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Il terremoto devasta L'Aquila e provincia

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2009 06:32
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10/04/2009 06:13

Continuano le operazioni di ricerca dei dispersi nonostante altre forti scosse nella notte

La visita di Napolitano fra i terremotati
mentre il sisma non dà tregua


L'Aquila, 9. "Ha ragione chi dice:  nessuno è senza colpa", perché la responsabilità della costruzione degli edifici - anche nuovi - crollati a seguito del terremoto "è di molti". Non si tratta però di un'assoluzione, perché ogni responsabilità va affrontata, così come vanno elaborate nuove norme antisismiche. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, recatosi questa mattina a L'Aquila in visita alle popolazioni colpite dal sisma, ha sintetizzato così le sue valutazioni su quanto accaduto nel capoluogo abruzzese. Il capo dello Stato - che ha subito reso omaggio alle vittime, recandosi nell'hangar della Scuola sottoufficiali della Guardia di finanza, dove sono raccolte le salme - ha spiegato di essere rimasto impressionato dalla dignità mostrata dalla popolazione colpita dal terremoto. Alla quale ha corrisposto una risposta encomiabile da parte delle istituzioni e di quanti sono arrivati in soccorso. "Ho apprezzato le decisioni del Governo", ha detto il capo dello Stato, "e la sinergia fra le istituzioni". L'assistenza prestata agli sfollati - ha aggiunto - deve inorgoglire gli italiani, per qualità e sollecitudine. A quanti hanno perso la loro casa, oltre che i propri cari, Napolitano ha assicurato il suo personale impegno affinché non vengano lasciati soli:  "Non dimenticherò mai Onna", ha aggiunto riferendosi al paesino quasi completamente raso al suolo dal sisma. Il capo dello Stato ha incontrato il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il presidente della Regione, Giovanni Chiodi, il sindaco di L'Aquila, Massimo Cialente, e l'arcivescovo Giuseppe Molinari. Ha poi attraversato il centro storico della città sostando davanti ai luoghi simbolo del sisma, fra i quali la Casa dello studente, e si è recato appunto a Onna. Quindi la visita a San Demetrio, dove si trova una delle tendopoli costruite per accogliere gli sfollati. A fine mattina Napolitano è tornato nella Scuola della Guardia di finanza, alle porte de L'Aquila, per incontrare i volontari e gli operatori della Protezione civile e i vigili del fuoco. Erano presenti anche i sindaci dei Comuni colpiti. "Sono qui per dovere, per sentimento e per ringraziarvi per tutto quello che state facendo", ha detto Napolitano, salutando alcuni soccorritori. "Uno sforzo - ha aggiunto - di efficienza e di generosità straordinari nell'ambito di organizzazioni dello Stato e della mobilitazione dei cittadini".
Nella zona si è vissuta un'altra notte di angoscia. Forti scosse di terremoto si sono ripetute fra mercoledì e giovedì con magnitudo fino a 5.2 della scala Richter ed epicentro fra L'Aquila, Pizzoli e Barete. Il fronte del terremoto si sta quindi spostando più a nord e i geologi stanno ora cercando di interpretare questo fenomeno e di capirne la portata. Le ultime scosse hanno causato comunque soltanto ulteriori crolli nelle zone più colpite, ma non si hanno segnalazioni di persone coinvolte. Anche perché, ormai, le case sono tutte abbandonate e le persone hanno trovato sistemazione nelle tendopoli o negli alberghi lungo la costa.
Intanto è salito a 279 il numero delle vittime accertate, di cui otto ancora da identificare. Poco dopo la mezzanotte di ieri, infatti, sono stati recuperati i corpi di due dei quattro giovani che risultavano tra i dispersi nel crollo della Casa dello studente a L'Aquila.
La Chiesa, attraverso la Caritas, è attiva in ogni momento per dare conforto e sostegno agli abruzzesi. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), farà visita martedì ai terremotati, mentre il segretario generale della Cei, il vescovo Mariano Crociata, concelebra venerdì i funerali delle vittime e tornerà in Abruzzo per la celebrazione della Pasqua. Anche le altre confessioni religiose si stanno mobilitando per aiutare le popolazioni colpite dal sisma. La chiesa ortodossa romena in Italia destinerà ai terremotati il ricavato delle collette effettuate in occasione delle messe del 12 aprile. Lo ha reso noto il patriarca Daniel, capo della chiesa ortodossa di Romania, che ha anche inviato un messaggio di condoglianze al presidente della Repubblica.



(©L'Osservatore Romano - 10 aprile 2009)
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