Pubblichiamo una sintesi della riflessione che il Santo Padre Benedetto XVI ha tenuto questa mattina, all'apertura dei lavori sel Secondo Sinodo dei Vescovi per l'Africa.
Parlando dell’azione dello Spirito Santo, il Papa ha spiegato che solo grazie alla sua forza la Chiesa continua nella propria opera, e, invocandolo, prega che la Pentecoste non sia solo un evento del passato ma si ricrei qui ed ora. La Chiesa, ha aggiunto, non è organizzazione, ma il frutto dello Spirito, verso la Città di Dio che raccoglie tutte le culture. Ed è proprio la lingua di fuoco che da la parola giusta, perché si giunga ad una vera unità nella pluralità, collaborando nell’atto creativo di Dio. Tre le parole oggetto di riflessione: “Confessio”, “Caritas”,“Prossumus”. La “Confessio”, ha detto il Papa, è rinnovamento e trasformazione, perché attraverso la luce di Dio si possa vedere la realtà, conoscere noi stessi e poi comprendere la realtà del mondo, quindi testimoniare ed evangelizzare. Parlando della “Caritas”, il Santo Padre ha ricordato che il Cristianesimo non è una somma di idee, né una filosofia: si diventa cristiani per amore. Citando il brano evangelico del buon Samaritano, il Papa ha ricordato che la carità è universale e concreta. L’universalità parte dall’amore del prossimo, “prossumus”. L’Amore che viene dallo Spirito Santo, ha spiegato il Papa, ci richiama ad una responsabilità attiva per il vicino, che poi diventa universalità, per essere i servitori di questa ora del mondo.
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