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Il Congresso Eucaristico Internazionale a Québec

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2008 20:00
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Québec: “E' l'ora dell'Eucaristia”, afferma padre Nicolas Buttet (II)

Intervista al fondatore della Fraternità “Eucharistein”

di Gisèle Plantec

ROMA, mercoledì, 18 giugno 2008 (ZENIT.org).- Lo stesso Cristo presente nei poveri e nei malati è presente nell'Eucaristia, spiega nella seconda parte di questa intervista concessa a ZENIT padre Nicolas Buttet, fondatore della Fraternità “Eucharistein”, intervenuto questo martedì al Congresso Eucaristico Internazionale a Québec (Canada).

Padre Buttet è stato ordinato sacerdote dopo vari anni di vita eremitica. Prima di entrare in seminario, si era costruito una buona carriera politica tra i democratici cristiani del suo Paese, la Svizzera.

La prima parte dell'intervista è stata pubblicata martedì, 17 giugno.

Può dirci qualcosa sulla Fraternità “Eucharistein”, di cui è fondatore? Qual è il suo carisma principale?

P. Nicolas Buttet: La nostra piccola comunità è di ispirazione francescana per il suo stile di vita povero e vicino alla natura: costruiamo o ripariamo le case noi stessi, sviluppiamo l'agricoltura e la silvicoltura. Siamo radicati nella vita eucaristica. E' il cuore della nostra vita e della nostra vocazione. Nelle nostre case abbiamo soprattutto l'adorazione quotidiana dalle 5 del mattino alle 22 e due o tre notti a settimana. Abbiamo anche lanciato, insieme ai laici e previa autorizzazione del Vescovo, l'adorazione perpetua a Friburgo (Svizzera): 24 ore, 7 giorni a settimana.

L'ispiratore della nostra vita eucaristica è San Pierre-Julien Eymard, un grande profeta dell'Eucaristia del XIX secolo. Diceva: “Ho riflettuto spesso sui rimedi a questa indifferenza universale che si impossessa in modo preoccupante di tanti cattolici, e ne trovo solo uno: l'Eucaristia, l'amore di Gesù eucaristico. La perdita della fede deriva dalla perdita dell'amore”. In un'altra occasione diceva: “Ora bisogna mettersi all'opera, salvare le anime con la divina Eucaristia e risvegliare la Francia e l'Europa addormentate in un sonno di indifferenza perché non conoscono più il dono di Dio, Gesù, l'Emmanuele eucaristico. Questa è la torcia d'amore che bisogna portare alle anime tiepide, e che si credono devote e non lo sono più perché non hanno posto il loro centro e la loro vita in Gesù eucaristico”.

Accogliamo anche giovani in difficoltà. In questo ci ispiriamo alla beata Teresa di Calcutta, nella relazione tra il sacramento dell'altare e il sacramento del fratello. In ciò sperimentiamo quasi clinicamente, azzardo a dire, la forza e la potenza di ricostruzione e di grazia di Gesù nel suo sacramento d'amore.

Abbiamo infine missioni particolari, parrocchie, uomini politici e uomini d'affari, animazione spirituale dell'istituto Philanthropos... E ovviamente il nostro ispiratore in questa missione di essere tutto per tutti è San Francesco di Sales.

Ai cattolici, anche praticanti, a volte costa entrare nel mistero dell'Eucaristia. Si comunicano senza convinzione, per abitudine, ma l'Eucaristia è fondamentale nella fede di un cattolico. Come è possibile aiutare i credenti a comprendere il significato profondo dell'Eucaristia?

P. Nicolas Buttet: La beata del Québec Dina Bélanger, beatificata nel 1993 da Giovanni Paolo II, scriveva sul suo diario: “Se le anime comprendessero il tesoro che possiedono nella divina Eucaristia, bisognerebbe proteggere i tabernacoli con muri inespugnabili, perché nel delirio di una fame santa e divoratrice andrebbero esse stesse a nutrirsi del Pane degli Angeli. Le chiese traboccherebbero di adoratori consumati d'amore per il divino prigioniero, sia di giorno che di notte”. Non siamo arrivati a questo! E' vero che tra ciò che i nostri sensi percepiscono – il pane – e quello che la nostra fede crede – Gesù – il mistero è così grande, la frattura così enorme che non è facile penetrare nel mistero stesso. Penso che ci siano tre cose da sviluppare, innanzitutto una catechesi eucaristica che passa per le parole e gli esempi. Giovanni Paolo II, al termine della sua Enciclica sull'Eucaristia, esortava a mettersi “alla scuola dei Santi, grandi interpreti della vera pietà eucaristica”.

In secondo luogo, bisogna sottolineare la consacrazione nella Messa, e il tabernacolo nelle chiese. Mi colpisce sempre la scarsa devozione nella consacrazione durante la celebrazione eucaristica. E' un momento che viene trascurato. Si può credere con le parole, ma con i gesti che si compiono in quei momenti non si sbaglia mai.

Un giorno ero a casa di alcuni amici. I genitori avevano una bambina di tre anni; l'avevano battezzata, e quindi, per tradizione e per dovere, andavano a Messa con lei tutte le domeniche. La zia della bambina è una cattolica impegnata. Era ora di andare a Messa e la mamma ha chiesto alla bambina: “Con chi vuoi andare a Messa, con mamma o con la zia?”. E la bimba ha risposto senza esitazioni: “Con la zia!”. “E perché?”, le ha chiesto. “Perché lei crede!”, ha risposto la bimba ancor più decisa. Penso che ci siano gesti, atteggiamenti che sono una catechesi in sé.

Una volta mi trovavo in Cina. Un vecchio catechista, Zaccaria, che aveva rischiato la vita per annunciare Gesù ed era arrivato all'età di cent'anni, aveva conservato in un luogo nascosto della sua casa un tabernacolo con il Santissimo Sacramento. Felice, mi fece scoprire un tesoro dietro una porta segreta... Appena entrati in quel piccolo locale, Zaccaria si inginocchiò, si prostrò con la fronte a terra e iniziò a recitare alcune preghiere. Compresi che lì c'era Gesù! Senza dubbio!

In terzo luogo bisogna riscoprire l'adorazione eucaristica e la devozione eucaristica al di fuori della Messa. Questo mistero è così grande che solo la liturgia ci permetterà di approfondirlo sufficientemente. Solo un'esposizione prolungata al mistero della Presenza reale di Gesù nel Santo Sacramento permette di entrare progressivamente nello stupore eucaristico. Penso alla testimonianza di Maxime, 21 anni: “Per me l'Eucaristia è il centro della vita. Gesù-Eucaristia mi ha tirato fuori dall'inferno della droga. Grazie all'Eucaristia la mia vita è stata trasformata e ora sono felice di vivere per servire Cristo. L'Eucaristia è la mia forza per amare, seguire e servire Cristo attraverso gioie e dolori. Dio ci ama infinitamente e non ci abbandonerà mai”.


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