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Invito alla riconciliazione dei cristiani

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2008 23:45
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22/11/2008 21:13

Le religioni sono per loro natura violente
È illusorio pensare che le religioni possano portare la pace
nell'umanità.
Le religioni sono per loro natura violente.
[SM=g8913]
Ogni religione ha la pretesa di essere l'unica assoluta rivelazione
della divinità, a riprova della quale rivendica il possesso di un
testo sacro, rivelato, comunicato o scritto direttamente da Dio.
Questa sacra scrittura, ritenuta espressione definitiva della volontà
di Dio, dà il diritto alla religione di dividere le persone tra
fedeli e infedeli, tra puri e impuri, di promettere un premio o di
minacciare un castigo, innescando forme crescenti di violenza morale,
psicologica e, quando le leggi civili lo consentono, anche fisica.

Naturalmente ogni religione è convinta di essere portatrice di pace e
che il Satana o il Male sia qualcosa che appartiene alle altre
religioni, filosofie o sistemi di potere.

Ogni religione ritiene di avere l'esclusiva della fratellanza e della
pace, ma la storia insegna che proprio in nome della religione gli
uomini si sono scannati gli uni contro gli altri, uccidendo e
massacrando per la difesa del loro Dio.

A questo proposito non va dimenticato che il cristianesimo è stato la
religione più omicida che sia mai apparsa nella storia. Nessuna
religione ha tanti morti sulla coscienza come il cristianesimo.

Fin dai suoi inizi la violenza è stata la costante della Chiesa.
Hanno ucciso più cristiani i papi per imporre la religione cristiana
che gli imperatori romani per contrastarla.

Sono incontestabili le radici cristiane dell'Europa, ma sono radici
che sono state abbondantemente annaffiate col sangue di milioni di
vittime.

La violenza della Chiesa, infatti, non si è rivolta solo
agli "infedeli", musulmani ed ebrei, ma agli stessi cristiani, sia a
quelli considerati eretici, che sono stati bruciati, squartati,
bolliti, arrostiti, sia alle streghe, torturate e condannate al rogo,
ma anche a quanti non si sottomettevano com-pletamente al suo potere.
Il tutto in nome del Cristo.

E in nome di Cristo sono stati perpetrati genocidi e stragi: intere
popolazioni ed etnie sono state cancellate dalla faccia della terra
(basti pensare agli Aztechi e ai Maya, solo per citare i più
conosciuti) e altre sono state sottomesse cancellando la loro
cultura, la loro storia e le loro tradizioni.

È evidente che l'adesione ai principi di testi ritenuti sacri non è
sufficiente per esorcizzare la violenza nei confronti degli uomini.
Non basta un testo considerato sacro, occorre che l'uomo venga
considerato sacro. Se il bene dell'uomo non viene messo al primo
posto come valore sacro, non solo i testi dell'Antico Testamento, ma
persino il Vangelo può essere usato per fare il male anziché il bene.
San Tommaso arriverà ad affermare, com-mentando il testo di Paolo "La
lettera uccide, ma lo Spirito dà la vita" (2 Cor 3,6), che "Per
lettera si deve intendere ogni legge esterna all'uomo, precetti della
morale evangelica compresi, che possono uccidere se non e-sistesse
nell'intimo la grazia sanante della fede" (I 2a q.106 art.2).

La Parola di Dio si svela solo a quanti mettono il bene dell'altro al
primo posto nella loro esistenza. E' questa la verità che permette
l'ascolto della voce del Signore ("Chiunque è dalla verità, ascolta
la mia voce", Gv 18,37). Quando ciò non accade, si rischia di
disonorare l'uomo per onorare Dio, come fa il sacerdote, protagonista
della parabola del Samaritano (Lc 10,30-37), il quale, trovandosi di
fronte a un ferito, non ha alcun dubbio su quel che deve fare. Il
rispetto della Legge divina è per lui più importante della sofferenza
del moribondo. Per rispettare la Legge, che proibiva a un sacerdote
di toccare un ferito (Nm 19,16), sacrifica l'uomo.

Lo stesso vangelo, quando non è più a servizio del bene e della fe-
licità degli uomini, ma viene usato come strumento di potere per
sottometterli, si fa portatore di morte anziché di vita. Il potere
esercitato in nome di Dio è il più perverso, perché ha convinto gli
uomini della necessità di sottomettersi ai suoi rappresentanti quale
unica via di salvezza. Questo rende le persone non solo schiave, ma
complici di questa schiavitù accettata e assunta a valore.

Mentre dietro l'obbedienza allo Stato e alla Famiglia si può celare
la paura per eventuali ritorsioni, la sottomissione a Dio si radica
talmente nell'uomo da fargliela sentire come giusta e necessaria per
la propria salvezza.

Gesù mai chiederà ai suoi obbedienza e neanche di obbedire a Dio,
alle sue leggi e tantomeno ai suoi seguaci: il termine obbedienza è
presente nei vangeli solo cinque volte e mai riferita alle persone,
ma sempre ad elementi nocivi e contrari all'uomo: vento e mare (Mt
8,27; Mc 4,41; Lc 8,25), spiriti immondi (Mc 1,27), o cose (Lc 17,6).

A Dio, nome comune di ogni religione, Gesù sostituirà il Padre,
specifico della fede cristiana.

All'obbedienza a Dio, Gesù contrapporrà l'assomiglianza al Padre,
all'osservanza della Legge la pratica dell'amore.

Mentre il Dio della religione discrimina tra credenti e miscredenti,
giusti e peccatori, praticanti e non osservanti, il Padre, amante di
tutti gli uomini indipendentemente dal loro credo religioso e dalla
loro condotta morale, comunica vita a tutti, compresi "gli ingrati e
i malvagi" (Lc 6,35).

Se in nome di Dio si può uccidere, in nome del Padre si può soltanto
donare la propria vita per gli altri. Nessuna forma di violenza, né
fisica, né morale o psicologica è possibile esercitare in nome del
Padre amante della vita.

Mentre il culto a Dio sottraeva beni e forze all'uomo, l'unico culto
che il Padre chiede è l'accoglienza del suo amore e il suo
prolungamento agli altri (Gv 4,21-23). Mentre l'antico culto era una
diminuzione dell'uomo di fronte la grandezza di Dio, il nuovo
potenzia l'uomo e l'innalza sempre più verso il Padre.

IL VANGELO NON E' UNA RELIGIONE SE LO DIVENTA SI ANNULLA LA GRAZIA
PER CUI CHI LO INSEGNA E' ANATEMA!
CHI INSEGNA UN VANGELO DIVERSO DA QUELLO DI S.PAOLO SIA MALEDETTO!

Galati 1:8 Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto.

Galati 1:9 Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema.


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