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Trinità

Questo termine, usato per la prima volta da Tertulliano

(2° secolo dC), esprime una grande verità biblica.

Il Dio unico si rivela a noi nelle tre persone

del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. 

Due cose sono da dimostrare secondo i testi:

a) la divinità essenziale del Figlio e dello Spirito, in quanto quella del Padre è ovvia;

b) il fatto che le tre persone riunite sono un solo e medesimo Dio.

1. Divinità del Cristo

È implicitamente presentata e chiaramente annunziata

nell'AT.

Le teofanie dell'Angelo dell'Eterno devono far capire ai patriarchi che un giorno Dio eserciterà sulla terra un ministero di salvezza, prendendo una forma umana (Genesi 16:7-13;18:1,2,10,13,17; 32:24-30; cfr. Osea 12:4,5; Zaccaria 3:1-5).

E espressamente scritto che il Messia sarà il Figlio di Dio (Salmo 2:2-9; 110:1; cfr. Matteo 22:44) e Dio stesso (Salmo 45:7,8). È annunziata la sua nascita miracolosa, di modo che egli potrà esser l'Emmanuele, Dio con noi (Isaia 7:14; Matteo 1:22-23).

Gli sono dati nomi divini (Isaia 9:5). Il suo ministero e le sue sofferenze sono esplicitamente presentati come quelli del Signore: è l'Eterno ad esser venduto per 30 monete d'argento (Zaccaria 11:4,13); il Salvatore di Gerusalemme si presenterà allo stesso tempo come Dio, l'Angelo dell'Eterno ed il rappresentante della casa di Davide (12:8).

È ancora l'Eterno che dice: «Riguarderanno a me, a colui ch'essi hanno trafitto» (v. 10). Il pastore colpito per le pecore è chiamato «il compagno dell'Eterno» (13:7).

L'eternità del Messia è esplicitamente affermata (Michea 5:1).

Cristo stesso sottolinea costantemente la sua divinità.

Egli applica a se stesso il «Io sono» di Yahweh

(Giovanni 8:24 - in greco: «se non credete che io sono»; v. 58). I giudei capiscono immediatamente la sua pretesa di divinità e vogliono lapidarlo (v. 59; cfr. 5:18; 10:30-33).

Gesù dichiara ch'egli è il Signore dell'AT (Matteo 22:42-45), essenzialmente uno col Padre (Giovanni 10:38; 14:9-11; 17:3,11,22).

Egli possiede gli attributi divini: onnipresenza (Matteo18:20; Giovanni 3:13), onniscienza (Giovanni 2:24,25; 11:11-14; Marco 11:6-8), onnipotenza (Matteo 28:18; Luca 7:14; Giovanni 5:21-23), eternità (Giovanni 8:58; 17:5), santità (8:46), grazia salvifica (Marco 2:5-7; Luca 7:48,49).

Gesù accetta ed approva l'adorazione degli uomini (Matteo 2:11;14:33; 28:9; Luca 24:52; Giovanni 5:23; 20:28).

Gli scrittori del NT riconoscono ugualmente al Cristo titoli ed attributi divini (Giovanni 1:1,3,10; Romani 9:5; Colossesi 1:16,17; Ebrei 1:2,8-12; 13:8;1 Giovanni 5:20). Essi insegnano che gli è dovuta l'adorazione, come al Padre (Atti 7:59,60; 1 Corinzi 1:2; Filippesi 2:6,10,11; Colossesi 2:9,10; Ebrei1:6; Apocalisse 1:5,6; 5:12,13).

Per essi, la resurrezione è stata la prova folgorante della sua divinità (Romani 1:4).

2. Divinità dello Spirito Santo

Anch'essa è affermata chiaramente.

Lo Spirito Santo è chiamato Spirito dell'Eterno, di Dio, del Signore, con tutta l'intimità e l'unità di natura che ciò comporta (cfr. 1 Corinzi 2:10,11). Il Signore è lo Spirito (2 Corinzi 3:17). Dio è spirito (Giovanni 4:24).

Lo Spirito parla ed agisce come Dio stesso (Atti13:2); mentirgli è mentire a Dio (5:3,4). Gli sono attribuite opere divine (Giobbe 33:4; Salmo 104:29,30; Giovanni 3:8; 6:63; Romani 1:4; 8:11; 2Corinzi 3:18; ecc.).

Lo Spirito Santo viene dal Padre, è inviato da lui e dal Figlio (Giovanni 15:26;14:16; 16:7; Atti 2:33).

3. L'unità delle tre Persone divine

Pur rivelando senza posa il Dio unico, l'AT fa presentire la pluralità nel seno della divinità.

Genesi 1:1 dice in effetti: «Nel principio Dio (ebraico "Elohim": plurale "i Dii") creò» ed il v. 2 menziona nello stesso tempo lo Spirito di Dio presente al momento della creazione. Dopo la caduta, Dio dice: «Ecco, l'uomo è divenuto come uno di noi…» (3:22). Fra le profezie relative al Messia, il salmista parla in questi termini del Figlio e del Padre: «Il tuo trono, o Dio, è per ogni eternità… Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto…» (Salmo 45:6,7). Il NT presenta costantemente le tre persone divine unite nell'opera della salvezza, come lo sono state nella creazione.

Il Padre, il Figlio e lo Spirito sono manifestati al momento del battesimo di Gesù (Matteo 3:16,17).

Cristo ordina che i discepoli siano battezzati nel nome (sing.) del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (28:19). La nuova nascita è possibile mediante la rigenerazione dello Spirito Santo, l'amore del Padre ed il dono del Figlio sulla croce (Giovanni 3:5,6,14-16). Il Padre, il Figlio e lo Spirito vengono a stabilire la loro dimora nel cuore del credente (14:17,23; cfr. 1 Corinzi 3:16,17; 6:19; Colossesi 1:27); insieme comunicano la pienezza della vita divina (Efesini 3:14, 16-19).

La benedizione apostolica è data nel loro triplice nome (2 Corinzi 13:13).

La resurrezione del Cristo è attribuita al Padre, a Gesù stesso ed allo Spirito (Atti 2:24; Giovanni 2:19; 10:17,18; Romani 8:11); lo stesso avviene per la nostra resurrezione (Giovanni 5:21; 6:40; Romani 8:11. Per altri passi sulla Trinità, cfr. Atti 2:33; 1 Corinzi 12:4-6; Efesini 4:4-6; 1 Pietro 1:2; Apocalisse 1:4-6; ecc.).

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