Prima di pensare a chi obbedirà (pochi) e chi no, è tutto da dimostrare che sia fondato quanto dice l'articolista che, per essere un attivista dell'arcigay, è probabilmente portato a calcare la mano su ipotesi di restaurazione liturgica.
Insomma, una facile predizione: l'abolizione delle chitarre (che sarebbe quanto mai necessaria) non sarà per domani. Si dirà magari in qualche documento che si raccomanda l'organo, che la musica dev'essere ecc. ecc., ma alla fine si dirà che la scelta ultima spetta al vescovo "liturgo per eccellenza" della diocesi, e finirà come la comunione in mano: introdotta da un documento che diceva di esecrarla
Lo penso anch'io, difatti se non erro l'ho detto nel mio primo messaggio.__________________________________________________