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Lefebvriani/ Di Segni: Su Concilio Chiesa decida, o noi o loro

"Cammino ebrei-cattolici tormentati, speriamo irreversibile"


Roma, 26 gen. (Apcom)

"Se la pace con i lefebvriani significa rinunciare alle aperture del Concilio, la Chiesa dovrà decidere: o loro o noi!": così il rabbino capo della comunità ebraica di Roma, Riccardo di Segni, in un passaggio di
un'intervista
al mensile 'Il consulente Re' uscito il giorno prima della giornata della memoria.
Di Segni rievoca, al proposito, il discorso pronunciato in sinagoga in occasione della recente visita del Papa, quando, in riferimento alle "aperture" del Concilio vaticano II, ha affermato: "Se venissero messe in discussione, non ci sarebbe più possibilità di dialogo". Ora il rabbino spiega, in riferimento al
discorso
del giorno prima del Papa alla congregazione per la Dottrina della fede: "E' stata l'ultima aggiunta al discorso, dopo che venerdì mattina 15 gennaio c'è stata una strana apertura ai lefebvriani...".
Che il cammino tra ebrei e cattolici "sia tormentato - afferma più in generale Di Segni - è indubbio, che sia irreversibile è una speranza". Quanto alla definizione usata da Giovanni Paolo II per descrivere gli ebrei - "fratelli maggiori" - il rabbino spiega: "Questa definizione è molto ambigua dal punto di vista teologico, poiché i 'fratelli maggiori' nella Bibbia - ne ho parlato nel mio discorso - sono quelli cattivi, quelli che perdono la primogenitura... Parlare quindi di 'fratelli maggiori' dal punto di vista teologico significa dire: Voi c'eravate, adesso non contate più niente!". L'accenno fatto alle coppie di fratelli biblici nel discorso in sinagoga ha colpito il Papa, racconta poi Di Segni: "Dalla posizione ieratica in cui si era messo all'inizio della cerimonia, ha incominciato a mostrare grande interesse. Non solo: alla fine del mio discorso m'ha detto che l'argomento era molto importante, ciò che ha evidenziato ancora nel nostro colloquio privato".
Di Segni loda, infine, la Comunità di Sant'Egidio: "E' un bell'esempio di collaborazione, è stata fondamentale. Ha fatto di tutto per promuovere la visita, ha fatto molto per salvarla nel momento della crisi".

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Ecco dove arriva l'arroganza di certa frangia Ebrea, si credono i padroni e di pontificare su tutto e tutti!
Prima dicono di non voler entrare in merito alle questioni altrui come quelle cattoliche, poi invece si ergono al di sopra di tutto e tutti per minacciare e costringere l'operato altrui.
Il Concilio come abbiamo avuto spesso modo di costatare, viene usato a seconda dei propri tornaconti e con propositi totalmente diversi da quelli per cui era stato indetto.
Adesso anche gli Ebrei lo citano a sproposito!
I Lefebvriani sono parte della Chiesa e nostri fratelli in Cristo! Non vi sta bene?
Chi se ne frega!
O così o niente da fare, e questo lo diciamo noi!
Ma guardate un pò che arroganza!
[Modificato da S_Daniele 26/01/2010 18:51]