enricorns
00martedì 10 novembre 2009 18:37
Sono ancora molti i pregiudizi e le resistenze contro la possibilità (non è un obbligo!) di celebrare la S. Messa nella forma usata fino ad una quarantina di anni fa.
Possibilità non obbligo dato a chi?
Al vescovo, Al Sacerdote? Alla comunità? Al singolo fedele? (per queste due ultime figure, relativo alla partecipazione)
S_Daniele
00mercoledì 11 novembre 2009 10:20
Re:
enricorns, 10/11/2009 18.37:
Sono ancora molti i pregiudizi e le resistenze contro la possibilità (non è un obbligo!) di celebrare la S. Messa nella forma usata fino ad una quarantina di anni fa.
Possibilità non obbligo dato a chi?
Al vescovo, Al Sacerdote? Alla comunità? Al singolo fedele? (per queste due ultime figure, relativo alla partecipazione)
Non riesco a capire il senso della tua domanda dato che il testo da te quotato spiega bene cosa vuole intendere, e cioè, che i fedeli che richiedono la celebrazione del messale san Pio V trovano resistenze e pregiudizi da parte dei parroci che dovrebbero invece celebrarla, dimenticando che il Vaticano II ne Paolo VI l'ha mai abrogata.
enricorns
00mercoledì 11 novembre 2009 10:50
Sono ancora molti i pregiudizi e le resistenze contro la possibilità (l'essere possibile = che si può fare e non che si deve) (non è un obbligo!) di celebrare la S. Messa nella forma usata fino ad una quarantina di anni fa.
(non è spiegato da parte di chi di chi vengono fatti i pregiudizi e le resistenze)
Non riesco a capire il senso della tua domanda dato che il testo da te quotato spiega bene cosa vuole intendere, e cioè, che i fedeli che richiedono la celebrazione del messale san Pio V trovano resistenze e pregiudizi da parte dei parroci che dovrebbero (potrebbero) invece celebrarla
(ma quì chiarisci, forse mi è sfuggito qualcosa nel testo)
Dunque sembrerebbe sia la comunità che può usufruire della possibilità, ma essendo una possibilità può essere richiesta non obbligata e naturalmente respinta
S_Daniele
00mercoledì 11 novembre 2009 11:18
Il non obbligo consiste che le parrocchie non sono obbligate a celebrare la funzione del messale antico tutti i giorni anche senza richieste, ma qualora un gruppo, non un singolo, se non erro, richiedesse la celebrazione del vecchio messale, i parroci in comune accordo la devono celebrare senza reticenze, per comune accordo si intende anche il quando celebrare la liturgia richiesta.
enricorns
00mercoledì 11 novembre 2009 11:38
Ma se la celebrazione, come abbiamo visto è del sacerdote e non della comunità, che diritti può avanzare la stessa?
Poi, ammettendo che invece sia il sacerdote, o più ancore il vescovo, a volere il rito, quale possibilità ci sarebbe per la comunità, e più ancora per il singolo, di non parteciparvi?
S_Daniele
00mercoledì 11 novembre 2009 12:43
Re:
enricorns, 11/11/2009 11.38:
Ma se la celebrazione, come abbiamo visto è del sacerdote e non della comunità, che diritti può avanzare la stessa?
Poi, ammettendo che invece sia il sacerdote, o più ancore il vescovo, a volere il rito, quale possibilità ci sarebbe per la comunità, e più ancora per il singolo, di non parteciparvi?
No, il sacerdote è il celebrante non la celebrazione.
I diritti ce li ha eccome, il sacerdote celebra a nome della Chiesa=fedeli.
Per la tua seconda domanda, basta non andarci, cmq è il popolo che deve chiedere e non il sacerdote che deve imporre.