Dialogo con Trifone)vuole essenzialmente difendere il cristianesimo da coloro che dicevano: "se il cristianesimo è così importante, perchè salta fuori solo ora?"

E così Giustino, insieme agli altri filosofi apologeti dell'epoca, dice che all'inizio esisteva una sola religione che poi col tempo si è andata via via traviandosi disoerdendosi in miriadi di piccoli ruscelli. Ad esempio riconosceva in Aristotele e Platone molti segni caratteristici del cristianesimo.

Proprio nella seconda apologia "tutto ciò che di bello è stato espresso e da chiunque appartiene a noi cristiani" ( II Ap.13,4)



interessante, non sapevo di questa unica religione primordiale.
ne scrive nel Dialogo con Trifone?




Quindi non è vero che Giustino mette in luce le analogie fra i grandi filosofi e il cristianesimo ma fa l'esatto contrario, cioè mette in evidenza come le dottrine cristiane fossero precedenti allo sviluppo della filosofia greca e alle credenze pagane.




ti riferisci al fatto che Mosè e i profeti, per Giustino vengono prima dei filosofi e scrittori? se è questo, ho evidenziato questa sua visuale nel post precedente, ma forse ti riferisci ad un'altra opera di Giustino.


Del resto ( Giustino scrive intorno all'anno 100) se leggiamo la sua Prima Apologia, così come troviamo anche negli scritti di altri apologisti come l'autore sconosciuto della "lettera a Diogneto" o Atenagora, diventa evidente il rifiuto di tutto ciò che era attinente al paganesimo da parte dei primi cristiani sia a livello di miti, considerati creazioni del diavolo, sia dei riti, considerati idolatrici.



infatti si evince anche leggendo solo le due apologie.


Sicuramente leggere le opere di Giustino su internet è utile ma foerse sarebbe meglio ricorrere a qualche libro contenente introduzioni, note e spiegazioni.



verissimo! [SM=g7308]

LawWestOfThePecos
00martedì 18 novembre 2008 09:37
Ho citato i celti non perchè ne avessi parlato tu ma perchè era stata la critica di Violafenix.

Per quanto riguarda il tema della religione "primordiale" il cristianesimo si rifà alla Genesi. Dio creò tutto ciò che ci circonda e l'uomo conosceva Dio. In seguito l'uomo si allontanò da Dio e si dette all'idolatria, tranne un piccolo popolo semi sconosciuto, ma mantenne nelle sue credenze le radici della vera religione. Questo spiega perchè i miti e i riti pagani ricordano i miti e i riti del popolo ebraico.

Quando dopo la diaspora il mondo ellenistico venne a conoscenza dei libri ebraici, gli studiosi si stupirono di trovare in un popolo nomade quelle scoperte che i grandi filosofi greci avevano disciìusso per secoli.

L'idea di un unico Dio onnipotente, per esempio, era già presente nella filosofia greca ed era oggetto di discussione fra i filosofi.

Ci fu un autentico stupore quando il mondo ellenistico scoprì che questo piccolo popolo di nomadi aveva da sempre riconosciuto ed accettato una dottrina che la filofia aveva scoperto a fatica.

Mi rendo conto, però, che il discorso si fa un po' complesso e vedo che ci sono anche altre domande.

A questo punto credo che sia il caso di aprire un discorso a parte nelle sezione della patristica.
predestinato74
00martedì 18 novembre 2008 10:12
Re:
LawWestOfThePecos, 18/11/2008 9.37:

Ho citato i celti non perchè ne avessi parlato tu ma perchè era stata la critica di Violafenix.

Per quanto riguarda il tema della religione "primordiale" il cristianesimo si rifà alla Genesi. Dio creò tutto ciò che ci circonda e l'uomo conosceva Dio. In seguito l'uomo si allontanò da Dio e si dette all'idolatria, tranne un piccolo popolo semi sconosciuto, ma mantenne nelle sue credenze le radici della vera religione. Questo spiega perchè i miti e i riti pagani ricordano i miti e i riti del popolo ebraico.

Quando dopo la diaspora il mondo ellenistico venne a conoscenza dei libri ebraici, gli studiosi si stupirono di trovare in un popolo nomade quelle scoperte che i grandi filosofi greci avevano disciìusso per secoli.

L'idea di un unico Dio onnipotente, per esempio, era già presente nella filosofia greca ed era oggetto di discussione fra i filosofi.

Ci fu un autentico stupore quando il mondo ellenistico scoprì che questo piccolo popolo di nomadi aveva da sempre riconosciuto ed accettato una dottrina che la filofia aveva scoperto a fatica.

Mi rendo conto, però, che il discorso si fa un po' complesso e vedo che ci sono anche altre domande.

A questo punto credo che sia il caso di aprire un discorso a parte nelle sezione della patristica.



la visione di cui parli è condivisa anche da Rodney Stark, nel suo libro "La scoperta di Dio" mostra come le religioni primitive fossero perlopiù Enoteiste e solo successivamente, passando alla religiosità del tempio, divennero politeiste.
Di più, afferma che la fede in un "Sommo Dio" incentivava all'etica, ed è per liberarsi da queste esigenze, che si preferì un politeismo in cui gli dei fossero più umani e accondiscendenti.

un tema interessantissimo.
LawWestOfThePecos
00martedì 18 novembre 2008 11:20
In effetti anche il popolo di Israele inizialmente era enoitista ( l'enotesimo consiste nel credere in un solo Dio ma non si nega l'esistenza di altri dei) per poi diventare monoteista ( non esistono altri dei).

Abramo, ad esempio, viene esaltato per la sua fede perchè ha il coraggio di seguire solo gli ordini del Dio degli ebrei rischiando di inimicarsi tutti gli altri eventuali dei.Anche nei 10 comandamenti Dio dice "Non varai altro Dio all'infuori di me" ma nel testo originale ebraico si legge "Non metterai nessun altro dio davanti alla mia faccia" cioè non mi paragonerai a nessun altro dio.

I filosofi greci erano arrivati al monoteismo mediante un ragionamento piuttosto che ad un rapporto diretto con Dio.

In pratica dicevano che Dio per essere tale deve essere onnipotente. Tuttavia se ci fossero due dei entrambi onnipotenti l'onnipotenza dell'uno potrebbe contarstare l'onnipotenza dell'altro e quindi non sarebbero più stati onnipotenti. Quindi può esistere solo un dio. Inoltre Dio deve essere eterno perchè noi siamo circondati da cose che nascono e muoiono. Quindi deve esistere Qualcuno che non è mai nato che ha dato inizio a tutto. A questo punto però deviavano dalla religiosità affermando che Dio, per essere tale, non poteva interessarsi agli uomini.

Sì, è un tema molto interessante da sviluppare.
ClintEastwood82
00martedì 18 novembre 2008 16:54
La data del 25 dicembre era collegata con la festa romana del Sol Invictus, a sua volta presa da miti egizi e siriaci, quindi non si trattava di una festa celtica.

X Predestinato


"*i demoni, conoscendo le profezie che il Logos diede ai profeti d'Israele, offrirono ai pagani le favole dei figli di Zeus in modo che anche le vere profezie sul Cristo, fossero considerate delle favole. Insomma, ciò che il Logos predisse del Cristo, i demoni lo hanno contraffatto ed imitato offrendo ai pagani delle favole. "


Direi che per le somiglianze e analogie del cristianesimo con altri culti e religioni si possono trovare spiegazioni più storiche e più con i piedi per terra senza ricorrere ai demoni.



"Per questi motivi, si trovano nel paganesimo molte cose condivise dai cristiani, ma mentre nel paganesimo, la verità è mista all'errore (per via della parzialità del Logos e dell'inganno dei demoni), nel cristianesimo, c'è la rivelazione piena del Logos. "


Occorre distinguere dalla denominazione cristiana in questione, il culto delle icone praticato sia nel cattolicesimo che nell'ortodossia per esempio ha origine dagli antichi culti pagani delle campagne e non si tratta di somiglianze o coincidenze, e anche questo senza tirare in ballo demoni ma semplicemente l'antropologia.




X LawWest


"Per quanto riguarda il tema della religione "primordiale" il cristianesimo si rifà alla Genesi. Dio creò tutto ciò che ci circonda e l'uomo conosceva Dio. In seguito l'uomo si allontanò da Dio e si dette all'idolatria, tranne un piccolo popolo semi sconosciuto, ma mantenne nelle sue credenze le radici della vera religione. Questo spiega perchè i miti e i riti pagani ricordano i miti e i riti del popolo ebraico. "


Genesi và comunque interpretata, in realtà gli storici delle religioni non hanno idee precise su quale sia stata la religione primordiale e se ce ne sia stata una o molte; è cmq certo che la religione o più precisamente la pratica religiosa più antica sia lo sciamanesimo da collocarsi nel paleolitico. Per quanto riguarda la successione monoteismo-politeismo anche questo è ancora oggetto di discussione, cmq, nella stragande maggioranza delle religioni sia antiche che moderne, anche politeiste, vi è quasi sempre l'idea di un D_o onniscente e onnipotente, alle volte personale alle volte impersonale.



Stay tuned on the future.
predestinato74
00martedì 18 novembre 2008 19:15
Re:


Direi che per le somiglianze e analogie del cristianesimo con altri culti e religioni si possono trovare spiegazioni più storiche e più con i piedi per terra senza ricorrere ai demoni.



pensavo fosse chiaro che stavo parlando di Giustino Martire, non sono le mie opinioni ma le sue. Il discorso verteva sul fatto che i cristiani delle prime generazioni conoscevano le analogie esistenti tra il messagio del Cristo e le filosofie pagane. Ma questo non faceva scandalo come potrebbe succedere oggi. Semoplicemente si davano delle spiegazioni teologiche a tali somiglianze, ma non si metteva in crisi la veridicità dell'evento Cristo.
Tieni anche presente che Giustino parla anche del fenomeno detto di DIFFUSIONE affermando che dottrine di Mosè e dei profeti, siano state recepite dai scrittori e filosofi greci che le hanno poi sviluppate.



Occorre distinguere dalla denominazione cristiana in questione, il culto delle icone praticato sia nel cattolicesimo che nell'ortodossia per esempio ha origine dagli antichi culti pagani delle campagne e non si tratta di somiglianze o coincidenze, e anche questo senza tirare in ballo demoni ma semplicemente l'antropologia.





se vuoi si potrà aprire un apposita discussione sul fatto della raffigurazione operata dai cristiani e vietata (non tout-court) agli ebrei.

Violafenix
00martedì 18 novembre 2008 20:19
Domanda, perché secondo voi Natale si festeggia il 25 Dicembre.... non mi pare che a dicembre si portano le pecore a pascolare.....

Ambra
Cattolico_Romano
00martedì 18 novembre 2008 20:42
Re:
Violafenix, 18/11/2008 20.19:

Domanda, perché secondo voi Natale si festeggia il 25 Dicembre.... non mi pare che a dicembre si portano le pecore a pascolare..... Ambra



In Sicilia le portono a pascolare, ti risulta che in Israele (zona più meridionale) faccia più freddo?
predestinato74
00martedì 18 novembre 2008 22:03
Re:
Violafenix, 18/11/2008 20.19:

Domanda, perché secondo voi Natale si festeggia il 25 Dicembre.... non mi pare che a dicembre si portano le pecore a pascolare.....

Ambra




la spiegazione tradizionale è che siccome nessuno conosceva con certezza la data di nascita del Signore, la Chiesa scelse la data del 25 Dicembre per motivi pastorali, sapendo che i pagani la ritenevano la data di nascita del dio sole, volle sostituirvi la festa del Natale.

poi secondo recenti ricerche .......
sorpresa sorpresa.....

www.storialibera.it/epoca_antica/cristianesimo_e_storicita/nascita_di_gesu/articolo.php?id=48&titolo=25%20dicembre%20%E8%20data%2...
Cattolico_Romano
00mercoledì 19 novembre 2008 07:54
Sul 25 Dicembre avevo riportato questo studio se Ambra è interessata può dargli una lettura:

25 Dicembre: una data da riscoprire insieme alla Stella
predestinato74
00mercoledì 19 novembre 2008 21:16
I cristiani presero la data del 25 Dicembre dai romani o......il contrario?
Sol Invistus ha origine a Canaan ma solo con Vario Avito Bassiano, divenuto Sommo Sacerdote del dio, in Siria, il culto assurge a divinità suprema.

Divenuto Sommo Sacerdote nel 218 d.C., grazie ad un intrigo, divenne imperatore romano e prese il nome di Eliogabalo in onore del suo dio.
Fece costruire 2 templi dedicati a Sol Invictus, uno sul Palatino e l'altro nella città bassa.
Dichiarò Sol Invictus dio supremo di Roma, innalzandolo al di sopra di Giove e di tuti gli altri dei, compreso quello degli ebrei e dei cristiani.
Ucciso nel 222 d.C., il culto da lui instaurato, non si arrestò.

Cinquant'anni dopo riprese vigore con l'imperatore Aureliano che nel 274 d.C. consacrò al dio un nuovo tempio a Roma.
Aureliano stabilì che il culto a Sol Invictus fosse la religione ufficiale dello stato. Dichiarò anche che il 25 Dicembre fosse il giorno della celebrazione della nascita del dio.

Contrariamente a quello che finora era stato creduto, non fu il Natale cristiano che fu fissato in questa data per sovrastare la celebrazione di Sol Invictus, al contrario, fu Aureliano che scelse tale data, per contrastare il cristianesimo che già da tempo usava il 25 Dicembre come data del Natale.

Da quel momento, il culto durò fino a Costantino finchè non abbracciò il cristianesimo.

(Rodney Stark "La Scoperta di Dio", L'origine delle grandi religioni e l'evoluzione della fede,Lindau 2008, pp.274-276.
Thomas J. Talley, Le origini dell'anno liturgico, Queriniana, Brescia 1991;
William J. Tighe, Calculating Christmas, 'Touchstone', n.6, dicembre 2003, pp. 12-14.)
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