Benvenuto in Famiglia Cattolica
Famiglia Cattolica da MSN a FFZ
Gruppo dedicato ai Cattolici e a tutti quelli che vogliono conoscere la dottrina della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica Amiamo Gesu e lo vogliamo seguire con tutto il cuore........Siamo fedeli al Magistero della Chiesa e alla Tradizione Apostolica che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Ti aspettiamo!!!

 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

VANGELO DI GIOVANNI

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2008 21:54
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 11.290
Registrato il: 03/10/2008
Registrato il: 01/11/2008
Sesso: Maschile
25/11/2008 14:14

[30] La città di Tiberiade, fondata da Erode Antipa qualche anno dopo il 20 d.C, fu chiamata con lo stesso nome dell’imperatore Tiberio. Successivamente anche il lago prese lo stesso nome della città. L’espressione “mare di Tiberiade” è un’aggiunta di Giovanni, difatti, ricorre solo nel suo vangelo (6,1; 21,1). I sinottici parlano, invece del “mare di Galilea” che nell’AT è chiamato il Mare di Chinneret (Num 34,11). In ebraico e aramaico uno stesso termine “jam” indica il mare e il lago.

[31] Ogni centro ebraico abitato possedeva la sinagoga (dal greco, sjnagoghè, “riunione”), che comprendeva un’ampia sala, con una galleria sostenuta da colonne e riservata alle donne. All’ingresso vi era una vasca per le abluzioni rituali; all’interno, sul fondo, erano custoditi in un armadio i libri sacri, con accanto il pulpito per il lettore. Il culto, ancora oggi, consiste nella recita di preghiere e di letture della Bibbia, seguite dal commento. Tutto si conclude con la benedizione ( Numeri 6, 24-26). A Cafarnao è stata scoperta una grande sinagoga del IV-V secolo d.C. Sotto il pavimento sono state riportate alla luce le fondamenta di una costruzione precedente, che potrebbe essere la sinagoga di cui parlano i vangeli (vedi Mc 1,21; Gv 6,59).

[32] “Raccolsero dodici ceste”. Alcuni termini di Gv 6,12 sono presenti nei più antichi testi liturgici della Chiesa, (come nella Didaché). Il verbo greco sjnaghein (“raccogliere”) ha dato origine al termine “sinassi”, che indica il raccogliersi della comunità cristiana per l’eucarestia.. Il greco plasmata (“pezzi avanzati”) indicava il pane spezzato, simbolo della Chiesa dispersa, che deve essere radunata nell’unità.

[33] Giovanni mette sulle labbra di Gesù i termini “carne” e “sangue”, per indicare la sua vita offerta in sacrificio per la salvezza dell’umanità. Mentre negli altri evangelisti e in Paolo il termine eucaristico è “corpo”. Il termine “carne” è più antico e si rifà all’ebraico “basar” regolarmente tradotto col greco sarx”, dai Settanta (traduzione greca dell’AT detta appunto dei Settanta), che indica tutta la persona. “Mangiare la carne di qualcuno” è un’espressione biblica che può significare: sfamarsi. Riferita a Gesù, essa indica la sua persona offerta per la salvezza del mondo e donata nell’eucarestia per la vita degli uomini.

[34]  La festa delle Capanne, considerata la più popolare delle solennità, ricordava il soggiorno degli ebrei nel deserto, sotto le tende (o capanne: Lv 23, 42-43). Dopo il periodo del nomadismo, quando il popolo ebraico ebbe una dimora stabile, questa festa divenne per gli ebrei una festa d’autunno legata alla vendemmia. Durava una settimana ed era caratterizzata dalla gioia e dall’accensione di molte luci. Durante la festa si chiedeva la pioggia indispensabile per la fecondità dei campi. Ogni giorno nel corso della festa una processione scendeva alla fonte Ghichon che alimentava la piscina di Siloe e riportava l’acqua in un vaso d’oro per presentarla all’altare dove veniva versata. Questo sfondo chiarisce i riferimenti di Gesù all’acqua: Gesù si presenta come la sorgente di acqua viva e invita i partecipanti a questo rito a bere quest’acqua. Questa rivelazione solenne riprende i discorsi del pozzo di Giacobbe (4, 10-14) e di Cafarnao (6,35).

[35] “Io sono”. Questa espressione, per noi oscura, era facilmente comprensibile dai Giudei, i quali sapevano che era collegata con la rivelazione del nome di Dio, fatta a Mosè in Esodo 3,14. Questa espressione, usata da Giovanni in modo assoluto, lascia intendere che Gesù si attribuisce il nome stesso di Dio: JHWH.

[36] I samaritani erano famosi per il loro traffico nella magia, e quindi col demonio (Cfr. At 8, 9-24); “samaritano” quindi, era un termine infamante.

[37] “ Dottrina della retribuzione”. Nell’ambiente giudaico era diffusa la convinzione che la malattia fosse conseguenza o castigo di un peccato. In questa luce veniva interpretato il testo di Esodo 20,5. Gesù rifiuta questa dottrina della retribuzione.

[38] La festa della Dedicazione era stata istituita da Giuda Maccabeo nel 164 a.C., il giorno 25 di Casleu (novembre/dicembre). Essa ricorda la dedicazione (o consacrazione) del nuovo altare del Tempio di Gerusalemme profanato dal re pagano Antioco IV Epifanie (1 Maccabei 4, 36-61). Questa festa è strettamente legata all’attesa messianica, grazie anche alla lettura del capitolo 34 di Ezechiele, che contiene la promessa del vero pastore che Jahwè susciterà per Israele.

[39] La “libbra” era una misura di peso romana, equivalente a circa un terzo di un kg. (328 grammi). L’olio profumato si versava con poche gocce sul capo dell’ospite e soltanto eccezionalmente sui piedi; il “nardo” era un  olio aromatizzato molto costoso.

[40] Giovanni 13, 4-5 descrive il gesto della lavanda dei piedi, caratteristico dell’ospitalità nel mondo antico. Era un dovere dello schiavo verso il padrone, della moglie verso il marito, del figlio verso il padre. Le “vesti” alludono al mantello che impediva i movimenti. L’ “asciugatoio” era un specie di divisa di chi serviva a tavola. Il “catino” era quello destinato solo a lavare i piedi.

[41] Il termine “paraclito” [Dal gr. paráklétos “chiamato presso”, “in aiuto”] ha origine forense. Nei tribunali ebraici c’era un personaggio a noi sconosciuto: quando veniva pronunciata una sentenza, accadeva a volte che un uomo dalla buona reputazione venisse silenziosamente a porsi a fianco dell’accusato: era chiamato paraclito (consolatore). La sua silenziosa testimonianza confondeva gli accusatori. Gesù stesso si è presentato come il paraclito dell’adultera; il ricco epulone avrebbe gradito avere Abramo come paraclito. Di fronte alle accuse, i discepoli di Gesù avranno come paraclito lo Spirito Santo, che assicurerà loro la vittoria con la sua testimonianza silenziosa.

Oggi si vive all’insegna dell’esteriorità, del rumore, dell’alzare la voce, dell’immagine, degli appoggi umani: tutto l’opposto del “Paraclito”, che agisce nel silenzio, con mezzi non attraenti e pacifici, al fianco di chi non ha voce. Questo dovrebbe essere anche lo stile della Chiesa nel mondo. nel quale si compie la salvezza.

[42] Le persecuzion. Giovanni 16, 1-3 riflette la situazione della comunità cristiana che, verso la fine del I secolo, sperimenta la persecuzione da parte dei Romani e dei Giudei. Infatti, verso il 90 d.C. i cristiani sono espulsi dalle sinagoghe (al tempo del vangelo di Giovanni la frattura tra la Chiesa e la sinagoga era ormai completa), mentre già dal 64 d.C. sotto il regno di Nerone (54-68 d.C.) erano iniziate a Roma le persecuzioni.

[43] Il capitolo 17 è conosciuto come la “preghiera sacerdotale”, denominazione che risale a Cirillo di Alessandria (370-444). E’ il vrtice del testamento spirituale di Gesù racchiuso nei “discorsi di addio” dei capitoli 13-17. I vangeli riportano altre preghiere di Gesù, quali il “Padre nostro” (Mt 6, 9-13; Lc 11, 2-4) e le lode per la rivelazione dei misteri di Dio ai piccoli e agli umili (Mt 11, 25-30).

[44] Il “pretorio” indica la residenza ufficiale del procuratore romano. La capitale romana della Palestina era Cesarea, non Gerusalemme, ed era a Cesarea che si trovava il praetorium principale (cfr At 23,33). Ma nei giorni di grandi solennità giudaiche, il procuratore soleva risiedere a Gerusalemme, per poter intervenire con prontezza nel caso scoppiassero dei disordini.

[45] Pilato fu governatore della Giudea dal 26 al 36. Gli storici (Filone, Giuseppe Flavio, Tacito) sono concordi nel descriverlo come un personaggio crudele e cinico, che trattava i giudei con durezza e disprezzo. Giovanni ha idealizzato la figura storica per farne l’immagine del potere terreno di fronte a Gesù, il vero re.

[46] “Per non contaminarsi”: entrare nella casa di un pagano equivaleva a contrarre un’impurità legale che li avrebbe costretti a rimandare la cena pasquale

[47] Nelle province i Romani si riservavano lo jus gladii, cioè la condanna alla pena capitale. Nel Talmud palestinese (che raccoglie le tradizioni giudaiche) si legge che 40 anni prima della distruzione del tempio fu tolta al Sinedrio la “sentenza di vita o di morte”. Gli episodi che, nel NT, contrastano con queste informazioni, coma la lapidazione di Stefano (Atti 7), non sono forse condanne legali, ma linciaggi.

[48] Gli archeologi discutono sull’identificazione di questo “Litostroto” in greco “lastricato di pietra”, o “Gabbatà” in aramaico “altura”.

[49] Le tre lingue. Il latino, era la lingua ufficiale del governo romano, il greco, la lingua commerciale, e l’ebraico (aramaico al tempo di Gesù) la lingua locale.

__________________________________________________

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:59. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com