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L'illusione del Comunismo....

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2010 19:32
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10/04/2010 10:16

Rafforzamento o indebolimento del comunismo?

By arpatoblog

Il comunismo mondiale ha subìto indubbiamente un’evoluzione dai tempi di Padre Tyn ad oggi. Con lo scioglimento del sistema sovietico alcuni hanno parlato di “crollo del comunismo”. Ma in realtà non è così. Esso continua a sussistere in Cina, in vari paesi del mondo e dello stesso vecchio blocco sovietico, anzi qua e là è in aumento. E sussiste, come è noto, nella stessa Italia.

Ma che cos’ha in comune il comunismo dei tempi di Padre Tomas con quello di oggi? Notando le trasformazioni subìte, alcuni si chiedono perché i comunisti continuano ancora a chiamarsi tali. Indubbiamente anche in passato il comunismo è stato un movimento eterogeneo: un conto fu quello di Stalin, un conto quello di Tito, un conto il comunismo polacco, un conto quello cubano, un conto quello gramsciano. Indubbiamente comune è il richiamo a Marx, Engels e Lenin. Ma già problematico è stato da alcune parti l’aggancio a Stalin, giudicato come volgarizzazione grossolanamente materialistica dell’umanesimo fattore di degradazione della democrazia e della libertà.

Fattore comune è indubbiamente l’ateismo sulla base di un’idea della conoscenza di tipo realistico-materialistico-dialettico di origine hegeliano-feuerbachiana, con una concezione dell’uomo come essere collettivo-sociale (Gattungswesen) fattore e liberatore di se stesso nel corso della storia e mediante l’azione politico-culturale, il lavoro e l’assoggettamento della natura, dall’alienazione religioso-capitalistica dall’alienazione religioso-capitalistica con prospettiva di una società senza classi e l’abolizione dello Stato.

Altri princìpi, come quello della lotta di classe, della proprietà statale dei mezzi di produzione, della rivoluzione violenta, della dittatura del proletariato, della comunione dei beni, della lotta aperta contro la religione, sembrano essere da molte parti e in vari modi e misure accantonati o attenuati, per essere sostituiti da apporti o complementi provenienti da altre correnti filosofiche.

In tal modo si è dato spazio al pacifismo, all’ecologia, ai diritti umani, alle istanze etiche, alla libertà della persona, alla proprietà privata, alla libertà di mercato, al dinamismo bancario, a un certo interesse per le religioni e addirittura per le mistiche, soprattutto di tipo negativo, che richiamano in qualche modo – per esempio  il buddismo ed Heidegger – la tematica dell’ateismo. Qua e là si fa l’occhiolino persino al  tradizionale nemico, massimo esponente del pensiero “di destra”, Federico Nietzsche.

Si direbbe che il comunismo abbia saputo correggersi su alcuni punti e sia divenuto più umano o meno disumano, si sia accostato ai valori della coscienza, dello spirito, della giustizia, della democrazia, della sapienza, della stessa religione.

Si tratta di un mutamento sincero o di una tattica, della quale già parlava Lenin, per acquistare credito nei paesi dove il comunismo non è al governo, onde poi, una volta conquistato il potere, mettere in atto, anche con la forza, il programma comunista di abolizione della proprietà privata, di estinzione dello Stato e di distruzione della religione e di edificazione della società comunista atea e materialista, come è già stata notoriamente prevista e descritta da Marx?

Padre Tyn non aveva dubbi nel sostenere la seconda di queste alternative. E mostrava come in tutto il mondo il comunismo segua ed abbia seguìto la suddetta tattica. Quando gli amici gli facevano notare la moderazione del comunismo italiano, pur riconoscendo la crudeltà del comunismo cecoslovacco, egli regolarmente rispondeva confermando la sua tesi: In Italia non comandano i comunisti, al contrario della Cecoslovacchia, dove sono al potere.

D’altra parte come non riconoscere che il pontificato di Papa Giovanni XXIII, specialmente con la famosa enciclica Pacem in terris e  lo stesso Concilio Vaticano II hanno lasciato una traccia positiva nei rapporti tra cattolici e comunisti? Come non riconoscere che ci sono stati un travaso di idee, un rasserenamento del clima ed un abbattimento di steccati, in certa misura positivi? Come non riconoscere un qualcosa di positivo nella teoria della “convivenza pacifica” di Krusciov e della Glasnost di Gorbaciov?

Il pontificato di Giovanni Paolo II ha ricordato, soprattutto con la calibrata condanna della “teologia della liberazione”, i punti di contrasto fra cattolicesimo e comunismo, ma nel contempo, grazie alla sapiente collaborazione del Segretario di Stato Card.Casaroli, ha saputo ottenere lo scioglimento pressoché pacifico del blocco sovietico, avvenimento che, considerando come di solito va la storia in queste circostanze, ha del miracoloso. In questo contesto abbiamo la cosiddetta “rivoluzione di velluto” in Cecoslovacchia senza colpo ferire, esattamente come Padre Tomas aveva chiesto alla Madonna nell’offrire la sua vita per la Chiesa nella sua patria.

A che cosa mira attualmente il comunismo internazionale? Alla conquista del mondo secondo il puro programma di Marx o secondo un abile rimescolamento di carte, sempre sostanzialmente ateo ed antropocentrico, ma nella convinzione di rispondere alle esigenze della storia moderna?

E noi cattolici che dobbiamo fare? Siamo capaci di condurre i comunisti a Cristo, come ha fatto ed ha voluto fare Padre Tyn, distinguendo il rispetto per la persona dalla condanna dell’errore?

Oppure cincischiamo nella morta gora del dialogo progressista?





Piccola ulteriore riflessione da parte mia:

Se consideriamo il detto: il lupo cambia il pelo ma non il vizio, e l’associamo alla profetica lezione di padre Tomas Tyn, possiamo comprendere che il comunismo si è semplicemente rafforzato perchè in questi ultimi 40 anni ha trovato dei grandi alleati: i cattolici “non praticanti”….

Si comprendo, è una assurdità, ma è così, l’aborto e il divorzio in Italia passarono grazie ai voti dei cattolici convinti dai “bravi comunisti” che ciò fosse una conquista della libertà e giammai un male… ma davvero eravamo così ignoranti e sprovveduti oppure eravamo già un branco di “non praticanti”, fanatici della libertà acquisita?
Libertà da che cosa poi?

Dalle dottrine della Chiesa ovvio, la lezione inflitta a Paolo VI all’uscita dell’Humanae Vitae è tristemente indimenticabile!

Certo, il comunismo è cambiato, questo si, dalla Russia specialmente i cambiamenti si son visti…Putin la Notte di Pasqua accendeva un cero davanti al Patriarca Kirill e il Presidente è stato ripreso più volte a baciare l’Icona della Vergine Theothokos…

Mi viene un dubbio: ma non è che forse siamo diventati NOI un pò più comunisti, specialmente in Italia?
Battute a parte è indiscutibile che questa commistione fra catto-comunisti e l’ideologia della sinistra, abbia fatto una sorta di tregua e di accordo… non è un caso che esponenti della sinistra che si dicono cattolici, difendono l’aborto, il divorzio e perfino i Pacs o i DICO….

No signori, il lupo cambia il pelo, ma non il vizio….sta a noi abbracciare il peccatore ma denunciando con fermezza l’errore e dove si annida il peccato!
E padre Tomas Tyn aveva visto giusto!


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Benedetto XVI sull'aereo che lo portava a Praga disse: "Comunismo basato sulle menzogne"

INTERVISTA A BENEDETTO XVI "Senza verità si distrugge la libertà"    

 Praga - Sull’aereo che lo portava a Praga, Benedetto XVI ha voluto rendere omaggio all’ex presidente ceco Vaclev Havel che, ha ricordato il Pontefice, "ha dato all’Europa un messaggio di cosa è libertà e di come dobbiamo vivere ed elaborare la libertà". "Come ha detto Havel la dittatura è basata sulla menzogna e se se la menzogna andasse separata, se nessuno mentisse più, se viene alla luce la verità c’è anche la libertà. Così è elaborato questo nesso tra libertà e verità perché libertà non è libertinismo né arbitrarietà".
A Praga per la prima tappa del viaggio apostolico di tre giorni nella Repubblica Ceca il santo Padre ha subito spiegato il messaggio di libertà che, inquesti giorni, è venuto a portare proprio nel cuore dell'Europa.

La denuncia di Benedetto XVI Se la Repubblica Ceca è il paese più secolarizzato dell’Europa Centrale (il 51 per cento dei cittadini si dichiarano atei) e quello dove si fanno meno figli (le morti superano le nascite), per Benedetto XVI tutto questo ha delle cause ben precise. "Non si deve sottovalutare - ha detto nel discorso all’aeroporto Starà Ruzyne di Praga - il costo di quarant’anni di repressione politica". "Una particolare tragedia per questa terra - ha ricordato il Papa proprio all’inizio del suo viaggio di tre giorni - è stato il tentativo spietato da parte del Governo di quel tempo di mettere a tacere la voce della Chiesa. Nel corso della vostra storia, dal tempo di San Venceslao, di Santa Ludmilla e Sant’Adalberto fino a San Giovanni Nepomuceno, vi sono stati - ha ricordato il Papa alla popolazione ceca - martiri coraggiosi la cui fedeltà a Cristo si è fatta sentire con voce più chiara e più eloquente di quella dei loro uccisori".

Testimoni da seguire "Quest’anno - ha continuato il Papa - ricorre il quarantesimo anniversario della morte del Servo di Dio il cardinale Josef Beran, arcivescovo di Praga. Desidero rendere omaggio a lui e al suo successore, il cardinale Frantisek Tomasek, che ho avuto il privilegio di conoscere personalmente, per la loro indomita testimonianza cristiana di fronte alla persecuzione. Essi, ed altri innumerevoli coraggiosi sacerdoti, religiosi e laici, uomini e donne, hanno mantenuto viva la fiamma della fede in questo Paese". "Ora che è stata recuperata la libertà religiosa, faccio appello a tutti i cittadini della Repubblica - ha continuato il Santo Padre - perché riscoprano le tradizioni cristiane che hanno plasmato la loro cultura ed esorto la comunità cristiana a continuare a far sentire la propria voce mentre la nazione deve affrontare le sfide del nuovo millennio".

Riscoprire le radici cristiane "Se l’intera cultura europea è stata profondamente plasmata dall’eredità cristiana, ciò - ha sottolineato Benedetto XVI - è vero in modo particolare nelle terre ceche, poichè, grazie all’azione missionaria dei Santi Cirillo e Metodio nel nono secolo, l’antica lingua slava fu per la prima volta messa in iscritto. Apostoli dei popoli slavi e fondatori della loro cultura, essi a ragione sono venerati come Patroni d’Europa. E' poi degno di menzione il fatto che questi due grandi santi della tradizione bizantina incontrarono qui missionari provenienti dall’Occidente latino".

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