Tuttavia, per il rispetto che nutrono per chi ha dato loro una posizione, non pensano
affatto a queste cose, ma rispettano le decisioni del re, chiunque sia colui al quale ha
affidato il governo. Per gli ordinamenti umani vi è tanto timore riverenziale; ma
quando si tratta di ordinamenti stabiliti da Dio, disprezziamo il suo ministro, lo
insultiamo, lo ricopriamo di ingiurie, e, mentre ci viene proibito di giudicare i nostri
fratelli, aguzziamo la nostra lingua per dir male dei sacerdoti. E quale perdono ci
meriteremo se noi, non vedendo la trave nel nostro occhio, notiamo spietatamente la
grave, quando giudichi gli altri in questo modo? Dico tutto questo, è ovvio, non
perché approvo quei sacerdoti che si comportano in maniera indegna nel loro
ministero, anzi li deploro e li compiango molto; non per questo tuttavia essi debbono
essere giudicati dai fedeli ad essi affidati, soprattutto da quelli rozzi e ignoranti.
Anche se la loro vita merita biasimo, tu non subisci alcun danno, se dai loro ascolto
in quelle cose che sono state loro affidate da Dio. Se infatti Dio fece sentire la sua
voce per mezzo di un'asina, se donò le sue benedizioni spirituali attraverso un
indovino; se si servì della bocca di un animale e dell'impura lingua di Balaam per
convertire i giudei che avevano peccato, a maggior ragione compirà la sua opera
nell'interesse di voi che rettamente vivete, anche se i sacerdoti fossero dei grandi
peccatori, e vi manderà lo Spirito Santo. L'anima pura non attira infatti lo Spirito a
cagione della propria purezza: è la grazia che compie ogni cosa. « Tutto — dice
l'Apostolo — è per voi, sia Paolo, sia Apollo, sia Cefa »25.
Qualunque cosa affidata al sacerdote è soltanto dono di Dio, e quali che siano i
progressi compiuti dall'umana filosofìa, saranno sempre inferiori alla grazia. Dico
questo non perché conduciamo una vita accidiosa, ma perché voi, vedendo che
qualche sacerdote preposto alla cura delle vostre anime si comporta con negligenza,
non cerchiate di fargli del male. Ma perché parlo dei sacerdoti? Neppure un angelo,
neppure un arcangelo può fare qualcosa di sua iniziativa per quanto riguarda le grazie
dateci da Dio, ma solo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo le dispensano.
24 Cf. Mt. 7, 3; Lc. 6, 41.
25 1 Cor. 3, 22.