Concili Vaticani II instauratum auctoritate Pauli PP. VI promulgatum Ioannis Pauli PP. II cura recognitum, editio
typica tertia, Typis Vaticanis, Città del Vaticano 2002, Ordo Missae p. 515, n. 29; p. 600, n. 127; p. 601, nn. 132-133, p.
603 n. 141. La questione è stata già trattata: cf. U.M. LANG, Rivolti al Signore, pp. 17-25.
Un immediato confronto fra ciò che la Nota Patorale Cei indica come
"normativo" e la Norma del Messale (n. 299) a cui si fa riferimento lascia
alquanto perplessi!
La Nota afferma:
["... La conformazione e la collocazione dell'altare devono rendere possibile
la celebrazione rivolti al popolo17 e devono consentire di girarvi intorno e
di compiere agevolmente tutti i gesti liturgici ad esso inerenti. Se l'altare
esistente soddisfa alle esigenze appena indicate, lo si valorizzi e lo si usi. In
caso contrario occorre procedere alla progettazione di un nuovo altare
possibilmente fisso e, comunque, definitivo. La forma e le dimensioni del
nuovo altare dovranno essere differenti da quelle dell'altare preesistente,
evitando riferimenti formali e stilistici basati sulla mera imitazione. Per
evocare la duplice dimensione di mensa del sacrificio e del convito
pasquale, in conformità con la tradizione, la mensa del nuovo altare18
dovrebbe essere preferibilmente di pietra naturale, la sua forma
quadrangolare (evitando quindi ogni forma circolare) e i suoi lati tutti
ugualmente importanti....]19.
La Norma del Messale Romano n. 299 a cui la Nota Pastorale si riferisce
così recita:
[299. Altare exstruatur a parete seiunctum, ut facile circumiri et in eo
celebratio versus populum peragi possit, quod expedit ubicumque possibile
sit. Altare eum autem occupet locum, ut revera centrum sit ad quod totius
congregationis fidelium attentio sponte convertatur. De more sit fixum et
dedicatum.] [L'altare sia costruito staccato dalla parete, per potervi
facilmente girare intorno e celebrare rivolti verso il popolo: la qual cosa è
conveniente realizzare ovunque sia possibile. L'altare sia poi collocato in
17 Cfr. Precis. C.E.I., n. 14; CEI, Benedizione degli Oli e Dedicazione della chiesa e dell'altare, nn. 159; vedi anche
CEI, Commissione episcopale per la liturgia, Nota pastorale, La progettazione di nuove chiese, Roma 18 febbraio 1993;
MESSALE ROMANO, Principi e norme, n. 269.
18 Cf. MESSALE ROMANO, 2002 Principi e norme, n. 263.
19 Cf. CEI, Commissione per la Liturgia, Nota pastorale, cit., n. 17; le sottolineature non sono nel testo ma proprie dell’autore.
modo da costituire realmente il centro verso il quale spontaneamente
converga l'attenzione dei fedeli. Normalmente sia fisso e dedicato.]20.
La Nota pastorale CEI fa propria questa norma recependola, però, nel
seguente modo:
[... La conformazione e la collocazione dell'altare devono rendere possibile
la celebrazione rivolti al popolo e devono consentire di girarvi intorno e di
compiere agevolmente tutti i gesti liturgici ad esso inerenti...].