Re: Re: Re: Re:
Caterina63, 18/11/2009 13.06:
esatto!!!! anzi da qui parte il concetto spiegato e studiato dai Padri della Chiesa sull'INFALLIBILITA'...NON è il Papa in quanto uomo ad essere infallibile, ma lo è in quanto trasmettitore della Verità, del DEPOSITO FIDEI che gli è stato affidato per custodirlo e tramandarlo e confermare gli altri in questa medesima fede....noi conserviamo, ripetiamo, trasmettiamo la medesima fede da 2000 anni anche se in modo imperfetto tale dottrina è perfetta...
Se la dottrina venisse meno a causa dei limiti e dei difetti dei Papi o dei vescovi, anche la storia di Cristo conterrebbe errori dal momento che Egli NON ha scritto nulla di suo, ma ha ispirato uomini deboli a scrivere di lui...ed ha lasciato alla Chiesa il compito di trasmettere questo Deposito fidei...
Notare come queste riflessioni si stanno unificando con l'altro thread:
famigliacattolica.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8912073idm...
e questo è positivo perchè tutto ci riconduce al tutto...
Esatto, l'infallibilità della Chiesa e del Papa è un dono che Dio ha elargito alla sua amata Chiesa, dono che la Chiesa nel corso dei suoi secoli ha esercitato poche volte rispetto alla sua bimillenaria storia, esercizio che è avvenuto non per dichiarare dottrine nuove, ma dottrine che già esistevano in seno alla Chiesa ma a causa del sorgere di errori dottrinale da parte di alcuni singoli cristiani, la Chiesa o in un Concilio o mediante l'esercizio del Papa ex cathedra, ha chiarito e definito infallibilmente la verità oggettiva che riguardava una determinata dottrina dal quale circolavano diversi errori.
Anche il dono dell'infallibilità è un dono d'amore che Dio ha dato alla Chiesa affinchè sia luce e sale della terra e che le potenze del male non possano prevalere su di essa.
La verità come già detto è oggettiva e non può dipendere dal singolo che la enuncia, è una questione di logica, Cristo è Dio indipendentemente se lo dice san Francesco, santo riconosciuto universalmente, o lo dica il sottoscritto, peccatore incallito, senno ci sarebbe una contraddizione palese, una dottrina sarebbe vera e falsa contemporaneamente.
Purtroppo il pensiero soggettivista trova le sue radici nel XIV secolo per avere il suo culmine con la Riforma protestante e con il suo libero, cioè soggettivo, esame sulla Scrittura e sui suoi contenuti, cioè sulla dottrina, inutile dire che questo pensiero fu la madre del relativismo, se la verità diviene soggettiva, quindi un assioma può essere vero e falso allo stesso tempo, nulla toglie che due assiomi apparentemente contrastanti possano essere veri entrambi, tutto in definitiva diviene relativo.
Questa è la cultura che ci portiamo dietro dal XVIII secolo e che non riusciamo più a scrollarcene di dosso, anche perchè questa filosofia oggi è coperta da quel manto di pace e amore Hippy, l'importante quindi è amare e non sapere chi e cosa è Dio e qual'è la verità, come sè quest'ultima pretesa escludesse la prima, la verità ci fa amare di più, come dice il Papa: Caritas in Veritate.
esse non si escludono ma sono inscindibili per arrivare alla perfezione come ci chiede Gesù.
Dio vi benedica!