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La Vergine Maria...2

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2008 19:35
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05/11/2008 19:35

 Le Feste mariane della Siro-Occidentale

 
di GEORGE GHARIB

Il "Mercoledì", giorno mariano della settimana
   

La Chiesa Siro-Occidentale, celebra anche la festa infra-settimanale del Mercoledì, giorno ritenuto memoriale, insieme alla Natività di Maria, anche dell’Annunciazione e della Dormizione della Vergine.
  

La Chiesa Siro-Occidentale, che dedica alla Madre di Dio un ciclo festivo annuale e lo celebra nella sua Liturgia, possiede anche una festa settimanale, consacrando alla Madre di Dio il giorno del Mercoledì, ritenuto memoriale, insieme alla Natività di Maria, anche dell’Annunciazione e della Dormizione della Vergine.

La stessa celebrazione si ritrova nelle altre Liturgie orientali, che concordano nel privilegiare lo stesso giorno del Mercoledì, mentre la Liturgia latina privilegia il Sabato.

Kidane Meheret, "Madonna della Misericordia" - Arte etiopica.
Kidane Meheret, "Madonna della Misericordia" – Arte etiopica.

Ufficiature di una Settimana liturgica-tipo del rito siro

Notiamo subito che non esiste una attestazione diretta che ci permetta di rintracciare la ragione storica di questa Tradizione; ma il fatto del Mercoledì "mariano" si rende subito evidente nel "Libro delle Ore" siro, che contiene le Ufficiature di una Settimana-tipo [dal Lunedì fino al Sabato e alla Domenica]. I temi trattati dagli ‘Inni’ e dalle ‘Preghiere’ sono molto ricchi e suggestivi: si celebra Dio, la Trinità, Cristo, la Madonna, la Chiesa, i Santi, la creazione. I sentimenti espressi sono di glorificazione, di ricordo dell'opera della Salvezza, di lode, di supplica per i vivi e per i defunti, di richiesta di perdono, di penitenza, di ringraziamento.

La Madonna occupa uno spazio ampio in tutte le parti dell'Ufficio, conferendogli una vera dimensione mariana.

Ora, va rilevato che questa presenza mariana si fa più frequente e insistente proprio nella Liturgia del Mercoledì. L’Ufficiatura di questo giorno, infatti, offre un numero maggiore di Inni mariani che supera di gran lunga quello degli altri giorni, anche se Maria occupa un posto già notevole in tutti gli spazi dell’Ufficiatura di ogni giorno.

La Santa Vergine è ricordata in modo speciale non solo nei Vespri, ma anche nell’Ufficio di Compieta, nei Notturni, nelle Ore piccole e nella stessa Liturgia eucaristica. 

Nell’Ufficio della Notte, il 1° Notturno specialmente è riservato a Maria, con il canto del Salmo 44, del Magnificat accompagnato da Inni speciali, [detti Mawarbe o, appunto, Magnificat], che corrispondono ‘grosso modo’ ai Megalinaria bizantini, ai quali del resto essi si ispirano.

Qui di seguito daremo la traduzione italiana di una parte di queste Preghiere ed Inni, osservando come in molti di questi testi si respiri la freschezza dei sentimenti che emana dagli Inni di Efrem Siro e di Giacomo di Sarug, i grandi poeti mariani della Chiesa Sira.

Miracoli di Maria [illustrati da narrazione di antichi testi etiopi].
Miracoli di Maria
[illustrati da narrazione di antichi testi etiopi].

Maria al canto dei Vespri

I Vespri [Ramsho] cominciano con la seguente supplica:

"Ti supplichiamo, o Vergine: con noi e per noi supplica il Re dei re di spargere la sua pace e la sua quiete in tutto il mondo, e di allontanare nella sua misericordia le verghe della sua collera da tutta la terra".

L’Ufficio prosegue con il rito dell’incenso che il Sacerdote fa precedere dalla seguente Preghiera:

"Vergine santa, prega per la nostra pace e supplica il tuo Unico di avere pietà di tutti noi. Sii benedetta, o nostro vanto! Sii benedetta, o nostro rifugio! Sii benedetta, tu che sei la Madre di Dio! La memoria di Maria sia per noi benedizione, e la sua preghiera sia un baluardo per le nostre anime. Maria dice: ‘Non sono io che lo porto, ma è Colui che regge l’universo a portare me!’ ".

Compiuto il rito dell’incenso, si cantano le seguenti Antifone dove la Madre di Dio è invocata con una serie di titoli tratti da simboli e da eventi dell’Antico e del Nuovo Testamento:

"Sia fatta bella memoria nei quattro angoli della terra, nelle Chiese e nei Conventi, di Maria Vergine, la pura e la santa nella sua verginità. Piacque al Sovrano dei sovrani di scendere e di prendere dimora nel suo grembo. Si faccia memoria di lei nel cielo e sulla terra e le sue preghiere siano per noi muro di cinta.

Associa noi, Signore, alla memoria di tua Madre.

Madonna con Bimbo e Santi - Arte etiopica.
Madonna con Bimbo e Santi – Arte etiopica.

‘Come ti chiameremo, o Tuttabenedetta Maria? Vergine Madre di Dio, nuvola in un corpo, cielo nel quale splende il sole della giustizia, velo della divinità di cui Mosè descrisse il mistero? Benedetta sei, tu la cui carne portò Colui che regge cielo e terra, ancella divenuta Madre di nostro Signore, come lui volle’.

Gloria al Figlio di Dio che volontariamente si è manifestato nel seno della Vergine santa e benedetta! All’ascolto delle parole dell’Angelo ella lo accolse; nelle viscere lo portò; dal suo grembo egli uscì, lasciandola intatta e confondendo gli empi. Gloria a lui che si è così umiliato, gloria a lui che si è fatto uomo, gloria a lui che ha salvato la Chiesa! E noi cantiamo la sua lode.

‘Vergine Madre di Dio, le nostre ferite si sono moltiplicate, e da ogni dove i marosi e le onde ci accerchiano. Intercedi tu per noi presso il tuo Unico e per le tue preghiere supplicalo di concedere a noi la pace, ai malati la salute, agli afflitti il sollievo, il ritorno ai lontani e a noi tutti il perdono dei peccati’ ".

Le Preghiere che seguono contengono un breve dialogo di Maria con il Figlio, dove la Vergine Madre chiede che siano allontanati i Serafini che riempiono la grotta, di modo che lei possa allattarlo:

Dice Maria: "Tu mi hai fortificata ed io ti ho portato [in grembo]; quando ti misi al mondo nella grotta, tu mi hai manifestato la tua gloria. Gli esseri di fuoco hanno avvolto il tuo povero presepio ed i Serafini dalle sei ali svolazzavano tutt’intorno. Comanda loro di alzare le loro ali, affinché io possa entrare, o Signore, per benedire e adorare te. E allora io ti darò il latte puro che scorrerà per tuo ordine.

Sulla terra - dice ancora Maria - io non ho casa, né culla, né letto e sono sprovvista di tutto. Io avvolgo quindi di panni Colui che è più antico di tutti, e depongo nella mangiatoia il Signore di tutte le creature. Il Padre suo non ha uguali in cielo e la sua madre non conosce un suo simile sulla terra. Egli è il Signore, io sono la sua serva e la Chiesa è sua sposa".

Segue l’evocazione di un’altra serie di immagini, che permettono di riconoscere Maria nelle prefigurazioni dell’Antico Testamento:

"Nella Legge e nei Profeti l’hanno raffigurata dei simboli: Mosé, il primo dei Profeti, ha raffigurata la Madre benedetta con le tavole della Legge e l’urna della manna; Aronne con il bastone che fiorì nell’interno del ‘Santo dei Santi"; Gedeone con il vello e la rugiada; Eliseo con l’urna rinnovata e Isaia con la nube leggera da lui intravista.

‘Tu somigli, o Maria, all'Arca dell'Alleanza che conteneva l’urna della manna, le tavole della Legge ed anche la verga di Aronne, il sacerdote puro, che miracolosamente divenne verde e si coprì come di foglie novelle. Tuo Figlio è quel pane celeste disceso dall’alto, frutto che mangiano i mortali e per mezzo del quale essi hanno la vita’ ".

Madre di Dio in trono con Supplici e scene del Nuovo Testamento [proveniente dalla Chiesa della Natività di Cristo a Balachna di Nižnij-Novgorod] – Museo Andrej Rublëv.
Madre di Dio in trono con Supplici e scene del Nuovo Testamento
[proveniente dalla Chiesa della Natività di Cristo a Balachna di Nižnij-Novgorod] – Museo Andrej Rublëv.

Inni attribuiti a Giacomo di Sarug

L’Ufficio siro possiede quasi ogni giorno una serie di invocazioni attribuite a San Giacomo di Sarug, il grande Padre mariano della Chiesa Sira del secolo VI, che ha lasciato più di 300 Memre, lunghe Omelie in versi, fra cui una serie che celebra i misteri della Madre di Dio. Le Antifone del Mercoledì che portano il suo nome, o che a lui vengono attribuite, così cantano:

"Accordaci, Signore, di prendere parte alla memoria di tua Madre e dei tuoi Santi. Per le loro preghiere, dona il perdono ai nostri defunti e a noi.

Per le preghiere di tua Madre e dei Profeti, degli Apostoli e dei Martiri, proteggi i vivi e accorda il perdono ai defunti, per la tua misericordia.

O Figlia di Davide, intercedi con forza presso il Sovrano che regge tutti i sovrani. Ti supplichiamo, o perla senza difetto: intercedi per noi presso il frutto da te dato.

O tu che accogli la lode pura degli Angeli, ascolta e accetta la lode delle nostre labbra: abbi pietà di noi e di coloro che cercano rifugio nella memoria di tua Madre e dei tuoi Santi. Per le loro preghiere, perdona, Signore, a noi e ai nostri defunti".

L’Ufficio Notturno si sofferma sul mistero dell’Annunciazione e paragona il messaggio portato dall’Angelo a Maria ad una lettera a lei mandata dal Padre:

"Il Padre scrisse una lettera per mezzo dell’Angelo e la mandò a Nazareth, alla Vergine Maria, che egli aveva scelto e a cui piacque fosse la madre del suo Unico, disceso sulla terra per salvare il mondo".

Seguono altre Antifone ricorrenti dopo il Sedro [Preghiera sacerdotale] della Madre di Dio. Maria, la cui memoria rallegra le creature, viene evocata mentre allatta il Bambino:

"La Vergine mette al mondo un mirabile Bambino. Andiamo a contemplare il Primogenito dei secoli eterni avvolto in fasce; l’atleta che soppesa le montagne è vezzeggiato da una fanciulla; Colui che dà pane agli affamati succhia il latte come un bambino; il Figlio che non ha principio volle nascere nel mondo, e così ebbe un inizio Colui che non ha fine.

Nella memoria della benedetta Vergine Madre di Dio, si rallegrano le creature e cantano lode al Figlio del Misericordioso che per loro si è manifestato, e li ha liberati dalla maledizione […]. La Chiesa, sua sposa, è nella gioia, e la Madre che lo mise al mondo canta la sua gloria".

Sinassi della Madre di Dio [proveniente dalla Chiesa della Madre di Dio Fedorovskaja a Jaroslavl'] - Museo Russo.
Sinassi della Madre di Dio [proveniente dalla Chiesa della Madre di Dio Fedorovskaja a Jaroslavl’]
– Museo Russo.

Segue un’altra serie di Antifone attribuita ancora a Giacomo di Sarug: vi è evocato il mistero dell’Annunciazione, e il Santo immagina che si intrecci un dialogo tra l’Angelo e Maria:

"Le tue preghiere siano con noi, o Tuttabenedetta, siano con noi! Ascolti il Signore le nostre preghiere e ci perdoni!

O Piena di grazia, intercedi e chiedi a Dio Misericordioso di usare misericordia alle nostre anime imploranti.

L’Angelo discese mentre Maria era intenta a pregare, le dette la pace da Dio a lei destinata: ‘La pace sia con te - le disse quello spirito fiammeggiante -; tu concepirai e darai alla luce un figlio nella tua verginità’.

La Tuttabenedetta, udendo, si chiedeva il senso di questo strano saluto: ‘Mi annunci un figlio mentre io non conosco matrimonio; sento parlare di concepimento, ma non so con il concorso di chi’.

L’Angelo le rispose: ‘Non ti turbare, o Tuttabella! Al Signore è piaciuto che sia la madre del suo figlio unico. Da questo momento sarai incinta in modo meraviglioso, e metterai al mondo un bambino il cui regno non avrà fine’.

Gloria al Padre che mandò l’Angelo per dare a Maria l’annuncio, adorazione al Figlio che alla sua risposta scese e prese in lei dimora, riconoscenza allo Spirito Santo che ne fece il suo abitacolo scendendo su di lei. Possiamo trovare misericordia per le sue preghiere. Amen. Amen. Per le preghiere di colei che per nove mesi ti portò, o Figlio di Dio, fa’ passare lontano da noi le verghe della collera divina".

Terminiamo questa "rassegna liturgica" con l’invito alla gioia, rivolto non solo agli attori e ai luoghi del Natale del Signore, ma anche alla terra e a tutte le creature:

"Siano nella gioia Maria che generò il Figlio di Dio, la grotta che lo ospitò, la mangiatoia trovata degna di tale onore. Si allietino anche i pastori alla vista della gloria degli Angeli scesi davanti a loro dal cielo sulla terra. Si rallegrino cielo e terra per il Pargolo che porta la pace alle creature. Alleluja! Benedetto sia il tuo Bimbo, o Maria!".

George Gharib

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