Aspettando ulteriori commenti pro o contro la comunità San Pio X vorrei dare il mio contributo alla questione posta.
Se la questione posta dai Lefebvriani è questa: «l’ordinazione di uomini sposati, l’accesso delle donne agli ordini che precedono il sacerdozio (in attesa di meglio!), l’accesso dei divorziati risposati all’eucarestia, l’appello ai diritti della coscienza individuale contro la disciplina dell’enciclica Humanae vitae», hanno pienamente ragione.
E’ strano constatare che le critiche mosse dai Lefebvriani al Martini sono le stesse mossa da tanti altri cattolici più o meno eminenti, solo che a quest’ultimi nessuno si è azzardato di attaccarli con epiteti particolari, mentre ai lefebvriani, in pieno stile “medicina misericordiosa”, puntualmente intervengono personalità di dubbia ortodossia a contro ribattere.
Ma andiamo a vedere cosa rispondono:
«E’ un attacco assurdo e ingiustificabile– ribatte il cardinale Josè Saraiva Martins, appena promosso all’ordine dei vescovi del Sacro Collegio come segno di particolare stima del Pontefice-.Se il vero obiettivo è il Concilio, i lefebvriani sappiano che senza accettarlo resteranno fuori dalla Chiesa».
Caro Cardinale Martines, se le accuse mosse sono vere, e lo sono, l’attacco è più che giustificato!
Mi piacerebbe capire cosa ci azzecca il Vaticano II, perché metterlo sempre nel mezzo?
Costoro hanno accusato Martini non il Concilio, e poi perché minaccia?
Lei forse adesso è divenuto voce della Chiesa? Sta parlando a nome del Santo Padre?
Chi non accetta il Concilio è fuori dalla Chiesa? Allora vuol dire che la Chiesa preconciliare è fuori da se stessa? Mi faccia il piacere!
Ritenete fratelli i protestanti tanto da celebrare insieme in primis il Papa, andando contro il magistero preconciliare e mi viene a dire che costoro sarebbero fuori dalla Chiesa? E cosa cambierebbe? Forse, sicuramente, fuori dalla Chiesa riceverebbero miglior rispetto dai relativisti progressisti che lei difende.
Si perché mentre i protestanti, veri eretici, vengono onorati e quasi osannati da costoro, i Lefebvriani, che non sono eretici, vengono oltraggiati e attaccati come fossero la peste, e tutto questo in conformità alla cosiddetta medicina della misericordia, si ma per gli apostati!
Andiamo avanti:
I lefebvriani «non devono strumentalizzare e stravolgere il pensiero del cardinale», ammoniscono nei Sacri Palazzi.
Intanto l’articolo è forzato poiché i Sacri Palazzi non hanno detto nulla, ha solo parlato un cardinale di nuova promozione che, forse, si vuol mettere un pochino in evidenza.
Detto questo, non è strumentalizzato un bel nulla, il pensiero di Martini è palese nel suo libro ed anche un ignorante come me l’ha capito, certo si potrà rispondere che è il pensiero personale cioè privato di Martini, rispondo che era privato sino a quando non è stato reso pubblico su un libro a largo consumo, è così tanto privato da aver influenzato centinaia di cattolici (Sic!).
Andiamo avanti poiché adesso viene il bello:
«E’ il bue che dice cornuto all’asino: i lefebvriani le corna dell’indisciplina e del rifiuto della dottrina le hanno di sicuro, Martini no- osserva il teologo Gianni Gennari, editorialista di “Avvenire”, quotidiano della Cei-.
Che argomentazione stringente!
Certo che Gennari avrà guardato se stesso nel prendere l’esempio del bue cornuto, detto proprio da uno che ha fatto le corna a Cristo tradendolo con una donna dopo la promessa che aveva fatto, beh, è veramente ridicolo!
A questo punto si potrebbe rispondere che il Cervo dice cornuto al bue!
Ma l’illustre “teologo” continua:
Restano scismatici e se c’è qualcuno che deve guardare al proprio legame con l’ortodossia e con la comunione della Chiesa cattolica sono loro, quindi lascino in pace le opinioni miti e rispettose di Martini e pensino ai guai di casa loro»
Caro “teologo” da quando scismatico equivale a eretico? I Lefebvriani sono pienamente ortodossi sempre che lei non reputi la Chiesa preconciliare eretica!
I guai di casa Lefebvre sono ridicole se paragonate a quelle di casa Romana Chiesa causate da voi progressisti relativisti!
Tanto più che «il cardinale ha avanzato ipotesi su questioni che non riguardano direttamente la fede»,
Invece riguardano proprio la fede.
Gli uomini sposati sono stati ordinati nella Chiesa per un millennio e ancora lo sono nel rito orientale
Qui si tocca il culmine dell’idiozia!
Chiama scismatici=eretici i Lefebvriani e poi per argomentare contro costoro, ma anche contro la Chiesa, chiama in causa i veri scismatici, gli Ortodossi, che per logica dovrebbero essere eretici anche loro, e invece no, essi sono da esempio! Se sono nel giusto allora si faccia Ortodosso, ma lei non si fa Ortodosso poiché sa che alla sua prima uscita la scomunicherebbero per la sua dottrina progressista, si sa, infatti, che gli Ortodossi, in linea con la Traditio, non praticano la medicina della misericordia.
Ma andiamo anche all’affermazione del tutto falsa che per un millennio i preti si sposavano.
Risulta che l’obbligo del celibato sacerdotale è in vigore fin dal IV secolo. Ma nello stesso tempo va rilevato che i legislatori del IV sec. sostenevano che questa legge ecclesiastica era fondata su una tradizione Apostolica. Diceva per esempio il Concilio di Cartagine (del 390): “Conviene che quelli che sono al servizio dei divini misteri siano perfettamente continenti (continentes esse in omnibus), affinché ciò che hanno insegnato gli Apostoli e ha mantenuto l’antichità stessa, lo osserviamo anche noi”.
Successivamente il Magistero della Chiesa, attraverso Concili e documenti, ha sempre ribadito ininterrottamente le disposizioni sul celibato ecclesiastico. Lo stesso Concilio Ecumenico Vaticano II ha riaffermato, nella dichiarazione Presbyterorum ordinis, lo stretto legame tra celibato e Regno di Dio, vedendo nel primo un segno che annuncia in modo radioso il secondo.
e neppure ammettere le donne ai ministeri di grado inferiore al sacerdozio viola la fede
Ma violano l’ordine costitutivo della Chiesa, la Chiesa è stata costituita così, sia da Cristo che dagli apostoli, anzi quest’ultimi erano più intransigenti dell’attuale Chiesa, non si comprende per quale motivo violare questo dato costitutivo.
Quanto all’enciclica «Humanae vitae» che impedisce la contraccezione, «lo stesso Paolo VI fede precisare che non è dottrina di fede e non ha carattere di infallibilità, quindi è immodificabile solo per gli integralisti di destra come Lefebvre».
Qui si tocca l’assurdo, il fatto che l’enciclica non è di carattere infallibile non vuol dire che è errata, essa fa parte del Magistero Ordinario del Papa, Magistero che deve essere, fino a prova contraria, obbedito senza sé e senza ma.
In tutta sincerità non mi risulta alcuna affermazione di Paolo VI che pubblicamente, come Pastore e Maestro della Chiesa, dica che la sua enciclica non sia dottrina di fede, il che se l’avesse detto sarebbe stato un imbecille, e qui l’epiteto ci vuole, a che fare avrebbe scritto un enciclica di tal durezza e ortodossia dove ha ricevuto grandi attacchi per poi dire che non è dottrina di fede? Assurdo ed impossibile a dirsi!
Aggiungo poi, che anche il Vaticano II, da cui lei pende, non è infallibile.
L’epiteto del integralisti di destra oltre ad essere del tutto gratuito lo si può rimandare indietro verso un teologo di estrema sinistra come lei.
In Curia non va giù «l’ingratitudine verso il gesto di misericordia di Benedetto XVI» e che, «per demolire il Concilio», siano proprio gli scismatici a «dare patenti di ortodossia»
Mio caro teologo il Concilio è messo in discussione da parecchi studiosi cattolici in piena comunione con il Papa, non solo dai Lefebvriani, non dica sciocchezze, il fatto stesso che Ratzinger abbia tracciato una linea ermeneutica detta della continuità è molto significativo poiché dimostra che il Vaticano II è in rottura con il Magistero pre conciliare, ed è solo con una interpretazione in continuità con il Magistero pre conciliare che si può accettare quel Concilio, ma è anche un dato di fatto che questa ermeneutica della continuità non poche volte ha difficoltà con i testi conciliari e con quelli post conciliari e questo il Papa lo sa, ecco perché egli stesso ha tolto la scomunica ai Lefebvriani, i tanti odiati dai progressisti, ed ha convocato dei colloqui dottrinali con essi, proprio per definire una volta per tutte il significato del Vaticano II, e questo risultato ancora deve arrivare, arriverà alla fine dei colloqui con la FSSPX.
I Lefebvriani poiché sono ortodossi nella fede possono permettersi di dire chi lo sia e chi no.