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Che faceva intanto Cristo? Mentre essi parlavano tra loro, egli taceva adempiendo così la profezia che dice: « Non aprirà la sua bocca: nella sua umiltà, dal tribunale è stato tolto di mezzo »8. A questo punto Pilato fu colto da paura, sentendo dire da quelli che egli si era fatto Figlio di Dio; al pensiero che questa sua dichiarazione potesse essere vera, e che lui stesso potesse apparire come uno che agisca contro la giustizia. Costoro invece, pur avendo appreso questa verità dalle parole e dalle opere di Gesù, non inorridiscono, ma lo uccidono proprio per i motivi per i quali avrebbero dovuto adorarlo. Perciò non gli chiede più « che cosa hai fatto? », ma, sotto l'impressione della paura, eleva il tono delle sue domande e dice: « Sei tu il Cristo? ».
Ma Gesù non risponde. Colui infatti che aveva sentito dire: « per questo sono nato, e per questo sono venuto », e poi: « il mio regno non è di questo mondo », mentre avrebbe dovuto opporsi e strapparlo alla violenza dei giudei, non si è comportato cosi, ma aveva assecondato la furia dei giudei. A questo punto i giudei, dato che tutte le loro accuse erano state trovate infondate, si riducono ad accusarlo di delitto contro lo Stato, e dicono: « Chiunque si fa re, si oppone a Cesare »9. Pilato avrebbe dunque dovuto indagare con cura se veramente egli mirava alla dittatura e se stava tentando di estromettere Cesare dal regno. Ma Pilato non compie questa indagine; perciò egli non risponde, in quanto sa che invano lo interroga. D'altra parte, siccome i fatti stessi attestavano la verità, non voleva vincerlo con le parole e fare la propria apologia, dimostrando che egli era venuto spontaneamente ad affrontare quei patimenti. Mentre dunque egli continuava a tacere, Pilato gli chiede: « Non sai che io ho il potere dicrocifìggerti? »10. Vedi come finisce col condannare se stesso? Infatti, se tutto il potere è nelle tue mani, perché non lo lasci libero, dato che non trovi in lui colpa alcuna? Avendo dunque Pilato emesso il verdetto di condanna contro se stesso, Gesù dice: « Chi mi ha consegnato a te, ha un peccato ancora più grave » 11, facendo capire che anche lui aveva commesso un peccato; poi, per rintuzzare la sua superbia e la sua arroganza, dichiara: « Non avresti nessun potere, se non ti fosse stato dato », per far capire che ciò non si è compiuto per caso, nel modo solito in cui gli avvenimenti umani si svolgono, ma in modo del tutto mistico e soprannaturale.
8 Is. 53, 7-8. 9 Gv. 19, 12. 10 Gv. 19, 10. 11 Gv. 19, 11. __________________________________________________
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