giustificare? Chi ama infatti il denaro, non solo non amerà il suo nemico, ma tratterà
come nemici anche i suoi amici.
4. - Ma che dico, gli amici? Chi ama il denaro, disconosce spesso anche la sua stessa
natura. Egli disconosce la parentela, non si ricorda della comunanza di vita con
chicchessia, non rispetta l'età, non ha nessun amico, ma si comporta verso tutti con
animo da nemico: ma soprattutto si comporterà così verso se stesso, e non soltanto
perché porterà alla perdizione la propria anima, ma perché si tortura con
innumerevoli preoccupazioni, fatiche, dolori. Affronterà infatti viaggi, pericoli,
agguati e qualunque altro rischio, pur di portare sempre con sé la radice di ogni male,
e poter contare somme di denaro sempre più grandi. Quale vizio è più grave di
questo? Egli si priva infatti anche del cibo e di quei piaceri per i quali gli uomini sono
soliti peccare, cosi come si priva della gloria e degli onori. Chi ama il denaro
considera sospetti innumerevoli uomini, ed ha molti che lo accusano, lo invidiano, lo
calunniano, gli tendono agguati. Coloro che sono stati da lui ingiustamente danneggiati,
lo odiano perché hanno ricevuto del male; coloro che non sono stati ancora
danneggiati, temono di esserlo e, spinti anche da compassione verso i danneggiati,
cercano di osteggiarlo in tutti i modi; i ricchi poi ed i potenti, nauseati ed indignati
per il fatto che costoro sono di condizione inferiore alla loro, ed anche per invidia nei
loro confronti, si comportano come loro avversari e nemici.
Ma perché parlo degli uomini? Chi ha Dio nemico, quale speranza potrà mai avere?
quale consolazione? quale ristoro? Chi ama il denaro, non potrà mai servirsene: ne
sarà il servo e il custode, mai il padrone.
19 Cf. Mt. 5, 20.