Extra Ecclesiam nulla salus?

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S_Daniele
00giovedì 29 ottobre 2009 19:06

Secondo te chi ha imposto e vincolato questi cambiamenti e si è macchiato di apostasia?



Io direi eresia non apostasia, l'eresia è l'errore dottrinale, l'apostasia è il non credere più a Cristo, mi sembra che la differenza sia notevole.
hhh.
00giovedì 29 ottobre 2009 19:18
dogma
scusa daniele semplicemente la parola dogma

dal greco δογμα, dògma; essa deriva dal verbo δοκω, doko del greco antico.

La parola δογμα, dògma ha tre significati:

1. opinione, parere;

2. pensiero, dottrina filosofica; dottrina religiosa;

3. decisione, giudizio, decreto;

L'espressione dògma poieisthai significa: deliberare, emettere un decreto.

È a questa espressione che bisogna riferirsi quando si parla di "dogma della Chiesa". Si tratta di un decreto o delibera emesso dal Papa o da un Concilio in unione con il Papa, per definire una verità di fede, che prima era oggetto di discussione.

quindi emmettere un decreto come la parola stessa e' definita o definire una verita' di fede che prima era oggetto di discussione ossia di possibili mutamenti ed evoluzioni,la parola stessa dogma significa immutabile privo di mutamenti ed evoluzioni ,quindi non solo la chiesa insegna questo ma anche la grammatica.
S_Daniele
00giovedì 29 ottobre 2009 19:27
Re: dogma
hhh., 29/10/2009 19.18:

scusa daniele semplicemente la parola dogma

dal greco δογμα, dògma; essa deriva dal verbo δοκω, doko del greco antico.

La parola δογμα, dògma ha tre significati:

1. opinione, parere;

2. pensiero, dottrina filosofica; dottrina religiosa;

3. decisione, giudizio, decreto;

L'espressione dògma poieisthai significa: deliberare, emettere un decreto.

È a questa espressione che bisogna riferirsi quando si parla di "dogma della Chiesa". Si tratta di un decreto o delibera emesso dal Papa o da un Concilio in unione con il Papa, per definire una verità di fede, che prima era oggetto di discussione.

quindi emmettere un decreto come la parola stessa e' definita o definire una verita' di fede che prima era oggetto di discussione ossia di possibili mutamenti ed evoluzioni,la parola stessa dogma significa immutabile privo di mutamenti ed evoluzioni ,quindi non solo la chiesa insegna questo ma anche la grammatica.




Ma se avresti letto attentamente avresti fatto caso che ho esplicitamente detto che lo sviluppo del dogma riguarda al prima che venga definito dogmaticamente da un Concilio o dal Papa ex cattedra.
Definito non significa forse finito?
Comunque qui trovate altre spiegazioni sullo sviluppo del dogma: qui
hhh.
00giovedì 29 ottobre 2009 19:32
Re: Re: dogma
S_Daniele, 29/10/2009 19:27:




Ma se avresti letto attentamente avresti fatto caso che ho esplicitamente detto che lo sviluppo del dogma riguarda al prima che venga definito dogmaticamente da un Concilio o dal Papa ex cattedra.



ma prima di essere definito dogmaticamente non e' un dogma quindi e' normale che puo' avere degli sviluppi teologici ,quindi allora la discussione e' stata inutile.


Definito non significa forse finito?


appunto

Comunque qui trovate altre spiegazioni sullo sviluppo del dogma: qui




Caterina63
00venerdì 30 ottobre 2009 12:58
Re: Re:
Ghergon, 29/10/2009 19.01:





Secondo te chi ha imposto e vincolato questi cambiamenti e si è macchiato di apostasia?








[SM=g7515] è 'na parola quel che chiedi....

Possiamo avanzare alcuni spunti certi di NON sbagliare nelle valutazioni, ne possiamo prendere atto senza ovviamente formulare una parola fine dal momento che da duemila anni l'apostasia è in atto e fino al ritorno di Cristo... [SM=g8864]

cominciamo dalla Bibbia:

Dice san Paolo ai Tessalonicesi che solo quando sarà TOLTO DI MEZZO ciò che lo tiene...allora con la grande apostasia verrà l'anticristo e ciò è permesso da Dio perchè SI RIVELI L'INIQUO E L'INIQUITA'....

2Tess.2

5 Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose?
6 E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora.
7 Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene.
8 Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo,
9 la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri,
10 e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi.
11 E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna
12 e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.
13 Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità,
14 chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
15 Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. 16 E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza,
17 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.


CHI FRENA L'INIQUITA' E' IL DIRITTO NATURALE, dice san Tommaso d'Aquino....quando questo sarà del tutto spazzato via, allora i nodi verranno al pettine...e ci stiamo avvicinando...
a noi sta la scelta di scegliere da che parte stare O CON DIO O CONTRO DIO
...

Il Concilio Vaticano II, che a detta di alcuni studiosi avrebbe dovuto essere fatto sotto Pio XII per evitare quanto poi accadde (ma con il senno del poi non si fa la storia [SM=g8468] Pio XII infatti aveva intenzioni di fare un Concilio ma per due motivi non lo fece: 1) a causa della guerra; 2) perchè LO TEMEVA, TEMEVA I RIBALTAMENTI che poi si sono verificati), si insinua all'interno di un contesto sociale che vede di colpo RIBALTARE IL DIRITTO NATURALE....
il crollo all'obbedienza alla Chiesa si ha con l'enciclica Humanae Vitae di Paolo VI, contro la contraccezione e contro l'aborto....è il primo passo UFFICIALE DELLA SOCIETA' VERSO IL RIBALTAMENTO DI TALE DIRITTO POSTO DA DIO...il diritto alla Vita...

Madre Teresa di Calcutta dirà: "NON ci sarà alcuna pace se questa NON comincerà dal grembo delle madri..."

C'è dunque una guerra dichiarata ed è contro il Diritto naturale che è quell'espediente difeso perfino dai Romani il quale, venuto meno, come spiega san Paolo nella sua profezia, darà il via alla grande apostasia spianando la strada all'Anticristo...
DIO LO PERMETTERA' si legge chiaramente....ergo gli eventi succeduti dopo il Concilio non possono fare i conti senza Dio [SM=g8468]

Non dimentichiamo altri fattori:

1) già sotto san Pio X il Papa denuncia che all'interno della Chiesa si erano infiltrati i MODERNISTI...per questo scriverà la Pascendi Dominici Gregis e siamo agli inizi del '900...egli non solo denuncia ma mette in guardia il Clero presente e futuro da questi errori e fa fare il famoso GIURAMENTO ANTIMODERNISTA IN TUTTI I SEMINARI...lo trovate qui:
difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...
Ciò che è inspiegabile è perchè Paolo VI abbia abolito questo giuramento dai Seminari SENZA UN DOCUMENTO UFFICIALE SCRITTO che ne spieghi le motivazioni... [SM=g8862] infatti alcuni studiosi sostengono che non fu Paolo VI ad abolirlo, ma venne semplicemente tolto con il libero arbitrio da alcuni Rettori così come si TOLSE LO STUDIO DELLA LINGUA LATINA dai seminari, senza alcuna richiesta da parte del Pontefice...(questo lo denunciò successivamente Giovamente Paolo II ed oggi Benedetto XVI nella Sacramentum Caritatis ribadisce l'obbligo della lingua latina nei seminari)

2) Cosa poteva fare il Pontefice? quali responsabilità ha in tutto ciò?
difficile dirlo, e non stiamo qui a fare alcun processo...Cristo ci chiede il DISCERNIMENTO...e di valutare i fatti...alla luce di questo c'è una lettera del card. Siri che confessa quanto segue (riporto a braccio): andai a trovare Paolo VI qualche mese prima della sua morte, trovai un Papa molto afflitto e mi disse che si rendeva conto di aver commesso alcuni errori di VALUTAZIONE SOTTOVALUTANDO LA PORTATA DI CERTI PROBLEMI, ma che ora sentiva che era troppo tardi per porvi rimedio e che le forze gli mancavano..."
Paolo VI fu un Papa LASCIATO SOLO...la sua apertura al mondo che non era modernista ma semplicemente PASTORALE VENNE USATA E STRUMENTALIZZATA PER AGIRE NELLA CHIESA A SECONDA DELLE PROPRIE OPINIONI...Paolo VI denunciò per la verità questo modo di agire (leggetevi le sue udienze del mercoledì), ma non venne ascoltato...
NESSUNO GLI OBBEDIVA PIU'...
non a caso finì per denunciare L'ENTRATA DEL FUMO DI SATANA FIN DENTRO IL VATICANO....proprio a sottolineare questo abbandono e disse: "possiamo far nostre, in questo tempo di oscurità, le parole di san Paolo con una domanda che ci inquieta: SIAMO ENTRATI NELLA PIENA APOSTASIA?"
La risposta la diede Giovanni Paolo II parlando di APOSTASIA SILENZIOSA, ossia dove davanti si ineggia al Papa e alla Chiesa, ma con i fatti non si applicavano le sue richieste....

3)Maggiori responsabili sono i Vescovi...fare i nomi non è cosa e non è compito nostro... [SM=g8468] ma ce ne sono molti così come ci sono nomi di vescovi santi...il fenomeno è sfuggito di male, ebbe a dire l'allora card. Ratzinger quando scrisse a nome del Papa la:
Communionis Notio
difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...
la lettera a TUTTI i vescovi nella quale si chiariva che cosa fosse l'obbedienza a Pietro con L'INDIPENDENZA del vescovo nelle proprie diocesi...(leggetela)
L'allora Ratzinger si disse molto amareggiato perchè questa lettera del 1992 SCATENO' LE IRE DI MOLTI VESCOVI... [SM=g7313] e in una intervista spiegò che NON ne capiva il motivo dal momento che la Lettera ribadiva semplicemente L'INSEGNAMENTO DELLA CHIESA SULLA COMUNIONE FRA I VESCOVI E PIETRO...
Non dimentichiamo che molti vescovi nell'Anno 2000 del Giubileo CHIESERO FIN ANCHE LE DIMISSIONI DEL PAPA a causa dell'avanzare della sua malattia...( ci fu una lettera con la firma di ben 60 vescovi partita dalla Germania)non fu solo apostasia, ma ci trovammo davanti ad anni di ANARCHIA....
In questo clima....come si sarebbe potuto conservare e trasmettere il BAGAGLIO DELLA FEDE NELLA TRADIZIONE?

4) Tornando agli anni '70-'80 non dimentichiamo che in Italia le due Leggi sull'aborto e sul divorzio passarono GRAZIE AL VOTO DEI CATTOLICI....era l'apostasia....il 60% dei cattolici (grazie a Dio io ne venni risparmiata perchè comprendendo i fatti potei votare con coscienza CONTRO) era nella piena apostasia....Paolo VI ne fu talmente amareggiato che disse che perfino i Movimenti Cattolici LO AVEVANO TRADITO LASCIANDOSI CATTURARE DALLE FALSE DOTTRINE...
Non a caso da qui si sviluppano le battaglie di Giovanni Paolo II in difesa della Vita e della Famiglia....quando dovette essere ricoverato all'Angelus lo disse chiaramente: LA FAMIGLIA E' MINACCIATA E POICHE' I CATTOLICI NON CAPISCONO LA GRAVITA' E SONO CONFUSI E' NECESSARIO CHE ANCHE IL PAPA DIA UNA TESTIMONIANZA CONCRETA, NELLA SOFFERENZA, IN FAVORE DELLA FAMIGLIA...
Occorre dire che questo segnalerà l'inizio di una presa di coscienza CATTOLICA....seppur debole i buoni segnali ci sono... [SM=g8864]

5) infine un quadro generale sulla Liturgia....
Venendo meno il senso autentico dottrinale della Messa, ossia che essa è SACRIFICIO E CROCE e avendola trasformata in una CENA DANZANTE, ha contribuito all'apostasia perchè l'Eucarestia, come spiega il Papa nella Ecclesia de Eucharestia, è il fulcro il motore della Chiesa...se questo viene imbrattato manca il senso vitale alla Chiesa tutta...
Qui ritorniamo ai punti riportati negli altri messaggi:
- la Comunione alla mano;
- l'eliminazione degli inginocchiatoi;
- sostituire la liturgia penitenziale comunitaria con il Sacramento della Confessione...
- la comunione ai risposati divorziati (perchè attenzione la comunione ai soli divorziati se NON si risposano e non convivono, può essere data [SM=g8864] )
- il venire meno dei canti liturgici sacri nella Messa...eccc...
Tutto ciò, denunciò già il Papa HA CONTRIBUITO ALL'APOSTASIA SEILENZIOSA...

Ora, cosa si poteva evitare?
NON LO SO! [SM=g8468]
con il senno del poi non si fa la storia...e giudicare oggi che abbiamo Benedetto XVI è fin troppo facile anche se notiamo molte resistenze nella Chiesa contro la Riforma di questo Pontefice... [SM=g7367]

Chi è macchiato di apostasia? potremo dire la maggior parte del gregge...TUTTI chi più chi meno ne è coinvolto come spiega san Paolo ai Corinti quando descrive il Corpo della Chiesa e noi sue Membra...
e non sarebbe saggio neppure rispondere: IO NO! SONO RIMASTO FEDELE! questo lasciamolo giudicare al Signore... [SM=g8468]

Io credo che qualche cosa poteva essere evitato...Credo che Paolo VI commise un grave errore e l'ho spiegato all'inizio di queste riflessioni...un errore NON dottrinale, ma pratico: ossia non era il caso negli anni '70 di modificare la Messa! perchè da questi cambiamenti sono derivati tutti gli altri...non lo dico io ma la cronologia dei fatti...
Nell'elenco manca anche la questione Ecumenica che potremo trattare in un altro messaggio per la ricchezza del materiale che abbiamo... [SM=g8468]

Possiamo concludere questi aspetti chiedendoci se forse la FSSPX non avesse ragione...
in parte si e in parte no...
Come ho spiegato ampiamente qui:
difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

posso dire al momento quanto segue:

Mons, Lefebvre aveva ragione?

Occorrerà rispondere con un "si" e con un "no":

- SI, se riconosciamo, come ha fatto Benedetto XVI che vietare la Messa antica è stato un abuso ed un errore....

SUMMORUM PONTIFICUM Motu Proprio sulla Messa Antica


Si, se riconosciamo, come sta avvenendo, che c'è stata e c'è tutt'ora una falsa interpretazione ai Documenti del Concilio che ha seminato e semina ambiguità, confusione, contestazione e soprattutto DISOBBEDIENZA alle direttive emanate dal Pontefice soprattutto in tema liturgico, leggasi la comunione in ginocchio per esempio....ma anche la DECADENZA DEL CONFESSIONALE....LE PROFANAZIONI A GESU' EUCARESTIA....o tutta la sciatteria e l'abusivismo nelle Messe delle nostre Parrocchie....e quant'altro è stato compiuto di catecheticamente errato in tutti questi anni...

- NO, se consideriamo i MODI attraverso i quali le contestazioni, e gli attacchi al Concilio e al Sommo Pontefice, sono avvenute e si sono inasprite nel tempo GENERANDO UNA FRATTURA apparentemente insanabile....

Non sta a noi giudicare nè mons. Lefebvre, nè la FSSPX, ma sta a noi cercare di comprenderci per trovare quei nodi che ci impediscono di parlare con un cuor solo ed un anima sola....
I nodi stanno venendo al pettine....

*******************************************

L'apostasia che cosa è?
è quel venir meno del parlare CON UN CUOR SOLO ED UN ANIMA SOLA....
tutto il resto sono conseguenze...

[SM=g7427]
hhh.
00venerdì 30 ottobre 2009 14:01
Caterina63 mi e' piaciuta molto la tua analisi dove spieghi un po di tutto,niente da aggiungere,condivido in todo ,aggiungo solo dei miei pensieri.

per chi si e' macchiato di colpe all'interno della chiesa e cosa e' successo dopo il cvII RISPONDO con la riflessione di un gran santo


S. Ignazio da Loyola negli “Esercizi Spirituali” (n°318) ([3]) scrive che in tempi di confusione non si deve cambiare proposito di agire, ma restar fermi e fare come prima senza pretendere di vederci chiaro, poiché “nel torbido pesca il demonio”. Quindi nei casi di oscurità, aridità, desolazione, ‘notti dei sensi e dello spirito’, occorre andare avanti come prima, anche senza vedere, anzi ci si deve accontentare di non aver lumi, poiché Dio permette tale oscurità per purificare l’anima dei suoi fedeli, spingendoli ad una maggior fiducia in Lui che non in se stessi e a “sperare contro la speranza”, senza vedere nell’inevidenza (quod repugnat).



senza pretendere di vederci chiaro, poiché “nel torbido pesca il demonio”.



del grande inganno di satana e dell'anticristo permesso da dio ,gran parte per me gioca l'eresia che sta' nascendo in alcuni ambienti cattolici e da sempre in ambienti protestanti

Il millenarismo gioachimita -venuta intermedia di gesu'

Il millenarismo gioachimita
Gli studiosi sono unanimi nel costatare che Gioacchino ha proposto un’ecclesiologia della Nuovissima Alleanza, la quale avrebbe rimpiazzato la Nuova come quest’ultima aveva soppiantato la Vecchia.
San Tommaso d’Aquino ha mirabilmente confutato nella Somma Teologica tale errore.
Cercherò di presentare succintamente il panorama di tale problema, visto alla luce dell’influsso che ha esercitato sull’anti-trinitarismo degli eretici italiani del Cinquecento, rifugiatisi in Polonia ed emigrati (XVII secolo) dall’Olanda ed Inghilterra in USA.
Si può dire che l’origine prossima dell’americanismo è il Puritanesimo anglo-olandese, ma la fonte remota è senz’altro il millenarismo dei gioachimiti e forse di Gioacchino stesso.

α) Gioacchino da Fiore

Robert Moore ha affermato che attorno al XII secolo l’Europa occidentale venne trasformandosi in una «società persecutoria».
Se da una parte l’Europa dei secoli centrali del Medioevo fu una società confessionale e quindi discriminatoria nei confronti dei non cattolici, l’alternativa alla Cristianità fu rappresentata dal pensiero millenarista di Gioacchino da Fiore secondo il quale ebrei e cristiani si sarebbero riuniti in una sola società, nella terza èra dello Spirito, nella quale avrebbero avuto una comprensione «spirituale» della Bibbia, mentre nell’Antica e Nuova Alleanza gli ebrei e i cristiani avevano avuto solo una comprensione letterale della Scrittura.
Se - in tale epoca (XII secolo) - San Bernardo di Chiaravalle (ribadendo la tradizione patristica) affermava che Israele, dopo il deicidio, era il «fico secco e sterile» maledetto da Gesù e condannato ad essere bruciato, poiché privo di opere buone, mentre si sarebbero salvati solo coloro che seguendo Cristo avessero praticato la Legge del Vangelo, di qualunque popolo fossero stati (ebrei o gentili), «Gioacchino, invece, credeva che il popolo di Israele sarebbe stato fecondo (…), la stirpe di Sem si sarebbe fusa con quella di Jafet per formare un unico popolo in grado di produrre in sovrabbondanza frutti spirituali» (1).
Lo stesso Robert E. Lerner (nato a New York nel 1940, professore di storia medievale all’università di Northwestern, uno dei maggiori conoscitori del pensiero ereticale e millenarista del medioevo) ammette che la visione della teologia della storia sul rapporto giudaismo-cristianesimo di Gioacchino era «irenica» e che contraddice la tesi di Norman Cohn secondo il quale ogni millenarismo medievale fu antigiudaico.
Infatti, secondo l’Abate da Fiore, ebrei e gentili si sarebbero riuniti nella terza èra spirituale (che sarebbe durata mille anni) e avrebbero celebrato assieme le feste di sant’Abramo e di san David.
La parola di Dio sarebbe tornata al popolo al quale era stata affidata per primo.
Poiché grazie all’ispirazione finale dello Spirito Santo, gli ebrei avrebbero acquistato la vera «intelligenza spirituale».
Il professor Lerner conclude: «Ne conseguiva che in avvenire ci sarebbe stato un nuovo popolo eletto, proprio come i cristiani erano subentrati agli ebrei. Tale popolo sarebbe stato formato dai nuovi ‘uomini spirituali’, contemplativi che erano giunti al ‘terzo cielo’. Secondo Gioacchino il ‘primo cielo era l’Antico Testamento fondato sui Patriarchi. Il ‘secondo cielo’ il Nuovo Testamento fondato sugli Apostoli (…) c’era da attendersi che Gioacchino stabilisse che la progressione avrebbe condotto gli eletti il più lontano possibile dagli ebrei, ma sorprendentemente non fu così (…) essa prevedeva un riavvicinamento agli ebrei» (2).

Secondo Gioacchino il clero cattolico del Nuovo Testamento, avrebbe perseguitato (per gelosia del loro spirito profetico) i monaci spirituali della terza èra dello Spirito o «Nuovissimo Testamento» e quindi li avrebbe costretti a far ritorno a Sion, come se tornassero dai loro padri.
«A questo punto Gioacchino solleva un interrogativo cruciale: perché sarebbe stato più conveniente per i contemplativi coabitare con gli ebrei ora, piuttosto che in passato? (…) il ritorno dei perfetti (semiti) alla terra da cui provenivano avrebbe trasformato quella terra stessa, ed operato in favore di una salvezza mutualmente benefica. (…) Sorprendente in questo caso non tanto l’idea della conversione finale degli ebrei… L’aspetto innovativo… va ricercato nell’affermazione secondo cui, alla fine dei tempi, il mondo avrebbe assistito all’unione di gentili ed ebrei, unione da cui entrambi i popoli avrebbero tratto reciproco beneficio» (3).

Occorre precisare che Gioacchino esagerava nell’interpretazione dell’Apocalisse, cercandovi tutti i dettagli (date comprese) della storia dell’umanità sino alla fine del mondo; tuttavia non tutto ciò che scriveva era campato in aria. Un certo fondamento nella realtà lo si trova nell’opera dell’abate fiorense, ma portato a conseguenze che sono incompatibili con la dottrina cattolica e l’interpretazione della Scrittura data unanimemente dai Padri ecclesiastici. Per evitare l’eccesso gioachimita, non occorre cadere nel difetto origenista e di altri che, trattando il problema dell’Apocalisse dell’escatologia e della figura dell’Anticristo, vi vedono solo una rivelazione di ciò che è successo, sino all’Incarnazione e morte di Gesù (che porrebbero, in maniera assolutamente definitiva, fine all’economia della salvezza) (7); capisco che l’eccesso (alla testimone di Geova) sia ributtante, ma un errore non si corregge con un altro errore, ogni difetto è un eccesso.
Tali questioni non vanno esasperate ma neppure irrise, occorre studiarle pacatamente ed oggettivamente secondo l’interpretazione comune dei Padri e degli esegeti approvati.
Confutazione del Gioachimismo

San Tommaso d’Aquino, risponde e cònfuta (meglio di ogni altro) gli errori millenaristi di Gioacchino e della sua scuola.
Nella Somma Teologica dimostra che la Nuova Alleanza durerà sino alla fine del mondo (S.T., I-II, q. 106, a. 4).
Infatti, la Nuova Alleanza è succeduta alla Vecchia, come il più perfetto al meno perfetto.
Ora, nello stato della vita umana in questo mondo, nulla può essere più perfetto di Cristo e della Nuova Legge, poiché qualcosa è perfetto in quanto si avvicina al suo fine.
Ora, Cristo ci introduce - grazie alla sua Incarnazione e morte - in Cielo.
Quindi, non vi può essere - su questa terra - nulla di più perfetto di Gesù e della sua Chiesa.
Per quanto riguarda lo Spirito Santo, come perfezionatore dell’opera della Redenzione di Cristo, esso è inviato proprio da Cristo per confessare Cristo stesso, che ha promesso formalmente ai suoi Apostoli: «Lo Spirito Santo che Io vi manderò, procedendo dal Padre, renderà testimonianza di Me».
Quindi, il Paraclito non è l’iniziatore di una terza èra, ma testimonia e spiega Cristo agli uomini e li rafforza per poterlo imitare.
Onde, dopo l’Antica e la Nuova Legge, su questa terra non vi sarà una terza Alleanza, ma il terzo stato sarà quello dell’eternità, sempre felice del Cielo o sempre infelice in Inferno.
Gioacchino erra nel trasportare la realtà ultramondana o eterna su questa terra.
Il Regno di cui parla l’abate da Fiore, non riguarda questo mondo, ma l’aldilà.
Infatti, lo Spirito Santo ha spiegato agli Apostoli, (il giorno di Pentecoste, del 33 dopo Cristo), tutta la verità che Cristo aveva predicato e che loro non avevano ancora capito appieno.
Il Paraclito non deve insegnare una nuovissima Legge o un altro Vangelo più spirituale di quello di Cristo, ma deve solo illuminare e dar forza per ben conoscere e ben vivere la dottrina cristiana, che ha perfezionata quella mosaica (S.T., I-II, q. 106, a. 4).
Inoltre la Vecchia Legge, non fu solo del Padre, ma anche del Figlio (raffigurato e prefigurato da Mosè); come pure la Nuova Legge non fu solo del Figlio, ma anche dello Spirito promesso e inviato da Cristo ai suoi Apostoli.
La Legge di Cristo è la Grazia dello Spirito santo, che illumina, vivifica e irrobustisce per potere osservare La Legge divina.
Come già nell’Antico Testamento, era lo Spirito Santo ad illuminare e corroborare i Patriarchi e i Profeti, i quali pur vivendo sotto la Vecchia Legge, avevano già lo spirito della Nuova e la vivevano eroicamente, mediante la grazia dello Spirito Santo (per attribuzione).

Quando Gesù insegna agli Apostoli che «Il Regno dei Cieli è vicino», non si riferisce - spiega San Tommaso - solo alla distruzione di Gerusalemme, come termine definitivo della Vecchia Alleanza e inizio formale della Nuova, ma anche alla fine del mondo (S.T., I-II, q. 6, a. 4, ad 4; III, q. 34, a. 1, ad 1; III, q. 7, a. 4, ad 3-4).
Infatti, il Vangelo di Cristo è la «Buona Novella» del Regno (ancora imperfetto) della «Chiesa militante» su questa terra; e del Regno (oramai e per sempre perfetto) della «Chiesa trionfante» nei Cieli.
Inoltre, nel Commento a Matteo sul discorso escatologico di Gesù (XXIV, 36), San Tommaso postilla: «Qualcuno potrebbe credere che questo discorso di Cristo, riguardi solo la fine di Gerusalemme…; però sarebbe un grosso errore riferire tutto quanto è stato detto solo alla distruzione della Città santa e quindi la spiegazione è diversa, … cioè che tutti gli uomini e i fedeli in Cristo sono una sola generazione e che il genere umano e la fede cristiana durerà sino alla fine del mondo» (Expos. In Matth. c. XXIV, 34).
L’Angelico, si basa su tale testo per confutare l’errore gioachimita, secondo il quale la Nuova Alleanza o la Chiesa di Cristo non durerà sino alla fine di tempi; egli riprende l’insegnamento patristico (specialmente del Crisostomo e di San Gregorio Magno) e lo sviluppa anche nella Somma Teologica (I-II, q. 106, a. 4, sed contra).
Perciò, il cristianesimo durerà sino alla fine del mondo, non ci sarà bisogno di una «terza Alleanza pneumatica e universale» (Catolikòs), ma la Chiesa di Cristo è il Regno del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo (con buona pace di Gioacchino e seguaci), non occorre sognare il rimpiazzamento del cristianesimo, basta solo viverlo sempre più intensamente.

β) I primi discepoli di Gioacchino

1) Il francescano Gerardino da Borgo San Donnino nel 1254 scrisse un libro intitolato «Il Vangelo eterno» nel quale «rivela un aspetto sorprendentemente filo-giudaico: ‘Il Signore riserverà loro delle benedizioni… anche se persistono nel giudaismo’. (…) questa proposizione errata, si trovava [secondo Gerardino] nel Liber de Concordia [di Gioacchino] (…), coloro che appartengono ai collegi dei monaci dovranno provvedere… ad allontanarsi dal clero secolare e prepararsi al ritorno dell’antico popolo d’Israele» (9).
2) Un altro discepolo di Gioacchino, dopo Pietro di Giovanni Olivi (+ 1298) fu Giovanni da Rupescissa, un francescano francese nato attorno al 1310, che profetizzava «la miracolosa conversione del popolo d’Israele, destinato a divenire il nuovo campione di una nuova fede cristiana purificata… Dal popolo d’Israele convertito sarebbe sorto un nuovo imperatore [una sorta di Messia militante] che avrebbe distrutto Roma… per rendere ancora più esplicita l’idea per cui gli ebrei avrebbero rimpiazzato Roma, Giovanni da Rupescissa definì il nuovo sovrano un ‘Augusto della stirpe di Abramo’. Non solo, dunque, gli ebrei avrebbero preso il posto dei romani come titolari dell’impero universale, ma nessun altro popolo li avrebbe scalzati dalla loro posizione sino alla fine dei tempi» (10).
La Chiesa si sarebbe trasferita da Roma a Gerusalemme.
3) Un altro discepolo dell’abate Gioacchino è stato Federico di Brunswick, un francescano nato nel 1389 in Sassonia.
Egli è ancora più esplicito di Rupescissa e afferma che vi sarebbe stato, nella terza èra, un secondo Messia (reparator) che sarebbe stato «sacerdote e assieme re e avrebbe regnato sino alla fine dei tempi, cioè per un millennio. In sostanza, fecero del reparator un secondo Cristo, senza tuttavia asserirne in maniera esplicita la natura divina. (…) Il reparator, avrebbe regnato realmente come un re…, rappresentando effettivamente un messia per gli ebrei (…), tutto il popolo d’Israele si sarebbe convertito. L’impero romano e quello bizantino sarebbero stati riunificati dando vita a un nuovo impero universale da affidare agli ebrei divenuti la nuova nazione dominante (...). L’accento posto sulla conversione del popolo d’Israele e sulla trasformazione del mondo sotto la guida degli ebrei, giungeva ai profeti da Giovanni da Rupescissa, ma essi mostravano un atteggiamento ancor più filo-giudaico, arrivando ad asserire che a compiere tale trasformazione sarebbe stato un ebreo (…), sotto la [sua] guida sarebbe avvenuta quella che, di fatto, rappresentava la riedificazione del terzo tempio, [che] si poneva in aperta contraddizione con la tradizionale credenza cristiana, secondo cui il popolo d’Israele non avrebbe mai… ricostruito Gerusalemme» (11).
4) Mentre il nostro faceva proseliti in Germania, un altro francescano Francesc Eiximenis (12) (1327-1409), in Catalogna, scriveva trattati millenaristi, egli dedicò la sua esistenza oltre che a scrivere trattati, ad intrecciare relazioni con i grandi di allora (Pietro IV d’Aragona e i suoi familiari), secondo Francesc «gli ebrei si sarebbero convertiti, la sede papale si sarebbe trasferita a Gerusalemme, dove avrebbero regnato un nuovo papa e un nuovo imperatore, entrambi provenienti dal popolo d’Israele»


freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8816351
Caterina63
00venerdì 30 ottobre 2009 14:44
Cari Amici....spesso chiedo anch'io CONFERME alla Provvidenza di ciò che scrivo...perchè nulla provenga dal mio "io" ma bensì in servizio alla Chiesa...ed ecco la conferma...

L'ho appena letta, ed è uscita ieri su La Stampa...ergo non essendo stata a conoscenza prima di quanto vi ho scritto, la prendo come una benevolenza della Provvidenza e che conferma le riflessioni che abbiamo fatto fino a qui....leggete attentamente e collegatelo a quanto ho esposto sopra proprio sulla Liturgia da dove si sono avuti tutti gli altri problemi...
[SM=g7427]




Liturgia: la Riforma si riforma

-------------------------------------------

Il Prefetto della Congregazione per il Culto Divino ha detto che si sta lavorando per ridare alla liturgia il senso del mistero che "non avrebbe mai dovuto perdersi".



MARCO TOSATTI

Questo il significativo testo apparso su "La Stampa" di ieri 29.10.2009:

Il Prefetto della Congregazione per il Culto divino, il cardinale Antonio Cañizares Llovera, in un’intervista a Catalunya Cristiana, rilasciata durante una conferenza a Barcellona, ha ammesso che la sua Congregazione sta lavorando a una “riforma della Riforma” liturgica che è seguita al Concilio Vaticano II.

“Quello che posso dire – ha dichiarato il cardinale – è che è un periodo molto importante per tutti, si è lavorato intensamente, c’è stata una Plenaria della Congregazione, e si sono stilate delle proposte che il Santo Padre ha approvato e che costituiscono la base del nostro lavoro. Il grande obiettivo è di rivitalizzare lo spirito della liturgia in tutto il mondo”.

E ha aggiunto: “Ci sono affari urgenti da sbrigare ogni mattina, in riferimento a eccessi e errori che si stanno commettendo nella liturgia ma soprattutto il tema più urgente e che si sente con urgenza in tutto il mondo, è che il senso della liturgia deve essere ritrovato. Questo non significa semplicemente cambiare rubriche o introdurre nuove cose, ma si tratta semplicemente che la liturgia deve essere vissuta e che deve essere al centro della vita della Chiesa”.

Il porporato ha sottolineato l’esigenza di recuperare “il senso del mistero. Dobbiamo recuperare quello che non avrebbe mai dovuto perdersi. Il più grande male che è stato fatto all’uomo è stato il tentativo di eliminare dalla sua vita la trascendenza e la dimensione del mistero”.

Secondo indiscrezioni pubblicate da “Il Giornale” ad agosto, la Plenaria sarebbe in favore di una maggiore sacralità del rito, di un recupero del senso dell’adorazione eucaristica, di un recupero della lingua latina nella celebrazione e del rifacimento delle parti introduttive del messale per porre un freno ad abusi, sperimentazioni selvagge e inopportune creatività.

Si sarebbero anche detti favorevoli a ribadire che il modo usuale di ricevere la comunione secondo le norme non è sulla mano, ma in bocca.
C’è, è vero, un indulto che permette, su richiesta degli episcopati, di distribuire l’ostia anche sul palmo della mano, ma questo dovrebbe in futuro rimanere un fatto straordinario.


Il «ministro della liturgia» di Papa Ratzinger, Cañizares, starebbe anche facendo studiare la possibilità di recuperare l’orientamento verso Oriente del celebrante almeno al momento della consacrazione eucaristica, come accadeva di prassi prima della riforma, quando sia i fedeli che il prete guardavano verso la Croce e il sacerdote dava dunque le spalle all’assemblea.



[SM=g1740722] [SM=g1740721] [SM=g1740733]

enricorns
00venerdì 30 ottobre 2009 15:13
E si così si torneranno a dire i rosari e a fare le pie devozioni durante la celebrazione eucaristica
Caterina63
00venerdì 30 ottobre 2009 15:40
Re:
enricorns, 30/10/2009 15.13:

E si così si torneranno a dire i rosari e a fare le pie devozioni durante la celebrazione eucaristica




[SM=g8862] spero tu lo dica in senso buono....buttata così la frase potrebbe leggersi anche diversamente...

ne approfitto per sottolineare invece come il Rosario durante la Messa era una prtica molto cara a quanti diventarono poi santi...
san Padre Pio quando non celebrava la Messa e la ascoltava, non stava mai senza il rosario in mano...diceva che era "impossibile accostarsi all'Eucarestia senza la Madre"...

Il Rosario aiutava il fedele che NON comprendeva le molte parti della Messa in cui il sacerdote parlava sottovoce, a sentirsi ugualmente unito perchè uno degli errori fatti con la Messa nuova è stato quello di pretendere di SPIEGARE IL MISTERO DELLA MESSA...

La Messa è e resta un MISTERO proprio perchè non è invenzione umana.... [SM=g8864]
dall'intervista che ho riportato leggiamo:

Il porporato ha sottolineato l’esigenza di recuperare “il senso del mistero. Dobbiamo recuperare quello che non avrebbe mai dovuto perdersi. Il più grande male che è stato fatto all’uomo è stato il tentativo di eliminare dalla sua vita la trascendenza e la dimensione del mistero”.


Nel momento in cui si è voluto SPIEGARE LA MESSA, abbiamo eliminato ANCHE LA MADRE che porta con se il MISTERO DELL'INCARNAZIONE...appare evidente a chiunque che nella nuova Messa Maria o viene messa da parte nelle Feste che la riguardano, oppure viene trattata COME UNA SEMPLICE FEDELE INSIEME AGLI ALTRI... [SM=g7362]
nella Messa di sempre invece Maria è CON I FEDELI MA E' REGINA è la Madre, per questo la si invocava con il Rosario durante la Messa per potersi farsi accompagnare da Lei alla Comunione...

Naturalmente una certa riforma atta ad evitare che il Rosario prendesse il sopravvento sulla Messa fu normale...ci vuole un equilibrio per tutto...ma il Rosario è stato completamente eliminato dall'attività Liturgica eucaristica...Grazie a Giovanni Paolo II esso ritornò durante l'Adorazione Eucaristica, ma prima della Messa, a parte in alcune Parrocchie che lo si dice nel vespertino prima della Messa delle 18,00, il Rosario di fatto NON si dice più...
o peggio, è stato dissociato dalla Messa... MARIA E' STATA SEPARATA DAL FIGLIO nella Messa...

qui c'è il Documento
difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...

che spiega la pratica del Rosario davanti all'Eucarestia... [SM=g8864]

[SM=g7427]
hhh.
00venerdì 30 ottobre 2009 18:55
Re:
Caterina63, 30/10/2009 14:44:

Cari Amici....spesso chiedo anch'io CONFERME alla Provvidenza di ciò che scrivo...perchè nulla provenga dal mio "io" ma bensì in servizio alla Chiesa...ed ecco la conferma...

L'ho appena letta, ed è uscita ieri su La Stampa...ergo non essendo stata a conoscenza prima di quanto vi ho scritto, la prendo come una benevolenza della Provvidenza e che conferma le riflessioni che abbiamo fatto fino a qui....leggete attentamente e collegatelo a quanto ho esposto sopra proprio sulla Liturgia da dove si sono avuti tutti gli altri problemi...
[SM=g7427]




Liturgia: la Riforma si riforma

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Il Prefetto della Congregazione per il Culto Divino ha detto che si sta lavorando per ridare alla liturgia il senso del mistero che "non avrebbe mai dovuto perdersi".



MARCO TOSATTI

Questo il significativo testo apparso su "La Stampa" di ieri 29.10.2009:

Il Prefetto della Congregazione per il Culto divino, il cardinale Antonio Cañizares Llovera, in un’intervista a Catalunya Cristiana, rilasciata durante una conferenza a Barcellona, ha ammesso che la sua Congregazione sta lavorando a una “riforma della Riforma” liturgica che è seguita al Concilio Vaticano II.

“Quello che posso dire – ha dichiarato il cardinale – è che è un periodo molto importante per tutti, si è lavorato intensamente, c’è stata una Plenaria della Congregazione, e si sono stilate delle proposte che il Santo Padre ha approvato e che costituiscono la base del nostro lavoro. Il grande obiettivo è di rivitalizzare lo spirito della liturgia in tutto il mondo”.

E ha aggiunto: “Ci sono affari urgenti da sbrigare ogni mattina, in riferimento a eccessi e errori che si stanno commettendo nella liturgia ma soprattutto il tema più urgente e che si sente con urgenza in tutto il mondo, è che il senso della liturgia deve essere ritrovato. Questo non significa semplicemente cambiare rubriche o introdurre nuove cose, ma si tratta semplicemente che la liturgia deve essere vissuta e che deve essere al centro della vita della Chiesa”.

Il porporato ha sottolineato l’esigenza di recuperare “il senso del mistero. Dobbiamo recuperare quello che non avrebbe mai dovuto perdersi. Il più grande male che è stato fatto all’uomo è stato il tentativo di eliminare dalla sua vita la trascendenza e la dimensione del mistero”.

Secondo indiscrezioni pubblicate da “Il Giornale” ad agosto, la Plenaria sarebbe in favore di una maggiore sacralità del rito, di un recupero del senso dell’adorazione eucaristica, di un recupero della lingua latina nella celebrazione e del rifacimento delle parti introduttive del messale per porre un freno ad abusi, sperimentazioni selvagge e inopportune creatività.

Si sarebbero anche detti favorevoli a ribadire che il modo usuale di ricevere la comunione secondo le norme non è sulla mano, ma in bocca.
C’è, è vero, un indulto che permette, su richiesta degli episcopati, di distribuire l’ostia anche sul palmo della mano, ma questo dovrebbe in futuro rimanere un fatto straordinario.


Il «ministro della liturgia» di Papa Ratzinger, Cañizares, starebbe anche facendo studiare la possibilità di recuperare l’orientamento verso Oriente del celebrante almeno al momento della consacrazione eucaristica, come accadeva di prassi prima della riforma, quando sia i fedeli che il prete guardavano verso la Croce e il sacerdote dava dunque le spalle all’assemblea.



[SM=g1740722] [SM=g1740721] [SM=g1740733]





grazie per le informazioni,sono felice,finalmente si torna a dare il giusto culto per quando riceviamo il corpo di cristo e nutriamo la nostra anima ,io mi sono sempre rifiutato di prendere la particola nella mano o addirittura come succede in molte chiese con un'abuso di potere viene dato da un non sacerdote e servito sempre nella mano,NON STIAMO MICA IN PIZZERIA CHE MANGIAMO UNA BRUSCHETTA ,VERGOGNA!!!!!


[SM=g7362]


MENTRE CHI LO FA IGNORANTEMENTE NON HA NESSUNA COLPA CE CHI NON E' VITTIMA D'IGNORANZA MA SI FINGE INVOLONTARIAMENTE IGNORANTE PER NON AGIRE BENE ,QUESTO SOLO DIO LO SA.
hhh.
00venerdì 30 ottobre 2009 18:57
Re: Re:
Caterina63, 30/10/2009 15:40:




[SM=g8862] spero tu lo dica in senso buono....buttata così la frase potrebbe leggersi anche diversamente...



SPERO ANCHIO








enricorns
00venerdì 30 ottobre 2009 20:56

spero tu lo dica in senso buono....buttata così la frase potrebbe leggersi anche diversamente...

perchè c'è un senso buono e uno cattivo di esprimersi?

tu stessa dici che padre Pio ascoltava la messa, ed ascoltare non è celebrare e noi siamo chiamati a celebrare col sacerdote che presiede.

impossibile accostarsi all'eucarestia senza la madre, certo, ma non deve certo distrarre.

Caterina63
00venerdì 30 ottobre 2009 23:38
Re:
enricorns, 30/10/2009 20.56:

spero tu lo dica in senso buono....buttata così la frase potrebbe leggersi anche diversamente...

perchè c'è un senso buono e uno cattivo di esprimersi?

tu stessa dici che padre Pio ascoltava la messa, ed ascoltare non è celebrare e noi siamo chiamati a celebrare col sacerdote che presiede.

impossibile accostarsi all'eucarestia senza la madre, certo, ma non deve certo distrarre.






Mi aspettavo una risposta del genere, ma speravo anche di no....
Perdonami enricorns, ma ciò che dici non è affatto cattolico...

NOI NON CELEBRIAMO LA MESSA.....NON siamo celebranti e non siamo sacerdoti ORDINATI....solo il Sacerdote PRESIEDE, CELEBRA...NOI PARTECIPIAMO, ASCOLTIAMO LA MESSA, LA PRENDIAMO, CI UNIAMO AL SACERDOTE NELL'OFFERTORIO, MA NON CELEBRIAMO, NON CONCELEBRIAMO...E' IL SACERDOTE CHE OFFRE AL PADRE LA MESSA PERCHE' E' CRISTO CHE SI OFFRE PER MEZZO DEL SACERDOTE...

Ecco, quanto hai detto è la testimonianza dell'eresia partita negli anni'70 sulla concelabrazione nella Messa E LA CONFUSIONE DEI RUOLI denunciata dallo stesso Pontefice...
è stata l'apostasia dalla vera fede che ha stravolto il significato della Messa...

Quella del FEDELE CHE CELEBRA CON IL PASTORE E' PROTESTANTE perchè da loro il pastore NON è consacrato, non ha il sacerdozio Ordinato ergo è giusto che lui sia uguale al fedele anche perchè nella loro Cena NON avviene la transustanziazione...ergo non c'è L'ALTER CHRISTI(=SACERDOTE ORDINATO) ma non per noi cattolici....
il Sacerdozio Ordinato è infatti uno dei 7 Sacramenti abolito dai protestanti...

Complimenti per la concezione che hai di Maria nella Messa...se dici che Lei  arriva a distoglierti dal Cristo il problema è tuo NON SUO...

Voglio sperare che non sia questo che vi insegnano al RnS, conoscendo Gino e Teofilo per fortuna no....sembra che queste siano tue concezioni errate ma non farle passare come insegnamento della dottrina cattolica: IL FEDE NON CELEBRA AFFATTO LA MESSA CON IL SACERDOTE...IL FEDELE PARTECIPA,PRENDE,  ASCOLTA E SI UNISCE, completando la partecipazione ATTIVA CON IL BANCHETTO... 

Ricordando le parole della Sacrosanctum Concilium: tutti i fedeli dovrebbero essere formati a quella piena consapevole e attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche, alla quale il popolo cristiano ha diritto e dovere in forza del battesimo
.....
NON CELEBRAZIONE, MA PARTECIPAZIONE ALLA CELEBRAZIONE....

dice a ragione Benedetto XVI:

"Una cosa dovrebbe essere chiara. La liturgia non deve essere il terreno di sperimentazione per ipotesi teologiche. "

E’ necessario, Venerabili Fratelli, spiegare chiaramente al vostro gregge come il fatto che i fedeli prendano parte al Sacrificio Eucaristico non significhi tuttavia che essi godano di poteri sacerdotali.”
(Pio XII  Enciclica, Mediator Dei )

La Dottrina Cattolica insegna che il prete possiede un vero sacerdozio che gli conferisce poteri che gli altri, laici, non hanno.
La dottrina Protestante insegna che no, non esiste un sacerdozio al di fuori di quello che possiedono tutti i battezzati senza alcuna distinzione e che la Santa Cena è celebrata da tutti insieme a colui che presiede.

Il pastore Luterano L.Reed, nell’applaudire la Riforma Liturgica cattolica della Messa degli anni Settanta, dice: “Riconoscendo il principio del sacerdozio comune a tutti i fedeli, si è fatto della Confessione un atto dell’assemblea e non soltanto del sacerdozio, finalmente un passo avanti davvero rivoluzionario ed importante che Lutero avanzò molti anni fa a partire dalla celebrazione della Santa Cena, quel che celebra il sacerdote lo celebra anche il fedele….” Occhi al cielo

(La Liturgia Luterana, Luther D.Reed, pag. 257)


Papa Benedetto XVI e la liturgia

BOLOGNA, sabato, 28 febbraio 2009 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito la relazione pronunciata dal prof. Davide Ventura sul tema “Papa Benedetto XVI e la liturgia - Importanza e centralità della liturgia", intervenendo il 22 febbraio scorso a Bologna, presso la chiesa di S. Maria della Pietà, in occasione del III anniversario dell’apertura della causa di beatificazione del Servo di Dio Tomas Josef M. Tyn O.P.

“Actuosa participatio”

Come ricordato in quest’ultimo testo, il concilio Vaticano II ha in più riprese richiesto una “actuosa participatio”, una “partecipazione attiva” dei fedeli al culto. Come si sa, questo è stato di solito interpretato nel senso di una condanna al preteso ruolo “passivo” a cui la liturgia tradizionale avrebbe relegato i fedeli. La frase sopra citata, “Non c'è proprio nulla di «attivo» nell'ascoltare, nell'intuire, nel commuoversi?”, rivela chiaramente il pensiero del Papa in merito. Più notevoli ancora, e in parte sorprendenti, sono le righe che leggiamo in “Introduzione allo spirito della liturgia” a p. 167: “In che cosa consiste, però, questa partecipazione attiva? Che cosa bisogna fare? Purtroppo questa espressione è stata molto presto fraintesa e ridotta al suo significato esteriore, quello della necessità di un agire comune, quasi si trattasse di far entrare concretamente in azione il numero maggiore di persone possibile il più spesso possibile.

La parola «partecipazione» rinvia, però, a un’azione principale, a cui tutti devono avere parte”. Quale sarà dunque in realtà questa “actio”, questa azione a cui tutta l’assemblea è chiamata, ora come sempre, a partecipare? Come accenna il Papa, si sa che di solito si è dato a questa domanda la risposta pratica di moltiplicare e distribuire a quante più persone possibile i servizi paraliturgici durante la celebrazione: vi è chi accende le candele e chi le spegne, chi bada all’acqua e chi al vino, chi legge il profeta e chi l’epistola, chi canta il salmo e chi il Gloria; la preghiera dei fedeli deve vedersi alternare una persona diversa per ogni invocazione, e la processione dell’offertorio deve a volte somigliare a un corteo. Non così per il Papa. Continua il testo citato: “Con il termine «actio», riferito alla liturgia, si intende nelle fonti il canone eucaristico.

La vera azione liturgica, il vero atto liturgico, è la oratio: la grande preghiera, che costituisce il nucleo della celebrazione liturgica e che proprio per questo, nel suo insieme, è stata chiamata dai Padri con il termine oratio. […] Questa oratio – la solenne preghiera eucaristica, il «canone» - è davvero più che un discorso, è actio nel senso più alto del temine. In essa accade, infatti, che l’actio umana (così come è stata sinora esercitata dai sacerdoti nelle diverse religioni) passa in secondo piano e lascia spazio all’actio divina, all’agire di Dio. […] Ma come possiamo noi avere parte a questa azione? […] noi dobbiamo pregare perché (il sacrificio del Logos) diventi il nostro sacrificio, perché noi stessi, come abbiamo detto, veniamo trasformati nel Logos e diveniamo così vero corpo di Cristo: è di questo che si tratta”.

**************

Nell’ultima cena Cristo ha comandato  SOLO AI SUOI CHE ORDINAVA COSI' SACERDOTI,  di perpetuare il suo sacrificio dicendo “Fate questo in memoria di me”.... non lo ha detto a tutte le folle, ma solo a loro...
La partecipazione dei fedeli non si riduce solo a prendere parte alla Santa Comunione, ma riguarda anzitutto l’offerta del sacrificio partendo dalla preghiera.
A Messa i fedeli sono chiamati a unire le loro azioni, le loro fatiche, le loro preghiere e i loro meriti a quelli di Cristo.
Questo avviene già quando il sacerdote prima dell’orazione iniziale (la colletta) dice preghiamo, e sosta in silenzio qualche istante per dare a tutti la possibilità di pregare silenziosamente. Poi raccoglie (ecco la colletta, che significa raccolta) le preghiere di tutti e insieme con quelle della Chiesa le presenta al Signore.
In modo tutto particolare i fedeli offrono se stessi al Signore al momento dell’offertorio.
Lo fanno quando il sacerdote dice a nome di tutti: “Benedetto sei tu, Signore Dio dell’universo dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane frutto della terra e del lavoro dell’uomo. Lo presentiamo a te, perché diventi per noi cibo di vita eterna”.
Ugualmente lo fanno al momento dell’offerta del vino, “frutto della vite e del lavoro dell’uomo”.
Sempre nell’offertorio, il popolo dice al sacerdote: “Il Signore riceva dalla tue mani questo sacrificio (sottinteso: il sacrificio della nostra vita, che uniamo volentieri a quello di Cristo) a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa”.
Inoltre i fedeli rinnovano l’offerta di se stessi seguendo devotamente la preghiera eucaristica pronunciata dal sacerdote.


Il sacerdote, per motivi seri, può celebrare anche senza la presenza di un solo fedele che la Messa avrebbe l'identico valore....mentre, come spiega il Santo Curato d'Ars NESSUN FEDELE POTREBBE AVERE UNA MESSA SENZA IL SACERDOTE.... 
Non a caso ultimamente i Papi non hanno cessato di esortare i sacerdoti a celebrare quotidianamente anche se non vi fosse la presenza del popolo.
Per il merito intrinseco ad ogni Messa, un sacerdote dà di più alla Chiesa e al mondo intero con la celebrazione dell’Eucaristia che con molte altre opere, al contrario i fedeli Laici possono anche saltare la Messa quotidiana (non quella domenicale e festive) e compiere durante la settimana opere caritative.

Infatti per il Sacerdote E' OBBLIGATORIO CELEBRARE ALMENO UNA MESSA AL GIORNO, al fedele è d'obbligo LA PARTECIPAZIONE la Domenica e le Feste Liturgiche dell'anno....

Come abbiamo visto gli errori che abbiamo segnalato nei messaggi precedenti sono stati confermati da questo esempio...

Spero che questa spiegazione sia sufficiente alla comprensione dell'errore seppur in buona fede....

La MADRE NON DISTOGLIE MAI....




P.S.

qui troverete una serie di libri seri che spiegano la Messa, la partecipazione del fedele e la celebrazione del Sacerdote...
cliccare qui:

TUTTO SULLA SANTA MESSA




hhh.
00sabato 31 ottobre 2009 12:23
Re:
enricorns, 30/10/2009 20:56:

spero tu lo dica in senso buono....buttata così la frase potrebbe leggersi anche diversamente...

perchè c'è un senso buono e uno cattivo di esprimersi?

tu stessa dici che padre Pio ascoltava la messa, ed ascoltare non è celebrare e noi siamo chiamati a celebrare col sacerdote che presiede.

impossibile accostarsi all'eucarestia senza la madre, certo, ma non deve certo distrarre.





La S.Messa è il sacrificio che trattiene la Giustizia Divina, che regge tutta la Chiesa, che salva il mondo.

Nell'ora della morte, le Messe che avrai devotamente intese formeranno la tua più grande consolazione.

Ogni Messa presso la giustizia di Dio perora il tuo perdono.

Ad ogni Messa puoi diminuire la pena temporale dovuta ai tuoi peccati, più o meno secondo il tuo fervore.

Gesù ti perdona i peccati veniali da te non confessati e dei quali sei pentito.

Viene diminuito su te l'impero di satana.

Una Messa ascoltata in vita sarà più salutare che tante altre da altri intese per te dopo la tua morte.

Sei preservato da molti pericoli e disgrazie da cui saresti abbattuto.

Diminuisci il tuo purgatorio con ogni Messa.

Il S.Sacrificio è il più efficace suffragio che sorpassa tutte le preghiere, le buone opere e penitenze; infallibilmente produce il suo effetto a pro delle anime per sua virtù propria ed immediata.

Ogni Messa ti procura un più alto grado di gloria in Cielo.

E vieni pur benedetto nei tuoi affari e interessi personali.

Se conoscessimo il valore del S.Sacrificio della Messa, quale zelo maggiore porteremmo mai nell'ascoltarla.
( S.Curato d'Ars)

Sappi, o cristiano, che la Messa è l'atto più santo della religione: tu non potresti far niente di più glorioso a Dio, nè di più vantaggioso alla tua anima che di ascoltarla piamente e il più sovente.
( B.P.Eymmard)

Si merita di più ascoltando devotamente una Santa Messa che col distribuire ai poveri tutte le proprie sostanze e col girare pellegrinando tutta la terra.
( S.Bernardo)

Una sola Messa dà più onore a Dio che tutte le virtù eminenti praticate dai giusti sulla terra e più che tutte le lodi fervorose espresse dai Santi e dagli Angeli in Cielo.
Il Signore ci accorda tutto quello che nella Santa Messa Gli domandiamo e ciò che è più, ci da quello che non pensiamo neppure di chiedere che ci è pur necessario.
( S.Girolamo)

Assicurati, disse Gesù a Geltrude, che a chi ascolta devotamente la S.Messa, io manderò negli ultimi istanti della sua vita, tanti dei miei Santi per confortarlo e proteggerlo quante saranno state le Messe da lui ben ascoltate.


Capite ora come è importante scegliere bene il modo migliore per onorare Dio?
hhh.
00sabato 31 ottobre 2009 12:23
Re:
enricorns, 30/10/2009 20:56:

spero tu lo dica in senso buono....buttata così la frase potrebbe leggersi anche diversamente...

perchè c'è un senso buono e uno cattivo di esprimersi?

tu stessa dici che padre Pio ascoltava la messa, ed ascoltare non è celebrare e noi siamo chiamati a celebrare col sacerdote che presiede.

impossibile accostarsi all'eucarestia senza la madre, certo, ma non deve certo distrarre.





La S.Messa è il sacrificio che trattiene la Giustizia Divina, che regge tutta la Chiesa, che salva il mondo.

Nell'ora della morte, le Messe che avrai devotamente intese formeranno la tua più grande consolazione.

Ogni Messa presso la giustizia di Dio perora il tuo perdono.

Ad ogni Messa puoi diminuire la pena temporale dovuta ai tuoi peccati, più o meno secondo il tuo fervore.

Gesù ti perdona i peccati veniali da te non confessati e dei quali sei pentito.

Viene diminuito su te l'impero di satana.

Una Messa ascoltata in vita sarà più salutare che tante altre da altri intese per te dopo la tua morte.

Sei preservato da molti pericoli e disgrazie da cui saresti abbattuto.

Diminuisci il tuo purgatorio con ogni Messa.

Il S.Sacrificio è il più efficace suffragio che sorpassa tutte le preghiere, le buone opere e penitenze; infallibilmente produce il suo effetto a pro delle anime per sua virtù propria ed immediata.

Ogni Messa ti procura un più alto grado di gloria in Cielo.

E vieni pur benedetto nei tuoi affari e interessi personali.

Se conoscessimo il valore del S.Sacrificio della Messa, quale zelo maggiore porteremmo mai nell'ascoltarla.
( S.Curato d'Ars)

Sappi, o cristiano, che la Messa è l'atto più santo della religione: tu non potresti far niente di più glorioso a Dio, nè di più vantaggioso alla tua anima che di ascoltarla piamente e il più sovente.
( B.P.Eymmard)

Si merita di più ascoltando devotamente una Santa Messa che col distribuire ai poveri tutte le proprie sostanze e col girare pellegrinando tutta la terra.
( S.Bernardo)

Una sola Messa dà più onore a Dio che tutte le virtù eminenti praticate dai giusti sulla terra e più che tutte le lodi fervorose espresse dai Santi e dagli Angeli in Cielo.
Il Signore ci accorda tutto quello che nella Santa Messa Gli domandiamo e ciò che è più, ci da quello che non pensiamo neppure di chiedere che ci è pur necessario.
( S.Girolamo)

Assicurati, disse Gesù a Geltrude, che a chi ascolta devotamente la S.Messa, io manderò negli ultimi istanti della sua vita, tanti dei miei Santi per confortarlo e proteggerlo quante saranno state le Messe da lui ben ascoltate.


Capite ora come è importante scegliere bene il modo migliore per onorare Dio?
enricorns
00sabato 31 ottobre 2009 14:49

mercoledì 10 dicembre 2008

IL SACERDOZIO COMUNE DEI FEDELI

San Pietro, nella seconda Lettura, chiama i fe­deli «stirpe eletta, sacerdozio regale... ».
In virtù del Battesimo i laici vengono «consacrati» a Dio con una vera Vocazione, perciò sono chiamati «stirpe eletta (scelti, chiamati)».
Per questo motivo essi non appartengono più a se stessi, ma a Dio quali membra del corpo mistico di Gesù Cristo, che è tutto sacerdotale.
Il Concilio Vaticano II nel documento Lumen gentium afferma che «il Sommo ed Eterno Sacer­dote Gesù Cristo vuole continuare anche attraver­so i laici la sua testimonianza e il suo ministero e concede loro parte del suo ufficio sacerdotale, per esercitare un culto spirituale, affinché Dio sia glorificato e gli uomini salvati».
Il Corpo Mistico di Gesù Cristo è Corpo e Capo. La differenza che vi è tra il Sacerdozio dei fe­deli e il Sacerdozio ministeriale (che è proprio di chi riceve il Sacramento dell'Ordine Sacro) sta proprio in questa distinzione:
- chi riceve il Battesimo diventa membro del Corpo Mistico di Gesù Cristo con doveri e funzioni specifiche;
- chi riceve il Sacramento dell'Ordine Sacro diventa partecipe della dignità e delle funzioni pro­prie del Capo del Corpo Mistico, ha quindi, la po­testà di Consacrare l'Eucaristia, di assolvere dai peccati, di essere maestro e guida delle anime, di essere pastore come Gesù pastore, sempre in unio­ne col Papa e coi Vescovi.
Nel battezzato vi è presente Gesù in quanto è divenuto come lui figlio di Dio; nel consacrato con il Sacramento dell'Ordine Sacro vi è presente Gesù come Sommo ed Eterno Sacerdote.
Come si esercita il sacerdozio comune dei fedeli. 1 fedeli esercitano il loro sacerdozio comune: l) procurando da soli e in comunione con la Chiesa la Gloria di Dio e la salvezza delle anime; 2) testimoniando in privato e in pubblico la lo­ro convinta e gioiosa adesione a Cristo e alla Chie­sa, vivendo una vita conforme al Vangelo;
3) trasformando, per opera dello Spirito Santo, se stessi e tutta la vita di famiglia, di lavoro, di studio, di relazioni, in un sacrificio perenne gradito a Dio.
Unita al sacrificio della Messa tutta la vita del laico diventa una «Messa».
Molestie, dolori, delusioni, tristezze, malattie e tutto ciò che il Signore chiama col nome di Croce accettata con amore e per amore costituisce il sa­crificio sacerdotale dei fedeli, la Messa dei fedeli.
Essi devono diventare «Ostia con Gesù Ostia». Anche il Sacerdote deve - per il Battesimo ri­cevuto - nella sua vita esercitare questo aspetto del sacerdozio comune dei fedeli.
Se si vivono questi valori allora Sacerdoti e laici consacrano il mondo a Dio.
La Madonna ha esercitato in pienezza e per­fezione il Sacerdozio Comune dei Fedeli in perfetta comunione con la volontà del Padre con il dono totale di se stessa a Dio.
Maria ha procurato e procura in modo eccelso la gloria di Dio e la salvezza delle anime di cui è Madre.
Maria si è immolata totalmente, senza riserve, col Figlio Crocifisso.
Il suo dono sacerdotale sta nelle parole dette dall'Angelo: «Eccomi! Sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola».
Diciamo anche noi a Dio: Eccomi!

I requisiti e le qualità del Sacerdote
Nella lettera agli Ebrei, cap. 7 vers. 26, si elen­cano le qualità che si richiedono per essere Sommo Sacerdote: «Tale era, infatti, il sommo Sacerdote che ci occorreva: Santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli». Tale è in modo perfettissimo Gesù.
Chi ha ricevuto l'Ordine Sacro ha il dovere di avvicinarsi sempre più a questo ideale.
Ma anche i fedeli, partecipi del sacerdozio comune, devono guardare al Modello per essere quanto più è possibile simili a Gesù.
In tal modo essi diventano in qualche modo conformi a Cristo e come Lui sono nello stesso tempo Altare, Vittima e Sacerdote.
È lo Spirito Santo che compie quest'opera di trasformazione interiore così come la Chiesa ci fa pregare nella preghiera eucaristica III: «Dona la pienezza dello Spirito Santo... Egli faccia di noi un sacrificio perenne a Te gradito!».
enricorns
00sabato 31 ottobre 2009 15:38
Nella Sacrosanctum Concilium, al n. 26, si afferma: "le azioni liturgiche non sono azioni private, ma celebrazioni della Chiesa". In queste celebrazioni, ammonisce SC, al n. 28, "ciascuno, ministro o fedele, svolgendo il proprio ufficio, compia soltanto e tutto ciò che, secondo la natura del rito e le norme liturgiche, è di sua competenza". Dato che l'assemblea cultuale è manifestazione, e anche realizzazione della Chiesa, il rito cristiano è celebrato dai partecipanti nella molteplicità dei ruoli e specificità delle funzioni che ognuno esercita in essa.
enricorns
00sabato 31 ottobre 2009 15:43
48. Perciò la Chiesa si preoccupa vivamente che i fedeli non assistano come estranei o muti spettatori a questo mistero di fede, ma che, comprendendolo bene nei suoi riti e nelle sue preghiere, partecipino all'azione sacra consapevolmente, piamente e attivamente; siano formati dalla parola di Dio; si nutrano alla mensa del corpo del Signore; rendano grazie a Dio; offrendo la vittima senza macchia, non soltanto per le mani del sacerdote, ma insieme con lui, imparino ad offrire se stessi, e di giorno in giorno, per la mediazione di Cristo, siano perfezionati nell'unità con Dio e tra di loro [38], di modo che Dio sia finalmente tutto in tutti. (SC § 48)

enricorns
00sabato 31 ottobre 2009 15:53
Ufficio Liturgico Nazionale

Preghiere Eucaristiche



Preghiere eucaristiche
Con la Preghiera eucaristica, il sacerdote invita il popolo a innalzare il cuore verso il Signore nella preghiera e nell’azione di grazie, e lo associa a sé nella solenne preghiera, che egli, a nome di tutta la comunità, rivolge a Dio Padre per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito Santo. Il significato di questa Preghiera è che tutta l’assemblea dei fedeli si unisca insieme con Cristo nel magnificare le grandi opere di Dio e nell’offrire il sacrificio. La Preghiera eucaristica esige che tutti l’ascoltino con riverenza e silenzio. (Ordinamento Generale del Messale Romano, 78)

Ufficio liturgico nazionale
Ghergon
00sabato 31 ottobre 2009 16:33
Re: Re: Re:
Caterina63, 30/10/2009 12.58:




[SM=g7515] è 'na parola quel che chiedi....

Possiamo avanzare alcuni spunti certi di NON sbagliare nelle valutazioni, ne possiamo prendere atto senza ovviamente formulare una parola fine dal momento che da duemila anni l'apostasia è in atto e fino al ritorno di Cristo... [SM=g8864]

cominciamo dalla Bibbia:

Dice san Paolo ai Tessalonicesi che solo quando sarà TOLTO DI MEZZO ciò che lo tiene...allora con la grande apostasia verrà l'anticristo e ciò è permesso da Dio perchè SI RIVELI L'INIQUO E L'INIQUITA'....

2Tess.2

5 Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose?
6 E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora.
7 Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene.
8 Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo,
9 la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri,
10 e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi.
11 E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna
12 e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.
13 Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità,
14 chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
15 Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. 16 E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza,
17 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.


CHI FRENA L'INIQUITA' E' IL DIRITTO NATURALE, dice san Tommaso d'Aquino....quando questo sarà del tutto spazzato via, allora i nodi verranno al pettine...e ci stiamo avvicinando...
a noi sta la scelta di scegliere da che parte stare O CON DIO O CONTRO DIO
...

Il Concilio Vaticano II, che a detta di alcuni studiosi avrebbe dovuto essere fatto sotto Pio XII per evitare quanto poi accadde (ma con il senno del poi non si fa la storia [SM=g8468] Pio XII infatti aveva intenzioni di fare un Concilio ma per due motivi non lo fece: 1) a causa della guerra; 2) perchè LO TEMEVA, TEMEVA I RIBALTAMENTI che poi si sono verificati), si insinua all'interno di un contesto sociale che vede di colpo RIBALTARE IL DIRITTO NATURALE....
il crollo all'obbedienza alla Chiesa si ha con l'enciclica Humanae Vitae di Paolo VI, contro la contraccezione e contro l'aborto....è il primo passo UFFICIALE DELLA SOCIETA' VERSO IL RIBALTAMENTO DI TALE DIRITTO POSTO DA DIO...il diritto alla Vita...

Madre Teresa di Calcutta dirà: "NON ci sarà alcuna pace se questa NON comincerà dal grembo delle madri..."

C'è dunque una guerra dichiarata ed è contro il Diritto naturale che è quell'espediente difeso perfino dai Romani il quale, venuto meno, come spiega san Paolo nella sua profezia, darà il via alla grande apostasia spianando la strada all'Anticristo...
DIO LO PERMETTERA' si legge chiaramente....ergo gli eventi succeduti dopo il Concilio non possono fare i conti senza Dio [SM=g8468]

Non dimentichiamo altri fattori:

1) già sotto san Pio X il Papa denuncia che all'interno della Chiesa si erano infiltrati i MODERNISTI...per questo scriverà la Pascendi Dominici Gregis e siamo agli inizi del '900...egli non solo denuncia ma mette in guardia il Clero presente e futuro da questi errori e fa fare il famoso GIURAMENTO ANTIMODERNISTA IN TUTTI I SEMINARI...lo trovate qui:
difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...
Ciò che è inspiegabile è perchè Paolo VI abbia abolito questo giuramento dai Seminari SENZA UN DOCUMENTO UFFICIALE SCRITTO che ne spieghi le motivazioni... [SM=g8862] infatti alcuni studiosi sostengono che non fu Paolo VI ad abolirlo, ma venne semplicemente tolto con il libero arbitrio da alcuni Rettori così come si TOLSE LO STUDIO DELLA LINGUA LATINA dai seminari, senza alcuna richiesta da parte del Pontefice...(questo lo denunciò successivamente Giovamente Paolo II ed oggi Benedetto XVI nella Sacramentum Caritatis ribadisce l'obbligo della lingua latina nei seminari)

2) Cosa poteva fare il Pontefice? quali responsabilità ha in tutto ciò?
difficile dirlo, e non stiamo qui a fare alcun processo...Cristo ci chiede il DISCERNIMENTO...e di valutare i fatti...alla luce di questo c'è una lettera del card. Siri che confessa quanto segue (riporto a braccio): andai a trovare Paolo VI qualche mese prima della sua morte, trovai un Papa molto afflitto e mi disse che si rendeva conto di aver commesso alcuni errori di VALUTAZIONE SOTTOVALUTANDO LA PORTATA DI CERTI PROBLEMI, ma che ora sentiva che era troppo tardi per porvi rimedio e che le forze gli mancavano..."
Paolo VI fu un Papa LASCIATO SOLO...la sua apertura al mondo che non era modernista ma semplicemente PASTORALE VENNE USATA E STRUMENTALIZZATA PER AGIRE NELLA CHIESA A SECONDA DELLE PROPRIE OPINIONI...Paolo VI denunciò per la verità questo modo di agire (leggetevi le sue udienze del mercoledì), ma non venne ascoltato...
NESSUNO GLI OBBEDIVA PIU'...
non a caso finì per denunciare L'ENTRATA DEL FUMO DI SATANA FIN DENTRO IL VATICANO....proprio a sottolineare questo abbandono e disse: "possiamo far nostre, in questo tempo di oscurità, le parole di san Paolo con una domanda che ci inquieta: SIAMO ENTRATI NELLA PIENA APOSTASIA?"
La risposta la diede Giovanni Paolo II parlando di APOSTASIA SILENZIOSA, ossia dove davanti si ineggia al Papa e alla Chiesa, ma con i fatti non si applicavano le sue richieste....

3)Maggiori responsabili sono i Vescovi...fare i nomi non è cosa e non è compito nostro... [SM=g8468] ma ce ne sono molti così come ci sono nomi di vescovi santi...il fenomeno è sfuggito di male, ebbe a dire l'allora card. Ratzinger quando scrisse a nome del Papa la:
Communionis Notio
difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...
la lettera a TUTTI i vescovi nella quale si chiariva che cosa fosse l'obbedienza a Pietro con L'INDIPENDENZA del vescovo nelle proprie diocesi...(leggetela)
L'allora Ratzinger si disse molto amareggiato perchè questa lettera del 1992 SCATENO' LE IRE DI MOLTI VESCOVI... [SM=g7313] e in una intervista spiegò che NON ne capiva il motivo dal momento che la Lettera ribadiva semplicemente L'INSEGNAMENTO DELLA CHIESA SULLA COMUNIONE FRA I VESCOVI E PIETRO...
Non dimentichiamo che molti vescovi nell'Anno 2000 del Giubileo CHIESERO FIN ANCHE LE DIMISSIONI DEL PAPA a causa dell'avanzare della sua malattia...( ci fu una lettera con la firma di ben 60 vescovi partita dalla Germania)non fu solo apostasia, ma ci trovammo davanti ad anni di ANARCHIA....
In questo clima....come si sarebbe potuto conservare e trasmettere il BAGAGLIO DELLA FEDE NELLA TRADIZIONE?

4) Tornando agli anni '70-'80 non dimentichiamo che in Italia le due Leggi sull'aborto e sul divorzio passarono GRAZIE AL VOTO DEI CATTOLICI....era l'apostasia....il 60% dei cattolici (grazie a Dio io ne venni risparmiata perchè comprendendo i fatti potei votare con coscienza CONTRO) era nella piena apostasia....Paolo VI ne fu talmente amareggiato che disse che perfino i Movimenti Cattolici LO AVEVANO TRADITO LASCIANDOSI CATTURARE DALLE FALSE DOTTRINE...
Non a caso da qui si sviluppano le battaglie di Giovanni Paolo II in difesa della Vita e della Famiglia....quando dovette essere ricoverato all'Angelus lo disse chiaramente: LA FAMIGLIA E' MINACCIATA E POICHE' I CATTOLICI NON CAPISCONO LA GRAVITA' E SONO CONFUSI E' NECESSARIO CHE ANCHE IL PAPA DIA UNA TESTIMONIANZA CONCRETA, NELLA SOFFERENZA, IN FAVORE DELLA FAMIGLIA...
Occorre dire che questo segnalerà l'inizio di una presa di coscienza CATTOLICA....seppur debole i buoni segnali ci sono... [SM=g8864]

5) infine un quadro generale sulla Liturgia....
Venendo meno il senso autentico dottrinale della Messa, ossia che essa è SACRIFICIO E CROCE e avendola trasformata in una CENA DANZANTE, ha contribuito all'apostasia perchè l'Eucarestia, come spiega il Papa nella Ecclesia de Eucharestia, è il fulcro il motore della Chiesa...se questo viene imbrattato manca il senso vitale alla Chiesa tutta...
Qui ritorniamo ai punti riportati negli altri messaggi:
- la Comunione alla mano;
- l'eliminazione degli inginocchiatoi;
- sostituire la liturgia penitenziale comunitaria con il Sacramento della Confessione...
- la comunione ai risposati divorziati (perchè attenzione la comunione ai soli divorziati se NON si risposano e non convivono, può essere data [SM=g8864] )
- il venire meno dei canti liturgici sacri nella Messa...eccc...
Tutto ciò, denunciò già il Papa HA CONTRIBUITO ALL'APOSTASIA SEILENZIOSA...

Ora, cosa si poteva evitare?
NON LO SO! [SM=g8468]
con il senno del poi non si fa la storia...e giudicare oggi che abbiamo Benedetto XVI è fin troppo facile anche se notiamo molte resistenze nella Chiesa contro la Riforma di questo Pontefice... [SM=g7367]

Chi è macchiato di apostasia? potremo dire la maggior parte del gregge...TUTTI chi più chi meno ne è coinvolto come spiega san Paolo ai Corinti quando descrive il Corpo della Chiesa e noi sue Membra...
e non sarebbe saggio neppure rispondere: IO NO! SONO RIMASTO FEDELE! questo lasciamolo giudicare al Signore... [SM=g8468]

Io credo che qualche cosa poteva essere evitato...Credo che Paolo VI commise un grave errore e l'ho spiegato all'inizio di queste riflessioni...un errore NON dottrinale, ma pratico: ossia non era il caso negli anni '70 di modificare la Messa! perchè da questi cambiamenti sono derivati tutti gli altri...non lo dico io ma la cronologia dei fatti...
Nell'elenco manca anche la questione Ecumenica che potremo trattare in un altro messaggio per la ricchezza del materiale che abbiamo... [SM=g8468]

Possiamo concludere questi aspetti chiedendoci se forse la FSSPX non avesse ragione...
in parte si e in parte no...
Come ho spiegato ampiamente qui:
difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

posso dire al momento quanto segue:

Mons, Lefebvre aveva ragione?

Occorrerà rispondere con un "si" e con un "no":

- SI, se riconosciamo, come ha fatto Benedetto XVI che vietare la Messa antica è stato un abuso ed un errore....

SUMMORUM PONTIFICUM Motu Proprio sulla Messa Antica


Si, se riconosciamo, come sta avvenendo, che c'è stata e c'è tutt'ora una falsa interpretazione ai Documenti del Concilio che ha seminato e semina ambiguità, confusione, contestazione e soprattutto DISOBBEDIENZA alle direttive emanate dal Pontefice soprattutto in tema liturgico, leggasi la comunione in ginocchio per esempio....ma anche la DECADENZA DEL CONFESSIONALE....LE PROFANAZIONI A GESU' EUCARESTIA....o tutta la sciatteria e l'abusivismo nelle Messe delle nostre Parrocchie....e quant'altro è stato compiuto di catecheticamente errato in tutti questi anni...

- NO, se consideriamo i MODI attraverso i quali le contestazioni, e gli attacchi al Concilio e al Sommo Pontefice, sono avvenute e si sono inasprite nel tempo GENERANDO UNA FRATTURA apparentemente insanabile....

Non sta a noi giudicare nè mons. Lefebvre, nè la FSSPX, ma sta a noi cercare di comprenderci per trovare quei nodi che ci impediscono di parlare con un cuor solo ed un anima sola....
I nodi stanno venendo al pettine....

*******************************************

L'apostasia che cosa è?
è quel venir meno del parlare CON UN CUOR SOLO ED UN ANIMA SOLA....
tutto il resto sono conseguenze...

[SM=g7427]




Cara Caterina hai fatto davvero una bella e valida disamina degli avvenimenti, bravissima.
Grazie!

Proseguiamo.
Addebiti la causa di tanti sfaceli ai vescovi allora mi chiedo: ma se i vescovi si permettono di autodeterminarsi, di strumentalizzare i documenti conciliari o di togliere addirittura il latino dai seminari senza ordini papali e tante altre disobbedienze da fare orrore, a chi si deve addebitare questa licenziosità, questo "impazzimento" generale, questa ribellione?
Non forse a chi devere reggere con autorità?
Se i vescovi cominciano a diventare "libertini" se il gregge si disgrega non è dovuto al semplice fatto CHE COSTORO NON AVVERTONO PIU' SOPRA DI SE IL FERMO COMANDO DEL PASTORE?...
Gesù ha posto apposta una Pietra di Fondamento a capo di una gerarchia...

Nessun processo, è vero, ci manca l'autorità per farlo, ma Paolo VI che verso la fine della sua vita versava lacrime di coccodrillo non raccoglieva per caso SOLO quello che aveva seminato?
La Messa che è il fulcro di TUTTO e dico TUTTO non la affossò lui con piena avvertenza e deliberato consenso?

Pacelli e Roncalli non erano ben visti da Pio XII Papa degno successore di un Santo come Pio X che con i Suoi richiami e le sue giuste condanne metteva in guardia SUL PERICOLO DI INFILTRATI.

E come mai proprio loro divennero alla fine i Papi del Concilio?



Ghergon
00sabato 31 ottobre 2009 19:02
errata corrige
scusate...ecco la frase giusta

Montini e Roncalli non erano ben visti da Pio XII Papa degno successore di un Santo come Pio X che con i Suoi richiami e le sue giuste condanne metteva in guardia SUL PERICOLO DI INFILTRATI. [SM=g8468]
Ghergon
00sabato 31 ottobre 2009 19:43
Alcune precisazioni per Caterina


Papa Ratzinger ha affermato che la Messa Tridentina mai fu abolita eppure Paolo VI emanò il NOM con lo scopo preciso di soppiantarla..
Da quanto segue si evince che la nuova Messa scaturì direttamente in seguito alle istanze del Concilio Vaticano II



Nella famosa allocuzione al Concistoro Segreto del 24 maggio 1976 egli affermò:

" Il nuovo Ordo è stato promulgato perché si sostituisse all’antico, dopo matura deliberazione, in seguito alle istanze del Concilio Vaticano II ",

e rafforzò questa affermazione precisando che:
" L’adozione del nuovo “Ordo Missae” non è lasciata certo all’arbitrio dei sacerdoti o dei fedeli: e l’Istruzione del 14 giugno 1971 ha previsto la celebrazione della Messa nell’antica forma, con l’autorizzazione dell’ordinario, solo per sacerdoti anziani o infermi, che offrono il Divin Sacrificio sine populo."

Egli continua dicendo che il nuovo Messale è obbligatorio e sostitutivo di quello tradizionale secondo la stessa logica del 1570: " Non diversamente il nostro santo Predecessore Pio V aveva reso obbligatorio il Messale riformato sotto la sua autorità, in seguito al Concilio Tridentino ".


A quale istanze si riferisce Paolo VI?
A quelle della

COSTITUZIONE SULLA SACRA LITURGIA
SACROSANCTUM CONCILIUM


dove sono già ben poste le basi della nuova Messa con dettagli già ben definiti


Ecco il link


www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19631204_sacrosanctum-concilium...
Caterina63
00sabato 31 ottobre 2009 23:46
Re:
Ghergon, 31/10/2009 19.43:

Alcune precisazioni per Caterina


Papa Ratzinger ha affermato che la Messa Tridentina mai fu abolita eppure Paolo VI emanò il NOM con lo scopo preciso di soppiantarla..
Da quanto segue si evince che la nuova Messa scaturì direttamente in seguito alle istanze del Concilio Vaticano II



Nella famosa allocuzione al Concistoro Segreto del 24 maggio 1976 egli affermò:

" Il nuovo Ordo è stato promulgato perché si sostituisse all’antico, dopo matura deliberazione, in seguito alle istanze del Concilio Vaticano II ",

e rafforzò questa affermazione precisando che:
" L’adozione del nuovo “Ordo Missae” non è lasciata certo all’arbitrio dei sacerdoti o dei fedeli: e l’Istruzione del 14 giugno 1971 ha previsto la celebrazione della Messa nell’antica forma, con l’autorizzazione dell’ordinario, solo per sacerdoti anziani o infermi, che offrono il Divin Sacrificio sine populo."

Egli continua dicendo che il nuovo Messale è obbligatorio e sostitutivo di quello tradizionale secondo la stessa logica del 1570: " Non diversamente il nostro santo Predecessore Pio V aveva reso obbligatorio il Messale riformato sotto la sua autorità, in seguito al Concilio Tridentino ".


A quale istanze si riferisce Paolo VI?
A quelle della

COSTITUZIONE SULLA SACRA LITURGIA
SACROSANCTUM CONCILIUM


dove sono già ben poste le basi della nuova Messa con dettagli già ben definiti


Ecco il link


www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19631204_sacrosanctum-concilium...




[SM=g7515] Il Concistoro, SEGRETO, non è la voce ufficiale del Magistero Pontificio ecclesiale...tanto è vero che questo testo NON è mai rientrato nei Documenti della Chiesa...

Parliamoci chiaro Ghergon...che Paolo VI abbia commesso errori sulla questione Liturgica ne è convinto anche Benedetto XVI che di fatti sta cercando di cancellare 40 anni di abusi...
Ma il Papa DEVE EVITARE UNO SCISMA...DEVE EVITARE IL PEGGIO...
la stessa scomunica revocata alla FSSPX non è stato solo un atto di misericordia, ma anche di giustizia, ma il Papa doveva farla passare come atto di misericordia... [SM=g8864] ma che sia un atto di giustizia lo dice di fatto nel MP quando dice che quella Messa FU UN ERRORE AVERLA VIETATA...ergo mons. Lefebvre fece bene a difenderla e a non obbedire a Paolo VI che di fatto la vietò in tutte le Chiese A CAUSA DELLA PRESSIONE che ricevette con il rischio di uno scisma ben più grave...

Ora il Papa, per evitare di far addossare tutta la colpa al suo predecessore (non spetta a lui fare un processo, il Concilio ha chiesto la medicina DELLA MISERICORDIA) invece di parlare troppo per condannare, PARLA PER CORREGGERE E METTE IN PRATICA IL DA FARSI...
il problema è che i Movimenti e le Diocesi NON GLI STANNO OBBEDENDO...
tutti gridano: viva il Papa! ma poi NON fanno quel che dice venga fatto.... [SM=g7497]

Qualcosa sta cambiando si, ma c'è ancora molto da fare... [SM=g8864]
e non disperiamo, con la pazienza e la CARITA' della Verità si ottiene molto di più che con le scomuniche... [SM=g8864]
ci vorrà più tempo, ma i frutti saranno più succulenti...

a ragione mi chiedi:


Addebiti la causa di tanti sfaceli ai vescovi allora mi chiedo: ma se i vescovi si permettono di autodeterminarsi, di strumentalizzare i documenti conciliari o di togliere addirittura il latino dai seminari senza ordini papali e tante altre disobbedienze da fare orrore, a chi si deve addebitare questa licenziosità, questo "impazzimento" generale, questa ribellione?
Non forse a chi devere reggere con autorità?
Se i vescovi cominciano a diventare "libertini" se il gregge si disgrega non è dovuto al semplice fatto CHE COSTORO NON AVVERTONO PIU' SOPRA DI SE IL FERMO COMANDO DEL PASTORE?...
Gesù ha posto apposta una Pietra di Fondamento a capo di una gerarchia...

Nessun processo, è vero, ci manca l'autorità per farlo, ma Paolo VI che verso la fine della sua vita versava lacrime di coccodrillo non raccoglieva per caso SOLO quello che aveva seminato?
La Messa che è il fulcro di TUTTO e dico TUTTO non la affossò lui con piena avvertenza e deliberato consenso?

Pacelli e Roncalli non erano ben visti da Pio XII Papa degno successore di un Santo come Pio X che con i Suoi richiami e le sue giuste condanne metteva in guardia SUL PERICOLO DI INFILTRATI.

E come mai proprio loro divennero alla fine i Papi del Concilio?


******************************************

Non possiamo giudicare se fossero lacrime di coccodrillo [SM=g8863]
Paolo VI, da quel che ho letto documentandomi sia di chi ne parla pro e contro, a mio parere, FU ANCHE INGANNATO...il liturgista vescovo Bugnini, autore del peggior disastro che la Chiesa abbia mai ottenuto fu messo li da Pio XII...i primi cambiamenti liturgici si ebbero sotto Pio XII con BUGNINI e senza un Concilio... [SM=g8864]
Pio XII ebbe problemi si con Montini ma non si trasferisce uno di cui non ci si fida a governare LA PIU' GRANDE DIOCESI DEL MONDO, quella ambrosiana appunto...eh! [SM=g7315]
Pio XII commise degli errori come li commise Leone XIII come li commise san Pio X se vogliamo essere coerenti perchè, per chi non lo sapesse, la Democrazia Cristiana l'hanno creata questi due Pontefici seppur con delle regole diverse, ma si doveva apere che una volta aperta la strada essa avrebbe portato a tutto e a tutto il contrario...

Dobbiamo considerare per ogni Papa IL SUO PROPRIO TEMPO, esso è infabbile nella dottrina NON nelle applicazioni di come si debba fare o dare la dottrina...è facile giudicare sempre il dopo di un Pontificato...proviamo a giudicare un pontificato che avverrà fra 50 anni.... [SM=g8468] [SM=g8468] senza elementi non si può ma per questo Gesù ci mette in guardia dal giudicare perchè è più facile condannare anzichè CROSTRUIRE, RICOSTRUIRE E CORREGGERE... [SM=g7566]

Che Ci siamo stati errori oramai nessuno lo nasconde più... si tratta allora di rimboccarsi le maniche e OBBEDIRE DAVVERO AL PAPA NELLA RESTAURAZIONE DELLA TRADIZIONE SANA...

Il fatto che proprio questi Papi divennero Papi dobbiamo chiederlo ALLO SPIRITO SANTO... [SM=g7515] io ci credo che sia Lui l'artefice...ma ripeto, essere Papa NON è sinonimo di infallibilità, essa riguarda L'INSEGNAMENTO Paolo VI NON insegnò mai che la Messa antica fosse un errore... [SM=g7566] egli ritenne che una Messa più APERTA equilibrasse IL SACRIFICIO E IL BANCHETTO INSIEME, i modi applicativi non furono di Paolo VI ma di Bugnini il quale infatti VENNE TRASFERITO e gli fu tolto l'incarico quando oramai i danni erano fatti...

Perchè dunque non si obbedì a Paolo VI quando diceva che il Canone della Messa andava fatto in latino?
perchè non si obbedì a Paolo VI quando vietò l'intercomunione ela comunione alla mano?

Come ho spiegato Paolo VI peccò di ingenuità, se altri vogliono interpretare tale ingenuità per altro o per dolo, o per volontà cattiva, non mi riguarda... [SM=g7566] i fatti che è giusto analizzare ci servono per CRESCERE E MATURARE NELLA VITA ECCLESIALE E NON PER CONDANNARE QUALCUNO...



PER ENRICORNS che mi riporta le parole di Benedetto XVI che dice:


Il Concilio Vaticano II nel documento Lumen gentium afferma che «il Sommo ed Eterno Sacer­dote Gesù Cristo vuole continuare anche attraver­so i laici la sua testimonianza e il suo ministero e concede loro parte del suo ufficio sacerdotale, per esercitare un culto spirituale, affinché Dio sia glorificato e gli uomini salvati».
Il Corpo Mistico di Gesù Cristo è Corpo e Capo. La differenza che vi è tra il Sacerdozio dei fe­deli e il Sacerdozio ministeriale (che è proprio di chi riceve il Sacramento dell'Ordine Sacro) sta proprio in questa distinzione:
- chi riceve il Battesimo diventa membro del Corpo Mistico di Gesù Cristo con doveri e funzioni specifiche;
- chi riceve il Sacramento dell'Ordine Sacro diventa partecipe della dignità e delle funzioni pro­prie del Capo del Corpo Mistico, ha quindi, la po­testà di Consacrare l'Eucaristia, di assolvere dai peccati, di essere maestro e guida delle anime, di essere pastore come Gesù pastore, sempre in unio­ne col Papa e coi Vescovi
.

***************************

[SM=g7427] ehm scusami, se ti rileggi tu hai detto un altra cosa: CHE CELBRI LA MESSA CON IL SACERDOTE....
una cosa è il SACERDOZIO COMUNE, altra cosa è CELEBRARE LA MESSA CON IL SACERDOTE...
noi infatti esercitiamo questo sacerdozio comune nell'OFFERTORIO DONANDO NOI STESSI E I NOSTRI PROBLEMI, UNIAMO LA NOSTRA OFFERTA A QUELLA DEL SACERDOTE IN CRISTO...ma noi NON celebriamo con il sacerdote nè il Papa ha detto questo... [SM=g7566]

L'ufficio Nazionale Liturgico che riporti dice infatti:

ma insieme con lui, imparino ad offrire se stessi

esatto, rileggi quel che ti ho scritto: uniamo all'offerta che il sacerdote compie LA NOSTRA, questo NON è celebrare INSIEME come intendi tu...perchè NESSUN LAICO PUO' OFFRIRE L'OFFERTA DEL CRISTO AL PADRE, SOLO IL SACERDOTE PUO' FARLO... [SM=g7566]

senza il sacerdote tu NON avresti nulla da offrire di perfetto... [SM=g7566] è Cristo l'offerente MANCHE COLUI CHE FA PER MEZZO DEL SACERDOTE ecco perchè esiste il PRESBITERIO SUL QUALE NESSUN LAICO NON ADDETTO AL SERVIZIO LITURGICO PUO' SALIRVI, comprendi?
è il luogo dell'Altare dove avviene il Sacrificio, l'offerta.. noi da sotto PARTECIPIAMO OFFRENDO NOI STESSI UNENDOCI...

NOI NON CELEBRIAMO LA MESSA CON IL SACERDOTE...

sono certa che anche tu intenda questo, almeno spero e me lo auguro...perchè in nessu testo ufficiale troverai che celebriamo con il sacerdote, ma troverai sempre i termini come:
- partecipare, unire, la nostra offerta a quella del sacerdote,
IL SUO E NOSTRO SACRIFICIO SIANO GRADITI A DIO PADRE ONNIPOTENTE....sono due offerte distinti che L'UNICO SACERDOTE CELEBRANTE UNISCE PER MEZZO DI CRISTO...

forse si tratta solo di sfumature, ma è meglio chiarire...

[SM=g7427]


Caterina63
00domenica 1 novembre 2009 00:09
Re:
enricorns, 31/10/2009 15.38:

Nella Sacrosanctum Concilium, al n. 26, si afferma: "le azioni liturgiche non sono azioni private, ma celebrazioni della Chiesa". In queste celebrazioni, ammonisce SC, al n. 28, "ciascuno, ministro o fedele, svolgendo il proprio ufficio, compia soltanto e tutto ciò che, secondo la natura del rito e le norme liturgiche, è di sua competenza". Dato che l'assemblea cultuale è manifestazione, e anche realizzazione della Chiesa, il rito cristiano è celebrato dai partecipanti nella molteplicità dei ruoli e specificità delle funzioni che ognuno esercita in essa.




Ha ragione il Papa a dire che c'è ROTTURA NELL'INTERPRETAZIONE....
rileggi attentamente...
 il rito cristiano è celebrato dai partecipanti nella molteplicità dei ruoli e specificità delle funzioni che ognuno esercita in essa

NON SIGNIFICA "CELEBRARE LA MESSA CON IL SACERDOTE", MA CHE NEL RITO  I PARTECIPANTI CELEBRANO NELLA MOLTEPLICITA' DEI SPECIFICI RUOLI ERGO NON DEL SACERDOZIO ORDINATO CHE CELEBRA LA MESSA....altrimenti non ci sarebbe alcuna differenza fra il sacerdozio dei fedeli laici e il sacerdozio ordinato....proprio ciò che dicono i Protestanti...ed è proprio ciò che ha portato a vietare abusivamente la Messa antica....

Attenzione poi ad estrapolare singoli versetti per fargli dire ciò che vogliamo giustificare... i testi vanno letti sempre INSIEME A TUTTO IL MAGISTERO ECCLESIALE...
altrimenti è rottura con la Tradizione...

dalla Enciclica Caritas in Veritate:

Non ci sono due tipologie di dottrina sociale, una preconciliare e una postconciliare, diverse tra loro, ma un unico insegnamento, coerente e nello stesso tempo sempre nuovo [
20].
È giusto rilevare le peculiarità dell'una o dell'altra Enciclica, dell'insegnamento dell'uno o dell'altro Pontefice, mai però perdendo di vista la coerenza dell'intero corpus dottrinale [
21]. Coerenza non significa chiusura in un sistema, quanto piuttosto fedeltà dinamica a una luce ricevuta. La dottrina sociale della Chiesa illumina con una luce che non muta i problemi sempre nuovi che emergono [22]. Ciò salvaguarda il carattere sia permanente che storico di questo « patrimonio » dottrinale [23] che, con le sue specifiche caratteristiche, fa parte della Tradizione sempre vitale della Chiesa [24].



*****************************

certo il Papa lo dice per la dottrina sociale della Chiesa, ma a maggior ragione esso vale PER LA DOTTRINA LITURGICA E PER OGNI DOTTRINA NELLA CHIESA....non c'è altro sistema che quello della CONTINUITA'....ergo ciò che la Chiesa insegnava IERI, E' VALIDO ANCHE OGGI...

ordunque:

Il valore di chi celebra la Messa e il valore dei Fedeli Laici NON E' CAMBIATO CON IL CONCILIO.....ALTRIMENTI IL PAPA NON AVREBBE DETTO CHE LA MESSA ANTICA HA UN IMMESNO VALORE DA RISOCPRIRE
...

dal MP:

SUMMORUM PONTIFICUM Motu Proprio sulla Messa Antica

Da tempo immemorabile, come anche per l'avvenire, è necessario mantenere il principio secondo il quale "ogni Chiesa particolare deve concordare con la Chiesa universale, non solo quanto alla dottrina della fede e ai segni sacramentali, ma anche quanto agli usi universalmente accettati dalla ininterrotta tradizione apostolica, che devono essere osservati non solo per evitare errori, ma anche per trasmettere l'integrità della fede, perché la legge della preghiera della Chiesa corrisponde alla sua legge di fede" [1].



Buon Onomastico a tutti, Festa di tutti i Santi!

enricorns
00domenica 1 novembre 2009 19:51
ehm scusami, se ti rileggi tu hai detto un altra cosa: CHE CELBRI LA MESSA CON IL SACERDOTE....

si scusami ma con non intendevo con la stessa funzione e ruolo, lo so benissimo che è il sacerdote celebrando compie sempre un atto di Cristo e della Chiesa, ma con la stessa, e quì non vorrei essere ancora frainteso, partecipazione e attenzione, sempre che vi siano.
enricorns
00lunedì 2 novembre 2009 14:02
Vorrei fare alcune semplici considerazioni, o almeno a questo punto alcuni chiarimenti:

1) scusate la poca memoria ma in questo momento mi sfugge cosa indichi la sigla FSSPX?


2) NON CELEBRAZIONE, MA PARTECIPAZIONE ALLA CELEBRAZIONE....si ma partecipazione attiva e non passiva, facendo "altro", non si comprende altrimenti perchè ai fedeliè chiesta la partecipazione alla celebrazione sin dall'inizio, mentre nel precemente ordinamento era obbligatoria per considerarla valida, e lo è ancora, se non erro la partecipazione alla messa dai riti di comunione e la comunione sacramentale all'interno della stessa, e non fuori, come segno della piena partecipazione

3) se dunque questo esortare alla partecipazione attiva alla celebrazione

Ma anche i fedeli, partecipi del sacerdozio comune, devono guardare al Modello per essere quanto più è possibile simili a Gesù.
In tal modo essi diventano in qualche modo conformi a Cristo e come Lui sono nello stesso tempo Altare, Vittima e Sacerdote.
È lo Spirito Santo che compie quest'opera di trasformazione interiore così come la Chiesa ci fa pregare nella preghiera eucaristica III: «Dona la pienezza dello Spirito Santo... Egli faccia di noi un sacrificio perenne a Te gradito!».

e questo noi è inteso come popolo e non solo come ordine sacro, altrimenti ci si potrebbe domandare che senso avrebbe la partecipazione attiva e ancor di più addirittura la partecipazione, se l'offerta, meglio il rendimento di grazie, nelle debite funzioni e ruoli, è reso solo per mano del sacerdote?
S_Daniele
00lunedì 2 novembre 2009 15:37

scusate la poca memoria ma in questo momento mi sfugge cosa indichi la sigla FSSPX?



Fraternità Sacerdotale San Pio X
In poche parola i Lefbriani
enricorns
00lunedì 2 novembre 2009 16:42
mercì
enricorns
00martedì 3 novembre 2009 12:11

ISTRUZIONE DEL «CONSILIUM»
E DELLA SACRA CONGREGAZIONE DEI RITI

MUSICAM SACRAM

5 marzo 1967 



II. I partecipanti alle celebrazioni liturgiche

13.      Le azioni liturgiche sono celebrazioni della Chiesa, cioè del popolo santo radunato e ordinato sotto la guida del Vescovo o del sacerdote[10]. In esse hanno un posto particolare, per il sacro ordine ricevuto, il sacerdote e i suoi ministri; e, per l’ufficio che svolgono, i ministranti, il lettore, il commentatore e i membri della «schola cantorum»[11].

15. I fedeli adempiono il loro ufficio liturgico per mezzo di quella piena, consapevole e attiva partecipazione che è richiesta dalla natura stessa della Liturgia e alla quale il popolo cristiano ha diritto e dovere in forza del battesimo[13].

Caterina63
00sabato 7 novembre 2009 11:53
Re:
enricorns, 02/11/2009 14.02:

Vorrei fare alcune semplici considerazioni, o almeno a questo punto alcuni chiarimenti:

1) scusate la poca memoria ma in questo momento mi sfugge cosa indichi la sigla FSSPX?


2) NON CELEBRAZIONE, MA PARTECIPAZIONE ALLA CELEBRAZIONE....si ma partecipazione attiva e non passiva, facendo "altro", non si comprende altrimenti perchè ai fedeliè chiesta la partecipazione alla celebrazione sin dall'inizio, mentre nel precemente ordinamento era obbligatoria per considerarla valida, e lo è ancora, se non erro la partecipazione alla messa dai riti di comunione e la comunione sacramentale all'interno della stessa, e non fuori, come segno della piena partecipazione

3) se dunque questo esortare alla partecipazione attiva alla celebrazione

Ma anche i fedeli, partecipi del sacerdozio comune, devono guardare al Modello per essere quanto più è possibile simili a Gesù.
In tal modo essi diventano in qualche modo conformi a Cristo e come Lui sono nello stesso tempo Altare, Vittima e Sacerdote.
È lo Spirito Santo che compie quest'opera di trasformazione interiore così come la Chiesa ci fa pregare nella preghiera eucaristica III: «Dona la pienezza dello Spirito Santo... Egli faccia di noi un sacrificio perenne a Te gradito!».

e questo noi è inteso come popolo e non solo come ordine sacro, altrimenti ci si potrebbe domandare che senso avrebbe la partecipazione attiva e ancor di più addirittura la partecipazione, se l'offerta, meglio il rendimento di grazie, nelle debite funzioni e ruoli, è reso solo per mano del sacerdote?




1) FSSPX= Fraternità Sacerdotale San Pio X fondata da mons. Marcel Lefebvre....si eviti di dire "lefebvriani" perchè per 30 anni è stato usato in termine dispregiativo....neppure il Papa usa questo termine se non in rare occasioni e mai come ingrediente negativo...

2) esatto e sulla partecipazione attiva ti ho postato una riflessione dell'allora Ratzinger....ma attenzione anche nella Messa di sempre  la partecipazione dei fedeli è attiva, lo spiega il Papa nel MP specificando appunto di come questa partecipazione abbia DATO ORIGINE A MIGLIAIA DI SANTI....

3) noi in qualità di MEMBRA ATTIVE INSERITE IN QUESTO CORPO MEDIANTE IL BATTESIMO, infatti per NOI laici si dice "Sacerdozio derivante dal Battesimo" mentre per il Sacerdozio è Sacramento Ordinato...la nostra consacrazione ci deriva dal Battesimo e dalla Cresima, per il prete oltre a questi due c'è proprio l'Ordine Sacro che lo rende CRISTO FRA NOI "ALTER CHRISTI", infatti in teologia si parla di UN SOLO SACERDOZIO non di tanti sacerdoti
la differenza è sottile, ma è quella che ha dato origine alla divisione ecclesiale protestante ed è sfociata nel sacerdozio femminile....per questo occorre specificare queste differenze soprattutto quando ci ritroviamo in un forum dove le parti scritte possono prestarsi a più interpretazioni...


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