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Quel giorno non abbiamo fatto le attività - collane, danza, football - perché le donne volevano ricordare. Abbiamo parlato, e quando hanno capito che erano italiani hanno detto che erano la tribù di don Giussani, la nostra. Loro si considerano della tribù di don Giussani. Stanno ancora raccogliendo soldi. Spesso mi chiedono dei nostri amici perché loro non sanno bene dov'è l'Abruzzo, pensano che tutta l'Italia sia coinvolta nel terremoto e quindi i loro amici. Adesso vogliono scrivere una lettera. Se devo commentare: è proprio una commozione, è proprio vero che dalla fede c'è un metodo. Quando sei immerso nel Mistero non puoi, accorgendoti di quello che c'è, non commuoverti. Queste donne mi sfidano a commuovermi. Loro non si muovono perché il movimento ha inviato il volantino, per una indicazione: loro si commuovono e quindi si muovono. Se il cuore è commosso ci si muove». A chi non sarebbe piaciuto avere vibrato così? A chi non piacerebbe vibrare così? Chi ha potuto evitare, ascoltando questo - io no -, di sentire tutta la vergogna della distanza davanti a questa esperienza che ci arriva dai nostri amici dell'ultimo punto del mondo?
Rose mi ha allegato anche una lettera di Alice: «Cara Rose, qualcuno mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto scoprire chi sono io. Così preziosa e amata. Posso dire che siamo la tribù di don Giussani e del Papa, che ci hanno amato e che sicuramente darebbero e hanno dato tutto per la nostra vita: questo è ciò da cui abbiamo imparato. Coloro che stanno soffrendo per il terremoto sono della nostra tribù, io voglio mandare quello che sente il cuore e il mio amore per loro, il mio contributo è un segno di questo. Tu sai, Rose, che una persona che non ha mai sperimentato l'amore non può capire cosa noi sentiamo per queste persone. Perché l'amore è il movimento del cuore che nessuno può spiegare. Le persone che non amano possono rispondere solo in modo meccanico; invece è una cosa così grande che qualcuno si sia mosso per te e pianga con te così come è accaduto a noi. Di' a quelle persone, se puoi, che noi le amiamo e apparteniamo a loro. Noi sentiamo il loro dolore perché è qualcosa attraverso cui noi siamo passati. Possa Dio essere in loro in questo momento di difficoltà, li protegga e li consoli da parte nostra. Alice». 10 |