qualcuno ti trascina in giudizio, ricordati del tuo Signore, che i giudei adoravano per
burla mentre con parole e gesti lo disonoravano e si prendevano gioco di lui; lui però
non solo non restituiva le offese che riceveva, ma, al contrario, manifestava
mansuetudine e clemenza. Imitiamolo dunque anche noi: cosi potremo liberarci da
ogni vergogna. Non è chi s'infuria, ma chi è depresso e soffre, a dare esca agli
improperi, rendendoli più mordaci e pungenti. Se tu non mostrassi risentimento, non
saresti toccato dall'insulto. Non è a causa di chi li arreca, ma di chi li subisce, che gli
oltraggi divengono più gravi. Di che ti addolori? Se qualcuno ingiustamente ti ha
oltraggiato, non devi indignarti, ma piuttosto commiserare costui; e se l'ha fatto con
ragione, costituisce un motivo di più perché tu te ne stia calmo. Come se qualcuno
chiamasse ricco te che sei povero, di certo non pensi che costui voglia lodarti, ma
scherzare, cosi, se colui che ti insulta ed oltraggia dice il falso, non te ne deve
importare niente.
36 Gv. 18, 37.
37 Gv. 5, 26.
38 1 Cor. 11, 1.