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IL BATTESIMO

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2008 11:55
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04/12/2008 10:57

Naturalmente nessun passo della Scrittura cita questi e altre usanze utilizzate dai fratelli, poiché essi sono insegnamenti che troviamo solo nella tradizione apostolica, quella tanta odiata tradizione che però a convenienza i cari fratelli accingono ad essa, ed estrapolano da essa ciò che gli fa più comodo ignorando tutte le verità che essa contiene, perché queste verità urtano con le loro dottrine!


Conclusione:


Il battesimo per immersione come abbiamo detto simboleggia la sepoltura di Gesù, e il successivo ritorno alla posizione eretta significa la risurrezione dalla morte, comunque la sepoltura spesso viene fatta tramite palate di terra, e talune volte in alcune zone del mondo sono i  familiari a prendere dei pugni di terra e buttarla sopra la bara del defunto, come a significare che colui che butta i primi pugni di terra sopra la bara si sta premurosamente occupando della sepoltura del caro defunto, e non credo che qualcuno possa dire che chi sotterra un defunto a palate sbagli procedura.


I sepolcri come quello di Gesù non venivano usati ovunque nemmeno in quell’epoca, le modalità di sepoltura quindi variano da luogo a luogo, ma la validità di essa non può essere messa in dubbio.


C’è chi viene messo in un sepolcro e chi sotto un metro di terra, non possiamo dire che l’uno è sepolto e l’altro no, oppure per il primo la sepoltura è valida mentre per l’altro è da rifare. Allo stesso modo non è la quantità d’acqua o la modalità di immersione che fa la differenza.

L’immersione simboleggia la sepoltura di Gesù, così come l’acqua versata tre volte sul capo simboleggia sempre la stessa sepoltura (i pugni di terra), l’acqua versata per tre volte simboleggia i tre giorni che Gesù passò nel sepolcro, come pure la SS. Trinità., ma la potenza del battesimo non sta nelle modalità di immersione o nella quantità d’acqua, ma piuttosto nell’invocazione della SS. Trinità.  Secondo la comune consuetudine ecclesiastica, il Battesimo può essere amministrato in uno di questi tre modi: immergendo nell'acqua il candidato, versando dell'acqua sopra di lui o aspergendolo d'acqua.


Qualunque dei tre sia il rito osservato, dobbiamo credere che il Battesimo è regolarmente compiuto. Infatti l'acqua è adoperata nel Battesimo per esprimere l'abluzione dell'anima che esso opera e per questo il Battesimo è detto dall'Apostolo "lavacro" (Ef 5,26). Ora l'abluzione non cessa di esser tale, sia che uno si immerga nell'acqua, come fu praticato a lungo nei primi tempi della Chiesa, sia che riceva dell'acqua versata, come è usato oggi, sia che ne riceva l'aspersione, come risulta aver fatto san Pietro, quando in un solo giorno convertì e battezzò tremila individui (At 2,41).


E sant'Ambrogio: "II Signore si fa battezzare non perché bisognoso di purificazione, ma perché le acque, purificate al contatto della sua carne immacolata, acquistino la forza di lavare spiritualmente" (Exp. evang. sec. Lucam. 2, 83).
Mentre Gesù era in acqua infatti lo Spirito Santo discese su di Lui, per rendergli testimonianza assieme al Padre, ma al contempo anche a significare che da quel momento in poi durante il battesimo si riceve lo Spirito Santo. Tale verità appare dal fatto che in quel momento la santissima Trinità, nel nome della quale il Battesimo viene amministrato, manifestò chiaramente la sua presenza (Mt 3,16; Mc 1,10; Lc 3,21). Fu percepita infatti la voce del Padre; la persona del Figlio era presente; lo Spirito Santo discese in forma di colomba. Inoltre si dischiusero i cieli, di cui appunto il Battesimo ci apre l'accesso. Ma sappiamo senza ombra di dubbio che, avendo il Signore ricevuto il Battesimo, l'acqua rimase consacrata per il salutifero uso battesimale dal contatto del suo corpo purissimo e immacolato. Si può arguire pure da san Paolo: "Diede se stesso per lei [ossia per la Chiesa], per santificarla, purificandola in un lavacro d'acqua, con la parola" (Ef 5,26)  Si parla dunque sempre del lavacro di rigenerazione, accompagnato dalla parola.

 

Sicuramente in principio la pratica dell’immersione nel battesimo era quella più diffusa e usata, ciò nonostante anche le altre due modalità venivano utilizzate, anche se solo in casi particolari che abbiamo già citato sopra, solo a partire dal IV secolo in poi si può notare una sostanziale inversione di pratica battesimale, questo cambiamento fu fatto per motivi di praticità e per il crescente numero dei battesimi ai bambini.


Come abbiamo già scritto prima non è la quantità d’acqua utilizzata nel battesimo, ne la sua forma (aspersione, infusione, immersione) che fa valido il sacramento, ma la validità del sacramento la si ha mediante la fede, l’invocazione dello Spirito Santo, la triplice benedizione (nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo) e infine l’azione rigeneratrice e purificatrice dello Spirito Santo, il fuoco purificatore.

 
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