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Il Battesimo

 

 

1. Dimensione storico-salvifica del battesimo

1.1. Dimensione cristologica: la pasqua di Cristo e il battesimo


La pasqua di Cristo è l’evento qualificante il battesimo: «... coloro che ricevono il battesimo, segno sacramentale della morte di Cristo, con lui sono sepolti nella morte (Rm 6,4-5) e con lui vivificati e risuscitati (cfr. Ez 2,6). Così si commemora e si attua il mistero pasquale, che è per gli uomini passaggio dalla morte del peccato alla vita»1. Il lavacro battesimale con il suo doppio movimento di immersione-emersione è immagine o ri-presentazione sacramentale della morte e risurrezione di Cristo, mistero nel quale il battezzato viene inserito. Il battezzato muore in quanto viene immerso nella morte con Cristo; risorge poi a nuova vita, in quanto viene associato alla sua risurrezione.

In Rm 6,1-11, mentre da una parte viene attestato il fatto oggettivo di tale partecipazione del battezzato alla morte di Cristo, dall’altra si asserisce che la piena partecipazione alla risurrezione del Signore riguarda il futuro del credente. La novità di vita che sboccia nel battesimo non è quindi un fatto automatico, ma è qualcosa che deve crescere giorno per giorno nella vita del battezzato. Non va dimenticato che per Paolo, il cristiano, per essere salvato, deve passare per le stesse fasi del Salvatore, vivere i suoi misteri nella propria carne, farli suoi e, pertanto, deve anche essere crocifisso e morto con Cristo, per risorgere con Lui. Conseguentemente, si può dire che il momento storico in cui coincide la morte fisica con la realtà sacramentale della morte partecipata di Cristo, è, di fatto, il momento della piena realizzazione del battesimo.

Il lavacro battesimale è segno efficace del compiersi del mistero pasquale nel credente. Il battesimo è la pasqua del cristiano. Le catechesi mistagogiche dei Padri hanno caldeggiato questa dottrina e l’hanno illustrata in diversi modi; così, ad esempio, il battesimo viene interpretato come antitipo degli eventi biblici del diluvio, del passaggio del Mar Rosso e del battesimo di Gesù nel Giordano, eventi di morte e di vita che prefigurano l’evento pasquale.

La formula «battezzati in Cristo Gesù» (Rm 6,3) non ha un significato locale, ma indica unione, consociazione. Il battesimo unendoci al Corpo di Cristo, ci inserisce nell’atto redentore. È anche in questo senso che va intesa l’espressione: essere battezzati «nel nome di Gesù», espressione che troviamo più volte nei testi del Nuovo Testamento. Con essa si intende indicare il fatto che il battesimo associa ontologicamente al mistero pasquale di Cristo di cui fa rivivere la portata salvifica. L’abluzione battesimale, per effetto dello Spirito, annette organicamente il fedele al Cristo corporale, innestandolo a Lui (Rm 6,5), rivestendolo di Lui (Gal 3,27), identificandolo al suo corpo (1Cor 12,13). San Paolo parla del cristiano come di una «creatura nuova» (2Cor 5,17; Gal 6,15): Dio, che aveva creato tutte le cose per il Cristo (cf. Gv 1,3), ha restaurato la sua opera, sconvolta dal peccato, ricreandola nel Cristo (cf. Col 1,15-20).