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Pio X e il terremoto del 1908

Ultimo Aggiornamento: 28/12/2008 10:20
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28/12/2008 10:16

Da due santi un messaggio per l'Italia


di Flavio Peloso

La storia dell'Italia contemporanea ha ricevuto un notevole contributo dalla testimonianza di padre Annibale Maria Di Francia e di don Luigi Orione, uniti dal terremoto di Messina del 1908 e dalla santità. A far incontrare i due fu il terribile sisma che distrusse Reggio Calabria e Messina provocando decine di migliaia di morti.
Insieme i due santi scrissero una delle più gloriose pagine nella tragica storia di Messina:  salvarono dalla disperazione tantissime persone, diedero un futuro a migliaia di orfani, organizzarono la solidarietà di persone generose provenienti da gran parte dell'Italia.
Don Orione incontrò resistenze, avversità, subì anche un attentato. Al suo fianco, a consigliarlo, a difenderlo dalla malevolenza, c'era padre Annibale. Dalle macerie del disastroso terremoto lanciarono un ponte di solidarietà tra il nord e il sud dell'Italia.
L'unità d'Italia è stata fatta anche da santi come padre Annibale Di Francia e don Luigi Orione. Massimo d'Azeglio ha lasciato in tutti i libri della storia d'Italia una massima pronunciata all'indomani dell'unità della nazione:  "L'Italia è fatta, ora dobbiamo fare gli italiani". A dire il vero, l'Italia era già stata fatta ed erano ormai consapevoli del loro ruolo nazionale anche gli italiani.
Va riconosciuto, però, che al tempo di padre Annibale e di don Orione l'Italia era ancora profondamente divisa.
Quello che mancava, per fare l'unità, era la fraternità, che dell'unità è vero e insostituibile fondamento. Una fraternità non idealistica o pietistica, ma coniugata con il rispetto delle culture, con la solidarietà, con la pazienza prima e la promozione delle diversità poi. Ebbene, a stimolare questa fraternità nell'Italia del primo Novecento pochi eventi hanno contribuito quanto il dolore patito dalla gente della regione calabro-sicula con il terremoto del 1908 e quanto la solidarietà espressa sulle macerie di quei paesi da persone generose provenienti da tutta Italia.
A Reggio Calabria e Messina, negli anni dopo il terremoto, si parlavano tutti i dialetti d'Italia, assieme all'italiano  forbito  dei  vari  Tommaso Gallarati Scotti, Aiace Alfieri, Gabriella Spalletti Rasponi, Zileri Dal Verme, Gina e Bice Tincani e di altri.



(©L'Osservatore Romano - 27-28 dicembre 2008)
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