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La Passione e Resurrezione di Cristo in san Giovanni

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2009 16:55
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14/09/2009 16:19

Allora presero Gesù e lo legarono; e lo condussero ad Anna 12. Perché ad Anna?Erano lieti per la loro impresa, come se si fossero guadagnati un trofeo. Perché era

suocero di Caifa. Questo Caifa era quello che aveva dato ai giudei il consiglio: «

Conviene che uno solo muoia...
»13. Perché l'Evangelista richiama di nuovo alla

nostra memoria quella profezia? Per farci intendere che tutto questo è accaduto per la

nostra salvezza. E tanto grande era la forza di questa verità, che anche i nemici la

preannunciavano. Perché, sentendo che Gesù viene incatenato, qualcuno non ne resti

turbato, l'Evangelista ricorda questa profezia, cioè, che la sua morte significava la

salvezza del mondo.

Lo seguivano Pietro e un altro discepolo14. Chi è quest'altro discepolo? Lo stesso che

ha scritto questo Vangelo. E perché non dice il suo nome? Infatti, quando, prima, ha

reclinato il capo sul petto di Gesù, giustamente ha tenuto nascosto il suo nome; ma

perché ora si comporta allo stesso modo? Certamente per l'identica ragione. Anche

qui sta narrando un fatto che tornava a sua lode, perché, mentre tutti gli altri

discepoli fuggivano, egli lo seguiva. Per questo tace il suo nome e mette al primo

posto Pietro, anche se è costretto a far menzione di se medesimo, affinchè tu

apprenda che egli ha narrato più diligentemente degli altri come si svolsero le cose

nell'atrio, per esservi entrato anche lui. Osserva come evita di tessere le proprie lodi.

Perché non si dicesse: « Come mai, mentre tutti gli altri si erano allontanati, egli

entrò più all'interno del palazzo dello stesso Simone? », aggiunse:
Perché eraconosciuto dal sommo sacerdote 15, in modo che nessuno si stupisca che lui segui da

vicino Gesù e non lodi il suo coraggio. C'è invece da stupirsi che Pietro,

timoroso com'era, mentre gli altri si erano allontanati, giungesse fino all'atrio. Fu

il suo affetto che lo spinse fin là; ma la paura lo trattenne dall'inoltrarsi più

all'interno. Proprio questo scrisse l'Evangelista, per preparare la strada a scusare la

sua negazione. Non dice infatti come se fosse una cosa importante, a proposito di sé,

che lui era conosciuto dal sommo sacerdote; poiché aveva narrato che solo lui era

entrato nell'atrio con Gesù, perché tu non attribuisca tale gesto al suo grande

coraggio, ne spiega il motivo.

12 Gv. 18, 12-13.

13 Gv. 18, 14.

14 Gv. 18, 15.

15 Gv. 18, 16.

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