Infatti, io ho scritto "oso sperare".
E' vero che lo spirito, riflesso in se stesso e non alimentato dalla luce di Dio, possa subire una sorta di annichilimento che rende estremamente difficile o apparentemente impossibile uscire da questo stato se, in qualche modo, non operasse la misericordia divina.
Però dico anche che la differenza tra noi ed un'entità angelica consiste soprattutto in una diversa consapevolezza che , anche anche negli angeli non fu totale. Se lo fosse stata, Lucifero non avrebbe mai potuto ribellarsi a Dio, perchè più di noi avrebbe dovuto rendersi conto che la sua era una battaglia già persa dall'inizio. Il suo smisurato orgoglio era anche pari alla sua intelligenza, eppure questa non è stata sufficiente a farglielo comprendere.
Ciò sembrerebbe significare che anche le creature angeliche non siano state in origine perfette in quanto a conoscenza, ma siano state a loro volta soggette ad una sorta di processo evolutivo del pensiero.
La piena consapevolezza, e quindi l'impossibilità di sbagliare, è solo una prerogativa divina, mentre tutte le creature sono invece soggette alla possibilità di errore, e Lucifero non fa eccezione.
Anche la volontarietà nel fare del male, il cosidetto deliberato consenso, è pur sempre un errore determinato da una carenza di conoscenza della potenza di Dio, ovvero da una distorta e smisurata auto-stima.
Dio non poteva non sapere che le Sue creature avrebbero potuto usare male il loro libero arbitrio ed auto-condannarsi così in uno stato privo di luce, e sono portato a pensare il Suo amore infinito non potrebbe permettere che ciò si verifichi se non sapesse anche che, prima o poi, ci sarà un ravvedimento, anche se in un tempo che per noi può essere assimilabile ad un concetto di eternità, ma che più semplicemente considererei senza scadenza.
O almeno, questo è ciò che io spero e auspico.