Un tempo le Chiese che si staccarono dalla piena comunione nel 451, dopo il Concilio di Calcedonia, venivano chiamate Chiese monofisite o non-calcedonesi. Le recenti dichiarazioni cristologiche firmate congiuntamente dai Papi Paolo VI e poi Giovanni Paolo II e dai Patriarchi di queste Chiese, hanno mostrato che il rifiuto di Calcedonia era dovuto ad una incomprensione teologica – probabilmente accentuata dalla decisione di mantenere una distanza dall’emergente patriarcato di Costantinopoli - e non ad una reale differenza di fede rispetto ai Padri che sottoscrissero allora il Concilio. Non una fede monofisita – che ritiene cioè che la natura divina del Cristo menomi la sua natura umana – ma una piena e comune fede in Cristo, vero Dio e vero uomo, unisce i Cattolici ed i cristiani copti, siri, etiopi, assiri, armeni. Ripresentiamo on-line un breve articolo di sintesi che d.Andrea Lonardo scrisse nel 1997, subito dopo la firma delle Dichiarazioni congiunte fra il Papa Giovanni Paolo II ed i Presuli delle Chiese Armene ed, in successione, i testi integrali delle Dichiarazioni congiunte in materia cristologica. Per una presentazione più completa delle questioni relative al Concilio di Calcedonia, vedi il testo relativo che apparirà fra breve su http://www.santamelania.it , nella sezione I luoghi della Bibbia e della storia della Chiesa, a commento del viaggio in Turchia.
L’Areopago