diarrera e polmonite

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enricorns
00giovedì 12 novembre 2009 14:34
12 Novembre 2009
 
 

L`Unicef: in Africa le malattie dei bambini
potrebbero essere sconfitte con bassi costi

NELLA GIRANDOLA DI AIUTI
NO DIARREA E POLMONITE
La diarrea uccide ogni anno un milione e mezzo di bambini nei Paesi in via di sviluppo: più dell’Aids, della malaria e del morbillo messi insieme. Eppure, nonostante l’impatto devastante e le cure semplici che basterebbero per salvare migliaia di vite, oltre il 60% dei bambini affetti da tale problema non hanno accesso alla reidratazione che li salverebbe. L’Unicef denuncia che ormai la maggior parte dei fondi viene destinata a malattie che attirano l’attenzione dell’opinione pubblica, prima fra tutte l’Aids, mentre la diarrea e la polmonite, i due grandi killer dei bambini, sembrano divenute problemi dimenticati. Negli ultimi anni molti studi confermano che le cure contro l’Aids permettono di ottenere grandi risultati, ma sono molto costose e non possono mai essere interrotte, mentre le malattie che decimano i bambini potrebbero essere sconfitte con farmaci e procedure che hanno un costo bassissimo. In tempi di crisi economica scatta la competizione per gli aiuti internazionali e soprattutto negli Stati Uniti si è aperto un dibattito intorno alle destinazioni su cui concentrare i finanziamenti. In Nigeria ed Etiopia, le due nazioni africane più popolose, nel 2007 sono morte 237.000 persone a causa dell’Aids e 540.000 bambini sotto i cinque anni a causa della diarrea e della polmonite. Quest’anno, gli Usa hanno speso 750 milioni di dollari nella cura dell’Aids, ma solo 35 milioni per la cura dell’infanzia in quei due Paesi. Ezekiel Emanuel, esperto di bioetica e fratello di Rahm Emanuel, capo dello staff di Obama, ha recentemente affermato in maniera esplicita che gli aiuti internazionali nel settore della sanità sono limitati, soprattutto in tempi di crisi economica, e salverebbero un numero più alto di vite se si concentrassero sulle cure delle madri e sulle malattie dell’infanzia, che stanno decimando intere generazioni di alcune zone del mondo. Ovviamente è molto difficile decidere dove allocare risorse quando si ha la sensazione di decidere fra quali vite salvare e infatti altri autorevoli esperti cercano di comunicare il messaggio che l’unica soluzione è semplicemente aumentare gli aiuti in tutte le direzioni, cosa che peraltro il Presidente Obama si è impegnato a fare. Tuttavia, è significativo rilevare un fenomeno messo in luce dagli esperti dell’Oms che si occupano di malattie infantili, i quali dicono apertamente che i ministeri della salute di molti Paesi africani sono ben consci delle vittime provocate da diarrea e polmonite, ma si sono progressivamente concentrati su altre malattie perché quelle ricevevano più finanziamenti internazionali e dunque su di esse era possibile fare concretamente qualcosa, mentre altre restavano quasi dimenticate dai grandi circuiti degli aiuti.

Stefano Costalli

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