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Berlusconi: "Un disastro previsto, presto nuove case come in Abruzzo"
Il premier dagli sfollati di Messina: «Abbiamo dato l'allarme, ma poi la pioggia è stata troppo intensa». L'impegno del governo: «Stanziato un miliardo per il rischio alluvioni» MESSINA Il disastro «era stato previsto» dagli esperti che avevano dato l’allarme «per tempo», anche se poi si è verificato qualcosa di «veramente eccezionale, con precipitazioni più intense del previsto, che hanno fatto sì che accadesse oggi quello che avrebbe sempre potuto accadere» e che ha cambiato per sempre l’aspetto di borghi, montagne e costa. Dunque, dice Silvio Berlusconi, i villaggi distrutti dal fango alle porte di Messina non saranno ricostruiti, perchè farlo «costa troppo e non è sicuro», ma gli abitanti che hanno perso tutto avranno una nuova casa, completamente arredata e dotata delle più moderne tecnologie, come quelle in cui stanno entrando i terremotati dell’Aquila.
Meno di una settimana fa, consegnando le prime abitazioni antisismiche in Abruzzo, il presidente del Consiglio aveva annunciato che quello era il modello da esportare nelle province italiane per dare una casa ai giovani e oggi, dopo aver sorvolato le zone colpite dall’alluvione di giovedì scorso, ha utilizzato la carta delle new-town per ridare speranza agli sfollati di Messina. Promettendo, anche, il blocco delle tasse e dei mutui per tutti i cittadini che sono stati colpiti. Quanto all’impegno del governo, Giulio Tremonti e bilancio permettendo, sarà stanziato un miliardo di euro per affrontare le situazioni più a rischio su tutto il territorio italiano dal punto di vista idrogeolocico. Esattamente la stessa cifra messa in campo dopo il terremoto del 6 aprile per gli interventi urgenti sugli edifici strategici a rischio sismico.
Il presidente del Consiglio arriva in prefettura a Messina dopo aver visto il disastro provocato dal nubifragio e dall’incuria dell’uomo soltanto dall’elicottero. Un modo per non intralciare le operazioni di soccorso tuttora in corso. Passa da un ingresso secondario per evitare i contestatori che lo attendevano. E durante la riunione operativa con Guido Bertolaso e gli amministratori locali, mette in chiaro la strategia per i prossimi mesi: fondi subito, così come immediata deve essere la ricostruzione, sul modello di quella aquilana, anche utilizzando quelle aziende «che meglio hanno operato in Abruzzo». Concetti che ribadisce subito dopo in una conferenza stampa.
«Vi saremo vicini con tutti i mezzi - dice - e faremo come a L’Aquila, costruendo nuovi quartieri con strutture abitative e giardini ma anche negozi, per far ripartire il piccolo commercio». I soldi «non sono un problema», quello che è importante è che gli enti locali individuino le aree dove edificare. E che si faccia presto. «Nel tempo necessario - promette ai messinesi - vi daremo le case». Abitazioni «di soli tre piani, vivibili - ripete il Cavaliere - con giardini, piante, fiori». E dentro ogni casa, «arredata, ci sarà tutto quello che serve per vivere, dai piatti ai frigoriferi. Entrando si potrà stare una settimana senza neanche fare la spesa». Il «miracolo» è fare tutto ciò «in pochissimo tempo». Quanto all’utilizzo del miliardo che verrà stanziato per il rischio idrogeologico, che si aggiungerà ai 20 milioni che «il prossimo Cdm» metterà a disposizione per gli interventi urgenti, è ovvio che si partirà proprio dal messinese «dove - sottolinea il premier - il 63% del territorio è a rischio».
A Berlusconi risponde Ermete Realacci del Pd, sottolineando che «farebbe piuttosto bene a ripensare le scelte politiche in tema di ambiente e territorio da lui compiute» che hanno «azzerato i fondi per la difesa del suolo». Duro l’Idv, che con Leoluca Orlando attacca il premier, che «come un avvoltoio si è precipitato in Sicilia per sfruttare mediaticamente questo lutto», e si chiede: «se l’esecutivo aveva previsto il disastro, perchè allora ci sono tanti morti e dispersi?». Positivo, invece, il commento dell’Udc: «I primi passi del Governo per rispondere all’emergenza tragica di Messina vanno nella giusta direzione», dice Luca Volontè. «Ora è necessario condividere un impegno comune tra gli schieramenti, un Piano decennale di sicurezza abitativa e ambientale». Intanto, però, ad occuparsi della ricostruzione saranno gli enti locali, con il governatore Raffaele Lombardo che sarà il commissario straordinario. «Abbiamo davanti una grandissima responsabilità - dice lui - e faremo fino in fondo la nostra parte. Qui bisogna rinaturalizzare il territorio, non alzare muri di cemento».
Berlusconi annuisce e ripete che lo Stato «non lascerà soli» i messinesi, così come è stato per gli aquilani. E non apre nessun fronte polemico: l’abusivismo, osserva, è, purtroppo, un problema «che ho visto in tutta Italia», il Ponte sullo stretto neanche lo nomina. Quanto agli altri temi di attualità, dalla sentenza Cir e al Lodo Alfano, «questo è un punto stampa, per le domande la prossima volta», dice ai giornalisti.
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