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Massima chiarezza sugli abusi in Germania

Ultimo Aggiornamento: 23/03/2010 17:30
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18/03/2010 16:50

GRECIA 2005 - GERMANIA 2010: LA STORIA SI RIPETE?


di Francesco Colafemmina

Nel febbraio-marzo 2005 (notate la coincidenza di date pre-pasquali) la Chiesa Greco-Ortodossa fu al centro di un incredibile scandalo. In realtà gli scandali erano molteplici: da quelli di carattere sessuale (volti a sbugiardare l'ipocrisia del clero), a quelli di carattere economico-lucrativo (volti a separare la Chiesa dallo Stato). Nonostante la terribile situazione fosse chiaramente motivata dallo scoperchiamento di fascicoli di qualche servizio segreto estero, l'allora Arcivescovo di Atene, Primate della Chiesa greca, Christodoulos (nella foto in visita a Benedetto XVI), si impegnò alla immediata denuncia e sospensione dei chierici coinvolti negli scandali, parlò di "pulizia" da fare nella Chiesa e instaurò una commissione sinodale volta alla "purificazione interna" della Chiesa greca.

L'Arcivescovo amatissimo dai Greci, morì poi nel 2008 a seguito di un terribile tumore al fegato che fu malamente curato da medici statunitensi... Al suo posto venne eletto l'attuale Primate di Grecia, Ieronimos, nemico giurato di Christodoulos, che nel 2005 si era scagliato contro quest'ultimo rivelando di aver subito pressioni per non candidarsi alle elezioni del 1998 per diventare Arcivescovo.

Oggi la Chiesa greca si trova a fronteggiare numerosi problemi che si inquadrano nell'ambito della sua identità "nazionale", ma che non sono per questo meno interessanti sotto un profilo più ampiamente europeo e occidentale. Infatti recentemente è scoppiata una grande divisione dopo la partecipazione di Ieronimos ad un Consiglio dei Ministri al fine di supportare il riconoscimento degli immigrati quali "cittadini greci", un'onta gravissima per la Grecia già crocevia del traffico degli immigrati clandestini e costretta a subire uno schiacciamento di popolazione impressionante (su 11 milioni di abitanti si stima che gli immigrati siano dai 2 ai 3 milioni).

In più - e veniamo ai fatti interessanti - lo Stato ha deciso di tassare al 20% le proprietà ecclesiastiche, ottenendo finalmente ciò che si voleva ottenere nel 2005: usare i denari della Chiesa per ripianare debiti contratti dalla cattiva gestione del governo pubblico.

Ma c'è un dato ancor più inquietante relativo a quegli scandali del 2005. Si trattava della cessione di alcuni immobili del Patriarcato di Gerusalemme che a quanto pare fu decisa dall'allora Patriarca Irineos. Irineos venne accusato dai Palestinesi ortodossi di svendere i beni della Chiesa (che sono immensi a Gerusalemme), e nonostante le sue discolpe (riteneva di essere vittima di un complotto), fu costretto con una inaudita decisione del Sinodo Panortodosso riunito a Costantinopoli a dimettersi di colpo. Fu costretto anche Christodulos - suo sostenitore - a propendere per le dimissioni, probabilmente provato da tutti gli scandali che avevano già gravato la Chiesa greca... Così tutto lo squallido scoperchiamento di zolfo d'un tratto finì, nel giro di pochi mesi.

Non azzardo interpretazioni. Solo mi limito a riscontrare che la situazione della Chiesa Cattolica oggi è assai simile per certi versi a quanto sopra descritto. Gli scandali della Germania sono semplicemente volti a colpire il Successore di Pietro, nonostante la sua chiara posizione per la trasparenza e la purificazione della Chiesa. Gli scandali della Germania - che, non ne dubito, potranno essere gonfiati a dismisura attraverso l'apertura di altri fascicoli dei servizi in altri paesi europei - vedono i giornalisti di mezzo mondo reagire con il solito sistema dell'accusa pedante e volgare, della perdita di controllo dell'obbiettività, e la richiesta - che prima o poi si farà incessante come negli States - di cospicui rimborsi...

Chi all'epoca in Grecia voleva screditare il grande Arcivescovo Christodoulos (che personalmente ho avuto l'onore di conoscere nel 2007 durante un indimenticabile Vespro dell'Annunciazione in Cattedrale ad Atene), è riuscito nei suoi intenti, tanto che oggi la Chiesa greca è guidata dall'umbratile Ieronimos... Anche se probabilmente il livello degli intrighi e degli scandali greco-ortodossi è superiore a quello della Chiesa Cattolica, stiamo attenti a non finire nello stesso modo in futuro...

Per indicarvi quanto simile fossa la situazione ho deciso di tradurvi questo splendido commento di un semplice e anonimo monaco ortodosso, datato Maggio 2005. Mutatis mutandis, le sue parole sono un valido commento anche ai fatti odierni che riguardano la Chiesa Cattolica. Buona lettura:
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Sono ormai mesi che non si fa che sentire e vedere in televisione e per radio nient'altro se non ingiurie contro l'Arcivescovo di Atene, Sua Beatitudine Christodulos, che in realtà altro non sono che ingiurie contro la Chiesa di Cristo, con l'obbiettivo di colpire il suo prestigio, diminuire la fiducia dei fedeli, spegnere la voce dell'Arcivescovo, perché dà fastidio ai loro piani malvagi su tutti i fronti, e soprattutto sui temi nazionali. E la causa (supposta) di tutto ciò sarebbe l'indegnità di alcuni sacerdoti, sia che si tratti della completa verità, sia che si tratti di una verità parziale, se non rara, o addirittura di una completa menzogna. E così purificheranno la Chiesa di Cristo i giornalisti che hanno purtroppo dalla loro parte anche alcuni dei nostri - di coloro che fanno parte della Chiesa.

Costoro che non conoscono neppure la loro parrocchia, che non hanno mai messo piede in una chiesa e vivono nel brago si sono infastiditi perché un numero limitato di chierici non è puro sotto il profilo etico o sotto altri punti di vista e perciò si slanciano per venirci a ripulire.
E' un fatto che sono esistiti, esistono ed esisteranno sempre nello scafo della Chiesa anche elementi indegni dell'onore che gli è stato concesso dal suo nocchiero. O per dirla meglio esistono ovunque anche pochi buoni, diamanti autentici, gioielli veri della Chiesa, che brillano e illuminano con la loro vita il mondo intero. Di costoro non si parla perché coloro che sono sporchi si occupano delle sporcizie, e le vanno a rimestare solo per provocare danni e mai per qualche vantaggio.
Avendo vissuto per parecchi anni sul Monte Athos e avendo imparato molte cose vicino al santo anziano Padre Paisios - sebbene indegno di una tale benedizione - ho visto un altro comportamento e ho imparato un altro modo di fare, quello giusto, quello dei padri, per combattere i problemi della Chiesa. Leggendo sia la vita che gli scritti di San Giovanni Crisostomo mi sono molto meravigliato della somiglianza che egli aveva con il Padre Paisios, mentre, al contrario, ho sempre notato una enorme differenza rispetto all'atteggiamento odierno di molti che scrivono e parlano come se fossero stati indicati da Dio in persona come giudici e maestri dell'ecumene con il prestigio del sinodo ecumenico. E naturalmente in questo caso non intendo i giornalisti che sono quel che sono...
Ma i nostri? Perché scrivono in questo modo? Uno spirito diverso non solo da quello del Padre, ma anche da tutti i santi Padri a lui contemporanei e da tutti i Padri della Chiesa i quali anche nei riguardi degli eretici continuavano a parlare con rispetto indipendentemente dalle loro differenze di opinione (lo spazio non ci permette di riferir qui degli esempi).
Ognuno ormai è testimone di un linguaggio così insolente da scadere nella volgarità che non solo è indegno di Cristiani ma pure di uomini seri.

Non hanno per nulla timore di Dio? Propongono al Beatissimo Padre le dimissioni (con quale diritto, prego?), maggiore conversione, preghiera e poche parole, pochi proclami in grado di smuovere la coscienza nazionale. Altre volte parlano di autoritarismo mentre essi stessi ci controllano senza fermarsi mai e parlano a ruota libera e la maggiorparte delle volte senza che ve ne sia ragione e senza che lo consenta la loro condizione di chierici.

Lo so di non essere il più idoneo a scrivere, non sono abituato nè mi sono mai esercitato a farlo. Ma vi confesso di averne abbastanza sia dei giornalisti che dei nostri. Per dirla più semplicemente: mi sono rotto! Non sopporto più l'ingiustizia. Per questo ho preso la penna per scrivere. Dico, ma perché non parlano e non scrivono gli altri che sono più abili? Forse per maggiore discrezione? Forse perché sono intenti a pregare? Fortunatamente alcuni si fanno coraggio e fra di essi due o tre giornalisti. Il Signore li possa ricompensare!

Direte: "non esistono forse impurità? Non sono stati commessi errori?". Eccome se esistono: anche l'Arcivescovo lo riconosce e ha chiesto scusa per questo, non solo per i suoi errori, ma si è accollato la responsabilità di tutti gli altri come primate della Chiesa, perché, come molto correttamente afferma, l'intera chiesa non è altro che il Corpo di Cristo che taluni cercano di fare a pezzi.
In ogni caso gli errori non li si corregge in base ai suggerimenti dei nemici della Chiesa, ma come hanno sempre fatto i Santi della nostra Chiesa.
Forse che Padre Paisios non vedeva la debolezza che esiste nella Chiesa (in alcuni), ma anche la sporcizia più generalizzata della società? Si, le vedeva molto più chiaramente di tutti (tanto quanto egli era più puro degli altri) e soffriva realmente, perché realmente amava la Chiesa - la Madre Chiesa - nel seno della quale era stato nutrito e santificato. E cosa diceva del nostro schifo?
"Bisogna che Dio cominci a darci i suoi schiaffi e che cominci per primo da me".
Questi invece che fanno? Pensano di essere loro puri e così colpiscono. Per questo, dico, vedo una grande differenza, un altro spirito.

Alcuni lanciano accuse per macchine costose, paramenti di lusso ma soprattutto perdono ogni traccia di vergogna, utilizzano parole sconvenienti, indifferenti per se stessi, se sono più responsabili, senza neppure trovare giustificazioni.

Hanno ignorato la realtà e non hanno scritto dell'altra ricchezza dell'Arcivescovo, della quale lo ha rivestito Dio, parlo della ricchezza dei carismi, i quali tutti egli utilizza per la gloria di Dio e lo splendore della Chiesa, una ricchezza nei riguardi della quale sembrano molto miseri coloro che combattono la Chiesa (politici e non).
Un altro chierico accusa l'Arcivescovo apertamente di ingenuità e malizia e lo indica quale unico responsabile di tutti i mali e aggiunge "è caduta la torre di carta" etc. Mi vergogno di continuare! Non leggono le storie del Padre (o scrivono soltanto?), le sue affermazioni sul metodo con cui dobbiamo far fronte a simili problemi. E tutti quasi, piccoli e grandi ,"puri e impuri", laici e non, ortodossi e non ortodossi, gente di ogni genere colpisce senza pietà, senza rispetto, con insolenza, ironia, empatia, e non poche volte, sempre fraintendendo i discorsi dell'Arcivescovo.
Alcuni sono anche giunti (non li nominerò) a definire blasfemamente le preoccupazioni per la pace della Chiesa "anti evangeliche".

Un altro poi (un vescovo sfortunatamente) parla di alzheimer per l'Arciversovo! Ho peccato Cristo mio! Ma cos'altro finiremo per sentire su quest'uomo che ha una tale sobrietà, chiarezza, linearità e che quando parla addolcisce il suo uditorio e avvince i cuori della gente, difende fino in fondo i diritti della nostra Chiesa e l'indipendenza della nostra patria, mentre gli altri la tradiscono.
Come abbiamo potuto permettere noi che siamo la Chiesa, che il nostro Arcivescovo si difendesse dinanzi ai giornalisti di mezzo mondo, fatto che solo un Sinodo ha il diritto di compiere?

Parlano ancora di bugie dell'Arcivescovo. E che dice l'Anziano Padre? "L'uomo vero non è colui che dice la verità indifferentemente, ma colui che la dice quando è necessario e dove è necessario."
Mentre scrivo queste righe seguo anche i discorsi dell'Arcivescovo, che sbugiardano tutti coloro che ci incolpano di tutto ciò di cui ho scritto sopra, e le mie parole sgorgano dalla mia coscienza e solo i miei fratelli più stretti mi hanno spinto a pubblicarle. Quanti, chiaramente, si danno da fare per lanciare accuse, che le lancino pure contro di me, se gli sembra bello. Questa nostra vocazione è il martirio della nostra coscienza.

Mi auguro umilmente, come ultimo fratello e membro della santa nostra Chiesa, che il buon Dio ci perdoni tutti per le nostre colpe note e ignote, e che non voglia abbandonare il suo piccolo gregge e che possa far emergere solo il bene da questa prova - che già con grande gioia possiamo vedere. E poi mi auguro che possa guidare i nostri pastori e il loro Primate a risplendere sempre più per svergognare così i nemici della Chiesa e per la gloria del Suo Santo Nome, amen.
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Fonte: Periodico “Εκ βαθέων” del Monastero di San Giorgio di Ghiannitsa. Numero 8, Maggio 2005


* Padre Paisios è un grande monaco la cui fama di santità si diffuse in tutto l'orbe ortodosso. Morto nel 1994, Paisios era un mistico, un profeta, un curatore di anime del Monte Athos, la cui bontà e saggezza sono ampiamente considerate perfetta incarnazione del modello evangelico.

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