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IL BATTESIMO

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2008 11:55
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04/12/2008 11:21

Ma cos’è effettivamente il battesimo?

 


La parola battesimo viene da un verbo greco che significa immergere nell'acqua.

Venne in seguito usata per significare 1'effetto dell’immersione, che è il pulire, il purificare. Nel mondo ebraico aveva già assunto il significato tecnico‑spirituale di “purificazione legale".


Nel Cristianesimo prese sempre più chiaramente, fin dal principio, il significato di lavacro esteriore, “segno e causa” del LAVACRO INTERIORE.

Non si tratta di distorsioni. Il battesimo cristiano risponde perfettamente alle verità bibliche, che ci dicono, in vari punti, come noi siamo "battezzati nel Cristo", con Lui fummo seppelliti e con Lui. ... possiamo camminare in "novità di vita" (cf Rm 6,3‑4).

S. Paolo in molti altri punti ribadisce gli stessi concetti e ci dice che "ognuno muore nella carne e rinasce nello spirito... e nella grazia. . . " Muore come figlio di Adamo e rinasce come figlio di Dio (cf Col 2,12; 3,1; Ef 2,6; Rm 6,5‑6; Gal 2, 19 e 4,31; Rm 7,6). Sugli effetti del battesimo S. Paolo ritorna continuamente e i passi sono innumerevoli. Queste sono verità bibliche, perchè "quanti siamo stati battezzati in Cristo ... tutti siamo una cosa sola in Cristo Gesù” (Gal 3,28). La Chiesa di Cristo presenta il battesimo in conformità alle S. Scritture: come illuminazione e come un passaggio dalle tenebre alla luce.


I cristiani, infatti, sono "Figli della luce e figli del giorno" (1 Tes 5,5); essi risplendono "come fari di luce nel mondo" (cf Fil 2,15; Ef 5,8; Col 1,13), mentre il potere delle tenebre è satana (Mt 12,28).

 

Dunque, mi sembra che il problema sia sempre il solito: Solus Cristus, sola Fide, sola Scriptura, sola Gratia.

Eppure, ne sono fermamente convinto, che non sono le parole in sè il problema, ma il fatto che noi, al posto di farle diventare oggetto di dialogo, le facciamo divenire oggetto di disputa.

1) E' la fede in Gesù che salva? Si!2) E' il battesimo nel nome di Gesù che salva? Si!

Perchè queste due affermazioni dovrebbero escludersi a vicenda invece di completarsi?

Vorrei fare un esempio che trova molti riscontri nei vangeli e che riguarda il modo di Gesù di compiere miracoli.

Per guarire un cieco Gesù sputa la sua saliva a terra e fa del fango, poi lo mette sugli occhi del cieco e quello inizia a vedere... Ricordate tutti il passo, vero?


Bene; la domanda (inutile) è questa: è Gesù che lo ha guarito o la sua saliva e il fango che gli ha imposto?


Da un punto di vista materiale si dovrebbe dire la sua saliva, da un punto di vista più razionale si dovrebbe dire che è Gesù ad aver compiuto il miracolo. Ad una lettura letterale dell'avvenimento occorre semplicemente dire che Gesù ha guarito per mezzo della sua saliva. Aggiungendo a questa lettura quella simbolica, sappiamo che la saliva, come il fiato e come tutto ciò che ha a che vedere con la gola, nel mondo giudaico ha a che fare con la vita, con lo Spirito. E dunque, a livello simbolico Cristo ha donato il suo Spirito (la sua saliva) che ha guarito il cieco. Dunque, un analisi più profonda del brano ci dice di nuovo che è stata la saliva (lo Spirito) quello che ha operato la guarigione... ma lo Spirito lo ha donato Gesù.... e così via, si crea un circolo che potrei definire quasi vizioso, vizioso e ozioso, perchè un'analisi inutile.

Così allora c'è da chiedersi se sono i gesti sacramentali a operare la fede e la conversione o la fede e la conversione a dare validità ai gesti sacramentali?

In realtà, sono vere ambedue le cose. Sappiamo solo questo dalla Scrittura: la necessità della fede in Gesù per salvarsi e la necessità di essere battezzati per essere cristiani. La domanda "Ma quale viene prima?" o "Ma cos'è più importante?" sono inutili: Cristo vuole ambedue le cose, la comunità del primo secolo voleva ambedue le cose, la Chiesa in tutti i secoli ha esigito ambedue le cose.


Si può dare più risalto ad una o all'altra componente, e così è stato in alcuni secoli o in alcuni luoghi geografici, od in alcuni tempi liturgici (ad esempio, almeno nelle liturgie di rito romano, nel periodo di quaresima si mette in risalto molto l'impegno personale alla fede e alla conversione, mentre il tempo pasquale è una celebrazione della grazia di Dio che offre gratuitamente a tutti salvezza), e in particolari correnti teologiche (che a volte hanno anche creato diverse Chiese non riuscendo a cogliersi come compatibili, e anzi complementari, ma sentendosi reciprocamente estranee l'una all'altra).

Ci si salva per fede? Ma è ovvio, però Dio ha voluto legare la professione della fede a gesti concreti, i cui più importanti sono appunto il Battesimo e l’ Eucarestia .


L'inutile questione in realtà è già risolta da un motto della scolastica che afferma "Dio ha legato la salvezza ai sacramenti, ma Egli non è legato ai sacramenti per salvare".


E' così vero questo che la Chiesa del primo millennio non ha mai avuto dubbi sul fatto che i Catecumeni morti prima di ricevere il battesimo fossero comunque salvi per la loro fede e il desiderio di ricevere il battesimo che avevano manifestato prima a Dio e poi alla comunità.

 

Costoro obiettano dicendo che il battesimo non cancelli alcun peccato, vediamo se questi hanno ragione:

 

“E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo.” (At 2,38)


E sempre a proposito del valore purificante del battesimo cristiano leggiamo:

In Atti 22,15 Anania dice a Paolo: “E ora perché aspetti? Alzati, ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati, invocando il suo nome”

  

Attenzione alle parole che usa Pietro, non troviamo scritto “Pentitevi, e dopo aver quindi ricevuto a causa del vostro pentimento la remissione dei peccati, ciascuno di voi si faccia battezzare”


Esorta al pentimento, ma per la remissione dei peccati bisogna farsi battezzare. Poi parla del dono dello Spirito Santo, non dice “nel battesimo riceverete in dono lo Spirito Santo” ma “dopo” riceverete “il dono” dello Spirito Santo. Cioè uno dei tanti doni che lo Spirito può dare a ciascuno di noi, ciò non esclude che si sia ricevuto lo Spirito Santo durante il battesimo, anzi lo attesta visto che parla di remissione dei peccati, e chi può purificarci dai peccati se non lo Spirito di Dio?


Ecco perché Giovanni il battista distingueva il suo battesimo da quello di Gesù. Nel Vangelo secondo Matteo 3,11 leggiamo chiaramente:

 Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco.” 

E’ evidente che molti fratelli protestanti confondono il battesimo di Giovanni, di conversione, cioè  di testimonianza, con quello amministrato da Gesù, più completo, perché oltre a dare testimonianza purifica dai peccati, infatti il fuoco nella Bibbia ha sempre simboleggiato distruzione o purificazione, in questo caso ovviamente purifica.


Ma da che cosa il fuoco ci purifica? Dalla sporcizia del corpo? Assolutamente no, se allora l’evangelista non si riferisce alla nostra esteriorità, che cosa purifica il fuoco del battesimo?


Vengono purificate le macchie del peccato, partendo da quello di origine fino a quelli personali, qual’ora ve ne siano.

 

“Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.” (Gv 1,33)

 

Qui Giovanni non allude affatto al giorno di Pentecoste, ma si riferisce certissimamente al battesimo amministrato da Gesù e i suoi discepoli. Nel giorno di Pentecoste non ci fu affatto un secondo battesimo, la Bibbia non parla di secondo battesimo, ma di potente infusione dello Spirito Santo,

Tutti i discepoli erano infatti stati battezzati, quel giorno fu il giorno della loro confermazione (cresima) nella fede, divennero coraggiosi soldati di Cristo.


Qualcuno dirà, da dove si capisce che i discepoli erano già stati battezzati? Bè dal fatto che in
Gv 4,1-2 leggiamo: “Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni - sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli” E’ logico pensare che prima di battezzare altri a loro volta fossero stati battezzati da Gesù.

 

“Dio, pur essendo l'autore e il dispensatore dei sacramenti, ha voluto che nella Chiesa ne fossero ministri non gli angeli, ma gli uomini. La tradizione costante dei Padri ci conferma che per produrre un sacramento, oltre alla materia e alla forma, si richiede anche il ministro. Questi ministri, mentre compiono quella data funzione, non agiscono in nome proprio, ma in persona di Cristo. Perciò, siano essi buoni o cattivi, purché adoperino la forma e la materia istituita da Cristo e sempre adoperata dalla Chiesa cattolica e si propongano di fare quel che fa la Chiesa amministrandoli, producono e conferiscono veramente i sacramenti. Quindi nulla può impedire il frutto della grazia, a meno che coloro che li ricevono vogliano da sé privarsi di un tanto bene e resistere allo Spirito Santo.” (Agostino d’Ippona: Del bapt. Contro Donat., 3, 10; 4, 4; 5, 19; Contro Crescen., 4, 20)


Questa è stata sempre la sentenza certa e costante della Chiesa, come ha dimostrato chiarissimamente sant'Agostino nel suo trattato contro i Donatisti. E se vogliamo argomenti scritturali, li troviamo in queste parole dell'Apostolo: "Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma Dio ha fatto crescere; di guisa che sono nulla colui che pianta e colui che irriga, ma solo Dio che fa crescere" (1 Cor 3,6.7). Da questo passo rileviamo che come agli alberi non nuoce la malvagità di chi li ha coltivati, così nessun male può derivare in coloro che sono stati innestati in Cristo, da parte di ministri perversi.

Perciò, come i santi Padri c'insegnarono spiegando il Vangelo di san Giovanni (Gv 4,2), anche Giuda Iscariota battezzò molti e non leggiamo che alcuno di essi fosse ribattezzato. Ciò ha fatto scrivere a sant'Agostino queste parole mirabili: "Giuda ha battezzato e nessuno ha ribattezzato dopo di lui; il Battista ha battezzato e i suoi sono stati ribattezzati; perché il battesimo di Giuda, anche se dato da Giuda, era il battesimo di Cristo, mentre quello del Battista era del Battista. Giustamente quindi noi anteponiamo non Giuda a Giovanni, ma il battesimo di Cristo, anche amministrato da Giuda, a quello del Battista, anche se amministrato da lui in persona" (In evang. loh., 5, 18).

 
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