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Sinodo per l'Africa (4-25 Ottobre 2009)

Ultimo Aggiornamento: 28/10/2009 10:25
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L'auspicio è stato espresso dall'arcivescovo Eterovic

Un confronto più vivace al Sinodo africano


Dalla terza esperienza di discussione libera al Sinodo dei vescovi ci si attende finalmente uno scambio e un confronto vivace. È quanto ha auspicato l'arcivescovo Nikola Eterovic, segretario generale, nel briefing di venerdì mattina 2 ottobre nella Sala stampa della Santa Sede, presentando la seconda assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi, in programma dal 4 al 25 ottobre.
L'arcivescovo ha confermato che per la discussione libera ci sarà un'ora di tempo, dalle 18 alle 19, al termine di ogni congregazione generale. Per Eterovic sta ora ai vescovi africani cogliere questa opportunità sentendosi "liberi di prendere la parola con interventi diretti e non di livello accademico". Ha anche riconosciuto che la piena riuscita della discussione libera "dipende molto dal presidente delegato di turno" che deve avere "creatività come guida", essere più coinvolto nel "suscitare" e "provocare" il dibattito, dando la parola "non sempre agli stessi" ma anche "a quelli che sono un po' più timidi" e meno abituati a parlare in un contesto particolare come l'aula nuova del sinodo.
La novità della discussione libera, ha ribadito il segretario generale, è stata introdotta appositamente per creare uno spazio aperto e franco di dialogo e non per ripetere gli interventi ufficiali per i quali sono concessi cinque minuti. Anche padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa, ha rilevato che se non prende piede un nuovo modo di utilizzare il tempo della discussione libera non potrà mai "venire fuori questo aspetto di scambio e di confronto" e dunque "non cambia poi molto" nel sistema dei lavori.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, monsignor Eterovic ha riaffermato che il sinodo è un'esperienza di collegialità che coinvolge tutta la Chiesa, anche perché "la questione della pace, della giustizia e della riconciliazione non riguarda certo solo l'Africa". Tenendo conto dei cinque anni di lavoro preparatorio, l'arcivescovo ha presentato un quadro della realtà della Chiesa nel continente. Su questo tema sarà l'arcivescovo Laurent Monsengwo Pasinya, già nel primo giorno di lavoro, a tenere una relazione di trenta minuti. L'intervento verterà sulla ricezione dell'esortazione apostolica Ecclesia in Africa, espressione del sinodo continentale del 1994, e sarà seguito dalla discussione libera.
"La Chiesa in Africa - ha detto Eterovic - ha avuto un grande dinamismo. Dal 1978 al 2007 il numero dei cattolici africani è passato da 55.000.000 a 164.000.000. Anche le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata hanno avuto una notevole crescita". Un quadro "promettente" che si completa "con il numero di ben 521 agenti di pastorale che dal 1994 al 2008 sono stati uccisi in Africa a causa del nome di Gesù Cristo. Si tratta di africani di nazionalità e di adozione, cioè di missionari nelle terre africane. Nel 2008, per esempio, di venti operatori pastorali cattolici uccisi nel mondo cinque erano africani:  tre sacerdoti, un religioso e un volontario laico, provenienti rispettivamente dal Kenya, dalla Guinea Conakry, dalla Nigeria e dalla Repubblica Democratica del Congo". Ha aggiunto che una questione di particolare interesse sarà il dialogo con i musulmani.
Il segretario generale ha spiegato che "la celebrazione dell'assise sinodale sarà accompagnata da intensi momenti di preghiera. Il Papa presiederà tre celebrazioni eucaristiche nella basilica papale di San Pietro. Oltre quella di domenica 4 per l'inizio dei lavori sinodali e di domenica 25 per la conclusione, il Papa canonizzerà domenica 11 ottobre cinque beati che indicano in modo concreto come si diventa il sale della terra e la luce del mondo. La preghiera accompagnerà le riflessioni dei padri sinodali ogni giorno di mattino e di pomeriggio. La preghiera dell'ora terza sarà accompagnata da una breve omelia, a cura dei padri sinodali".
Ha quindi annunciato "un momento particolare" previsto per la sera di sabato 10 ottobre. Il Papa guiderà la recita del rosario "con l'Africa e per l'Africa" in collegamento televisivo via satellite dall'aula Paolo VI con gli universitari di nove capitali africane:  Il Cairo (Egitto), Antananarivo (Madagascar), Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Nairobi (Kenya), Johannesburg (Sud Africa), Maputo (Mozambico), Khartoum (Sudan), Onitsha (Nigeria) e Ouagadougou (Burkina Faso).
Eterovic ha detto che complessivamente prenderanno parte al sinodo circa quattrocento persone. In particolare "ci saranno 29 esperti, 19 uomini e 10 donne, e 49 uditori, 29 uomini e 20 donne, che daranno il loro contributo allo svolgimento dei lavori sinodali, arricchendo la riflessione con le loro significative testimonianze". Sono previste 20 congregazioni generali e 9 sessioni dei circoli minori. Le lingue ufficiali saranno francese, inglese e portoghese ma si potrà usare anche l'italiano.
Infine sono stati presentati alcuni dati statistici sull'attività della Chiesa cattolica nel continente. In Africa esistono 53 Caritas nazionali. C'è poi Caritas del Medio Oriente e dell'Africa del nord. Tra le opere significative di promozione umana, c'è la Fondazione per il Sahel che in 25 anni ha finanziato progetti per circa quaranta milioni di dollari.
La Chiesa cattolica è molto presente nel campo della pastorale sanitaria. Secondo dati del 2007, ci sono in Africa 16.178 centri sanitari:  1.074 ospedali, 5.373 ambulatori, 186 lebbrosari, 753 case per anziani e invalidi, 979 orfanotrofi, 1.997 asili per i bambini, 1.590 consultori matrimoniali, 2.947 centri di rieducazione sociale, 1.279 centri sanitari vari. I dati sulle scuole cattoliche rilevano 12.496 materne con 1.266.444 iscritti; 33.263 elementari con 14.o61.806 alunni; 9.838 superiori con 3.738.238 studenti. Negli istituti superiori studiano in 54.362, nelle università in 11.011 frequentano gli studi ecclesiastici e 76.432 altre discipline.


(©L'Osservatore Romano - 3 ottobre 2009)
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