Benvenuto in Famiglia Cattolica
Famiglia Cattolica da MSN a FFZ
Gruppo dedicato ai Cattolici e a tutti quelli che vogliono conoscere la dottrina della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica Amiamo Gesu e lo vogliamo seguire con tutto il cuore........Siamo fedeli al Magistero della Chiesa e alla Tradizione Apostolica che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Ti aspettiamo!!!

 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Le paure degli italiani

Ultimo Aggiornamento: 05/05/2010 23:15
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
05/05/2010 20:01

La paura delle donne per l`uomo nero
COME SFUGGIRE
ALLA "CATTIVA SORTE"
Spero voi crediate che la violenza alle donne è la prima causa di morte nella fascia d’età compresa tra i 16 e i 44 anni; moltissime persone con cui mi confronto nell’ambito del mio lavoro, manager, professionisti, operatori, dirigenti, stentano a credere che ciò sia vero, nonostante la quotidiana conferma di tali dati. Luoghi comuni, pregiudizi e stereotipi determinano false credenze che, ancora oggi purtroppo, continuiamo a riscontrare. Il più delle volte l’aggressività maschile viene considerata come una reazione a un comportamento della donna “non sufficientemente femminilizzato”, cioè una donna che è poco passiva, poco docile, poco dipendente. Tale approccio tende addirittura a colpevolizzare la donna facendo risalire a lei la responsabilità del maltrattamento e delle violenze subite; identica cosa accade, anche se al di fuori delle relazioni affettive, quando si affronta il problema della violenza sessuale. L’approccio biologico considera, infatti, la sessualità maschile come un impulso incontrollabile, di tipo reattivo ad una vasta gamma di atteggiamenti e comportamenti femminili definiti provocatori e seduttivi. Le pulsioni sessuali maschili appaiono non solo incontrollabili, ma nell’ottica del condizionamento classico (stimolo-risposta), anzi legittimate.
Il problema è di ordine culturale in quanto la mascolinità e la femminilità sono il risultato di un percorso di costruzione sociale in cui viene affermata un’asimmetria di potere tra i sessi, rafforzata dallo stereotipo che relega la donna quasi esclusivamente ad un ruolo tradizionale di cura e di sostegno per le diverse figure maschili. Definire la violenza come domestica o intrafamiliare finisce con il nascondere o mistificare la direzione sessuata della violenza, e indica quasi un’intercambiabilità dei ruoli, che sicuramente può riferirsi al conflitto e non alla violenza, e che comunque non trova riscontro nella reale quotidianità degli episodi violenti. Si tratta quindi di violenza di genere, agita dal genere maschile su quello femminile, qualunque sia la tipologia o il contesto socioculturale cui si fa riferimento.
Occorre tenere presente, quindi, che solitamente l’uomo nero non lo troviamo per strada o nel parco, nei pressi della stazione, alla fermata del bus; l’uomo nero il più delle volte è bello, aitante, perfettamente integrato nella società, benvoluto, brillante e spesso porta una fede che in un fatidico giorno noi stesse abbiamo infilato all’anulare della mano sinistra. E’ l’uomo nelle cui mani abbiamo “messo” la nostra vita, è l’uomo che avrebbe dovuto amarci, onorarci e rispettarci nella buona e nella cattiva sorte. Ma la “cattiva sorte” prima o dopo arriva per molte donne che hanno “selezionato”il partner con caratteristiche di personalità di tipo complementare sulla base della funzionalità reciproca dei propri bisogni. Di norma l’impegno reciproco sembra essere un marchio di garanzia del rapporto di coppia che si fonda sullo spirito di sacrificio e sull’investimento totale delle energie.
Nel rapporto di coppia la fedeltà è basata sul sentimento del possesso unito alla richiesta della presenza fisica continua dell’altro. Ma nella “cattiva sorte” tutti gli ordini sono sovvertiti; l’uomo esercita un potere mirato a negare la personalità della donna ad affermare il dominio su di essa, attuando un vero e proprio processo di “cosificazione”, privandola in questo modo della sua soggettività. Per la donna dell’uomo nero è un continuo susseguirsi di turbamenti, destabilizzazioni, che aumentano la svalorizzazione di sé, la sfiducia che la situazione possa cambiare e soprattutto la sensazione che sia impossibile sottrarsi al potere dell’altro. Ma vi garantisco che invece è possibile sottrarsi all’uomo nero e interrompere il circuito della violenza. Lasciare l’uomo nero senza una vittima è molto difficile ma cambiando la prospettiva e guardando la “ex” dell’uomo nero, ancora una volta, lasciatevi convincere da chi ha un osservatorio privilegiato, che ciò è realizzabile, ma bisogna fortemente crederci e volerlo.
Franca Rita Battaglia

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:03. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com