Oltre il timore dell'incognito
Giovedì 16 ottobre 1969 i tre astronauti statunitensi dell'Apollo 11 - Neil Armstrong, Edwin E. Aldrin e Michael Collins - vennero ricevuti in udienza da Papa Montini nella sua biblioteca privata. Pubblichiamo il testo del discorso pronunciato dal Pontefice.
Con la più grande gioia nel cuore diamo il benvenuto a voi, che superando le barriere dello spazio, avete messo piede su un altro mondo del Creato.
L'uomo ha la tendenza naturale ad esplorare l'incognito, a conoscere il mistero; ma l'uomo ha anche timore dell'incognito. Il vostro coraggio ha superato questo timore e, con la vostra intrepida avventura, l'uomo ha compiuto un altro passo verso una maggiore conoscenza dell'universo: con le sue parole, signor Armstrong, "un passo gigante per l'umanità".
Noi ammiriamo il vostro coraggio e ammiriamo lo spirito con cui avete portato a termine la vostra missione: uno spirito di servizio all'umanità e uno spirito di pace. Le nostre preghiere e le preghiere di tutta la Chiesa nel mondo vi accompagnavano ad ogni istante del vostro viaggio, e Noi, a nome di tutta la Chiesa, vi presentiamo le nostre più sincere congratulazioni e, per vostro mezzo, le facciamo agli scienziati, ai tecnici, ai lavoratori e a tutti coloro che diedero il contributo di conoscenza, di abilità e di lavoro alla grandiosa impresa. Noi ci congratuliamo anche e ringraziamo il Presidente e il popolo della vostra diletta nazione per aver reso possibile, con la tipica generosità di spirito, la esplorazione lunare, a beneficio dell'uomo e del mondo.
Lodiamo il genio, la devozione e la tenacia mostrate nella magnifica intrapresa. Il livello di collaborazione e di cooperazione, la perfezione raggiunta nell'organizzazione e le conoscenze ed i talenti impiegati, suscitano l'ammirazione del mondo e rendono omaggio alla capacità dell'uomo moderno di andare oltre se stesso, oltre la umana natura per raggiungere il pieno successo che è stato reso possibile dalla sua intelligenza da Dio elargita.
Sia lode a Dio, Creatore del mondo, e poiché "I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento proclama le opere delle sue mani" (Ps 18, 2), Noi lo preghiamo di renderci possibile di apprendere ancora di più della Creazione, di vedere più chiaramente la sua potenza, la sua immensità e la sua perfezione, così che, da questa conoscenza, gli uomini possano sempre più unirsi, come figli suoi, in amore fraterno, in pace e in preghiera.
Noi ringraziamo e rendiamo gloria a Dio per il successo della vostra missione, per le cose che avete scoperto, per il vostro felice ritorno sulla terra, e invochiamo dal Signore dei cieli su voi, le vostre consorti ed i vostri figli le più elette benedizioni e grazie.
(©L'Osservatore Romano - 20-21 luglio 2009) __________________________________________________