Benvenuto in Famiglia Cattolica
Famiglia Cattolica da MSN a FFZ
Gruppo dedicato ai Cattolici e a tutti quelli che vogliono conoscere la dottrina della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica Amiamo Gesu e lo vogliamo seguire con tutto il cuore........Siamo fedeli al Magistero della Chiesa e alla Tradizione Apostolica che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Ti aspettiamo!!!

 
Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva

Anno Paolino

Ultimo Aggiornamento: 12/11/2008 20:16
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 11.290
Registrato il: 03/10/2008
Registrato il: 01/11/2008
Sesso: Maschile
12/11/2008 19:56

Benedetto XVI: San Paolo “vuole parlare con noi oggi”

Inaugura l'Anno Paolino a Roma

ROMA, lunedì, 30 giugno 2008 (ZENIT.org).- San Paolo non è “una storia passata, irrevocabilmente superata”, ma “vuole parlare con noi oggi”, ha affermato Benedetto XVI sabato scorso, durante l'apertura solenne dell'Anno Paolino nella Basilica romana di San Paolo fuori le Mura.

“Per questo ho voluto indire questo speciale 'Anno Paolino': per ascoltarlo e per apprendere ora da lui, quale nostro maestro, 'la fede e la verità', in cui sono radicate le ragioni dell’unità tra i discepoli di Cristo”, ha osservato.

Riflettere sul “Maestro delle Genti”, afferma il Pontefice, apre lo sguardo “al futuro, verso tutti i popoli e tutte le generazioni. Paolo non è per noi una figura del passato, che ricordiamo con venerazione. Egli è anche il nostro maestro, apostolo e banditore di Gesù Cristo anche per noi”.

Benedetto XVI ha invitato a considerare tre aspetti della vita dell'Apostolo: il suo amore per Cristo e il suo coraggio al momento di predicare il Vangelo; la sua esperienza dell'unità della Chiesa con Gesù Cristo; la consapevolezza che la sofferenza è indissolubilmente unita all'evangelizzazione.

Quanto al primo aspetto, il Papa ha ha riflettuto sulla confessione di fede contenuta nella lettera ai Galati, in cui mostra che “la sua fede è l’esperienza dell’essere amato da Gesù Cristo in modo tutto personale; è la coscienza del fatto che Cristo ha affrontato la morte non per un qualcosa di anonimo, ma per amore di lui – di Paolo – e che, come Risorto, lo ama tuttora”.

“La sua fede non è una teoria, un’opinione su Dio e sul mondo. La sua fede è l’impatto dell’amore di Dio sul suo cuore”.

Questa esperienza lo spingeva attraverso le difficoltà, perché ciò che “lo motivava nel più profondo” era “l’essere amato da Gesù Cristo e il desiderio di trasmettere ad altri questo amore. Paolo era un uomo colpito da un grande amore, e tutto il suo operare e soffrire si spiega solo a partire da questo centro”.

E' questa la causa della sua libertà: “l’esperienza dell’essere amato fino in fondo da Cristo gli aveva aperto gli occhi sulla verità e sulla via dell’esistenza umana – quell’esperienza abbracciava tutto”.

Unità della Chiesa

Il Pontefice ha anche commentato la manifestazione di Cristo sulla via di Damasco, e la frase “Io sono Gesù che tu perseguiti”.

“Perseguitando la Chiesa, Paolo perseguita lo stesso Gesù. 'Tu perseguiti me'. Gesù si identifica con la Chiesa in un solo soggetto. In questa esclamazione del Risorto, che trasformò la vita di Saulo, in fondo ormai è contenuta l’intera dottrina sulla Chiesa come Corpo di Cristo”.

“Cristo non si è ritirato nel cielo, lasciando sulla terra una schiera di seguaci che mandano avanti 'la sua causa'. La Chiesa non è un’associazione che vuole promuovere una certa causa”, ha aggiunto il Papa, ed è questa la dottrina che Paolo trasmette nelle sue Lettere.

“Continuamente Cristo ci attrae dentro il suo Corpo, edifica il suo Corpo a partire dal centro eucaristico, che per Paolo è il centro dell’esistenza cristiana, in virtù del quale tutti, come anche ogni singolo può in modo tutto personale sperimentare: Egli mi ha amato e ha dato se stesso per me”, ha aggiunto.

Il Papa ha quindi riflettuto sul senso della sofferenza per l'Apostolo attraverso la Lettera a Timoteo. “L’incarico dell’annuncio e la chiamata alla sofferenza per Cristo vanno inscindibilmente insieme. La chiamata a diventare il maestro delle genti è al contempo e intrinsecamente una chiamata alla sofferenza nella comunione con Cristo, che ci ha redenti mediante la sua Passione”.

“In un mondo in cui la menzogna è potente, la verità si paga con la sofferenza. Chi vuole schivare la sofferenza, tenerla lontana da sé, tiene lontana la vita stessa e la sua grandezza; non può essere servitore della verità e così servitore della fede”, ha aggiunto Benedetto XVI.

“Non c’è amore senza sofferenza – senza la sofferenza della rinuncia a se stessi, della trasformazione e purificazione dell’io per la vera libertà. Là dove non c’è niente che valga che per esso si soffra, anche la stessa vita perde il suo valore”.

Anno Ecumenico

Benedetto XVI ha espresso la propria gioia per il “carattere ecumenico” di questo Anno Paolino, alla cui apertura erano presenti, oltre al Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, rappresentanti delle Chiese di Gerusalemme, Antiochia, Cipro, Grecia e di altre Chiese e comunità d'Oriente e Occidente.

Bartolomeo I ha accompagnato il Papa durante l'inaugurazione della Porta Paolina. Il Papa ha anche acceso una speciale “fiaccola paolina”, che rimarrà accesa tutto l'anno, in un braciere speciale collocato nel portico della Basilica.

__________________________________________________

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:52. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com