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Ascolta le parole che essi rivolsero a costoro: «Sappiamo che voi agiste per ignoranza»19, inducendoli cosi al pentimento. Imitiamolo anche in questo. Niente ci fa ottenere il perdono da Dio, come l'amare i nemici e contraccambiare con benefici chi ci ha offeso. Quando qualcuno ti ha procurato dei fastidi, non guardare lui, ma il demonio che lo istiga, e sfoga il tuo risentimento contro il demonio, ma compatisci lui che è istigato dal diavolo. Se la menzogna viene dal diavolo, a maggior ragione proviene da lui l'adirarsi senza alcun motivo. Quando vedrai chi ti deride e ti schernisce, pensa che lo istiga il diavolo; tali oltraggi non si addicono infatti ai cristiani. Colui al quale è stato ordinato di piangere e che ascolta le parole « Guai a voi che ridete » 20, se ti insulta, se ti deride, se si adira contro di te, non merita certo da parte nostra rimproveri, ma lacrime di compassione; difatti anche il Cristo si turbò pensando a Giuda. Sforziamoci dunque di imitare questi esempi con le nostre opere. Se non faremo cosi, saremmo venuti al mondo per niente e senza uno scopo: o meglio, ci saremmo venuti per nostra disgrazia. La fede da sola non può aprirci le porte del cielo, ma può se mai rendere più grave la condanna per quelli che, pur credendo, vivono nel peccato. « Chi conosce la volontà del suo padrone e non la esegue, sarà ridotto malconcio da molte percosse »21; e ancora: « Se non fossi venuto e nonavessi parlato loro, non avrebbero colpa »22. Quale scusa avremo noi che, ammessi a vivere nella reggia, autorizzati a entrare nelle stanze segrete, fatti partecipi dei misteri che ci liberano dai peccati, siamo peggiori dei pagani che non godono di nessuno di questi privilegi? Se essi dimostrarono tante volte di saper vivere secondo i dettami della filosofia, a maggior ragione noi dobbiamo praticare ogni virtù, perché così piace a Dio. Noi invece non disprezziamo neppure il denaro e la ricchezza, mentre quelli spesso sono giunti a non tenere in nessun conto la loro stessa vita; in occasione di guerre hanno sacrificato i loro propri figli agli insani capricci del demonio e, sempre per accontentare il demonio, hanno disprezzato la stessa natura. Noi invece non disprezziamo per il Cristo neanche il denaro e la ricchezza e non riusciamo neppure a reprimere l'ira per renderci ben accetti a Dio, ma ci infiammiamo per cose da niente e non siamo affatto diversi da uno che ha la febbre alta.
19 Atti, 3, 17. 20 Lc. 6, 25. 21 Lc. 12, 47. 22 Gv. 15, 22. __________________________________________________
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