Ultimatum di cinque anni per rimettere il Tabernacolo al centro!

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S_Daniele
00venerdì 9 aprile 2010 14:35

Ultimatum di cinque anni per rimettere il Tabernacolo al centro!



La magnifica decisione di un Vescovo americano, motivata con profonde considerazioni teologiche ed anche pastorali (termine inteso nel senso giusto, non in quello cerebralmente inetto cui siamo avvezzi negli ultimi 40 anni). Non potrebbe ispirarvisi, con effetto universale, anche il Vescovo di Roma, e così obbligare a rimuovere dal centro delle chiese il cadregone del prete, emblema del più odioso clericalismo?






1 Aprile 2010, Giovedì Santo


Cari sacerdoti, diaconi, religiosi e fedeli della Diocesi di Peoria,

La Messa, naturalmente, è il nostro più importante atto di culto--la stessa fonte e il culmine di tutto quel che facciamo come Chiesa. Una profonda venerazione per il la Riserva del Sacramento è anch’esso intrinsecamente legato alla liturgia dell'Eucaristia.

La Riserva Eucaristica pertanto deve essere trattato con il massimo rispetto possibile, perché in ogni momento al Santissimo Sacramento all'interno di quel tabernacolo, come nella liturgia eucaristica, va dato il culto chiamato latria, che è l'adorazione dovuta a Dio Onnipotente. Questo onore intenzionale è incomparabilmente maggiore alla riverenza che diamo ai sacramentali, alle immagini sacre, al fonte battesimale, agli Oli Santi, al cero pasquale. Il sacramento è conservato non solo in modo che l'Eucaristia possa essere portata ai moribondi e a quanti non possono assistere alla Messa, ma anche come cuore e centro della preghiera e devozione di una parrocchia.
C'è un tipo di atti rituali nella nostra tradizione cattolica con cui circondiamo il Tabernacolo. Come entriamo o usciamo dalla Chiesa, noi ci benediciamo con l'acqua benedetta, ci genuflettiamo verso il Tabernacolo, ci prepariamo per la Messa o rendiamo grazie dopo la Messa, coscienti della presenza del Santissimo Sacramento. Alle preghiere e devozioni, durante la Liturgia delle ore, in ogni preghiera privata che si svolge in una chiesa cattolica, preghiamo veramente davanti al Cristo risorto, sostanzialmente e realmente presente nel sacramento conservato nel Tabernacolo.
Queste convinzioni cattoliche essenziali e loro implicazioni architettoniche sono stati ribadite recentemente da molti vescovi degli Stati Uniti. Come vescovo di questa diocesi, sono anche convinto che dove mettiamo il Tabernacolo--e come diamo ritualmente riverenza alla Riserva del Sacramento --è tanto importante per la continua catechesi eucaristica, quanto la nostra predicazione e l'insegnamento. Con Gesù realmente presente nel Santissimo Sacramento al centro fisico dei nostri luoghi di culto, come può Egli non diventare più fermamente anche il centro della nostra vita spirituale?
Previa consultazione con il mio Consiglio Presbiterale, chiedo quindi che quelle poche chiese parrocchiali e cappelle dove il Tabernacolo non è al centro diretto in fondo al presbiterio, siano ridisegnate in modo tale che la Riserva Eucaristica sia sistemata al centro. In alcuni casi, questo cambiamento può essere facilmente effettuato, ma visti i problemi finanziari e di progettazione, progetti per la ricollocazione possono essere presentati all'ufficio del culto divino in qualsiasi momento nel corso dei prossimi cinque anni. Le comunità monastiche le cui cappelle sono aperte ai fedeli come oratori semi-pubblici possono richiedere anche una dispensa dal presente regolamento generale, secondo le norme della loro particolare tradizione liturgica. Ci possono essere anche alcune cappelle molto piccole, dove un cambiamento potrebbe essere impossibile. Tali richieste devono essere presentate per iscritto al mio ufficio.
Inoltre, vorrei ricordare a tutti nella nostra diocesi che durante la messa, in accordo con l'istruzione generale del Messale Romano, il Tabernacolo deve essere riverito solo all'inizio e alla fine della liturgia o quando il Sacramento viene tolto o riposto nel Tabernacolo. In tutti gli altri momenti e movimenti nella liturgia è l'Altare del Sacrificio che deve essere riverito.
È mia convinzione che la liturgia eucaristica e la devozione eucaristica non sono mai in concorrenza, ma piuttosto informano e rafforzano il nostro culto comune e riverenza. Possano tutti quanti nella nostra diocesi crescere in maggiore amore e apprezzamento del dono dell'Eucaristia.
Cordiali saluti in Cristo,
Daniel R. Jenky, C.S.C. Vescovo di Peoria




(Teofilo)
00venerdì 9 aprile 2010 21:53
Questa esemplare decisione dovrebbe essere seguita ovunque.
In alcune chiese, purtroppo il tabernacolo risulta posizionato in un angolo secondario dando l'impressione che anche il Sacramento Eucaristico sia secondario rispetto ad altre cose.
Il Padrone di Casa rischia così di passare per un oggetto qualsiasi, neanche tra i più importanti.
Benvenga invece ogni iniziativa intesa a circondare il tabernacolo di tutto ciò che possa riportarlo al centro dell'altare e quindi al centro dell'attenzione e dell'amore dei fedeli.
Con affetto
Caterina63
00venerdì 9 aprile 2010 22:26
[SM=g7497] bè...tu pensa Teofilo che un noto Movimento della Chiesa ha niente meno che SFRATTATO IL TABERNACOLO dalla Chiesa, buttato FUORI da dove si celebra la Messa, e relegato in una stanzetta adiacente ma fuori della Chiesa contro le disposizioni della Sacramentum Caritatis di Benedetto XVI....

e nessun vescovo è capace di ribellarsi...

[SM=g7367]

martinicm
00venerdì 9 aprile 2010 23:04
CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI
Detto questo, le norme vigenti circa il tabernacolo stabiliscono non solo che esso sia collocato, “tenuta presente la struttura di ciascuna chiesa e le legittime consuetudini di ogni luogo, [...] in un luogo della chiesa eccellente, insigne, molto visibile, debitamente ornato, e adatto alla preghiera privata” (Principi e norme per l'uso del Messale romano [2000], n. 314

1974 Decreto sul culto all’Eucaristia e degli altari

Del Tabernacolo
14. Il Tabernacolo, in ragione della fede nell’Eucarestia e nella parte fondamentale di Questa per la vita della Chiesa e delle anime, deve avere sempre il massimo rilievo e mai deve ingenerare un confronto di inferiorità con qualsiasi altro elemento accolto nelle Chiese dalla legge e dalla tradizione. Per tale motivo l’Eucarestia si desidera sia sempre al centro della attenzione del popolo.
15. Buona soluzione, perché le motivazioni suddette siano sempre salvaguardate è la Cappella del Santissimo Sacramento, purché nobile e più decorata, idonea per permettere l’adorazione da parte dei fedeli. «Si raccomanda vivamente che il luogo in cui si conserva la Santissima Eucarestia sia situato in una Cappella adatta alla preghiera privata e alla adorazione dei fedeli» (I.G.M.R. n. 276).
16. L’Ordinario è disposto a concedere la collocazione della Santissima Eucarestia fuori dell’altare in taluni casi e alle seguenti condizioni:
a) che il Tabernacolo sia posto al centro dell’abside, del coro o della Cappella Maggiore;
b) sia collocato su un basamento congruo e non sopra un semplice supporto o una semplice colonnina. Tale basamento deve essere concepito in modo da dare anche visivamente, per la sua architettura, il senso della cosa grande, bella e nobile, atta a sorreggere il Tabernacolo. Si faccia dunque una scelta di materiale adatto, non dozzinale. Se il Tabernacolo è collocato nel muro esso dovrà avere un degno ornamento che ponga in risalto la dignità e la realtà della presenza Eucaristica;
c) sia costruita una scala di accesso di sufficiente ampiezza. Il Tabernacolo infatti va posto sufficientemente in alto da dare al popolo visivamente l’idea della sua eccellenza e in modo da superare sempre la statura del celebrante quando celebra all’altare versus populum;
d) dinanzi alla porticina, la quale deve essere di sicurezza per avere un Tabernacolo unico, fisso, inviolabile (I.G.M.R. n. 277) sia collocato un piccolo aggetto (mensola) per permettere la più comoda estrazione e la reposizione delle sacre Specie.
Il progetto definitivo del Tabernacolo extra altare, anche nei più piccoli particolari, deve avere l’approvazione dell’Ordinario.

Dato a Genova l’8 Dicembre 1974

+ Giuseppe Card. Siri
Caterina63
00sabato 10 aprile 2010 09:37
[SM=g7556] purtroppo, caro martincn....negli anni '80 ci fu una grande confusione anche fra le direttive della CEI la quale, senza per altro veri atti e senza decreti firmati dal Pontefice, finì per legittimare gli spostamenti del Tabernacolo fin anche FUORI del luogo di culto per far diventare l'Altare il centro del culto....

tale interpretazione erronea nasce dal fatto che nelle grandi Basiliche effettivamente il Tabernacolo non è mai stato posizionato al centro o sull'altare...ma questo fu dovuto alla caratteristica del luogo e non ad un decreto normativo...

Benedetto XVI lo ha ribadito nella Sacramentum Caritatis invitando tutti a rivedere la posizione del Tabernacolo per ridarGli quella sacralità perduta...

Un altro aspetto della vicenda, occorre dirlo, nasce da una eresia che prese piede dopo gli anni '70 la NEGAZIONE DELLA RISERVA EUCARISTICA....
questa eresia, non nuova per la verità, ma sempre condannata dalla Chiesa, è oggi anocra presente all'interno della Chiesa dove TEOLOGI E SACERDOTI nonchè qualche vescovo, ritiene, erroneamente, che Gesù non inventò nè ci lasciò l'Eucarestia per essere adorato, ma solo per essere consumato durante la Messa...
Di matrice protestante, tale eresia, è ancora serpeggiante nella Chiesa anche se grazie a Giovanni Paolo II con la sua Ecclesia de Eucharestia (non per nulla contestata nella Chiesa), si cominciò ad arginare i danni compiuti negli anni '70....

Questo modo errato di concepire l'Eucarestia, solo come PASTO COMUNITARIO, ha distorto fin anche la Liturgia della Messa che appunto dal concetto di Sacrificio venne declassata a BANCHETTO FESTOSO...e di conseguenza con una diminuizione o addirittura con l'eliminazione del Tabernacolo stesso dal luogo di culto come avviene in un noto Cammino della Chiesa....

ma dalle Note dal De Eucharestia leggiamo:

Nota 4. (...) Ferme restando la validità della Riserva eucaristica e la vera presenza del Corpo di Cristo nel Pane conservato, rimane il fatto che essa (la Riserva) viene sempre descritta come utile per la “comunione dei malati e anche per l’adorazione”, non per la pratica invalsa da noi che è teologicamente abusiva, oltre che antiecumenica, di comunicare sistematicamente i fedeli con Pane consacrato in altra celebrazione, a piene pissidi. Va inoltre sottolineato che l'Eucarestia deve essere convervata all'interno del luogo di culto senza essere portata all'esterno, e che deve risultare (il Tabernacolo) accessibile a tutti per la sosta di adorazione perima e dopo ogni Messa.

Infine esplicita la risposta di Benedetto XVI nella Sacramentum Caritatis che al n.66 risponde proprio a questa eresia con queste parole:

In questo significativo aspetto della fede della Chiesa si trova uno degli elementi decisivi del cammino ecclesiale, compiuto dopo il rinnovamento liturgico voluto dal Concilio Vaticano II. Mentre la riforma muoveva i primi passi, a volte l'intrinseco rapporto tra la santa Messa e l'adorazione del Ss.mo Sacramento non fu abbastanza chiaramente percepito. Un'obiezione allora diffusa prendeva spunto, ad esempio, dal rilievo secondo cui il Pane eucaristico non ci sarebbe stato dato per essere contemplato, ma per essere mangiato. In realtà, alla luce dell'esperienza di preghiera della Chiesa, tale contrapposizione si rivelava priva di ogni fondamento. Già Agostino aveva detto: « nemo autem illam carnem manducat, nisi prius adoraverit; peccemus non adorando – Nessuno mangia questa carne senza prima adorarla; peccheremmo se non la adorassimo ».(191) Nell'Eucaristia, infatti, il Figlio di Dio ci viene incontro e desidera unirsi a noi; l'adorazione eucaristica non è che l'ovvio sviluppo della Celebrazione eucaristica, la quale è in se stessa il più grande atto d'adorazione della Chiesa.(192) Ricevere l'Eucaristia significa porsi in atteggiamento di adorazione verso Colui che riceviamo.

Proprio così e soltanto così diventiamo una cosa sola con Lui e pregustiamo in anticipo, in qualche modo, la bellezza della liturgia celeste. L'atto di adorazione al di fuori della santa Messa prolunga ed intensifica quanto s'è fatto nella Celebrazione liturgica stessa. Infatti, « soltanto nell'adorazione può maturare un'accoglienza profonda e vera. E proprio in questo atto personale di incontro col Signore matura poi anche la missione sociale che nell'Eucaristia è racchiusa e che vuole rompere le barriere non solo tra il Signore e noi, ma anche e soprattutto le barriere che ci separano gli uni dagli altri ».(193)


[SM=g7427]
martinicm
00sabato 10 aprile 2010 13:59
Io credo che rimettere al centro il Tabernacolo non debba corrispondere necessariamente con la sua posizione fisica nella struttura.

Il posto per la custodia della Ss.ma Eucaristia

314. Tenuto conto della struttura di ciascuna chiesa e delle legittime consuetudini dei luoghi, il Ss.mo Sacramento sia conservato nel tabernacolo collocato in una parte della chiesa assai dignitosa, insigne, ben visibile, ornata decorosamente e adatta alla preghiera (l25).
Il tabernacolo sia unico, inamovibile, solido e inviolabile, non trasparente e chiuso in modo da evitare il più possibile il pericolo di profanazione (l26). È conveniente inoltre che venga benedetto prima di esser destinato all'uso liturgico, secondo il rito descritto nel Rituale Romano (127).

315. In ragione del segno, è più conveniente che il tabernacolo in cui si conserva la Ss.ma Eucaristia non sia collocato sull'altare su cui si celebra la Messa (128).
Conviene quindi che il tabernacolo sia collocato, a giudizio del Vescovo diocesano: a) o in presbiterio, non però sull'altare della celebrazione, nella forma e nel luogo più adatti, non escluso il vecchio altare che non si usa più per la celebrazione (Cf. n. 303);
b) o anche in qualche cappella adatta all'adorazione e alla preghiera privata dei fedeli (129), che però sia unita strutturalmente con la chiesa e ben visibile ai fedeli.

316. Secondo una consuetudine tramandata, presso il tabernacolo rimanga sempre accesa una lampada particolare, alimentata da olio o cera, con cui si indichi e si onori la presenza di Cristo (l30).

317. Si osservino rigorosamente anche tutte le altre disposizioni previste dal diritto per la conservazione della Ss.ma Eucaristia (l31).

125 Cf. SACRA CONGREGAZIONE DEI RITI, Istruzione Eucharisticum mysterium, 25 maggio 1967, n. 54: AAS 59 (1967) 568; Istruzione Inter oecumenici, 26 settembre 1964, n. 95: AAS 56 (1964) 898.
128 Cf. SACRA CONGREGAZIONE DEI RITI, Istruzione Eucharisticum mysterium, 25 maggio 1967, n. 55: AAS 59 (1967) 569.
Caterina63
00sabato 10 aprile 2010 15:35
Re:


[SM=g8862] [SM=g8862] confesso che spesso NON comprendo cosa tu voglia dimostrare con le citazioni che porti....
visto che nessuno ha detto che la posizione c'entri in se con un concetto di CENTRO fisico.... (anche se alla fine LO E' PERCHE' PARLIAMO DI UNA PERSONA=DIO VIVO E VERO E NON DI UN OGGETTO D'ABBELLIMENTO.... [SM=g7566] ) va da se che non è "a me" che devi fare questa citazione, altrimenti spiegala...diversamente non riesco a comprendere il messaggio che vuoi portare!

Detto questo, è possibile prestare un pò di attenzione a quello che riporto?
perchè altrimenti se uno dice:
- hai visto che bello il cielo oggi?
e l'altro risponde con:
- l'acqua era gelata!

allora non ci siamo proprio! [SM=g7515]

Ordunque....io ho riportato un problema che ha contribuito alla eliminazione dei Tabernacoli dalle Chiese e che Benedetto XVI ha brillantemente concluso nel passo citato della Sacramentum Caritatis....c'è una eresia alla base dei molti tentativi in questi 40 anni di voler SPOSTARE il Tabernacolo, diversamente si deve spiegare perchè solo da 40 anni si vuole BUTTARE FUORI DAL PRESBITERO IL TABERNACOLO....eh! [SM=g7352]

Ho anche sottolineato che in nessuna Basilica, DATA LA POSIZIONE E LA STRUTTURA DELLA CHIESA il Tabernacolo NON è mai posizionato al centro o sull'altare rimarcando in sostanza che ciò che è importante è che il Tabernacolo RESTI IN CHIESA magari anche in una posizione CENTRALE (che non è obbligatoriamente il centro fisico dell'edificio), o laterale, o anche in una cappellina all'interno della stessa Chiesa...oppure, laddove è possibile, anche al centro....
perchè alla fine è LUI STESSO CHE DIVENTA IL CENTRO....comprendi? [SM=g7566]

E' ovvio che molto dipende dalla disposizione della Chiesa...dalla sua struttura per questo oggi si denunciano anche le costruzioni delle nuove Chiese le quali non vengono su con al centro l'Eucarestia, ma come luoghi D'INCONTRO....ergo per il Tabernacolo si finisce per non trovargli il posto adeguato e viene così sacrificato...

Infine, ogni Documento della Chiesa DEVE ESSERE INTERPRETATO alla luce del Magistero Pontificio e della Tradizione...
non può essere interpretato creando una nuova Norma che possa contraddire quanto dice il Papa....e cosa dice Benedetto XVI a riguardo?

leggiamo la Sacramentum Caritatis che per altro è L'ULTIMO DOCUMENTO UFFICIALE SULL'ARGOMENTO....ergo tutti i precedenti testi sul tema devono riscpecchiarsi in queste parole [SM=g7515]

Il luogo del tabernacolo nella chiesa



69. In relazione all'importanza della custodia eucaristica e dell'adorazione e riverenza nei confronti del sacramento del Sacrificio di Cristo, il Sinodo dei Vescovi si è interrogato riguardo all'adeguata collocazione del tabernacolo all'interno delle nostre chiese.(196) La sua corretta posizione, infatti, aiuta a riconoscere la presenza reale di Cristo nel Santissimo Sacramento.

È necessario pertanto che il luogo in cui vengono conservate le specie eucaristiche sia facilmente individuabile, grazie anche alla lampada perenne, da chiunque entri in chiesa. A tale fine, occorre tenere conto della disposizione architettonica dell'edificio sacro:
- nelle chiese in cui non esiste la cappella del Santissimo Sacramento e permane l'altare maggiore con il tabernacolo, è opportuno continuare ad avvalersi di tale struttura per la conservazione ed adorazione dell'Eucaristia, evitando di collocarvi innanzi la sede del celebrante.
- Nelle nuove chiese è bene predisporre la cappella del Santissimo in prossimità del presbiterio; ove ciò non sia possibile, è preferibile situare il tabernacolo nel presbiterio, in luogo sufficientemente elevato, al centro della zona absidale, oppure in altro punto ove sia ugualmente ben visibile.

Tali accorgimenti concorrono a conferire dignità al tabernacolo, che deve sempre essere curato anche sotto il profilo artistico. Ovviamente è necessario tener conto di quanto afferma in proposito l'Ordinamento Generale del Messale Romano.(197) Il giudizio ultimo su questa materia spetta comunque al Vescovo diocesano.


************************


Il concetto di " giudizio ultimo su questa materia spetta comunque al Vescovo diocesano " non significa delle nuove e diverse norme o creatività o fantasia....ma usare tutte queste opportunità riportate dal Pontefice e su queste sarà il Vescovo a decidere ossia, il luogo del Tabernacolo potrà avere queste disposizioni:

a. sul Presbiterio- Altare Maggiore (in sostanza visto che l'altare oggi è in avanti, si intende appunto "dietro" l'altare e al posto della sedia che solitamente si mette per il vescovo o sacerdote...)

b. accanto al presbiterio (ciò avviene in quelle chiese molto larghe per esempio e dove lo spazio lo consente e dove spesso c'era già anticamente un altare....)

c. in una cappella laterale BEN VISIBILE...

Se il Papa NON ha elencato altre opzioni non è che il vescovo diocesano se ne può inventare di nuove, ma può decidere quale di queste utilizzare...tutto qui! [SM=g7566]

l' Istruzione Eucharisticum mysterium, 25 maggio 1967 da te riportata che ha TOLTO I TABERNACOLI dagli Altari e che viene usata da un noto Cammino per sfrattare Gesù dalla Chiesa e sbatterlo FUORI in una cappella esterna...nasce da due considerazioni:

1. dalla nuova Messa detta Paolo VI o NOM che prevedendo L'INCENSAZIONE di tutto l'altare esso doveva essere ora STACCATO DAL MURO e poterci girare attorno....nonchè dalla famosa discussione della posizione del Sacerdote VERSO IL POPOLO....una discussione per la verità ancora rimasta aperta...ergo il Tabernacolo sull'altare NON poteva rimanere...

2. poichè durante la Messa Gesù=Ostia Santa si rende VIVO e vero sull'Altare, la Riforma Liturgica ritenne inutile tenere anche il Tabernacolo e dunque dare risalto all'Altare sul quale si rende vivo Dio nell'Ostia consacrata...

Il problema fu che seppur ci si poteva adeguare al punto 1. spostando appunto il Tabernacolo di lato o DIETRO L'ALTARE, o in una cappella laterale...di fatto si giunse lentamente ad attaccare la dottrina della RISERVA EUCARISTICA RITENENDO INUTILE IL TABERNACOLO ergo, il puno 2. fu di fatto risolto sia dall'Ecclesia Eucharestia sia ora dalla Sacramentum Caritatis... pertanto quel testo del 1967 può essere solo usato alla luce delle richieste del Papa di OGGI....diversamente, se ciò non è possibile ESSO NON SERVE PIU' COME DOCUMENTO ma può essere solo usato come testo di studio...e non di applicazione...

Spero di aver spiegato bene perchè NON ti porto le mie opinioni ma ciò che dice OGGI IL PONTEFICE...


[SM=g7427]
martinicm
00sabato 10 aprile 2010 15:57
Voglio dire quello che ho detto mettere al centro non è e non deve essere necessariamente inteso in senso strutturale, di posizione nella struttura, anche se può esserlo.

Quello che non capisco invece è quella voglia di screditare tutto ciò che è stato detto dopo il Concilio Vaticano II

Spero di aver spiegato bene perchè NON ti porto le mie opinioni ma ciò che dice OGGI IL PONTEFICE...

Nemmeno io ti porto le mie opinioni, meglio si te le porto ma alla luce dei documenti ministeriali
martinicm
00sabato 10 aprile 2010 16:11
Questo dice il Santo Padre nelal esortazione apostolica SACRAMENTUM CARITATIS


Il luogo del tabernacolo nella chiesa

69. In relazione all'importanza della custodia eucaristica e dell'adorazione e riverenza nei confronti del sacramento del Sacrificio di Cristo, il Sinodo dei Vescovi si è interrogato riguardo all'adeguata collocazione del tabernacolo all'interno delle nostre chiese.(196) La sua corretta posizione, infatti, aiuta a riconoscere la presenza reale di Cristo nel Santissimo Sacramento. È necessario pertanto che il luogo in cui vengono conservate le specie eucaristiche sia facilmente individuabile, grazie anche alla lampada perenne, da chiunque entri in chiesa. A tale fine, occorre tenere conto della disposizione architettonica dell'edificio sacro: nelle chiese in cui non esiste la cappella del Santissimo Sacramento e permane l'altare maggiore con il tabernacolo, è opportuno continuare ad avvalersi di tale struttura per la conservazione ed adorazione dell'Eucaristia, evitando di collocarvi innanzi la sede del celebrante. Nelle nuove chiese è bene predisporre la cappella del Santissimo in prossimità del presbiterio; ove ciò non sia possibile, è preferibile situare il tabernacolo nel presbiterio, in luogo sufficientemente elevato, al centro della zona absidale, oppure in altro punto ove sia ugualmente ben visibile. Tali accorgimenti concorrono a conferire dignità al tabernacolo, che deve sempre essere curato anche sotto il profilo artistico. Ovviamente è necessario tener conto di quanto afferma in proposito l'Ordinamento Generale del Messale Romano.(197) Il giudizio ultimo su questa materia spetta comunque al Vescovo diocesano.

questo è quello che dice il Messale Romano ai capitoli: 314-316

Il posto per la custodia della Ss.ma Eucaristia

314. Tenuto conto della struttura di ciascuna chiesa e delle legittime consuetudini dei luoghi, il SS. Sacramento sia conservato nel tabernacolo collocato in una parte della chiesa assai dignitosa, insigne, ben visibile, ornata decorosamente e adatta alla preghiera[125].

Il tabernacolo sia unico, inamovibile, solido e inviolabile, non trasparente e chiuso in modo da evitare il più possibile il pericolo di profanazione[126]. È conveniente inoltre che venga benedetto prima di esser destinato all’uso liturgico, secondo il rito descritto nel Rituale Romano[127].

315. In ragione del segno, è più conveniente che il tabernacolo in cui si conserva la SS. Eucaristia non sia collocato sull’altare su cui si celebra la Messa[128].

Conviene quindi che il tabernacolo sia collocato, a giudizio del Vescovo diocesano:

a) o in presbiterio, non però sull’altare della celebrazione, nella forma e nel luogo più adatti, non escluso il vecchio altare che non si usa più per la celebrazione (Cf. n. 303);

b) o anche in qualche cappella adatta all’adorazione e alla preghiera privata dei fedeli[129], che però sia unita strutturalmente con la chiesa e ben visibile ai fedeli.

316. Secondo una consuetudine tramandata, presso il tabernacolo rimanga sempre accesa una lampada particolare, alimentata da olio o cera, con cui si indichi e si onori la presenza di Cristo[130].

317. Si osservino rigorosamente anche tutte le altre disposizioni previste dal diritto per la conservazione della SS. Eucaristia[131].


Quale differenza si dovrebbe evincere?



S_Daniele
00sabato 10 aprile 2010 18:47
La verità è che dopo il Vaticano II la Chiesa è divenuta una macchina burocratica da far paura anche lo Stato Italiano...
Centinaia di documentazioni, si badi che tali anche della CEI sono Magistero della Chiesa, che dicono fiumi di cose ma non asseriscono in definitiva un bel nulla!
Questa è la verità, tutto è lasciato all'estro del singolo.
martinicm
00sabato 10 aprile 2010 19:07
Volevo semplicemente far notare che il capitolo 69 nella esortazione apostolica SACRAMENTUM CARITATIS del Santo Padre si dicono le stesse cose tratte dal Messale Romano ai capitoli: 314-316 il quale fa riferimento agli articoli 125 e 128 della Istruzione Eucharisticum mysterium, 25 maggio 1967, emanata dalla SACRA CONGREGAZIONE DEI RITI.
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