È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Benvenuto in Famiglia Cattolica
Famiglia Cattolica da MSN a FFZ
Gruppo dedicato ai Cattolici e a tutti quelli che vogliono conoscere la dottrina della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica Amiamo Gesu e lo vogliamo seguire con tutto il cuore........Siamo fedeli al Magistero della Chiesa e alla Tradizione Apostolica che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Ti aspettiamo!!!

 

Giovanni Crisostomo De sacerdotio

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2009 15:27
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 11.290
Registrato il: 03/10/2008
Registrato il: 01/11/2008
Sesso: Maschile
14/09/2009 08:41

Governo delle vedove e difficoltà che presenta. Cura degli ospiti e degli infermi.
Responsabilità del vescovo come amministratore


Vuoi dunque ora che io tratti prima del governo delle vedove, o della sollecitudine per le vergini, o della difficoltà che presenta la parte giudiziaria? Ché in ognuna di queste bisogne diversa é la preoccupazione, e più grande che la preoccupazione é il timore. E per principiare da quella parte che si crede essere più facile delle altre, la cura delle vedove sembra non arrecare altre brighe a chi se ne occupa, se non quelle riguardanti le spese necessarie; ma non é così; anche qui c’è bisogno di lungo esame, quando si tratta di accoglierle, perché l’ascriverle senza criterio e a casaccio, ha prodotto innumerevoli mali. Talora infatti esse hanno mandato in malora le case, violato i matrimoni; spesso si sono infamate con furti, con frodi e col perpetrare altre simili iniquità; ora il mantenere tali soggetti a spese della Chiesa, provoca punizione da parte di Dio e i peggiori biasimi da parte degli uomini, mentre poi rende più restii quelli che sarebbero disposti a beneficare.

Chi sopporterebbe infatti che i beni che egli aveva deciso di dare a Cristo, siano dissipati in pro di quelli che disonorano il nome di Cristo? Bisogna quindi fare lunga e diligente indagine, affinché non danneggino la mensa delle indigenti non solo quelle dette di sopra, ma né anche quelle che sono in grado di provvedere al proprio sostentamento. Dopo questa ricerca, sopravviene altra briga non piccola, per far sì che il loro nutrimento scorra abbondante come da sorgenti, né si esaurisca mai: l’indigenza forzata è una miseria in certa guisa insaziabile, querula e sconoscente; si richiede grande sagacia e grande diligenza per chiudere loro la bocca, togliendo qualsiasi pretesto di accusa. Ora molti, appena vedono un tale che sia superiore all’avidità di ricchezza, subito lo designano come idoneo a quest’amministrazione; ma io non credo che gli possa bastare tale magnanimità; questa si richiede bensì prima d’ogni altra dote (ché senza di ciò egli sarebbe un flagello anziché un protettore, e un lupo anziché un pastore), ma insieme con questa conviene cercare se ne possieda un’altra; quest’altra, che è causa d’ogni bene per gli uomini, è la longanimità, che guida l’anima ormeggiandola in porto tranquillo.

Il ceto delle vedove, per la indigenza, per l’età e per la sua stessa natura, dimostra una certa smodata indiscrezione, è meglio dir così, onde gridano fuor di luogo, menano querele invano, si rammaricano per cose di cui dovrebbero saper grado, accusano di cose alle quali era invece da far buon viso: e il reggitore deve tollerare tutto con fortezza, senza perdere le staffe né per le noie intempestive, né per gli irragionevoli biasimi; è giusto commiserare quel ceto per i disagi propri della sua sorte, anziché rampognarlo, ché l’accrescere il peso delle loro sventure e aggiungere all’ambascia dell’indigenza anche quella del maltrattamento, sarebbe estrema crudeltà. Onde un tale sapientissimo uomo, guardando l’avidità e l’alterigia propria della natura umana e avendo appreso che l’indole della povertà é così terribile da abbattere anche l’anima più generosa e indurla spesso a mostrarsi sfacciata nel richiedere le stesse cose, affinché taluno non monti in ira per esser da altri supplicato né per le continue richieste infastidito, diventi avversario quegli che doveva recare loro soccorso, lo dispone a mostrarsi accessibile al bisogno, dicendo: "Piega il tuo orecchio al povero senza infastidirti e rispondi a lui con pacata mansuetudine" (Eccl. 4,8).

Lasciando da parte il cercatore importuno e che potrebbe dire a chi giace nella miseria? parla a chi é in grado di sopportare la debolezza di quello, esortandolo a sollevare il povero con la dolcezza dello sguardo e l’affabilità della parola, prima di porgergli la limosina.

__________________________________________________

Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:07. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com