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Discussione su Facebook

Ultimo Aggiornamento: 16/03/2010 21:03
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08/03/2010 13:01

Su un gruppo cattolico di Facebook è nata una discussione con alcuni non cattolici, credo pentecostali, sulla Verginità di Maria e sui presunti fratelli del Signore, ancora la discussione è all'inizio, sempre che ci sia un seguito, nel frattempo vi posto la risposta di un evangelico:


C.E.I
Matteo 1:23-2523 «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio,al quale sarà posto nome Emmanuele»,che tradotto vuol dire: «Dio con noi». 24 Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; 25 e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.

C.E.I.:Matteo 1:23-2523 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlioche sarà chiamato Emmanuele,che significa Dio con noi. 24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

NUOVA RIVEDUTA Matteo 1:23-2523 «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio,al quale sarà posto nome Emmanuele»,che tradotto vuol dire: «Dio con noi». 24 Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; 25 e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.

NUOVA DIODATI Matteo 1:23-2523 «Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà un figlio, il quale sarà chiamato Emmanuele che, interpretato, vuol dire: "Dio con noi"». 24 E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; 25 ma egli non la conobbe, finché ella ebbe partorito il suo figlio primogenito, al quale pose nome Gesù.

RIVEDUTA Riveduta:Matteo 1:23-2523 Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà un figliuolo, al quale sarà posto nome Emmanuele, che, interpretato, vuol dire: «Iddio con noi». 24 E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli avea comandato, e prese con sé sua moglie; 25 e non la conobbe finch'ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.

DIODATI Matteo 1:23-2523 Ecco, la Vergine sarà gravida, e partorirà un figliuolo, il qual sarà chiamato Emmanuele; il che, interpretato, vuol dire: Dio con noi. 24 E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece secondo che l'angelo del Signore gli avea comandato, e ricevette la sua moglie. 25 Ma egli non la conobbe, finchè ebbe partorito il suo figliuol primogenito. Ed ella gli pose nome Gesù.

è evidente la manipolazione avvenuta sulla bibbia C.E.I
DIODATI : non la conobbe, finchè ebbe partorito
RIVEDUTA:e non la conobbe finch'ella non ebbe partorito
NUOVA DIODATI: egli non la conobbe, finché ella ebbe partorito il suo figlio primogenito,
NUOVA RIVEDUTA:e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio;
CEI: 25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù
LA FURBIZIA STA NEL NON NEGARE IL PARTO VERGINALE,E NELLA FORMULAZIONE DELLA FRASE.....NON è SCRITTO "NN EBBE RAPPORTI FINCHE..."MA "PARTORI UN FGLIO SENZA CHE LUI LA CONOSCESSE".......questo e grammaticamente giusto ma altera la verita!e tra l'altro da come e formulata non mi si puo venire a dire che Maria non abbia avuto altri figli dopo,non è negato nemmeno nella bibbia CEI



Questa è la mia risposta:

Tralasciando la versione della Diodati che erra nella traduzione difatti i testi antichi del
Vangelo di Matteo non hanno la parola " primogenito". In
verità, solo ALCUNI tra i manoscritti hanno questa aggiunta, e non sono i
più antichi, ma sono datati V e VIII secolo (Parigino 9 e 62, Cambridge II
41, Washington 06.274), mentre ad esempio i più famosi e antichi codici
Vaticano, Alessandrino e Sinaitico (due su tre del IV secolo) non la
riportano.
Lo studio filologico del testo, ha fatto espungere questo inciso
nell'edizione critica greca, in parole povere, la parola primogenito è stata eliminata perché giudicata spuria.
Infatti, sia il Merk sia il Nestle Aland, hanno: "kai oik eginosken auten eos oi eteken uion kai ekalesen to onoma autou Iesoun" = E non la conobbe finché ella non ebbe partorito il figlio, e gli dette nome
Gesù.
Ma andiamo al testo in questione, in effetti l'originale è:
καὶ οὐκ ἐγίνωσκεν αὐτὴν ἕως οὗ ἔτεκεν υἱόν: καὶ ἐκάλεσεν τὸ ὄνομα αὐτοῦ Ἰησοῦν.

Letteralmente, parola per parola:
e non conobbe lei finché non partorì [un] figlio; e chiamò il suo nome Gesù.

Ergo, la CEI traduce diversamente ma ciò non implica nulla poiché quel “finchè” non prova affatto che dopo lo fece, si ferma, non specifica e non chiarisce il seguito.
Ad esempio la Scrittura dice:"siedi alla mia destra finchè ponga i nemici a sgabello dei tuoi piedi", di certo Gesù rimarrà alla destra del Padre anche dopo però qui si voleva sottolineare il fatto che il Padre avrebbe sottomesso tutti a Gesù, stessa cosa, il vangelo vuole sottolineare che Gesù nacque senza che Giuseppe la conobbe, questo non significa che la conobbe dopo.
Oppure: "Mikal, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte"(2 Sa 6, 23)
Forse dopo la morte ebbe figli?
La tradizione della perpetua verginità di Maria oltre ad essere troppo forte e antica perché sia falsa è attestata ancor prima che ci fosse un canone del N.T. dal quale tu vorresti giudicarla, a questo punto mi dovresti spiegare perché ti rifai ad un canone che ha la sua prima attestazione dei 27 libri nel IV secolo ad opera di Atanasio (padre della mia Chiesa) dato che non accetti la mia Chiesa ne tanto meno la reputi infallibile ne la reputi la Chiesa di Dio, allora perché ti rifai al suo canone e non ad altri canoni contemporanei alla mia Chiesa come gli ebioniti o gli gnostici?
Se la Chiesa che ha selezionato questa raccolta nel IV secolo non è infallibile, quella che voi avete in mano è una collazione di testi non infallibile, cioè fatta e selezionata da uomini in base a criteri fallibili. Rigettare la Chiesa implica poter fare come Lutero, cioè sbarazzarsi di un libro che non ti piace, o magari aggiungerne uno, perché quel canone diventa non infallibile, e sopratutto non sarebbe mai stato chiuso.

Se per voi solo la Chiesa proto-cristiana è detentrice della verità, perché ti tieni una produzione della mia Chiesa che risale al IV secolo? E se per te a queste date c'è già dell'apostasia, in base a cosa escludi che anche il canone stesso del NT, così come qualsiasi altra dottrina, non possa essere errata?

Ad Majora

Vorrei sottolineare che sia Lutero che Calvino erano convinti sostenitori della sempre verginità di Maria, e lo sostenevano in base al Solo Scriptura.
Qui sotto potete leggere il pensiero di Lutero sulla Vergine Maria:
http://famigliacattolica.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8009445

Per ora il dialogo si è fermato qui.

Ps: questo è il Gruppo  ELIMINIAMO LA FALSA RELIGIONE DALL'ITALIA qui invece il link della discussione: http://www.facebook.com/profile.php?id=1136656102&ref=ts#!/topic.php?uid=186441086196&topic=14425
[Modificato da S_Daniele 08/03/2010 13:03]
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13/03/2010 10:10

Evangelico:

 I fratelli di Gesù sono menzionati in vari versetti biblici. Matteo 12:46; Luca 8:19 e Marco 3:31 dicono che la madre e i fratelli di Gesù lo vennero a trovare. La Bibbia ci dice che Gesù aveva quattro fratelli: Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda (Matteo 13:55). La Bibbia ci dice anche che Gesù aveva sorelle, ma non ci vengono dati né i nomi né ci viene detto quante erano (Matteo 13:56). In Giovanni 7:1-10, i fratelli di Gesù vanno ad una festa mentre Gesù non va. In Atti 1:14 vengono descritti i suoi fratelli e sua madre che pregano con i discepoli. Galati 1:19 menziona che Giacomo era il fratello di Gesù. La conclusione più naturale di questi brani è che Gesù aveva fratellastri e sorellastre di sangue.
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Rispondo
E perchè mai la conclusione deve essere questa e non invece che erano fratelli legali di Gesù, cioè figli di Giuseppe e non di Maria?
D'altronde per indicare tale grado di parentela il greco Koine adopera adelphos cioè fratello, senza considerare che la Chiesa da sempre ha creduto in questo e che se togliamo due eccezzioni come Tertulliano e Elvidio i primi che sostennero la tua teoria sono rintracciabili al XVI secolo con gli anabattisti, Lutero e Calvino che ne capivano più di te smentiscono la tua tesi.

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Evangelico
Alcuni Cattolici Romani affermano che questi “fratelli” in realtà erano cugini di Gesù. Tuttavia, in ogni caso viene usato il termine Greco specifico per “fratello”. Anche se questo termine può essere usato per descrivere altri gradi di parentela, il suo uso normale e letterale era per un fratello di sangue. Esiste in Greco una parola per “cugino”, ma non viene usata. Inoltre, se si trattava di cugini di Gesù, perché si trovano così spesso in compagnia con Maria, la madre di Gesù? Non c’è nulla nel contesto degli episodi dove Sua madre e i Suoi fratelli lo vengono a trovare che faccia intuire che si trattasse d’altro che dei suoi fratellastri di sangue.

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Rispondo
Non è vero che il suo uso normale di adelphos è per fratelli consanguigni, questo lo credi tu.
L'imperatore Marco Antonino, per esempio, chiama adelphos il padre di suo genero, Severo.
Esiste poi un iscrizione greca risalente al III secolo a.C. in cui una donna, maritata a suo cugino, viene chiamata sua sorella e moglie.
A volte, poi, il termine adelphos viene utilizzato con intento elogiativo, indipendentemente dai rapporti di parentela: per es. Caligola chiama Tiberio, figlio di Druso e di sua zia Livilla, per discendenza cugino, per affetto fratello.

Nei testi ellenistici di provenienza orientale il termine adelphos assume una gamma di significati ancora più ampia: secondo l'esperta papirologia Orsolina Montevecchi (1957), nei papiri esso può significare fratello (o sorella) in senso stretto, ma anche cugino, cognato, parente, marito (o moglie).
Tale ampiezza di significati è ben documentata nei testi greci provenienti da ambienti semitici.
Nelle lingue ebraica ed aramaica, che sono lessicamente molto più povere del greco, manca un termine specifico per esprimere il concetto di cugino o cugina, per cui molto spesso si ricorre alla parola fratello (in ebraico ‘āh; in aramaico ‘ăha ) o sorella (in ebraico ‘āhôt; in aramaico ‘ăhātā ).
Il fatto che stessero sempre insieme è per il banale motivo, per chi conosce la cultura ebraica del tempo non si pone nemmeno tali domande, che all'epoca la famiglia era una specie di clan senza contare che essendo figli di un precedente matrimonio di Giuseppe è normale vederli insieme a Maria poichè sia Maria che Gesù ipso facto erano divenuti parte integrante di tale clan famigliare.
Mi domando poi come mai non vengono mai definiti figli di Maria ma sempre e solo fratelli di Gesù, senza contare che sulla Croce Gesù affida sua madre a Giovanni, il più giovane discepolo, e no l'affida ai suoi figli cosa che doveva essere normale.

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Evangelico

Un secondo ragionamento del Cattolicesimo Romano è che i fratelli e le sorelle di Gesù erano figli di Giuseppe da un matrimonio precedente. Senza alcuna base biblica, è stata inventata un’intera teoria a proposito, ipotizzando che Giuseppe era molto più grande di età di Maria, che era stato già sposato e aveva avuto diversi figli, e che poi era diventato vedovo prima di sposare Maria.
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Rispondo
Questa dottrina esiste da prima che esistesse un canone del N.T. da dove tu vorresti in maniera anacronistica giudicare la mia Chiesa senza sapermi dire il perchè ti rifai ad un canone che la mia Chiesa ha definito come Parola di Dio dato che questa Chiesa non è considerata infallibile ne tanto meno la Chiesa di Dio e che già a causa di tale dottrine era in piena apostasia.
Quella dei figli di Giuseppe nati nel suo precedente matrimonio è l'interpretazione comune, sopratutto in Oriente, a partire dal II secolo, come mostrano gli scritti apocrifi di quest'epoca e lo stesso Origene, insieme a Clemente d'Alessandria, Eusebio ed Epifanio.
Dalla seconda metà del II secolo d.C. e dall'area siriaca provengono tre libri apocrifi che menzionano con naturalezza, come cosa conosciuta e accettata dai lettori, il fatto che Gesù avesse fratelli, frutto di un primo matrimonio di Giuseppe.
Nel Protovangelo di Giacomo (chiamato così perchè è attribuito a Giacomo fratello di Gesù) quando il sacerdote affida a Giuseppe la custodia di Maria, questi replica per scusarsi: "Io ho già dei figli" (9,2).
Più avanti, quando arriva il momento in cui Giuseppe viaggia verso Betlemme per registrarsi, sono menzionati i suoi figli insieme a Maria (17,11). L'asino che cavalca Maria durante il viaggio è portato da uno di questi figli (17,12). Arrivato a Betlemme, Giuseppe "trovò una grotta, vi fece entrare Maria e lasciò i suoi figli con le" (18,1).

Nel secondo testo, Vangelo dell'infanzia di Tommaso, si racconta del morso di vipera che subisce Giacomo e di come il bambino Gesù gli cura il morso mortale. Questo Giacomo è presentato come il figlio (maggiore) di Giuseppe, che suo padre aveva mandato a fare legna. (16,1)

Dal terzo testo, il cosidetto Vangelo di Pietro, si conserva solo la notizia, non il frammento come tale, fornita da Origene nel suo Commento a Matteo (10,17), secondo cui "i fratelli di Gesù sarebbero i figli di Giuseppe, nati da una prima moglie che egli aveva avuto prima di Maria".

Tale convinzione è riscontrabile anche in altri testi apocrifi più tardivi. Citiamo la Storia di Giuseppe il falegname (17,2), in cui si dice che Giuseppe era vedovo quando si unì a Maria.
Occorre notare che questa opinione, costante nella tradizione orientale, coincide senza problemi con il N.T. e con Giuseppe Flavio che chiama Giacomo "fratello di Gesù".
Il termine fratello (adelphos) quindi può designare qualcuno che è figlio biologico dello stesso padre e della stessa madre, o fratellastro, ovvero figlio biologico di uno stesso padre o di una stessa madre; o figlio adottivo, cioè qualcuno che legalmente, anche se non per il sangue, viene riconosciuto come figlio con tutti i diritti e doveri.
Cosi, per esempio, Flavio Giuseppe ci informa che Antipa e Filippo erano figli biologici di Erode, ma la madre non era la stessa: quella di Antipa era la samaritana Maltace, mentre Mariamme, la figlia del sommo sacerdote Simone, era la madre di Filippo. Ciononostante Filippo è identificato come "il fratello" di Antipa (Mt.14,3; Mc.6,17; Lc. 3,1.19). Limitandoci al mondo greco-romano, i casi di paternità legale sono frequenti. In questo senso, Tiberio succedette ad Augusto come imperatore perché costui, nell'anno 757 dalla fondazione di Roma, l'adottò come figlio suo, nonostante Tiberio fosse figlio biologico di Tiberio Claudio Nerone e di Livia, colei che in seguito divenne la seconda moglie di Augusto e ricevette il nome di Giulia. Lo dimostrano in modo costante le iscrizioni delle monete: «Tiberius divi Augusti filius». Lo stesso Mosè, figlio di Amram e Iochebed, e fratello di Aronne, fu adottato come figlio dalla stessa figlia del faraone, che gli impose il nome di Mosè (Esodo 2,10).
Il caso di adozione legale è simile, non identico, a quello di Gesù, poichè, al momento della sua nascita, Giuseppe e Maria erano già marito e moglie secondo la Legge di Mosè e quindi egli diveniva automaticamente e a tutti gli effetti figlio di Giuseppe. Per questo motivo Luca si riferisce con naturalezza a Giuseppe e Maria come i "genitori" di Gesù, dopo aver chiarito che Giuseppe non è suo padre biologico (Lc. 2,27.41.43.48).
Pertanto, come afferma R. Bauckham, se Giuseppe è il padre di Gesù senza che ci sia relazione di consanguineità tra di loro, è chiaro che il riferimento ai fratelli e alle sorelle di Gesù non deve implicare necessariamente che gli uni e le altre abbiano lo stesso sangue. Malgrado ciò, tutti loro si possono considerare e sono realmente fratelli, dato che hanno lo stesso padre, Giuseppe.
Secondo la Legge, dunque, non ci sono differenze tra Gesù e i suoi fratelli.
Oltre a tutto quello finora enunciato bisogna sottolineare il contatto che si stabilisce tra Maria e i fratelli di Gesù, appena costui abbandona il domicilio familiare.
Fino a quel momento il figlio unico di Maria è stato il principale sostegno di sua madre. Quando però Gesù inizia la sua attività pubblica lontano da Nazaret, Maria passa alla protezione della cerchia famigliare, e con molta probabilità, dei figli di Giuseppe, che lei conosceva benissimo.
E' significativo, che nelle poche occasioni in cui Maria appare nei vangeli mentre Gesù predica fuori da Nazaret, sempre lo fa in compagnia di persone della sua famiglia, e in particolar modo, di coloro che i testi chiamano i "fratelli di Gesù".
Così solo i fratelli accompagnano Maria a fare visita a Gesù a Cafarnao (Mc. 3,31-35; Mt. 12,46-50; Lc. 8,19-21).
Poi, quando egli restituisce loro la visita a Nazaret, gli unici parenti citati sono ancora, in quest'ordine: Maria, i quattro fratelli di Gesù e le sue sorelle (Mc. 6,3; Mt. 13,55-56).
Nell'episodio delle nozze di Cana, paese vicino a Nàzaret, si parla della madre e dei fratelli di Gesù, con i suoi discepoli, di cui si dice che scendono a Cafarnao (Giovanni 2,12).
Infine, quelli che si trasferiscono a Gerusalemme, alla fine della vita di Gesù e che ancora sono li prima che inizi l'attività pubblica della comunità cristiana primitiva sono "Maria, la madre di Gesù, e i fratelli di lui" con alcune donne e i discepoli (At. 1,14). Alcune di queste donne (la sorella di Maria, sua cognata e Maria Maddalena) con un discepolo sono presentate vicino alla croce, accompagnando la madre di Gesù (Giovanni 19,25).

In definitiva, l'espressione «sua madre e i suoi fratelli [di Gesù]» sembra essere una formula tradizionale, poiché si ripete in fonti tanto diverse come Marco 3,3 I, Giovanni 3,12 e Atti 1,14. È difficile che gli accompagnato abituali di Maria siano il gruppo dei suoi nipoti. Tutto risulta più comprensibile se si tratta dei suoi figli e figlie, adottivi o legali, orfani di padre (Giuseppe) e madre biologici.
Di conseguenza, né la filologia, né l'abitudine dell'adozione legale, né lo stretto legame tra la madre e i fratelli di Gesù nei vangeli impediscono che la posizione difesa da Epifanio nel IV secolo nella sua opera Panarion, in sintonia con l'antica tradizione siriaca (II secolo) e continuata dalle Chiese di lingua greca, sia quella che meglio interpreta i dati contenuti nel Nuovo Testamento riferiti ai «fratelli di Gesù»: Gesù avrebbe avuto quattro fratelli dal nome conosciuto e almeno due sorelle dal nome sconosciuto (Maria e Salomè, secondo Epifanio), tutti quanti frutto dell'unione coniugale tra Giuseppe e la sua prima moglie, anch'essa dal nome sconosciuto.
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Evangelico

Il problema è che la Bibbia non menziona affatto che Giuseppe era sposato né che avesse avuto figli prima di sposare Maria. Se Giuseppe avesse avuto almeno sei figli prima di sposare Maria, perché non vengono menzionati quando Giuseppe e Maria fanno il loro viaggio verso Betlemme (Luca 2:4-7), durante la fuga in Egitto (Matteo 2:13-15) o nel loro viaggio di ritorno a Nazareth (Matteo 2:20-23)?
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Rispondo

E da quando si possono trarre conclusioni dal silenzio di un testo?
Il problema della Bibbia è anche che non dice nulla di quali libri debbano contenera questa benedetta Bibbia, non dice nemmeno di essere lei la Sola Parola di Dio, eppure l'accettate acriticamente anche dinanzi a questi silenzi, coerenza zero.
Comunque la risposta c'è, il viaggio in Egitto, ammesso che sia realmente avvenuto dato che gli altri evangelisti tacciano su tale evento, avvenne in tutta fretta e in segreto a causa di Erode, quindi non avevano il tempo di portarsi tutta la famiglia e poi i figli di Giuseppe erano più grandi di Gesù e potevano stare con i parenti a Nazareth.
In Luca non hai letto che cercarono Gesù tra i parenti e i conoscenti?
Chi ti dice che tra i parenti non c'erano i figli di Giuseppe? Non chiamiamo anche noi i nostri falimigliari i nostri parenti?
Tu dal silenzio di un testo non può fare alcuna speculazione, inoltre avete una falza concezzione del testo Sacro, come se quest'ultimo avesse la finalità di essere una Somma teologica/storica della vita di Gesù e company.
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Evangelico

Non c’è nessun motivo biblico per credere che i fratelli e le sorelle di Gesù non fossero altro che i figli di sangue di Giuseppe e Maria.
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Rispondo

Invece i motivi ci sono, ma noi non siamo bibbiolatri ne tanto meno per il solo scrittura, dottrina inesistente nei primi XVI secoli di cristianesimo.
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Evangelico
Coloro che si oppongono all’idea che Gesù aveva fratellastri e sorellastre, non lo fanno in base ad una lettura della Scrittura, ma in base ad un preconcetto che riguarda la virginità perpetua di Maria, che a sua volta è anch’essa chiaramente una posizione non biblica
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Rispondo

La dottrina della sempre verginità di Maria è più antica di quella che tu chiami Bibbia.
La Bibbia che tu hai  in mano risale al IV secolo, quel canone ha la sua prima attestazione nel 367 d.C. con Atanasio.
Ciò che smonta il Sola Scriptura è il fatto che in nessun punto della Bibbia sta scritto quali siano i libri di questa benedetta Bibbia.
Dottrine come la sempre verginità di Maria ha un’attestazione più antica del canone biblico cui gli evangelici tengono tanto e che è a tutti gli effetti una creazione ecclesiastica.
Il solo scrittura è una sciocchezza anacronistica: l’insegnamento orale era ed è la base della predicazione cristiana, e soprattutto fino al IV secolo, cioè fino a quando nella Chiesa non s’è formato un consenso docente su quali libri fossero da considerare ispirati. Non c’era alcun insegnamento scritto da mettere in contrapposizione con l’insegnamento orale, andavano di pari passo. Nessuno nel cristianesimo primitivo s’è mai sognato di considerare lo scritto sostitutivo dell’oralità.
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Evangelico

“(Giuseppe) non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù” (Matteo 1:25).
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Rispondo

Questo versetto non ci dice nulla, riporto la risposta che ho dato all'inizio:
Quel “finchè” non prova affatto che dopo lo fece, si ferma, non specifica e non chiarisce il seguito.
Ad esempio la Scrittura dice:"siedi alla mia destra finchè ponga i nemici a sgabello dei tuoi piedi", di certo Gesù rimarrà alla destra del Padre anche dopo però qui si voleva sottolineare il fatto che il Padre avrebbe sottomesso tutti a Gesù, stessa cosa, il vangelo vuole sottolineare che Gesù nacque senza che Giuseppe la conobbe, questo non significa che la conobbe dopo.
Oppure: "Mikal, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte"(2 Sa 6, 23)
Forse dopo la morte ebbe figli?
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Evangelico

Gesù aveva fratellastri e sorellastre che erano figli di Giuseppe e Maria. Questo è l’insegnamento chiaro e inequivocabile della Parola di Dio.
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Rispondo

Gesù aveva sì dei fratellastri ma erano figli del solo Giuseppe, ergo erano fratelli legali ma non biologici.
La chiarezza del testo Sacro è una pura utopia, prova ne sono le miriadi di scissioni avvenute in seno al protestantesimo tutti con la pretesa di conoscere la Verità e tutti con il solo Scrittura.
L'assunto è già stato confutato secondo cui esiste un significato univoco e trasparente del testo biblico, un significato che l’amico protestante conoscerebbe prescindendo dalla Traditio, la quale invece serve proprio, tra le altre cose, per interpretare la Scrittura. Dunque dire che la Bibbia contraddice la Tradizione è impossibile, perché vorrebbe dire che esiste per un testo X un unico significato possibile e proprio quel testo contraddirebbe la tradizione. In realtà siccome ogni comprensione è già un'interpretazione privata, svolta in base alla proprie pre-comprensioni, ciò non può verificarsi, perché non esiste una lettura neutra del testo, esiste solo una lettura mediata dalle conoscenze del singolo. La Bibbia non può contraddire alcunché, è questo il problema, perché la Bibbia parla solo nella misura in cui qualcuno la interpreta, in sé e per sé il testo è solo inchiostro su un foglio. E' quello che diceva già Platone affermando che quando interroghi un testo per sapere cosa significhi esso non ti può rispondere, perché non è una persona. Il contenuto in sé e per sé di un testo non esiste, esiste solo la lettura che ne danno le persone, e, ovviamente, la lettura che ne dà la Chiesa che l'ha creato. C'è un circolo ermeneutico tra il testo e il lettore, e ciò scardina l'idea che esista un senso in sé e per sé che prescinda da chi legge.

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15/03/2010 20:37

Ho cambiato il titolo del Trhend poichè voglio inserire qui i possibili dialoghi su FB, da dire anche che su quel gruppo sopra indicato non sto più dialogando a causa del fatto che spostono sempre l'argomento dalla dottrina ai possibili peccati dei vescovi e adesso anche toccono il personale, uno di questi è arrivato a dirmi se io ho fatto un esperienza con Gesù!
Aldilà che l'ho fatta è del tutto irrilevante poichè posso essere il peggior serial killer e predicare ugualmente la verità dato che questa non dipende dalla prima condizione.
Comunque, fatta questa precisazione nel profilo di Gino su FB sto dialogando con un evangelico che naturalmente omettero il nome per correttezza verso questa persona, tutto è nato da una mia battuta a Gino che prima mi invita a un dialogo e poi, come quasi sempre, mi lascia solo a dialogare:

Daniele: si, si, mentre tu giochi mi hai lasciato solo contro tre protestanti....poveri loro....
Ahahahha
Cmq, non ho tempo per discutere con loro, mi son stufato di tutte ste chiacchiere con chi ha la ratio inceppata dalla versettologia.

Protestante: Daniele ricorda che tutto va provato con la Scrittura,
solo questo è il sistema per capire se una dottrina è vera o meno, se non trova conferma nella Scrittura è dal diavolo,
non si scappa.

Daniele: Allora seguendo il tuo ragionamento dovremmo dedurne che nemmeno la Scrittura è Scrittura dato che in essa non troviamo alcun elenco di quali benedetti libri dovrebbero comporre sta benedetta Bibbia, poichè non c'è alcun elenco togliamo tutti i libri non in elenco.
Senza contare che poi la stessa Scrittura non dica di sè di essere la Sola Parola di Dio.
Il cristianesimo non è la religione del libro, la Chiesa viene prima sia ontologicamente sia storicamente, la Scrittura è un prodotto prettamente ecclesiastico, fattene una ragione.

Protestante: Daniele hai una idea proprio distorta della Scrittura!
La Parola di Dio è infallibile, altrimenti che Parola di Dio sarebbe??
Essa è stata scritta da credenti ISPIRATI da Dio, capisci??
La Chiesa invece è fatta da persone fallibili, che sbagliano, e l'abbiamo ampiamente visto in tutti questi anni,
anche se abbiamo un concetto diverso di "Chiesa".... Mostra tutto
Comunque sappi che la Chiesa non potrà MAI salvarti,
chi può salvarti è Dio soltanto, confida in Lui!

Daniele: Quella che tu hai in mano è un canone che ha la sua prima attestazione nel IV secolo ad opera di Atanasio, la mia Chiesa ha decretato che tale canone è Parola di Dio ma se questa Chiesa non è infallibile nessuno ti pu... Mostra tuttoò garantire che anche questa dottrina sia un altro errore come tanti altri della mia Chiesa.
Chi ha scritto quei testi erano uomini come uomini erano coloro che li hanno dichiarati Canonici, non si comprende perchè ti rifai ad un canone scritto, selezionato e decretato da uomini della mia Chiesa ma non accetti la Chiesa come Chiesa di Cristo, ma se non lo è non è Parola di Dio nemmeno quei testi che leggi.
Sei tu che hai una visione anacronistica e semplicistica della storia e della Chiesa, senza quest'ultima tu non avresti nessun Canone da dove trarre le tue speculazioni teologiche.
Se si rifiuta la Chiesa che ha creato questo Canone coerenza vuole che bisogna rifiutarne anche il Canone dato che nessuno può più garantirti l'affidabilità di quei testi una volta tolto il manto divino alla Chiesa cattolica che ha creato il succitato Canone.
Infatti tu non ti rifai ai canoni degli ebioniti o degli gnostici che erano cristianesimo contemporanei al cattolicesimo, no, incoerentemente ti rifai al cattolicesimo ma prendi di esso solo ciò che il tuo soggettivismo ti aggrada.

Protestante: la Bibbia fu riconosciuta come canonica dalla chiesa primitiva, che non era formata ne' da cattolici ne' da evangelici, ma da semplici cristiani che avevano riconosciuto Cristo come loro Salvatore, senza alcun tipo di etichett, quelle sono venute dopo.
Quindi non illuderti, non sono stati i tuoi papi a stabilire i canoni, anzi se fosse stato per loro l'avrebbero tranquillamente tolta di mezzo, perchè cozzava molto con le loro dottrine umane!

Daniele: Allora non avrai problemi a citarmi sti famosi cristiani che hanno decretato cosa fosse canonico e cosa non lo fosse.
Naturalmente non citarmi i personaggi del N.T., poichè non hanno valenza nel discorso dato che non esisteva alcun canone ai tempi degli apostoli ne tanto meno gli apostoli hanno detto quali Scrittura dovevano essere considerate canoniche.
Comunque dalle tue risposte posso già dedurne la grande ignoranza in materia della storia del cristianesimo che hai.

Protestante: La fissazione del canone fu un processo per prima compiuto dai rabbini e dagli studiosi ebrei, e poi, successivamente, dai primi cristiani.
In definitiva, fu Dio a decidere quali libri appartenevano al canone biblico.
Un libro della Scrittura apparteneva al canone dal momento in cui Dio ne aveva ispirato la scrittura. Si trattava semplicemente del fatto che Dio convincesse i Suoi seguaci umani di quali libri includere nella Bibbia.

In confronto al Nuovo Testamento, ci fu pochissima controversia sul canone dell’Antico Testamento. ... Mostra tutto
I credenti ebrei riconobbero i messaggeri di Dio e ne accettarono gli scritti come ispirati da Dio.
Ci fu innegabilmente qualche dibattito rispetto al canone veterotestamentario. Tuttavia, entro il 250 a.C. ci fu quasi un consenso generale sul canone delle Scritture ebraiche. L’unico problema che rimase fu quello degli apocrifi… con alcuni dibattiti e discussioni che continuano ancora oggi.
La stragrande maggioranza degli studiosi ebrei considerava gli apocrifi dei buoni documenti storici e religiosi, ma non allo stesso livello delle Scritture ebraiche.

Daniele: Ciò che scrivi è del tutto errato, gli Ebrei decretarono il loro canone a fine II secolo d.C., anzi non pochi studiosi arrivano a dire che fu solo nel III secolo che ci fu unanimità tra gli Ebrei, inoltre oltre ad essere del tutto falsa e inattendibile la diceria che già ai tempi di Esdra l'A.T. era chiuso, tu hai una visione del tutto anacronistica di ciò che era il giudaismo ai tempi di Gesù, tu infatti credi che fosse un corpus unico mentre invece in seno agli Ebrei esistevano decine di movimenti con ognuna una sua teologia diversa tra gli altri e che seguivano Scrittura diverse, Esseni, Farisei, Zeloti, Samaritani, Sadducei, ecc...
Ognuno di questi si dichiaravano i veri seguaci di Dio ed ognuno di questi aveva Scritture che variavano pesantemente tra essi, gli Esseni infatti consideravano ispirati quei libri che tu anacronisticamente definisci apocrifi!
Dopo la distruzzione di Gerusalemme e la presa dei Romani in maniera definitiva solo la frangia farisiaca rimase in piedi e già al sinodo di Jaminia a inizio II secolo ancora disputavano cosa doveva essere canonico e cosa no.
Ma ciò comunque è irrilevante dato che il cristianesimo era di fatto una religione separata e spettava ad esso in base alla predicazione apostolica cosa accettare dell'A.T. e caro mio illustre anacronista i cristiani dei primi secoli TUTTI cattolici accettavano quelli che tu definisci apocrafi.
Sul N.T., mio caro amico ancora non mi stai dicendo chi l'ha decretato, ma non puoi dirmelo poichè fu proprio la mia Chiesa a stabilire cosa fosse canonico e cosa non lo fosse e ci vollero IV secoli per arrivare ad un consenso docente altro che immediato come vuoi far credere tu!... Mostra tutto
Il fatto che Dio l'abbia assistito è per il banale motivo che quella è la Chiesa di Dio ed è infallibili inquanto è Dio stesso che la proteggie affinchè sia indefettibile, hai mai letto che le potenze del male non prevarranno su di essa?
Il canone è stato materialmente fatto da uomini, da ecclesiastici, questo è incontestabile. Non si tratta di trasmissione di qualcosa di uguale sin dal I secolo ma dell'elaborazione di qualcosa in evoluzione, non di una struttura fissa ma di qualcosa che prende forma dal II al IV secolo. Che poi dietro l'opera umana ci sia lo Spirito Santo siamo d'accordo, il problema è se sia possibile che Dio si sia servito di una Chiesa apostata per fare una cosa tanto grande, per nulla paragonabile a servirsi di un asina per farla parlare come spesso mi dicono i protestanti, anche perché Dio non è un burattinaio, non nega il libero arbitrio, gli uomini che hanno creato il canone l'hanno fatto in base alle loro idee e al contesto in cui erano inseriti, quello della cosiddetta grande Chiesa: nel II secolo esisteva una chiesa formata dai vescovi successori degli Apostoli insediati sulle cattedre delle maggiori città del tempo, e delle città visitate da Apostoli. Sulle stesse cattedre, a distanza di 2000 anni, risiedono i loro successori legittimi. Tutti costoro si sono trasmessi l'incarico e l'ordine tramite imposizione delle mani, e questo tipo di successione è fin dal II secolo il metro di giudizio dei cristiani per comprendere se una chiesa è o non è legittima. Questo è traditio Apostolica che Ireneo nel 150 diceva essere l'unico metro su cui valutare la fede e distinguere l’ortodossia dagli eretici.
La Chiesa viene prima, sia cronologicamente sia ontologicamente, della Bibbia. Come dice giustamente Agostino: “Non crederei al vangelo se non mi spingesse l'autorità della Chiesa cattolica” (Contra ep. man. 5, 6)
Come è stato giustamente detto svariate volte se si rigetta la Chiesa e la sua Traditio si rigetti anche il canone e si faccia esegesi sul Vangelo di Filippo. Ma i protestanti non hanno questa coerenza. Non si rendono cioè conto che essi non credono solo a ciò che sta scritto nella Bibbia, e questo non perché ingenuamente ignorano tutte le influenze che la storia ha stratificato anche su di loro e che dunque come chiunque hanno le idee del loro contesto sociale di appartenenza, bensì perché nella Bibbia non sta scritto da nessuna parte quali siano i libri della Bibbia e dunque l’idea che il canone sia quello è per forza di cose extra-biblico: la Bibbia ha il suo fondamento altrove, come volevasi dimostrare del resto.
Ergo, dimostri ancora una volta di non sapere nulla ma di scopiazzare da qualche sito evangelico.
[Modificato da S_Daniele 15/03/2010 20:39]
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Daniele: 
Rileggendo ho visto che hai parlato di rabbini e studiosi Ebrei, oltre a consigliarti di leggere qualche libro universitario su come si sia formato il canone veterotestamentario sappi che il rabbinato nasce nel II secolo d.C. e questi sono di fatto i discendenti dei farisei che non erano nemmeno la maggioranza nel giudaismo del II tempio.
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16/03/2010 21:03

Daniele: Mentre sono in attesa che l’amico protestante porti le prove storiche che non è stata la Chiesa cattolica a decretare e decidere quale fosse il Canone delle Scritture e il perché costui si rifà proprio al canone della mia Chiesa e non ad altri canoni di altri cristianesimi coevi alla mia Chiesa come gli gnostici e gli ebioniti solo per citarne alcuni, vorrei continuare con una esposizione più completa tanto da rendere le idee più chiare all’amico protestante poiché è evidente che non conosce molto di storia del cristianesimo primitivo.
Chi non conosce la storia non conosce nulla (R.Taft).

I protestanti comunemente presumono che gli scritti eretici siano per l’appunto eretici senza dire perché quelli canonici conterebbero questo che era la fede degli apostoli. Vorrei ricordare che il fatto che si ritenga che il nostro canone del NT contenga la vera dottrina apostolica dipende dal fatto che ci rifacciamo proprio alle comunità che hanno accettato questa linea, chiamata proto-ortodossa (Chiesa cattolica), nel II secolo. Altri, nel II secolo, che dal punto di vista della proto-ortodossia sono eretici, pretendevano di rifarsi direttamente all’insegnamento apostolico. Ora, cosa diceva la chiesa proto-ortodossa per dire che era lei la legittima erede degli apostoli? Sosteneva che discendeva da essi tramite successione apostolica. Ma i protestanti rigettano questo criterio, quindi viene da chiedersi in base a che cosa, visto che rifiutano il titolo di legittimità che la chiesa dava di se stessa nel II secolo, prediligano essa agli altri eretici, che a questo punto diventano non più eretici ma dei gruppi con altrettanta legittimità. L’argomentazione in base alla quale i testi adottati dall’attuale canone della Grande Chiesa sono comunque i più antichi, è priva di rilevanza. In primo luogo perché 1) Il fatto che la Chiesa Antica abbia attribuito questi testi al I secolo, dipende dal fatto che li abbia attribuiti agli apostoli, ma non è vero che tutti i libri del NT siano nel I secolo, non così ad esempio 2Pt. 2) Ci sono degli apocrifi che sono anch’essi del I secolo, ad esempio secondo molti il Vangelo di Tommaso, l’Ascensio Isaiae, 1 Clem, ecc.
Di per sé poi, l’antitchità non è un criterio di canonicità, e neppure l’apostolicità, altrimenti come spiegare che in 1Cor Paolo ci scriva che quella in realtà è la sua seconda lettera ai Corinzi, e che dunque esiste una 0Cor che non solo non è canonica, ma è andata perduta. E che dire delle molte biografie sulla vita del Signore a cui Luca dice di essersi ispirato nel prologo della sua opera? IL NT ci dice che già nel I secolo c’erano divisioni interne, già l’Apocalisse, se è del 100 d.C. circa, ci menziona gruppi eretici, ergo, perché questi gruppi eretici dovrebbero avere meno legittimità? Il fatto che noi li percepiamo come eretici dipende unicamente dal fatto che li osserviamo dal punto di vista della letteratura scritta dall’altro lato della barricata, di cui dobbiamo attestare la canonicità, e che dunque non può essere usata come premessa per dire che gli altri, in quanto non conformi ad essa, sarebbero eretici. Tutto ciò che sappiamo del modo in cui era organizzata la Chiesa primitiva, il fatto cioè che crediamo di sapere che Pietro era del nostro gruppo e gli eretici erano altri, lo dobbiamo al fatto che accettiamo come veritiero quanto scritto in Atti, ma perché dovremmo farlo? Chi garantisce che proprio questo testo, e la corrente a cui appartiene, attestino la vera comprensione del cristianesimo apostolico?
E’ verissimo che, siccome la Chiesa ha scelto bene, effettivamente i testi canonici sono anche i più antichi, ma questo non è di alcun aiuto ai fautori del Sola Scriptura. In primo luogo perché, sebbene sia vero che gli apocrifi in genere sono più tardi, non sono sempre più tardi, es Tommaso o l’Ascensio Isaiae, in secondo luogo perché molti scritti altrettanto antichi, di cui ci dà testimonianza il NT stesso, sono andati perduti, e dunque nulla vieta di credere che gli eretici si rifacessero a quegli scritti, in terzo luogo perché l’antichità è un buon criterio per valutare la storicità, ma non certo per valutare l’ispirazione. Un testo può essere antichissimo e pieno di eresie: vediamo già dagli Atti, che come ripeto io posso citare e tu no, quanto fosse variegata la comprensione del messaggio cristiano anche all’interno di quella che, prendendo per buono Atti, dovrebbe essere la Chiesa apostolica gerosolimitana, si pensi ad esempio alla contrapposizione tra il cosiddetto partito di Giacomo e quello di Paolo sulla necessità per i cristiani di farsi ebrei prima di accettare il cristianesimo. Che un testo di Paolo sia storico, e pure scritto in buona fede, non ci dice nulla sul fatto che sia un testo ispirato, di per sé, accettando che questi scritti siano di Paolo, sapremmo solo che questa era la visione del cristianesimo di Paolo, ma non perché questa sia la Parola di Dio, un messaggio di Dio per gli uomini. È solo accettando la Chiesa che veniamo a sapere che questi testi sono parola di Dio, e sono presentati come tali.Molte volte i protestanti hanno persino il coraggio di citare gli elenchi dei Padri della Chiesa che attestano la canonicità di parte del NT, ma sono inutili perché non dice come mai cita solo i Padri della Chiesa, e si basa su quelli, e non su altri gruppi cristiani. Come già detto, se si rigetta la successione apostolica, cade la possibilità di circoscrivere l’alveo del fiume in cui si sviluppa il NT, perché avremmo un gruppo che si rifà alla successione apostolica che ritiene canonici dei testi, e altri gruppi, a questo punto altrettanto legittimi, che ne ritengono canonici altri, e che attribuiscono agli apostoli i loro testi. Anche il canone muratoriano è citato in maniera illegittima, perché ancora una volta si citano documenti all’interno della Chiesa dei vescovi senza specificare perché si citino solo queste. Se si citasse altro, si vedrebbe che nel II e IV secolo non esiste un canone, ma vari canoni, quante sono le denominazioni cristiane.Riportiamo il testo del fr. Muratoriano, poiché alcuni siti evangelici lo citano in maniera errata, ampliandolo intorno al punto che ci interessa:
“Circola anche una (lettera) ai Laodicesi, un’altra agli Alessandrini, falsificate col nome di Paolo dalla setta di Marcione, e molte altre cose che non possono essere accettate nella chiesa cattolica. Non conviene che il fiele sia mescolato con il miele. Però una lettera di Giuda e due con la soprascritta "di Giovanni" sono ricevute nella Chiesa cattolica, come pure la Sapienza scritta in onor suo dagli amici di Salomone. Riceviamo anche le Apocalissi di Giovanni e di Pietro soltanto. Alcuni di noi però non vogliono che questa sia letta nella chiesa (= assemblea). Il Pastore l’ha scritto poc’anzi, nella nostra città di Roma, Erma, mentre sedeva sulla cattedra della chiesa della città di Roma il vescovo Pio, suo fratello. Perciò conviene che sia letto, però non si può leggere pubblicamente nella chiesa al popolo, né tra i profeti il cui numero è completo, né tra gli apostoli della fine dei tempi”
Nell’originale: “apocalapse etiam Iohanis et Petri tantum recipimus”. Il verbo alla I personale plurale “recepimus” è il termine tecnico usato altrove nel documento per dire che si considera canonica una lettera o che la si respinge (recepiamo, non recepiamo). Due esempi: “talia plura quae in catholicam eclesiam recepi non potest” “nihil in totum recipemus qui etiam novu psalmorum librum marcioni conscripse”
Non è dunque esatto dire che l’autore non la consideri canonica. Dice che la crede canonica, ma alcuni la discutono. Siamo dunque dinnanzi all’autore che ci dà il suo parere ma espone anche quello di altri.
Tra l’altro faccio notare che, en passant e senza alcun dubbio, l’autore dice che nel canone va messa la Sapienza di Salomone, che invece i protestanti considerano apocrifa. Come si vede dunque il canone è un processo progressivo, non ha nulla a che fare col fatto che i libri si presentino da soli, il che è una grossolana ingenuità. Inoltre si noti qual è la formula consueta: “La Chiesa riceve/ La Chiesa non riceve”, si vede dunque come si dica che la Chiesa è il metro di giudizio per giudicare la canonicità o meno di qualcosa.
Notate comunque tutto il riferimento al sistema delle cattedre dei vescovi della Grande Chiesa, che i protestanti rigettano in blocco, e dunque viene da chiedersi come qualcuno, protestante o TdG, osi citare un testo della Grande Chiesa, opera per lui di apostati, visto che rigettano tutta l’impalcatura che permette alla grande Chiesa di distinguersi da altri.
Comunque, se anche, sempre all’interno della Grande Chiesa ovviamente, c’è già un canone molto simile al nostro nel II secolo, con circa 22 libri su 27, ciò non toglie che per avere il NT attuale occorra passare per la Grande Chiesa del IV secolo, addirittura dopo il suo primo Concilio Ecumenico, che per i TdG fu un vero trionfo dell’apostasia.
I protestanti devono rendersi conto che, proprio in base ai criteri dei Padri che citano per sapere che c’erano già abbozzi del canone, essi sarebbero degli eretici, perché sono essi stessi a dire che l’autorità della vera Chiesa e ciò che la distingue dagli altri e le dà legittimità è la successione apostolica.
Non conviene loro, come fanno spesso, tentare di negare la realtà storica di questa successione apostolica, altrimenti si troverebbero col problema di spiegare perché accolgano le dichiarazioni sul canone di un branco di eretici senza legittimità alcuna, e non invece di altri altrettanto eretici e altrettanto senza legittimità alcuna.
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