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La Vergine Maria...2

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2008 19:35
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05/11/2008 19:27

La Madre di Dio nel culto orientale

 
di GEORGE GHARIB

La Evangelístria del Santuario Tinos – 2
   

Il Santuario dell’Evangelístria è il centro di manifestazioni religiose e civili dell’Isola dell’Egeo – Le quattro feste che vi si celebrano ogni anno.
  

L'edificazione della chiesa dell’Evangelístria è stata, secondo le tradizioni locali, occasione di numerosi prodigi che manifestarono quanto la Madre di Dio aveva a cuore questa costruzione. Molti ex-voto esposti alla vista dei Pellegrini illustrano fatti miracolosi allora accaduti.

La costruzione del Santuario accompagnata da molti prodigi

Uno di questi prodigi riguarda una nave battente bandiera inglese: trovandosi nelle vicinanze di Tinos, fu sbattuta da una furiosa tempesta che rischiò di mandarla a picco. Il capitano, con gli occhi rivolti al Santuario ancora in costruzione, chiese aiuto, promettendo di contribuire alle spese dei lavori. Appena pronunciato il voto, il battello fu salvo. L’indomani, cessata la tempesta, la nave poté raggiungere la costa, permettendo così ai marinai di fare una cospicua elargizione per la costruzione della chiesa.

Copia della Panaghía Evangelístria ["Tuttasanta dell'Annunciazione"] a Tinos.
Copia della Panaghía Evangelístria ["Tuttasanta dell'Annunciazione"] a Tinos.

Un altro prodigio, sempre in favore di gente di mare, riguarda una nave assalita da una forte tempesta e gettata su uno scoglio che aveva aperto sui fianchi una grande crepa: l’acqua riempiva la nave e le pompe stentavano a farla uscire: il capitano e il resto dei marinai affidarono allora tutta la loro speranza alla Madre di Dio. Il miracolo ebbe luogo: all’istante l’entrata dell’acqua si interruppe pur proseguendo la tempesta. I marinai riuscirono a evacuare l’acqua e a proseguire il loro viaggio. Giunti in un porto spagnolo e consegnando il battello per la riparazione, si accorsero che nella fessura aperta si era bloccato un grosso pesce squalo. Furono tanto sbalorditi da portare alla Madre di Dio di Tinos una replica in argento della nave con il pescecane intrappolato nello scafo: tale ex-voto può essere visto ancora oggi.

Fra tanti altri miracoli, ce ne sono alcuni che riguardano fedeli di altre religioni, come il seguente di cui è stato beneficiario un dignitario turco musulmano. Questi, affetto da un male incurabile, andò nella chiesa della Madonna ed implorò il suo aiuto. La Vergine esaudì la sua preghiera, guarendolo. Allora, riconoscente, egli prese su di sé la costruzione di una magnifica fontana in marmo con getto d’acqua, che si trova vicino alla scalinata della chiesa superiore, a destra salendo: in questa fontana si celebra il rito della benedizione dell’acqua, nella festa del Battesimo di Cristo.

Armoniosa vista di "Tinos Megalocharis" ["Grande Grazia" o "Piena di grazia"].

Il grandioso perimetro del Santuario della Panaghía Evangelístria di Tinos.

Armoniosa vista di "Tinos Megalocharis"
["Grande Grazia" o "Piena di grazia"].

Il grandioso perimetro del Santuario
della Panaghía Evangelístria di Tinos.

Le quattro feste dell’Evangelístria

Il Santuario dell’Evangelístria è sempre stato il centro di tutte le manifestazioni religiose e civili degli abitanti di Tinos. È in queste circostanze che si celebrano gli Uffici di ringraziamento [Te Deum] e tutte le altre preghiere per commemorare i grandi eventi storici della Grecia. Queste feste costituiscono per molti stranieri un’occasione unica per trascorrere sull’Isola i giorni di festa, rendendosi così conto della religiosità del popolo greco.

Le feste che riguardano più particolarmente il Santuario della Madonna Evangelístria sono quattro.

1] La prima si celebra il 30 Gennaio, in ricordo del rinvenimento della santa Icona. Il giorno è occasione di grande adunanza di popolo, pronto a sfidare per la circostanza le intemperie invernali dell’Egeo.

L’Eucaristia viene celebrata verso le due del pomeriggio, ed è seguita da una solenne Processione attraverso la Città decorata a festa e al suono delle campane di tutta l’Isola. L’Icona, deposta sopra un piedistallo in oro e argento, è portata a spalle prima dai Notabili, poi dalle Autorità del paese e dai rappresentanti di tutte le classi sociali di Tinos. Dopo una breve preghiera in riva al mare, l’Icona è di nuovo ricondotta nel suo Palazzo di marmo, dove una prece di requiem viene recitata sulle tombe dei Fondatori del Santuario e per il riposo delle anime di quanti si sono sacrificati per la sua costruzione.

Pellegrini, piccoli e grandi, salgono al Santuario dell'Evangelístria in ginocchio, in segno di penitenza.
Pellegrini, piccoli e grandi, salgono al Santuario dell’Evangelístria in ginocchio, in segno di penitenza.

2] Una seconda festa viene celebrata il 25 Marzo, giorno dell’Annunciazione della Madre di Dio. Tale giorno ha una duplice importanza per i Greci, che celebrano insieme l’Annunciazione della Vergine e l’Anniversario della Rivoluzione greca contro l’Impero Ottomano, che si concluse con la liberazione del Paese dal giogo turco. Per questo, la festa assume un carattere insieme religioso e nazionale, alla presenza dei Rappresentanti ufficiali dello Stato e dei membri del Governo, giunti fin dalla Vigilia su una nave da guerra. [Ai tempi della Monarchia, la festa assumeva un carattere ancora più solenne per la presenza del Re e della Regina dei Greci, che avevano una devozione molto particolare per la Madre di Dio].

La Vigilia, si celebra una Messa con la partecipazione di numerosi Prelati; e per l’occasione la chiesa rimane poi aperta per permettere ai Pellegrini di passare la notte in preghiera ai piedi della Vergine. Durante queste lunghe Veglie, si assiste ogni anno al compimento di miracoli. Lo stesso giorno della festa, alla Santa Liturgia fa seguito una lunga Processione che porta la santa Icona fino al mare. Segue la celebrazione e il canto solenne dell’Inno Acatisto, che si conclude con la recita delle seguenti invocazioni durante il bacio dell’Icona:

"Gradisci, dolce Signora,
sovrana immacolata,
questo omaggio che a te solo
noi, tuoi indegni servitori,
rivolgiamo come a colei
che fu scelta fra tutte le generazioni
e che si è dimostrata superiore
ad ogni creatura della terra e del cielo.
Per te, difatti, il Signore
delle potenze è stato con noi,
per te noi abbiamo conosciuto
il Figlio di Dio,
per te abbiamo meritato
il suo corpo
e il suo prezioso sangue […].
Per le tue preghiere conservaci
senza rimprovero fino alla fine,
e così, salvati con il tuo aiuto
e protezione, noi rivolgiamo
gloria, lode, azione di grazia
e adorazione al Dio Unico e Trino,
Creatore universale, ora e sempre
e nei secoli dei secoli. Amen"
.

Pellegrini, piccoli e grandi, salgono al Santuario dell'Evangelístria in ginocchio, in segno di penitenza.
Pellegrini, piccoli e grandi, salgono al Santuario dell’Evangelístria in ginocchio, in segno di penitenza.

3] Una terza festa si celebra il 23 Luglio, giorno di commemorazione della Monaca Pelagia che ha avuto il grande privilegio di vedere nella sua umile cella la Vergine e di ascoltare il primo messaggio per il rinvenimento dell’Icona. Per l’occasione e di buon mattino la santa Immagine, scortata dalle Monache e da una folla di fedeli, viene trasportata dal Santuario fino al Monastero di Pelagia, dove viene celebrata una Messa in segno di gioia. Nel pomeriggio, ancora un Ufficio di requiem viene cantato nella cella di Pelagia, dove il visitatore può vedere ancora gli oggetti appartenuti all’umile Monaca: il suo letto e l’austero arredo; il visitatore può anche chinarsi per venerare la santa reliquia della sua testa. Sul far della sera, l’Icona è riportata in Processione nel Santuario, scortata dal Clero e da migliaia di fedeli.

La festa della Dormizione

4] La festa più solenne è, comunque, quella della "Dormizione della Vergine" del 15 Agosto, occasione unica di festeggiamenti per gli abitanti dell’Isola di Tinos e insieme per tutte le Confessioni cristiane della Grecia.

Come risaputo, tale festa dura quasi tutto il mese di Agosto, che diventa per questo il mese mariano per eccellenza di tutti i Cristiani orientali.

La festa è preceduta, dall’1 al 14 Agosto, da un digiuno chiamato "Quaresima della Madonna", e dal canto quotidiano di un Ufficio detto Parálisis, ossia: "Supplica alla Madre di Dio".

Pellegrini, piccoli e grandi, salgono al Santuario dell'Evangelístria in ginocchio, in segno di penitenza.
Pellegrini, piccoli e grandi, salgono al Santuario dell’Evangelístria in ginocchio, in segno di penitenza.

Il giorno 14 costituisce una Vigilia solenne che inizia col canto in chiesa dei Grandi Vespri e si prolunga tutta la notte con canti e inni di una rara bellezza poetica e teologica. Durante questa Vigilia giungono nell’Isola i rappresentanti del Governo e Ufficiali degli Ordini Militari per rendere omaggio alla Madonna, mentre una grande folla si accalca, a ondate continue, per salutare Nostra Signora, tentando di trovar posto in chiesa. Un pellegrinaggio di fedeli che continua per tutta la notte.

Per l’occasione, si assiste all’arrivo di migliaia di Pellegrini venuti da tutti gli angoli della Grecia e dall’Estero in numero sempre maggiore.

Sono questi i momenti che la Vergine sceglie per manifestare la sua presenza e compiere anche dei miracoli. Non di rado, sordomuti ritrovano all’improvviso l’uso della parola e, pazzi di gioia, corrono a mettersi in ginocchio davanti all’Icona; bambini paralitici o non vedenti ritrovano la salute.

Il mattino del 15 Agosto, l’Ufficio comincia con il canto del Mattutino e prosegue con la Divina Liturgia di Giovanni Crisostomo.

All'interno del complesso del Santuario, i Pellegrini convenuti per la "festa della Dormizione" trascorrono la notte della Veglia, accampati in qualche modo.
All’interno del complesso del Santuario, i Pellegrini convenuti per la "festa della Dormizione"
trascorrono la notte della Veglia, accampati in qualche modo.

La musica delle Bande militari segna l'inizio della festa per tutta l’Isola. Culmine di questa è la grande Processione con l'icona della Panaghía [Tuttasanta] collocata in un tabernacolo dorato sormontato dalla Croce e portato a spalla da militari. Passa lentamente in mezzo alla grande folla inginocchiata, mentre i canti liturgici si mescolano alle invocazioni dei fedeli, principalmente dei malati: i portatori spesso si arrestano, per far passare l'immagine sopra il capo di qualcuno di essi, mentre altri cercano di toccarla. Tinos diviene allora il centro della sofferenza e della speranza di tutta la Grecia.

In questo giorno di festa, Tinos si è svegliata nell’atmosfera movimentata di una grande città. Gli abitanti, che non superano abitualmente le tremila unità, si sono moltiplicati per dieci nello spazio di una sola notte. Le case, le strade, i vicoli sono brulicanti di gente: è la festa di tutte le anime cristiane.

Ressa di fedeli a Tinos, ognuno con la sua lunga candela in mano, per offrirla alla Madonna.
Ressa di fedeli a Tinos, ognuno con la sua lunga candela in mano, per offrirla alla Madonna.

Madri vestite di nero con i bambini in braccio, orfanelle, adolescenti vestiti di nero che hanno perso la salute, salgono i gradini del grande viale spingendosi in ginocchio. Il loro sudore, come gocce di sangue bagna il suolo santo, i loro volti sono alterati dallo sforzo, le ginocchia sono martoriate dall’asfalto duro. Essi proseguono però la loro strada, perché hanno fatto voto di percorrere in questo modo la via che li conduce al trono di Nostra Signora.

Nel primo pomeriggio si assiste già alla partenza di molti pellegrini, ma non di tutti, perché la celebrazione liturgica della festa prosegue fino al 23 Agosto, giorno di chiusura dell’Ottavario della festa. Numerosi altri si trattengono fino alla fine del mese, contenti di prolungare il loro soggiorno e di rimanere sotto la protezione della Megalocharis [Madonna di tutte le grazie], ripromettendosi di ritornare l’anno seguente per ossequiare la Vergine e invocare di nuovo la sua protezione.

George Gharib

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