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Se mi chiederete qualcosa nel mio nome la farò (Gv 14,14)

Ultimo Aggiornamento: 26/10/2009 19:09
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21/10/2009 21:35

Carissimi,
vorrei qualche contributo per comprendere meglio questo versetto del Vangelo di Matteo:

Giov 14,13 Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.
14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Non pare evidente che questa promessa si realizzi sempre.
Gesù si sarà sbagliato?
Cosa ne pensate?
21/10/2009 22:04

Personalmente nn so come risponderti...A volte il silenzio di Dio fa male e...ammetto che in quei casi son arrabbiata (ma solo per poco)con Lui qdo vedo ingiustizie e sofferenze.Ma sarei una grande ingrata se nn riconoscessi tutto il bene che mi ha dato attraverso i fratelli e le sorelle....e mi ha fatto tanto bene.
Tuttavia se ripenso alle mie preghiere ,nn posso nn dire che nn mi abbia mai ascoltato...Anzi e' successo che mi abbia risposto magari non subito ,dopo anni e nn sempre la risposta era quella che mi aspettavo.Qdi nn me la sento di dirti che Gesù si sia sbagliato.
Credo fermamente alle sue parole.

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21/10/2009 22:30


8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».

9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai co­nosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?

10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è in me compie le sue opere.

11Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.

13Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, per­ché il Padre sia glorificato nel Figlio.

14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.



Inserendo le frasi di Gesù nel suo contesto, senza nulla togliere alle sudette frasi, le si potrebbero interpretare in un contesto diverso, cioè, che Gesù vuol far comprendere ai suoi discepoli l'uguaglianza nella sostanza tra il Padre e il Figlio, chi ha visto me ha visto il Padre...voi farete opere maggiori di me poichè io vado al Padre...chiedete nel mio nome poichè il Padre è glorificato nel Figlio, ma anche il Figlio viene glorificato dal Padre poichè per mezzo del Figlio il Padre dona all'uomo ciò che chiede, insomma c'è un binomio in questi testi tra Padre e Figlio che ci indicano non solo l'uguaglianza di essenza ma una communio perfetta tra le due persone nella Santissima Trinità.

Sulle preghiere, beh, bisogna leggere quei testi dal contesto neotestamentario che ci parla anche di perseveranza nella preghiera, bisogna anche considerare la fede del singolo e maggiormente se quella preghiera sia conforme nella volontà del Padre celeste, con questo non voglio invalidare le parole di Gesù, me ne guarderei bene, dico solo che bisogna leggere il tutto nel suo complesso per non rischiare delle contraddizioni.
Gesù, comunque, non può mentire, bisogna solo capire cosa effettivamente Egli voleva e vuole trasmettere con le sudette frasi.
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22/10/2009 16:30

Gesù, comunque, non può mentire, bisogna solo capire cosa effettivamente Egli voleva e vuole trasmettere con le sudette frasi.
______________________
caro Cattolico
Sono d'accordo, e sono d'accordo anche su un'altro concetto che tu hai espresso in altra occasione: e cioè che i sacri Testi sono tutt'altro che facili e scontati.
Perciò occorre cercare di capire i brani che non comprendiamo con i nostri miseri mezzi di misura.
La tua risposta mi ha fatto pensare che in questo contesto la frase in questione possa essere subordinata al credere in Cristo in modo da rimanere in Lui come Egli rimane nel Padre e in modo da essere quindi uniti da un unico scopo.
L'ipotesi non è da scartare.



Penso anche che quando due suoi discepoli si misero daccordo

(Mat 18,19 In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.)

per chiedergli una certa cosa rivolgendosi a Lui direttamente, Egli liquidò seccamente la richiesta:

Mat 20,22 Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ma nonostante questa disponibilità la richiesta fu declinata.


Dunque è chiaro che Gesù mostra subito ai suoi che la sua promessa non è per tutte le richieste in generale ma per non incorrere in una contraddizione sulla bocca della Verità è necessario che cerchiamo il motivo di questa apparente diversità tra la promessa e la concessione effettiva.

Con affetto
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22/10/2009 18:17

Caro Teofilo,

io credo che Dio ci dia ciò che ci è necessario per la nostra crescita spirituale e non ciò che desideriamo, anche se il nostro desiderio è rivolto al bene.
Molte volte non riusciamo a comprenderlo subito, ma se analizziamo bene, possiamo renderci conto di come una richiesta non soddisfatta ci può aver fatto crescere nel tempo, oppure può aver fatto crescere altri vicino a noi.

Io vedrei, quindi, l'affermazione di Gesù più in senso spirituale che materiale.
L'aspetto materiale potrebbe anche essere soddisfatto da una preghiera se ciò comportasse anche l'elevazione dello spirito.
Se così non fosse, esaudirci sarebbe come farci un torto.
La divinità, poi, non è la lampada di Aladino al servizio delle nostre esigenze materiali.

Inoltre, non meravigliamoci se, pregando per un'altra persona che vorremmo diversa, questa rimanga sempre la stessa.
Nessuna preghiera può aver effetto nei confronti di chi non accetta di voler cambiare; questo per rispetto del libero arbitrio.

Quindi, Gesù non ha sbagliato, ma le Sue parole non vanno intese, a mio avviso, in senso assoluto.






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22/10/2009 18:25


Quindi, Gesù non ha sbagliato, ma le Sue parole non vanno intese, a mio avviso, in senso assoluto.



Infatti, anche perchè sarebbe assurdo intendere quelle frasi in senso assoluto come se Dio a quel punto dipendesse dal nostro volere, e conoscendo il volere umano non oso immaginare cosa accadrebbe. [SM=g8863]
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22/10/2009 23:10

Penso anch'io che Gesù non si sia sbagliato. Però quelle parole sono riportate più volte nei vangeli anche se in forme diverse.
Condivido le vostre osservazioni che ho letto con attenzione, così come ho letto anche diversi commentatori al riguardo.
Però non ho trovato una risposta che mi abbia soddisfatto.
23/10/2009 09:02

Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.

Cmq credo che la risposta sia insita in qte parole... ...perche' il Padre sia glorificato nel Figlio. Tutto il resto è mistero. Mi vengono in mente i miracoli...perche' alcuni hanno potuto beneficiare del miracolo fisico intendo,e altri no? E tra i miracoli...pensiamo anche a quelli spirituali.....qti ce ne sono.....e qdo succede ,la malattia viene accettata e offerta al Signore.
Cristina
[Modificato da Gabbianella1. 23/10/2009 09:04]
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23/10/2009 14:17

Però non ho trovato una risposta che mi abbia soddisfatto.


Vorrei, senza pretese, dire qualcos'altro su questo argomento.

Dovremmo tenere conto di "cosa" chiediamo e del "come" chiediamo.

E' chiaro che "
qualunque cosa" non possa essere presa alla lettera, ed il motivo è più che ovvio.

Infatti, le nostre richieste potrebbero apparire giustificate dalle nostre esigenze umane, ma non è detto che servano al bene dello spirito e, in questo caso, non possiamo certo pensare che Gesù voglia esaudirle.
Se d'accordo su questo, la Sua affermazione assume, quindi, un carattere relativo.

Ma non basta.

In ogni caso è fondamentale anche il come lo chiediamo e, quindi, l'intenzionalità e la fede con cui formuliamo la nostra richiesta.
Non dimentichiamo che Gesù disse anche che se avessimo sufficiente fede potremmo fare cose ancora più grandi di ciò che Lui stesso fece.
 
Per quanto possiamo essere convinti di avere una grande fede, noi ci adagiamo in realtà sulla speranza che la nostra invocazione sia accolta., ma non abbiamo nella nostra interiorità la certezza che così senz'altro accadrà.

Gesù operava miracoli perché in Lui c'era la certezza di poterli compiere e nessun dubbio poteva scalfirla.
A Pietro, che non aveva superato i suoi dubbi e i suoi timori, disse: "Perchè hai dubitato?".

Tutto questo dovrebbe, a mio avviso, costituire un unico contesto ed è in questa unicità che dovremmo considerare le parole del Cristo.


 

23/10/2009 14:48

E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. (Gv 14, 13-17)

Dunque non qualche o qualunque cosa in generale, magari buona ma secondo  il nostro giudizio o desiderio, ma quell o meglio colui che per natura e sostanza può dare, lo Spirito Santo.

A sostegno di questo ricordiamo il brano lucano

Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli,
quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!". (Lc 11, 13)


e la nota al versetto ricorda: 11,13 La preghiera fiduciosa ottiene il dono per eccellenza, lo Spirito Santo.

[Modificato da enricorns 23/10/2009 14:50]
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24/10/2009 14:43

Carissimi
Vi ringrazio per il vostro contributo che ho seguito con attenzione.

Cara Gabbianella tu dici:

...Cmq credo che la risposta sia insita in qte parole... ...perche' il Padre sia glorificato nel Figlio.

Quindi dovrebbe significare che, affinchè il Padre sia glorificato nel Figlio, qualunque cosa, Gesù la farà...

Però vediamo nella realtà quotidiana e anche nella stessa Scrittura che questo non avviene sempre, come sembra debba avvenire, in base alla promessa di Gesù;

ad esempio Paolo dice in 2Co 12,8 ... per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me.

9 Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; ...


Quindi il Signore, che ha fatto quella promessa, non esaudisce la richiesta di Paolo che ripetutamente si rivolge a Lui, CON TUTTA LA FEDE (come fa osservare lyvan) , per ottenere un qualcosa, che gli impediva di compiere pienamente il suo ministero perchè si trattava di una qualche limitazione fisica o spirituale, dovuta ad un'azione del maligno da cui chiede di essere liberato. Rientra nel "qualunque cosa" e che non è da ravvisare solo nella richiesta dello Spirito Santo, raccomandato da Gesù come fa osservare Enrico, ma che dovrebbe abbracciare anche altre richieste, altrimenti non avrebbe detto QUALUNQUE COSA

Quella di Paolo è una richiesta legittima, comprensibile, che fa parte del "qualunque cosa" un credente possa chiedere e neppure per "spendere nei propri piaceri (Giac 4,3 chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri); inoltre che è fatta con fede, e il cui esaudimento avrebbe contribuito alla gloria del Padre. Le condizioni sembrano esserci ma Gesù fa a modo suo, non come gli chiede Paolo.


E quindi cosa pensare della promessa in questione? Conviene fare richieste se addirittura Paolo non ottenne? Oppure la richiesta di "qualunque cosa" è legata a qualcos'altro? E' questo in fondo che stiamo cercando.


Con affetto

24/10/2009 15:16

Eh,bella domanda!!!!
I pensieri di Dio sono insondabili .
Anch'io come te nn ho risposte soddisfacenti.Anche se la risposta:"Ti basta la mia grazia!"che lo Spirito Santo ha ispirato a san Paolo,la dice lunga sulla "pedagogia " di Dio.
Ma la Bibbia tutta insegna ...il Signore nn ci lascia mai soli...Anche se mi domando come Dio abbia potuto permettere e permette ancora oggi i vari olocausti...
24/10/2009 15:48

Rientra nel "qualunque cosa" e che non è da ravvisare solo nella richiesta dello Spirito Santo, raccomandato da Gesù come fa osservare Enrico, ma che dovrebbe abbracciare anche altre richieste, altrimenti non avrebbe detto QUALUNQUE COSA

Se quel qualunque cosa non fosse insita nella richiesta dello Spirito non si piegherenne perchè dal verso seguente, il 15 al 31 vi è uina insiotente ed accorata preghiera al Padre affinchè mandi lo Spirito santo.

Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui".

Gli disse Giuda, non l'Iscariota: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?". Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco. Alzatevi, andiamo via di qui". (Gv 14, 15-31)

14,16 Paràclito: il termine può significare consolatore, ma anche avvocato, difensore, protettore, intercessore.
14,18 Non vi lascerò orfani: il Signore non lascia soli i suoi discepoli; rimane presente nel dono dello Spirito, nell’esperienza dell’amore (cfr. Gv 14,21) e nel dono della pace (cfr. Gv 14, 27).

Dunque il qualunque e il qualche cosa ha senso e ragione se chiesta nello Spirito e attraverso lo spirito come ci ricorda Romani 8, 26-27

Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.


24/10/2009 16:00

Re:
Gabbianella1., 24/10/2009 15.16:

Eh,bella domanda!!!! I pensieri di Dio sono insondabili . Anch'io come te nn ho risposte soddisfacenti.Anche se la risposta:"Ti basta la mia grazia!"che lo Spirito Santo ha ispirato a san Paolo,la dice lunga sulla "pedagogia " di Dio. Ma la Bibbia tutta insegna ...il Signore nn ci lascia mai soli...Anche se mi domando come Dio abbia potuto permettere e permette ancora oggi i vari olocausti...




Quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre". (Gv 16, 23-28)

16,23 Gli apostoli non domanderanno più spiegazioni a Cristo, perché saranno illuminati dallo Spirito Santo.

Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; 3chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni (Gc 4, 2-3)

[Modificato da enricorns 24/10/2009 16:02]
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24/10/2009 19:06

Anche se mi domando come Dio abbia potuto permettere e permette ancora oggi i vari olocausti...


Cara Gabbianella
abbiamo affrontato con dovuta ampiezza questo problema quando abbiamo parlato del perchè ci sono tanti mali nel mondo.

E credo che abbiamo dato anche delle risposte alla luce della Scrittura.

CAro Enrico,
Sono daccordo con te che in ultima analisi l'unica cosa che conviene chiedere è lo Spirito Santo (non per niente faccio parte del RnS), e anche che nel Vangelo venga richiamato l'importanza di chiederlo in diversi brani. Ma perchè Gesù avrebbe dovuto dire "qualunque cosa", non poteva dire direttamente di chiedere solo lo Spirito Santo così avrebbe detto direttamente per cosa pregare?

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24/10/2009 19:13

Qui c'è il Trhend a cui fa riferimento Teofilo:
famigliacattolica.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Per il resto la mia posizione è simile a quella del fratello Teofilo.
24/10/2009 20:31

Intanto caro Teofilo sono contento di sapere che anche tu aderisci al RnS.

Ma per rispondere alla tua domanda, come mai non ha detto subito di chiedere lo Spirito santo, anche se poi lo ha fatto capire nei brani precedenti , è perchè nella sua misericordia pedagogica ci ha voluto far arrivare  poco alla volta , si qualunque cosa o qualche cosa, purchè come ben sappiamo noi del RnS sia nel potere, nell'amore e nella comunione dello Spirito santo, lo Spirito santo, prima , sopra e dentro ogni cosa.

Lo Spirito è colui che rende viva la parola di Dio, che Gesù il quale ci chiede di domandare ogni cosa al Padre nel suo nome, ma attenzione il nome indica la persona e non solo una delega, e chi è che potrà parlare e agire nel nome di Gesù dopo la sua morte e permetterà che possiamo chiedere ogni cosa al Padre se non lo Spirito santo?
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24/10/2009 22:04


Ma per rispondere alla tua domanda, come mai non ha detto subito di chiedere lo Spirito santo, anche se poi lo ha fatto capire nei brani precedenti , è perchè nella sua misericordia pedagogica ci ha voluto far arrivare poco alla volta , si qualunque cosa o qualche cosa, purchè come ben sappiamo noi del RnS sia nel potere, nell'amore e nella comunione dello Spirito santo, lo Spirito santo, prima , sopra e dentro ogni cosa.



Non è così, Gesù non l'ha detto prima perchè lo Spirito Santo sarebbe sceso solo dopo la sua ascensione in cielo, solo dopo i credenti avrebbero ricevuto lo Spirito Santo infatti Gesù dice "vi manderò".
I credenti non hanno bisogno di richiedere lo Spirito Santo, per il fatto stesso che credono hanno già in sè lo Spirito Santo, questa è una tesi errata del pentecostalismo che si è portata dietro gran parte del RNS, come è errata la frase "come ben sappiamo noi del RnS", la Chiesa conosce e predica lo Spirito Santo da 19 secoli prima che nascesse il RNS, quindi frasi del genere come per dire "noi lo sappiamo meglio di altri" è una emerita sciocchezza, oltre al fatto che la tua frase è teologicamente scorretta poichè nella teologia economica lo Spirito Santo non occupa il primo posto, semmai il terzo posto.
24/10/2009 22:24

dal post di Iyvan

"In ogni caso è fondamentale anche il come lo chiediamo e, quindi, l'intenzionalità e la fede con cui formuliamo la nostra richiesta.
Non dimentichiamo che Gesù disse anche che se avessimo sufficiente fede potremmo fare cose ancora più grandi di ciò che Lui stesso fece.

Per quanto possiamo essere convinti di avere una grande fede, noi ci adagiamo in realtà sulla speranza che la nostra invocazione sia accolta., ma non abbiamo nella nostra interiorità la certezza che così senz'altro accadrà."

Gesù operava miracoli perché in Lui c'era la certezza di poterli compiere e nessun dubbio poteva scalfirla.
A Pietro, che non aveva superato i suoi dubbi e i suoi timori, disse: "Perchè hai dubitato?".

Tutto questo dovrebbe, a mio avviso, costituire un unico contesto ed è in questa unicità che dovremmo considerare le parole del Cristo.

Penso che il motivo sia proprio questo.
Diceva un prete che i "miracoli" non li otteniamo perchè sappiamo in partenza che "tanto non ci vengono concessi".
Aver fede grande come un granellino di sabbia si sposterebbe una montagna,
e molti di noi che crediamo di aver fede come una montagna, non riusciamo a spostare quel granellino di sabbia.
Penso quindi che il non ottenere, dipenda più che altro dalla nostra mancanza o scarsità di fede.
24/10/2009 22:37

quindi frasi del genere come per dire "noi lo sappiamo meglio di altri" è una emerita sciocchezza,

questa è una tua faziosa interpretazione, non ho mai detto questo, il ben sappiamo te lo confermerà Teofilo, è riferito al fatto che ci hanno insegnato ad avere fidicia nello Spirito e di metterlo al primo posto, insieme col Signore Gesù nella nostra vita.

Continuo sempre più a pensare che quì non è più aria per me

e pensare che quando ci siamo conosciuti mi hai confidato la volontà di voler frequetare il RnS er eri rammaricatoa causa del lavoro, degli orari e della distanza dal più vicino gruppo di non poterlo fare
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