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Tsunami nell'oceano Pacifico dopo sisma al largo di Samoa

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2009 09:41
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Migliaia di persone ancora intrappolate dopo il sisma che ha sconvolto l'isola indonesiana

Sumatra ridotta in macerie


Peggiorano le conseguenze del maremoto abbattutosi sulle Samoa

Jakarta, 1. Lotta contro il tempo a Padang, nell'isola indonesiana di Sumatra, devastata ieri da un terremoto di magnitudo 7,6 sulla scala Richter, uno dei più gravi degli ultimi venti anni. I soccorritori stanno scavando a mani nude tra le macerie degli edifici distrutti dal sisma nel difficile tentativo di trovare superstiti. Finora le vittime sono 529, ma fonti governative hanno detto che i morti potrebbero essere migliaia. Molte zone remote della grande isola asiatica sono tuttora irraggiungibili dai soccorritori.

E all'indomani della scossa tellurica, la terra continua a tremare. Nelle ultime ore ci sono state una serie di scosse d'assestamento e una più massiccia, all'alba, di 6,8 gradi di intensità, ha fatto tremare la parte più meridionale dell'isola, scatenando di nuovo il panico tra la popolazione.
Nella regione sono cominciati ad arrivare i primi aerei carichi di cibo, medicine, sacchi per i cadaveri, alimenti per bambini, tende, coperte e operatori sanitari. A Padang - una città di poco meno di un milione di abitanti, che siede sulla famosa "cintura di fuoco", il grande complesso di faglie (circa quarantamila chilometri) che corre lungo l'intero Oceano Pacifico, dalla California al Giappone - la situazione è catastrofica. Dalle immagini televisive, risultano edifici crollati, ponti caduti, strade allagate, auto accartocciate, persone che vengono estratte dalle macerie, altre che vagano come fantasmi tra le macerie alla ricerca di qualche oggetto, mentre manca l'energia elettrica e sono interrotte tutte le linee di collegamento con l'esterno. E con il passare delle ore cresce il timore di infezioni e di epidemie tra gli scampati al sisma.

La "cintura di fuoco" è l'area più pericolosa della Terra dal punto di vista tellurico, dove sono concentrati circa il sessanta per cento dei vulcani attivi e dove viene registrato oltre il settanta per cento dei terremoti.
Sotto una pioggia battente, agenti, soldati e volontari stanno ancora scavando tra i detriti di scuole, alberghi e ospedali. Un giornalista dell'agenzia di stampa Reuters, di fronte all'ospedale Jamil, parzialmente crollato, ha contato 40 cadaveri allineati sul terreno e molti pazienti fatti sgomberare nel cortile. L'aeroporto di Padang è operativo, ma centinaia di persone sono accampate all'esterno nel tentativo di fuggire al più presto dalla città.

Il devastante terremoto ha colpito Sumatra poche ore dopo un'altra grave sciagura, il maremoto nelle Isole Samoa e a Tonga, nel Pacifico meridionale. Le quattro ondate anomale (alte fino a otto metri), provocate dal terremoto sottomarino di magnitudo 8,3 di martedì scorso, hanno invaso la parte meridionale dell'arcipelago, diviso tra Samoa americane e Samoa occidentali (ex territorio tedesco amministrato dalla Nuova Zelanda dal 1914 fino all'indipendenza nel 1962, con oltre 280.000 abitanti), allagando. città e villaggi e risucchiando decine di persone in mare. I morti accertati sono 148, ma anche in questo caso si teme che possano essere molti di più. All'appello, infatti, mancano ancora centinaia di persone.

Lungo la costa meridionale dell'isola principale di Samoa, Upolu, che ha sofferto l'onda d'urto peggiore, i palmeti sono stati piegati come ramoscelli dalla forza dell'oceano, mentre uno spesso strato di fango e sabbia copre molti edifici. Nelle Samoa americane sono attesi rinforzi dalle vicine Hawaii, compresi due grandi aerei cargo e una fregata della Marina militare. Secondo le autorità locali, il maremoto ha completamente raso al suolo una settantina di villaggi e molti resort turistici. Fra i morti finora identificati, cinque australiani, un neozelandese e un bambino britannico di due anni. Al momento, non si ha notizia di vittime italiane. L'Unione europea ha espresso in una nota il suo cordoglio per i terribili disastri naturali in Indonesia e nel Pacifico, dicendosi disposta a offrire altri aiuti umanitari alle Samoa e all'Indonesia.

E mentre altre scosse sismiche di varie intensità sono state segnalate nelle ultime ore in Russia, in Nicaragua e in Perú, il maremoto nelle Isole Samoa e, soprattutto, il terremoto a Sumatra hanno riportato drammaticamente alla memoria quanto accaduto il 26 dicembre del 2004. Quel giorno di cinque anni fa, l'isola indonesiana venne infatti devastata da un maremoto che uccise oltre 180.000 persone, due terzi delle vittime asiatiche.


(©L'Osservatore Romano - 2 ottobre 2009)
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