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"Costituzione della Chiesa sulla pietra di fondamento" e "Primato Petrino"

Ultimo Aggiornamento: 14/04/2009 14:05
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14/04/2009 13:27

Gli Atti non dicono che Giacomo abbia PRESIEDUTO il Concilio, Ah sì? E oggi chi prende la decisione finale di un concilio: il papa o qualcun'altro? No, perchè a me risulta che fu Giacomo e non Pietro a stabilire la conclusione finale del dibattito e la decisione conciliare. Strano, visto che il "papa" era presente. 
 
I primi versetti del capitolo 15 ci informano che in seno alla comunità cristiana era in atto un’animata controversia suscitata da alcuni membri della setta dei farisei che avevano accolto Gesù: essi infatti contestavano i missionari Paolo e Barnaba per la prassi da loro adottata nei confronti dei pagani divenuti cristiani rispetto alla circoncisione e alla legge di Mosè. Tra l’altro, dobbiamo ricordare che anche Paolo apparteneva alla medesima setta.


In seguito alla crescente importanza che rivestiva Antiochia nella diffusione del Vangelo, sia in ambito giudaico che ellenistico, questi farisei convertiti si spostano da Gerusalemme ad Antiochia pretendendo dai predicatori della Chiesa missionaria che tutti i pagani che avessero abbracciato la fede cristiana si facessero circoncidere in rispetto alla legge di Mosè.

A questo proposito possiamo fare alcune considerazioni che animarono il Primo Concilio della Chiesa:

· appare evidente che nella chiesa nascente non è chiaro e automatico il significato della salvezza offerta da Gesù in rapporto alla pratica religiosa del mondo ebraico;

· si riconoscono agli apostoli, responsabili della comunità di Gerusalemme, capacità e autorità per risolvere questo problema cruciale;

· da questo episodio si comprende anche come sia impossibile fare a meno della autorità ecclesiale per avere un giusto rapporto con i contenuti della fede.

Infatti inviano una Lettera in comunione che dice: "Gli apostoli e gli anziani ai fratelli di Antiochia, di Siria e di Cilicia che provengono dai pagani, salute! [24]Abbiamo saputo che alcuni da parte nostra, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con i loro discorsi sconvolgendo i vostri animi. [25]Abbiamo perciò deciso tutti d'accordo di eleggere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Barnaba e Paolo, [26]uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo >.

In questa lettera che è in sostanza il documento ufficiale del Concilio di Gerusalemme appare come decisa, definita, risolta la questione a partire dall’autorità che lo ha stilata e cioè dall’autorità apostolica riconosciuta da tutti. E’ da sottolineare che se a Paolo fosse stata attribuita una autorità pari a quella delle COLONNE il problema non si sarebbe nemmeno posto. Mentre Paolo è guidato da una rivelazione a far ricorso agli apostoli per decidere sul da farsi e per riportare la pace nell’ambito delle comunità che egli andava fondando.

 

Vs 6-12: discorso di Pietro

Gli apostoli e gli anziani si radunano per risolvere il problema e vi è una discussione preliminare che permetteva a tutti di mettere in tavola le questioni. Allora probabilmente non esistevano circolari con i punti all’ordine del giorno da trattare, e questo era una prassi correntemente seguita anche nelle fasi decisionali del sinedrio di allora. In modo analogo dunque, Pietro, consapevole del ruolo assegnatogli espressamente da Gesù:

"a te darò le chiavi per legare e sciogliere",-

"conferma i tuoi fratelli nella fede"-
 
"pasci le mie pecorelle" –

"Qual è l’amministratore fedele e prudente che il padrone ha POSTO A CAPO della sua casa per dare a ciascuno, a suo tempo, la propria razione di viveri"),

SI ALZO’ in mezzo ai fratelli, che fecero silenzio. Anche questo silenzio è molto significativo ed indica rispetto e attesa di una definizione.

Inoltre questa espressione di Luca ricorda un’altra occasione significativa in cui Pietro si alzò: Atti 2,14: Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così…..

Pietro prende la parola e indica i criteri per risolvere il dilemma:

· è stato Dio ad inviare Pietro a predicare e a battezzare i pagani;· Dio ha donato loro lo Spirito Santo e la purificazione del cuore senza che fosse chiesta la circoncisione;

· la salvezza, dono gratuito, è offerta allo stesso modo, cioè per grazia, sia ai pagani che agli ebrei; Tutto questo Pietro lo espone con la massima chiarezza nel suo discorso che ha la solennità, di una definizione esplicita e dirimente.

Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. 7Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse:"Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede. 8E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; 9e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede. 10Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? 11Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro".


12Tutta l'assemblea tacque e stettero ad ascoltare Bàrnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro.


13Quand'essi ebbero finito di parlare, Giacomo aggiunse: 14"Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome…  Gli Atti riportano a conclusione della discussione, come primo intervento concludente, quello di Pietro mentre riportano per ultimo quello di Giacomo.

E’ possibile dire quale dei due apostoli abbia un posto di preminenza a partire solo da questa sequenza di interventi?

Perché dovrebbe essere considerato più importante l’ultimo intervento e non il primo, (che però conclude tutte le discussioni)?
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