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La Vergine Maria...2

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2008 19:35
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05/11/2008 19:34

Le Feste mariane della Siro-Occidentale

 
di GEORGE GHARIB

L’Annunciazione della Madre di Dio
   

Le tre Chiese di lingua siriaca mettono in rilievo il mistero dell’Annunciazione per ben due volte nel corso dell’Anno liturgico – Pubblichiamo i passi più significativi dell’Ufficiatura.
  

Le tre Chiese di lingua sira [Siro-Occidentale, Siro-Orientale e Maronita] mettono in rilievo il mistero dell’Annunciazione due volte nel corso dell’Anno liturgico: la prima volta nel ciclo di Domeniche preparatorie al Natale; la seconda volta il 25 Marzo, data scelta per far coincidere il concepimento di Gesù nel grembo di Maria a nove mesi esatti dalla sua Natività il 25 Dicembre. Qui di seguito ci fermeremo sulla prassi liturgica della Chiesa Siro-Occidentale, presentando la sua doppia festa dell’Annunciazione.

Il periodo del "Subboro" o dell'Annuncio

Il periodo natalizio della liturgia siro-occidentale è costituito da sei settimane chiamate del "Subboro", o dell'Annunciazione, che compongono una specie di "Avvento".

Le Domeniche portano nomi riferiti alla pericope evangelica letta nella Messa e commentata abbondantemente nei testi liturgici dell'Ufficiatura, come segue:

1] La prima Domenica è detta dell'annuncio a Zaccaria (Lc 1, 1-25). La preghiera introduttiva dei Primi Vespri evoca così l'evento:

"Signore Dio, rendici degni di lodare con Zaccaria, il prete casto, di essere nella gioia per causa di Elisabetta, figlia dei Leviti, e di produrre frutti di penitenza come Giovanni, tuo precursore e messaggero".

L'Annunciazione - Miniatura sira del sec. XII.
L’Annunciazione – Miniatura sira del sec. XII.

2] La seconda Domenica è detta dell'annuncio a Maria (Lc 1, 26-38). Una delle numerose Antifone, così evoca il mistero:

"Dall'alto Gabriele volò sulle ali dei venti e, provvisto della lettera del suo Signore, salutò Maria, aprì davanti a lei la lettera e disse: ‘Il Signore è con te e da te si manifesterà. Egli ha lasciato il suo trono celeste e si trova ora in te. Benedetto colui che in cielo e sulla terra è servito dagli Angeli’.

3] La terza Domenica è chiamata della visitazione di Maria ad Elisabetta (Lc 1, 39-56) Un’antifona così rievoca il mistero:

"Elisabetta fu presa da sgomento quando vide la Vergine e volle salutarla. Sussultando le disse: ‘A che debbo che la benedetta tra le donne e la gloria dell’universo venga a farmi visita? Il tuo saluto ha fatto sussultare il bambino nel mio seno: egli gioisce per il tuo Figlio; grida e dice: ‘Dio dei padri nostri che ti fai vedere da noi, benedetto sei tu per sempre!’ ".

4] La quarta Domenica è detta della nascita di Giovanni Battista (Lc 1, 57-80). Un’antifona dei Vespri così canta:

"Le parole di Gabriele indirizzate a Zaccaria nel Tempio circa il bambino di Elisabetta si sono compiute. La sterile ha concepito un figlio in vecchiaia, e Zaccaria si rallegra per questa nascita; oggi anche la Chiesa festeggia con accenti pieni di riconoscenza il Figlio di Dio che mandò davanti a lui il suo messaggero per appianare le sue vie".

Capitello dedicato alla "Madre di Dio" con motivi ornamentali nell'antica Siria - Codice di Rabbùia.
Capitello dedicato alla "Madre di Dio" con motivi ornamentali nell’antica Siria
– Codice di Rabbùia.

5] La quinta Domenica è indicata col nome di rivelazione a Giuseppe (Mt 1, 18-25). L’Antifona cantata nei Vespri dopo la preghiera dell'incenso così celebra l'evento:

"Chi è capace di descrivere la tua grazia, o Verbo, Figlio unico di Dio? Per tuo buon volere ti sei degnato di scendere per essere concepito; tu hai preso dimora nel seno della Vergine Maria, la figlia di Davide. Giuseppe allora, turbato del tuo divino concepimento, ebbe la rivelazione dei segreti per mezzo di una visione angelica. Gloria alla tua potenza, o tu che tutti vinci!".

6] La sesta Domenica, che precede immediatamente il Natale, è detta della genealogia (Mt 1, 1-17). L’Antifona cantata dopo la preghiera dell'incenso, evoca così il mistero:

"O Figlio di Dio, nel giorno della tua natività il Cielo, la terra e tutto ciò che essi contengono si rallegrano e cantano la tua lode. I Profeti, le cui visioni si sono compiute, sono nella gioia; così fanno anche gli Apostoli che hanno predicato la tua manifestazione; i Popoli e le Nazioni che tu hai liberato dalla schiavitù del peccato, introducendoli nel tuo gregge, cantano anche loro la tua gloria".

L'Annuncio a Maria - Miniature sire del sec. XII.
L’Annuncio a Maria – Miniature sire del sec. XII.

La festa del 25 Marzo

Le Chiese di lingua sira danno largo spazio alla festa dell’Annunciazione celebrata il 25 Marzo. Detta festa, come è risaputo, è stata introdotta a Costantinopoli nel secolo VI, ai tempi dell’Imperatore Giustiniano (527-565) per dare risalto all’evento salvifico del concepimento dello stesso Cristo. La Chiesa Siro-Occidentale, che ha recepito la festa come le altre Chiese e Comunità ecclesiali, la celebra con rara solennità, lasciandosi ispirare dai bellissimi testi di Sant’Efrem Siro, di Giacomo di Sarug e di altri che hanno cantato il mistero con grande estro poetico e spirituale-teologico, come risulta dai testi che riportiamo qui di seguito, traducendoli dalla lingua sira.

A] Ai Vespri cantati la sera della Vigilia, si legge la seguente Preghiera di Introduzione:

"Gesù Cristo, Dio, Figlio eterno che hai preso dimora nel seno della vergine Maria, figlia di Davide, all'annuncio di Gabriele, il capo degli Angeli, rendici degni e donaci la forza di venerare con gioia e purezza la festa di quest’annuncio salvifico; abita nelle nostre anime come nella Vergine che ti ha portato; il profumo della nostra fede ti sia gradito come la purezza di colei che ti mise al mondo; rallegraci con la grazia del tuo amore, come hai rallegrato la tua Madre con l'annuncio della tua venuta, e noi ti loderemo, assieme al tuo Padre e al Santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen".

B] Nei Vespri della festa, al canto del Salmo 18, s’intervallano bellissime Antifone, ispirate al Vangelo di Luca, e la cui armonia in lingua sira trasporta i fedeli sulle vette della fede e della pietà. Ne riportiamo un paio:

"O Maria, oggi tutte le creature ti dicono: ‘La pace sia con te!’. Gabriele, il capo degli Angeli, ti dice: ‘La pace sia con te!". Anche noi come lui ti offriamo un lieto saluto, dicendo: ‘La pace sia con te, perché per te ci è giunto l'annuncio della salvezza! Pace a te, perché oggi la tua pace ci porta la gioia!’ ".

"Lieta è la festa alla quale siamo giunti oggi; glorioso è il giorno in cui il Signore nella sua misericordia si manifesta a noi. Fedeli, sforzatevi di concentrare la vostra attenzione per meditare il mistero dell'Annunciazione che festeggiamo, così da poter esclamare come si deve: "La pace sia con te, o piena di grazia!’ ".

L'Annuncio a San Giuseppe  - Miniature sire del sec. XII.
L’Annuncio a San Giuseppe – Miniature sire del sec. XII.

Alcune Preghiere dell’Ufficio della festa

L’Ufficio della festa contiene anche numerose preghiere in prosa rimata. Queste preghiere, chiamate Sedre [plurale di Sedro], sono divise in tre parti: Proemio, Sedro e Preghiera dell’incenso. Il loro contenuto dogmatico, ispirato ai grandi Padri della Chiesa sira, riesce a trasportare la mente e il cuore dei fedeli negli angoli più reconditi del mistero trinitario. Le riportiamo, iniziando con il Proemio e facendo seguire il testo del Sedro [o Preghiera sacerdotale] e quello della Preghiera dell’incenso che si recitano nel corso dei Vespri della Vigilia.

Proemio

"Lode, riconoscenza, gloria, onore e esaltazione, incessantemente e senza pausa: che possiamo essere degni, in ogni tempo e in ogni luogo, di offrire [le nostre suppliche] all'Unigenito del Padre, il Verbo eterno, il quale all'annuncio di Gabriele, capo degli Angeli, prese dimora nella Vergine, la figlia di Davide, e assunse da lei un corpo per la remissione dei peccati dei figli di Adamo.

A lui gloria e riconoscenza nei secoli dei secoli. Amen".

Sedro

"Gloria e riconoscenza a te, Gesù Cristo, Dio nostro, che hai formato l’uomo a tua immagine e lo hai sigillato a somiglianza della tua grandezza. Avendo trasgredito il tuo comandamento, egli fu sottomesso alla corruzione e esiliato dal suo primo retaggio.

Avendo però deciso di salvarlo e di liberarlo e di tirarlo su dalla sua caduta, tu hai inchinato i Cieli, sei disceso e, senza cessare di essere Dio o abbandonare il tuo trono alto e sublime, tu hai preso dimora nel seno della Vergine, la quale apprese la notizia della tua concezione dall’Arcangelo. E tu, che avevi dato la speranza ad Abramo, tu hai rallegrato la Vergine con il saluto della pace, annullando l'antico annuncio dato ad Eva, nostra antica madre.

Gabriele esclamò e le disse: ‘La pace sia con te, o piena di grazia, il Signore è con te, benedetta tu fra le donne!’. Con tale saluto, l'antico muro di inimicizia costruito dal nemico cominciò a sgretolarsi, il creato fu colmo della gioia ed esultò senza misura.

Interno di Chiesa di rito siriaco a Meryemana [Madre Maria] presso Efeso.
Interno di Chiesa di rito siriaco a Meryemana [Madre Maria] presso Efeso.

Noi quindi, facendo suonare dolcemente la cetra, cantiamo esaltanti melodie, danziamo con gioia prendendo in prestito le parole dell'Arcangelo Gabriele e diciamo:

‘La pace sia con te, o piena di grazia, il Signore è con te, o benedetta fra le donne!

La pace sia con te, o piena di grazia, Madre del Creatore dell'universo! La pace sia con te, o piena di grazia, nave benedetta che col tesoro da te portato, tu hai arricchito il mondo intero!

La pace sia con te, o benedetta fra le donne, perché per te la maledizione di Eva è stata abolita!

La pace sia con te, o ceppo benedetto il cui grappolo diletta del suo vino il creato!

Per questo noi, pieni di stupore e di ammirazione e con l'anima colma della gioia, professiamo che il Signore si è manifestato e ha liberato il mondo.

Noi ti supplichiamo, o Madre benedetta: intercedi per noi presso il Dio da te nato, e chiedigli di concedere tempi di gioia, anni di benedizione, feste di esaltazione e di giubilo; di renderci perfetti nel suo amore per noi e nel nostro mutuo amore; di farci partecipi nel suo Paradiso della gioia di quanti si sono rivestiti dell’unzione battesimale.

Così chiuderemo la nostra vita secondo il suo comandamento e lì noi lo festeggeremo e indirizzeremo gloria e riconoscenza a lui e al suo Padre e al suo Santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen!’ ".

Altare di Chiesa di rito siriaco a Meryemana [Madre Maria] presso Efeso.
Altare di Chiesa di rito siriaco a Meryemana [Madre Maria] presso Efeso.

Preghiera dell'incenso

"O stupendo giglio dal dolce profumo, il cui squisito odore si è sparso nei quattro orizzonti e la cui gloriosa bellezza ha sedotto tutti i popoli, intercedi ora, o piena di grazia, presso l'Unico a noi apparso nel tuo seno, affinché accetti dalle nostre mani questo incenso offerto nel giorno della tua festa, e perdoni per suo mezzo i nostri peccati e accordi il riposo a tutti i nostri Defunti".

George Gharib

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