Benvenuto in Famiglia Cattolica
Famiglia Cattolica da MSN a FFZ
Gruppo dedicato ai Cattolici e a tutti quelli che vogliono conoscere la dottrina della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica Amiamo Gesu e lo vogliamo seguire con tutto il cuore........Siamo fedeli al Magistero della Chiesa e alla Tradizione Apostolica che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Ti aspettiamo!!!

 

Sinodo per l'Africa (4-25 Ottobre 2009)

Ultimo Aggiornamento: 28/10/2009 10:25
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 31.493
Registrato il: 02/05/2009
Registrato il: 02/05/2009
Sesso: Maschile
15/10/2009 06:57

La Chiesa in Africa preoccupata per la teoria di genere


Alcune istituzioni cristiane contribuiscono alla sua diffusione, dice un esperto



CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 14 ottobre 2009 (ZENIT.org).-

“In Africa, per l'azione di certe istituzioni cristiane, la teoria del genere si impone progressivamente nella società e nella Chiesa”.
Lo ha segnalato a ZENIT lo psicoanalista ed esperto in Psichiatria sociale monsignor Tony Anatrella, consultore del Pontificio Consiglio per la Famiglia e del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute.

Monsignor Anatrella ha affermato che “gli africani non vogliono essere colonizzati dalle ideologie occidentali” e ha deplorato il fatto che “la maggior parte dei temi sulla teoria del genere continui ad espandersi ampiamente nella Chiesa”.
L'Arcivescovo Robert Sarah, segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, ha pronunciato un intervento sull'ideologia di genere nel dibattito del Sinodo dei Vescovi in svolgimento in Vaticano.
Il presule l'ha definita una teoria “irrealistica e disincarnata”, perfino “assassina” ed estranea ai valori africani.
In questo senso, monsignor Anatrella ha spiegato che in Africa “la cura del senso della famiglia è molto importante e dare vita a molti bambini riguarda la cultura di questo continente”.
“I bambini sono la ricchezza della famiglia e della società – ha indicato –, ma gli esperti di quella teoria affermano, con pregiudizi occidentali, che tre figli per donna è un numero troppo alto che si dovrebbe ridurre”.
“Ciò dicono gli africani è: il bambino è il futuro dell'uomo!”, ha sottolineato monsignor Anatrella.
Anche il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il Cardinale Ennio Antonelli, ha lamentato davanti al Sinodo l'estensione della teoria di genere in Africa per mediazione di istituzioni cristiane in linea con le istituzioni internazionali, le loro agenzie (ONU, OMS, UNICEF, UNESCO) e le ONG.
“In Africa, gli attivisti stanno portando avanti questa azione al margine dei rappresentanti democraticamente eletti nei Parlamenti nazionali”, ha denunciato monsignor Anatrella.
Il presule ha denunciato che questa ideologia si estende anche attraverso sessioni di formazione diretta a sacerdoti, religiosi e religiose e laici cristiani.
Ha anche lamentato che “per ricevere aiuti internazionali (nell'ambito finanziario, sanitario ed educativo), la maggior parte dei Paesi africani è sottoposta, attraverso varie associazioni, al discorso di genere”.
L'esperto ha detto che la preoccupazione di questi attivisti, “ad esempio per la salute e la cura medica delle donne, si traduce unicamente in termini di 'salute riproduttiva'”.
Questa nozione “è molto problematica perché banalizza la contraccezione e l'aborto e mette in discussione i valori familiari, escludendo l'uomo dalle relazioni di cooperazione con la donna e dalla procreazione”.
Secondo monsignor Anatrella, i teorici del genere esercitano pressioni sui Parlamenti nazionali perché legislino e approvino leggi nel senso previsto dalla sua ideologia.
“Anche i Paesi africani sono sottoposti alle pressioni dei Paesi occidentali che, in nome dell'uguaglianza degli orientamenti sessuali, cercano di presentare l'omosessualità come un modello che può realizzarsi in una coppia e nel matrimonio”, ha spiegato.
“Per ora la maggior parte dei deputati resiste a questa visione della coppia, della famiglia e della procreazione che non corrisponde ai valori africani – ha detto –. Purtroppo, questo tipo di idee e comportamenti continua a diffondersi in Africa”.
Molte comunità cristiane africane, tuttavia, sono “più decise e reattive” a tali questioni rispetto ad alcune comunità occidentali.
Secondo quanto ha affermato l'Arcivescovo di Ouagadougou, monsignor Ouédraogo, al Sinodo, “le nostre comunità umane e religiose in Africa, in generale, respingono la pratica giuridica codificata in molti Paesi occidentali; valorizzano la promozione dei valori collegati alla famiglia e alla vita”.


Sinodo: l'abolizione della pena di morte e l'apostolato nelle carceri


Vescovo della Sierra Leone denuncia il trattamento dei prigionieri di guerra


CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 14 ottobre 2009 (ZENIT.org).-

Il presidente della Conferenza Episcopale della Sierra Leone e Vescovo di Makeni, monsignor George Biguzzi, S.X., ha invitato i padri sinodali a lanciare “un appello inequivocabile per l’abolizione totale e universale della pena di morte”.
Il presule è intervenuto questo lunedì all'11ª congregazione generale del Sinodo dei Vescovi per l'Africa.
Monsignor Biguzzi si è riferito al “trattamento disumano dei prigionieri di guerra”, al “sacrificio dei civili durante i conflitti” e all’“arruolamento di bambini-soldati” come a “crimini contro l’umanità, chiaramente espressi nella Convenzione di Ginevra e protocolli allegati”.
“Il cammino verso la pace e la riconciliazione passa attraverso il riconoscimento, il rifiuto e la riparazione di questi crimini – ha dichiarato –. La guerra non giustifica crimini contro l’umanità”.
L'apostolato nelle prigioni
Nella 10ª congregazione generale, un'uditrice, suor Jacqueline Manyi Atabong, assistente della Superiora generale delle Suore di Santa Teresa del Bambin Gesù della Diocesi di Buea (Camerun) e coordinatrice per l'Africa dell'International Catholic Commission for Prison Pastoral Care, ha invitato a riconsiderare l'apostolato nelle carceri.
“Sappiamo che molte nostre carceri sono delle celle sovraffollate di persone povere e svantaggiate – ha affermato –. Sono strutturalmente inadeguate e vi si verificano pratiche disumanizzanti, violente e repressive, che talvolta causano la morte”.
“I diritti dei detenuti non vengono rispettati e il reinserimento degli ex detenuti è un’impresa difficile. Sappiamo che in molte Diocesi l’apostolato delle carceri o non esiste affatto, oppure è organizzato male, con personale scarsamente o per nulla preparato, e che riceve poco o nessun sostegno dalle autorità ecclesiastiche e dallo Stato”, ha aggiunto.
“Occorre una migliore organizzazione della cappellania delle carceri a livello nazionale, diocesano e parrocchiale, coinvolgendo le piccole comunità cristiane, personale adeguatamente formato e un team che possa offrire un’assistenza completa”.
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:54. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com